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Autore: Zayn Jawaad Malik_    15/09/2013    3 recensioni
"Ti guardi intorno sperando di trovare qualcuno che compri i tuoi stessi prodotti, che sia nella tua stessa situazione.
E ti rendi conto che come al solito, in quella farmacia più affollata che mai, sei 'sola.' "
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Paura di essere incappata nell' OOC.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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Avviso: Questa storia a mio parere ha contenuti abbastanza forti. A chi non sono graditi, è pregato di NON leggerla.
Ricordo inoltre che l'autolesionismo non è mai la scelta giusta.

 

 

Alone.

 

Cotone,disinfettante,cotone idrofilo,garza,riduttori di cicatrici.
Ti guardi intorno sperando di trovare qualcuno che compri i tuoi stessi prodotti, che sia nella tua stessa situazione.
E ti rendi conto che come al solito, in quella farmacia più affollata che mai, sei 'sola.' 
Sei l'unica ad indossare dei jeans e una maglia a maniche lunghe in quell'afosa giornata di luglio.
Osservi le braccia e le gambe degli altri. Così perfette, così lisce... Da quanto tempo le tue non erano più così, a stento le ricordi.
Paghi i prodotti acquistati e rapidamente ti dirigi verso l'uscita della farmacia. Non guardi nessuno, ma senti il peso degli sguardi altrui addosso, dopotutto ci sei abituata.
Torni a casa e senza controllare se ci siano i tuoi genitori in giro,entri nel bagno con la tua 'spesa' mensile.
Ti scopri le braccia e la tua espressione diventa sempre più triste, noti una lacrima cadere su uno dei tuoi tagli.
Ti guardi allo specchio. Da quanto tempo non vedi un sorriso sulla tua faccia, eh, Gwen?
Il tuo sguardo cade di nuovo sulle tue braccia. 
Cicatrici, cicatrici ovunque. Guardandole ti ricordi tutte le delusioni della tua vita.
Ricordi a quanto era imbarazzante fare educazione fisica al liceo, ricordi le parole del professore e gli sguardi stupiti dei tuoi compagni nello scoprire i tuoi tagli che diventavano sempre più profondi.
Era tutto iniziato come un semplice sfogo adolescenziale.
Vedere il sangue scorrere era stata la liberazione più grande della tua vita.
Adoravi quella sensazione, tanto che continuasti a fare tagli superficiali che guarivano nel giro di settimane.

Poi arrivò quel giorno. Quel fottuto mercoledì 4 Ottobre che continui a maledire.
Ti tagliasti, come tuo solito, ma questa volta il taglio era decisamente diverso dagli altri.
Profondo, vedevi il sangue uscire e non fermarsi come le tue lacrime.
Il dolore era insopportabile. Volevi gridare, cercavi qualcuno che ti aiutasse, ma tutto era inutile.
Credevi di morire, ma alla fine ti ritrovasti come sempre a pulire il sangue dal pavimento.
Decidesti di non tagliarti più, ma la tentazione era troppo forte.
Continui a singhiozzare pensando alle uscite con i tuoi amici e la vergogna ti assale ricordando a quando correvi in bagno togliendo la lametta dalla borsetta per tagliarti.
Ormai, se ne avevi bisogno, persino le chiavi di casa erano utili per soddisfare il tuo bisogno.
Cerchi di ritornare alla normalità, ma è troppo difficile.
Ormai la tua mente è troppo coinvolta.
Guardi sul palmo della tua mano destra e con disprezzo osservi lo 'stay strong' che pochi giorni fa ti eri scritta.
Lo lavi via con forza. Dopotutto non serviva a un cazzo se non ad infonderti più tristezza e odio verso te stessa.
Ti guardi di nuovo allo specchio. Tutto questo non è iniziato senza un perché,vero?
Dopotutto, vivere quasi senza genitori e con ragazzi che da quando andavi alle elementari continuavano a prenderti in giro su quanto fossi brutta o altro, era un peso troppo grande.
Hai trascorso un' intera esistenza ad allontanare chiunque si avvicinasse a te con intenzioni benevoli, semplicemente perché avevi paura di soffrire, ancora.
Ti sei sempre sentita sola, ma solo ora ti accorgi che effettivamente, per colpa tua, lo sei diventata.

   
 
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