***FIREPLACE ON
SNOW***
Le
montagne del Nord, luogo di sublime bellezza.
In
inverno, queste impervie vette si tramutano in perle di rara purezza, bianche di
nevi perenni. Pochi e splendidi animali abitano questi territori, animali dalle
pelli pregiate, animali quasi leggendari.
I lupi
bianchi sono i signori incontrastati di queste montagne dalle cime aguzze e
lucenti, quando sorge il sole.
E qui,
nascosta da una valle che la ripara dalle intemperie, c’è una capanna in legno,
molto antica. Antico rifugio di mandriani e gitanti, da secoli si erge nel mezzo
del fitto bosco.
Oggi,
qualcuno la occupa, il filo di fumo che esce dal camino ne è prova
evidente.
Chi mai
sarà?
Dentro,
un caldo fuoco scoppietta allegro nel caminetto di cotto, una nutrita libreria
poggia contro la parete. La stanza è illuminata solo dalla tenue e calda luce
del fuoco, si scorge un divanetto.
Seduti
sul divano, due giovani, dai tratti
indistinguibili.
Uno,
decisamente più piccolo, abbraccia l’altro, di parecchio più grande, che gli
accarezza la testa, circondata da una corona di folti e lucenti capelli
d’oro. Non doveva avere più di 16
anni, i lineamenti, seppur ormai maturi, erano ancora quelli di un
bambino.
Un
bambino cresciuto troppo in fretta.
Sedeva
accoccolato al maggiore, con un pesante maglione di lana di tre taglie più
grande addosso, quasi sicuramente del suo compagno, che gli copriva buffamente
le mani e gli cadeva lungo il corpo fino quasi alle
ginocchia.
Il più
giovane si accoccolò maggiormente, alla ricerca di maggior
calore.
“Hai
freddo?”
La voce
calda del maggiore lo scosse dolcemente dall’intorpidimento in cui era caduto,
senza accorgersene quasi; alzò lo sguardo, regalandogli un dolce sorriso: “Non
tanto…” rispose lui.
L'altro
sorrise a sua volta accogliendolo meglio fra le sue forti braccia portando una
mano alla nuca del compagno
scompigliandogli dolcemente i capelli dorati.
Roy
prese un plaid dal bracciolo del divano
e coprì il più piccolo “Ecco, ora va meglio?” gli chiese sfregandogli le
braccia.
“Nh? Sì
grazie” sorrise abbracciando nuovamente il compagno “Sono davvero felice di
poter passare dei momenti così speciali con te” arrossì socchiudendo gli occhi
poggiando il volto al petto dell'altro, beandosi così del suo profumo “E ti ringrazio anche per
questo”
“Non
devi ringraziarmi , ti amo, ed è questo che conta...è stata una fortuna
ritrovare questa vecchia baita ancora intatta vero? Temevo fosse spazzata
via...Quando ero piccolo mi nascondevo sempre qua quando venivo in montagna . È
bellissimo poterla usare come nostro rifugio”
Il
biondo arrossì ulteriormente cercando di coprire il proprio volto con la
coperta “Ti amo anche io, e molto”
disse, dopo una breve pausa, sbadigliando a causa dell'atmosfera rilassante
creatasi.
Roy
spostò lo sguardo dal caminetto al suo amore: “Dormi un po' se hai sonno...ti
veglio io” lo abbracciò delicatamente, quasi temesse di
romperlo.
Il
giovane si scansò leggermente “E privare i miei occhi della visione del mio
amore?” sorrise “No no, per nulla al mondo!”
Roy
gli donò un dolce sorriso, scoccandogli un dolce bacio a fior di labbra: "Se la
metti in questi termini..." sussurrò, approfondendo maggiormente il contatto con
l'altro.
Le
labbra sottili del minore si schiusero, permettendo alla lingua dell'altro di
sfiorargli i denti e avvolgerlo di stupende sensazioni, sensazioni che ormai
conosceva bene, ma che ogni volta lo sorprendevano con la loro
dolcezza.
Rimasero
accoccolati per alcuni minuti, anche se avrebbero desiderato restare in quella
posizione per l'eternità, continuando a scambiarsi dolci e piccole effusioni,
ormai divenute indispensabili per entrambi.
“Ti
amo più di qualsiasi altra cosa Roy...” disse tirando a sé nuovamente la
coperta, coprendo sé stesso e l'amato.
Roy
passò un braccio dietro le spalle del minore, attirandolo a sé e facendogli
poggiare il capo sulla sua spalla: "Mi sei mancato infinitamente in questi
mesi... Ho temuto per un momento che tu fossi scappato lontano per non vedermi
più... " ammise il colonnello.
Il
minore rimase fermo a fissare il volto del compagno “Mi sei mancato molto anche
tu” abbassò lo sguardo fissando il petto di Roy “Ma ora sono qui con te, e
nessuno ci dividerà, no?” tornò appoggiato alla sua spalla mentre stringeva la
coperta.
Roy
gli scompigliò bonariamente i capelli color dell'oro più puro, come si fa con un
bambino piccolo vivace e bisognoso di affetto, proprio come Edward, che sotto la
sua scorza da duro nascondeva l'Edward bambino, che non era ancora cresciuto del
tutto, ancora bisognoso di affetto e amore.
Amava
quel ragazzino, troppe volte insolente e irrispettoso delle regole, lo amava con
tutto se stesso, e solo lui conosceva quel lato nascosto del piccolo Alchimista
d'Acciaio: "Certo, starò sempre con te... Non voglio più lasciarti da solo, non
sopporterei l'idea di perderti." rispose, dandogli un bacio sulla
fronte.
Ed
continuò a sfregarsi gli occhi gonfi di sonno: “Stai crollando dal sonno,
amore.” constatò Roy, alzandosi per andare a riattizzare il fuoco nel caminetto;
il minore, sommerso dalla pesante coperta che lo faceva sembrare più piccolo di
quanto non fosse, mugolò qualcosa in risposta, qualcosa di incomprensibile per
poi crollare addormentato.
Quando
il moro ritornò presso il divano lo trovò così, sepolto dalla coperta e
avvinghiato al cuscino su cui poco prima era appoggiato il Colonnello, i capelli
lunghi e biondissimi sparsi disordinatamente sul viso e sul
cuscino.
Intenerito,
scostò la coperta e lo prese in braccio; a quel contatto, Edo si avvinghiò nel
sonno al maglione del suo amato: “Ma quanto è tenero questo ragazzo…” si trovò a
pensare il Flame Alchemist. Gli occhi del biondo si aprirono leggermente: “Lo
sai che sei proprio tenero con questo maglione?” gli sussurrò all’orecchio,
cullandolo.
Edo
mugugnò qualcosa e ricadde tra le calde braccia di
Morfeo.
Il
Colonnello portò il biondo nella stanza attigua e lo mise a letto,
rimboccandogli le coperte fin sotto il mento, per non fargli prendere freddo.
Assicuratosi che il biondo suo tesoro stesse al caldo e al sicuro, scoccò un
occhiata all’orologio e poi cominciò a cambiarsi per la
notte.
Una
volta pronto, facendo ben attenzione a non scoprire il suo compagno, s’infilò a
sua volta sotto le calde coltri, prese Edo per la vita e lo avvicinò al suo
corpo: “Non ti lascerò mai, è una promessa. Solo ora ho capito quanto tu sia
importante, e non ti permetterò mai più di affrontare le cose da solo. Ora,
affronteremo tutto assieme.” mormorò, carezzandogli la
schiena.
Come
se avesse capito tutto nonostante il profondo sonno, il ragazzo lo strinse
maggiormente, sfregando i suoi piedi contro quelli del compagno, in cerca di
calore e affetto, calore che l’altro gli donò gioioso, felice di avere al suo
fianco una creatura così dolce, così solare, così….
Ed.
“Ti
prometto che farò di tutto per renderti felice, per donarti quella felicità che
tanto a lungo ti è stata negata.” pensò, prima di addormentarsi, sicuro che il
risveglio, al mattino, sarebbe stato ancora più bello.
Perché
tutto, ai suoi occhi, era più luminoso,
da quando Edward era ritornato nella sua vita.
Finalmente,
aveva trovato la sua strada.
.:
The End :.
Nd
liena: ed ecco finito il nostro primo lavoretto insieme! Mi sono divertita molto
a scriverla, e per questo devo ringraziare solo Charlie che mi ha dato
quest'opportunità! Oltre ad essere un'amica eccezionale è anche una scrittrice
fantastica ed è soltanto suo il merito! Per questo non smetterò mai di esserle
riconoscente ^.^
NdShun:
Charlie non ha fatto nulla!!!! Charlie si è limitata a sognare la trama!!^^^
Miriam dovrebbe avere più fiducia in se stessa!!!!!^^ E’ una scrittrice
fenomenale e un’amica fantastica!!!!!!
***AUGURI ELISETTA!!!!***