Il sottile muro che ti separa dal mondo.


 

Conosceva a memoria quella stanza, i mobili, i colori ed anche le ombre. Sapeva esattamente a che ora sarebbe arrivata la colazione, il pranzo e la cena. Insomma sapeva tutto di tutto; per questo si sentiva bene in quei venti metri quadrati.

La conoscenza da sicurezza.
 

Da quello che ne sapeva lei non era mai uscita da quella stanza, probabilmente ci era anche nata. Non aveva mai visto un altro essere umano, ma la cosa non la turbava più di tanto; per essere precisi non sapeva neanche che oltre quella porta bianca rigorosamente chiusa a chiave cene fossero altri sette miliardi. I suoi ricordi iniziavano verso i quattro anni, aveva imparato a parlare e scrivere grazie a quella che per lei era una voce; dietro la voce che le faceva compagnia molto frequentemente si trovava un uomo. Quest uomo, un rinomato psicologo londinese, seguiva la sua crescità o per meglio dire la sua vita da ormai 15 anni, cinque mesi e quattro giorni.

A separarla dal mondo intero c'era solamente un sottile muro bianco.


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Buonsalve lettori di efp, vi propongo quest umile prologo che spero vi piacerà... Mi dispiace per i capitoli futuri che saranno sicuramente corti ma non ci posso far molto.

ergo