Durante una
gita con i detective boys, Conan viene
ferito gravemente all’addome da un criminale e viene ricoverato in ospedale;
necessita di una trasfusione, ma in ospedale hanno finito le scorte. Lo salva
l’intervento di Ran, che si presta a donare il suo sangue sostenendo di avere
lo stesso gruppo sanguigno di Conan. Ma come può
sapere il gruppo sanguigno del bambino? La vita di Conan è salva, ma non il suo
segreto: Ran è ormai convinta che Shinichi e Conan siano la stessa persona.
Anche grazie all’intervento di Hattori, Conan si
decide a rivelare alla ragazza la verità, ma, una notte, Ai entra
nella camera d'ospedale di Conan e gli punta una pistola alla testa. Gli dice
che l'organizzazione l'ha trovata e le ha offerto una
nuova possibilità, ma che per rientrare deve ucciderlo.
Alla fine quello di
Ai si rivela solo uno scherzo, ma se non fosse stato così? Se l'organizzazione l'avesse davvero trovata e costretta a
tornare?
-Sono spiacente… A
quanto pare, nelle mie vene scorre ancora sangue freddo e nero.
Ai che gli
puntava contro un’arma…Conan era sconvolto, non riusciva a pensare.
-Cosa?!
-Ma
come, non lo capisci?- lo
canzonò la ragazza, avvicinando ulteriormente la pistola alla sua tempia -Hanno scoperto la mia vera identità… Quelli
che tu chiami gli uomini in nero.
A quelle
parole, Conan cominciò a sudare freddo. Cercò negli dell’amica una scintilla di ironia, il segnale di un suo ennesimo, stupido scherzo,
ma non la trovò. Il suo sguardo era freddo come il ghiaccio.
-In occasione di quel caso del Haido City Hotel , quando ci
siamo imbattuti in loro, non avrei mai immaginato che in quel luogo, oltre a Pisco, ci fosse un altro dei loro compagni.
Per un attimo,
la parte razionale di Conan ebbe il sopravvento sulla paura. Ricordava
benissimo quel caso e i suoi sospetto sul fatto che Pisco avesse un complice. In effetti, era stato davvero
troppo ottimista a pensare di potersela cavare tanto facilmente.
-Ha messo la pulce nell’orecchio di
quelli dell’organizzazione, che forse potevo essere tornata piccola con la
sostanza…- continuò Ai -Si sono
insospettiti, ed ecco che questa mattina hanno trovato dove mi nascondevo.
Conan sentì il
terrore attanagliargli le viscere… se le cose stavano davvero così, non avevano
più scampo, nessuno di loro.
-Pensavo che mi avrebbero ammazzata subito ma, invece, mi hanno offerto di chiudere un
occhio sul mio tradimento, a patto che tornassi nell’organizzazione. Hanno
fretta di portare avanti le ricerche sull’APTX4869, ferme da quando non ci sono
più io.
-E allora?- disse Conan, ritrovando finalmente la
voce -Per questo sei venuta a uccidere me che so dell’organizzazione?
-Sì, è la condizione che hanno posto
per riprendermi tra loro. Ovviamente, pare che anche i tuoi genitori e il
giovane detective di Osaka verranno eliminati…
Ecco la frase
che più temeva… non solo lui, tutti coloro che gli
erano stati vicini erano condannati a morte. Gli si mozzò il respiro al solo
pensiero.
-Scusami, hanno il professore in
ostaggio; adesso aiutare lui è tutto quello che io posso fare. Però devi essermi grato… Perché tu non veda la morte dei
tuoi genitori e amici…
Conan era
tentato di chiudere gli occhi, ma si sforzò di tenerli ben fissi in quelli di Ai, nel disperato tentativo di risvegliare in lei l’amica
di un tempo. Sentì la bambina caricare la pistola, e capì che non c’erano più
speranze. La sua mente si svuotò di ogni pensiero
razionale; riusciva solo a pensare a dei nomi, nomi di persone che amava e che
aveva messo in pericolo.
“Mamma, papà, dott.Agasa,
Heiji…
Ran”
-… ti ucciderò
per primo!
All’improvviso,
Conan sentì un forte dolore alla testa, e poi tutto si fece buio.
NDA: Ho ripostato il prologo perché lo avevo
cancellato per errore. Ovviamente è solo un
introduzione quasi totalmente presa dal manga (le parti in corsivo sono citazioni dirette).