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Autore: shellby    15/09/2013    2 recensioni
- "Seriamente, se non cambi questo tuo atteggiamento da nonnetto irascibile non cuccherai mai."
Madara gli lanciò uno sguardo come per dirgli "Cosa me ne frega", ma il bruno sembrava non voler mollare la presa. "Devo consultarmi con Izuna, non possiamo farti morire solo."
"Non ci provare, Hashirama" lo ammonì il soggetto della discussione "o giuro che ti faccio cadere i denti uno per uno." -
Avviso i gentili lettori che mi dispiace. Seriamente.
Buona lettura!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hashirama Senju, Izuna Uchiha, Madara Uchiha, Tobirama Senju
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Maddy in love!?


Madara si svegliò di soprassalto, riportato brutalmente alla realtà da un rumore alle sue spalle.
Mosso da un riflesso incondizionato, in un attimo fu dietro all'intruso, che stava inutilmente tentando la fuga dalla finestra. Si apprestava a mandarlo a morte certa conficcandogli un kunai nella gola quando, per fortuna dell'altro, si fermò riconoscendo quell'idiota che pensava di farla franca in sua presenza. Ovviamente era lui. 
"A-aspetta Maddy! Posso spiegarti tutto!" balbettò infatti Hashirama, che se l'era quasi fatta sotto dalla paura.
Madara fece sparire il kunai sotto una delle due maniche. Diede una rapida occhiata alla stanza e capì che la sera prima doveva essersi addormentato sul tavolino pieno di rotoli ufficiali del clan da visionare. Probabilmente la stanchezza accumulata negli ultimi giorni gli aveva giocato un brutto scherzo.
Dalla luce molto fioca che penetrava da sotto la porta e dietro le tende dedusse che doveva essere mattino presto.
Individuò dunque ai piedi della piccola libreria la fonte del rumore improvviso che lo aveva destato. Fece per avvicinarsi, chiaramente intenzionato a sfogliarne il contenuto, ma Hashirama gli si parò davanti bloccandogli la strada.
L'Uchiha guardò minaccioso la faccia sbiancata di quello che doveva essere il suo migliore amico, diventato stranamente muto. "Spostati."
Questi cercava intanto di valutare rapidamente quale delle due opzioni passategli per la mente fosse la migliore: dirgli la verità, oppure mentirgli spudoratamente?
Madara incrociò le braccia. "Possibilmente entro oggi, Senju" disse con voce glaciale.
Hashirama deglutì a vuoto. In un impeto di coraggio lo guardò negli occhi, cominciando ad agitarsi visibilmente.
"Ecco, in pratica... vedi, io volevo... cioè io non avevo intenzione di svegliarti, ma... Mi dispiace..." farneticò per poi cadere in depressione.
Ma Madara non si impietosì quella volta, il che significava guai seri. Molto seri.
"Senju" lo riprese Madara lentamente, cercando nei suoi limiti di portare pazienza, "quale parte della frase 'fuori dai piedi' non ti è chiara?"
Hashirama spalancò gli occhi e rimase in silenzio, dando segno di star pensando ad una risposta adeguata. Madara si trattenne dal coprirsi gli occhi con una mano per l'incredulità.
Sebbene lo conoscesse da piccolo, non si era ancora arreso all'evidenza che la logica umana faceva un baffo a quella strana specie di essere umano. Non voleva arrendersi a tale realtà.
Il bruno d'altro canto comprese perfettamente che era più saggio confessare il suo peccato immediatamente. Almeno non avrebbe sofferto una morte troppo dolorosa.
"Vedi, Maddy," cominciò a raccontargli con aria grave, come se stesse dicendo qualcosa di estrema importanza, "io ero venuto a trovarti, ma ovviamente quando ti ho visto addormentato non ho voluto svegliarti. Nell'attesa che ti svegliassi mi sono trovato qualcosa da fare, visto che era troppo noioso guardare il tuo brutto muso dormiente: e così mi sono messo a curiosare nella tua libreria."
La sua irritazione cresceva a pari passo con la frenesia di Hashirama, eppure Madara restò in silenzio. Voleva vedere dove andava a parare quell'idiota. "Ovviamente erano tutti libri e rotoli senza senso per me, seriamente Maddy, come fai a leggere roba come Il trattato degli Shinobi?" 
"Vieni al dunque, Hashirama, ed in fretta." ribattè l'interpellato secco, evitando di andare ad aprire parentesi che non avrebbe mai potuto chiudere.
"Come dicevo, passando da cima a fondo la tua libreria nel tentativo di non morire di noia, alla fine ho scovato qualcosa di interessante..." ed a quel punto si interruppe, sorridendo a trentadue denti estremamente divertito. "Credimi, non avrei mai detto che da piccolo avevi il vizio di attaccarti ai pantaloni del tuo Nii-san... Eri così tenero!" disse mettendo particolare enfasi sul "tenero" finale.
Fu la scintilla che fece scoppiare la bomba.
"Quel pezzo di carne ambulante ha guardato il nostro album" pensò il moro mentre sentiva l'istinto omicida farsi sempre più forte. Cercò di autoconvincersi che fare fuori il capoclan dei Senju non rientrava nelle sue possibilità. "Il nostro album. Nascosto nell'ultimo scaffale in alto, in un doppiofondo. E che io avevo espressamente chiesto di bruciare."
In silenzio lo sorpassò, senza degnarlo di uno sguardo. Raccolse l'oggetto di tutti i futuri mali dell'intruso e si voltò in sua direzione, mentre quello se ne stava immobile ad osservarlo. Il sorriso gli era definitivamente morto sulle labbra come aveva visto gli occhi di un incazzatissimo Madara accendersi di un rosso vivo. "Prima regolo i conti con te, e poi tocca ad Izuna." pronunciò avvicinandosi.
Hashirama rimase un attimo imbambolato, per poi scoppiare a ridere. "Tanto non ne sei capace, non fare il gradasso!"
Quelle furono le ultime parole famose di Hashirama, prima di essere colpito in pieno viso da un pugno all'ennesima potenza in stile Uchiha.
Quello se lo sarebbe ricordato per tutta la vita, ne era sicuro.

"Allora?" gli chiese Madara laconico, seduto a gambe e braccia incrociate davanti al tavolino ormai sgombro.
Alla fine Izuna, sentendo un forte tonfo, era corso in camera del fratello, scongiurando un possibile pestaggio a morte e la sparizione definitiva dell'album di famiglia.
Ed anche se era stato in grado di assestare un bel dritto ad Hashirama, quando si trovò ad affrontare il fratellino, il moro si limitò a sbraitargli contro, senza che nessun pugno megagalattico incontrasse il suo bel visino dispiaciuto. Come da copione.
"Cavolo Maddy, pensavo che il cervello mi sarebbe schizzato fuori dall'altra parte..." Il bruno continuava ormai a lamentarsi da minuti interi, massaggiandosi la parte dolorante seduto di fronte a Madara.
"Non preoccuparti, non penso sarebbe uscito niente." lo confortò l'altro con sarcasmo, per poi intimarlo con uno sguardo a smetterla di girare intorno all'argomento principale. Hashirama recepì forte e chiaro.
"Ma come! Maddy, non ci vediamo da una vita!" rispose Hashirama con voce lamentosa. "Sei sempre impegnato in missioni, raduni con il Clan, allenamenti! E quando riesco finalmente a vederti, sei ridotto peggio di uno straccio per pulire i pavimenti."
L'Uchiha lo fulminò con lo sguardo. "Senju, ci siamo incontrati otto ore fa. Ed inoltre, vorrei non doverti ricordare tutte le volte che noi viviamo di fronte."
L'uomo dai lunghi capelli lisci agitò in aria la mano come per scacciare un insetto. "Dettagli, mio caro Maddy. Il punto è che anche tuo fratello passa più tempo con te di me!"
Ovvio, è mio fratello
.
Madara rimase impassibile, incapace di stupirsi ancora delle affermazioni assurde di Hashirama. Si domandava davvero se valeva ancora la pena di discutere con lui: spesso si ritrovava a pensare di star dialogando con un moccioso di quattro anni.
"Perfino un libro inutile e borioso come il trattato degli Shinobi passa più tempo con te! Capisci?" tornò ad argomentare l'altro, con una voce carica di pathos. "Io mi sento trascurato!"
"Ed allora vai a rompere le scatole a tuo fratello, oppure trovati una donna, Senju." gli consigliò calorosamente Madara. "Sempre che ce ne sia una disposta a sentirti parlare." aggiunse, sarcastico.
"Ha parlato quello che fa strage di cuori! Io almeno ce le ho avute delle fidanzate." replicò Hashirama con un'aria divertita di superiorità. "Seriamente, se non cambi questo tuo atteggiamento da nonnetto irascibile non cuccherai mai."
Madara gli lanciò uno sguardo come per dirgli "Cosa me ne frega", ma il bruno sembrava non voler mollare la presa. "Devo consultarmi con Izuna, non possiamo farti morire solo."
"Non ci provare, Hashirama" lo ammonì il soggetto della discussione "o giuro che ti faccio cadere i denti uno per uno."
"Hai ragione... non ho il diritto di introdurmi nella tua vita sentimentale..." si depresse di nuovo Hashirama dopo alcuni istanti. "Anche se non ne hai una..." mormorò poi.
"Non ho mica bisogno di voi per far colpo su una donna, illusi." ribattè calmo l'Uchiha, chiudendo gli occhi.
Un improvviso silenzio lo costrinse a riaprirli. Il Senju lo guardava con gli occhi spalancati al massimo, come se avesse appena visto un fantasma.
Madara aggrottò le sopracciglia nel tentativo di capire cosa gli era preso.  "...Hey!" lo richiamò tendendo una mano verso di lui.
Hashirama era completamente andato in tilt. "Madara ha detto... Madara ha... Madara..." Il mondo gli stava crollando addosso con una sola frase. Tutte le sue più secolari e radicate convizioni vacillarono, tanto che ci manco poco che il suo cervello non subisse un arresto totale.
Evitata la morte celebrale di un soffio, si alzò spiritato e corse fuori dalla stanza. Madara gli fu alle costole senza pensarci due volte, ancora più confuso di prima.
"Izuna!" urlò contento il bruno dirigendosi verso suo fratello, che presumibilmente stava uscendo di casa per andare ad allenarsi, "Madara... Madara è interessato ad una donna!"
Poco mancò che Madara lo agguantasse per il kimono e gli facesse sbattere violentemente la testa sul pavimento del corridoio. Davvero poco, ma Hashirama era così impazzito che non si fece per niente intimidire dalle minacce di morte urlategli dietro dall'Uchiha. Non era in grado, in quel momento, di valutare correttamente la pericolosità delle sue azioni.
Sorpassò senza indugio Izuna, le mascelle del quale erano in procinto di cascare, e puntò verso casa sua. C'era un'altra persona che doveva assolutamente saperlo.
"Tobiramaaaa!" gridò con quanto fiato aveva in corpo, sicuro di trovare suo fratello impegnato a sua volta negli allenamenti. Quando lo vide comparire sulla soglia del portone con una faccia tra il seccato e l'indifferente, riprese a chiamarlo: "Tobirama! Senti qua! Madara è ---!"
Ma Madara lo raggiunse e passandogli un braccio intorno al collo gli tappò la bocca per impedirgli di proferire altro. La mente Hashirama tornò bruscamente al mondo reale.
"Dammi un solo motivo per non ammazzarti, Hashirama. Uno." gli sussurrò all'orecchio, facendogli correre un brivido di paura allo stato puro per la schiena.
"Perchè... siamo amici d'infazia e tu senza di me ti sentiresti triste e perduto?" azzardò lui in un ultimo tentativo di salvarsi la pelle.
"Muori." decretò allora Madara rafforzando la sua presa intorno al collo. Hashirama si dibattè pregandolo di lasciarlo andare e promettendogli che non avrebbe rivelato il suo segreto a nessun altro, al che Madara lo strinse ancora più forte. "Tu non hai capito un fico secco!"

Chi lo salvò davvero fu Tobirama, che rendendosi delle intenzioni non proprio pacifiche del capoclan degli Uchiha, sfoderò la sua spada e si lanciò sull'assalitore.
Madara lasciò andare l'amico, che ordinò arrabbiato al fratello di rinfoderare l'arma. "Hai intenzione di far saltare il nostro accordo di pace per un nonnulla?"
"Se ciò significasse poter far fuori Madara ed Izuna, sì." rispose sincero il minore, eseguendo tuttavia l'ordine di Hashirama. Lanciò poi uno sguardo in cagnesco all'oggetto del suo odio, che gli rispose con un'occhiata altrettanto sprezzante.
"Nii-san!" si sentì la voce di Izuna da dietro. Stava correndo nella loro direzione dopo essersi commosso*. "Nii-san, è vero che sei interessato ad una donna?"
Calò il silenzio generale.
Fu Tobirama che improvvisamente lo ruppe: "Ma che idiozie vai dicendo?"
"Allora anche i Senju hanno il dono dell'intelligenza..." pensò Madara fissandolo. Si rese conto che già solo dalla sua faccia si capiva che era meno idiota del suo parente stretto.
"Certo che è vero!" ribattè Hashirama, evidentemente incapace di stare zitto. Magari non gliel'avevano mai neanche spiegato il concetto di silenzio.
"Non posso credere che quell'individuo sia veramente interessato a qualcos'altro oltre che al potere." replicò incrociando le braccia il minore dei due. "Ed ai suoi capelli." aggiunse in seguito.
Madara decise che era troppo stanco per stare ancora dietro a loro, così senza fare rumore se ne andò, lasciandoli cuocere nel loro brodo.
Erano le sette dopotutto, il suo appuntamento non poteva più aspettare.

Note dell'autrice: Buona sera a tutti.
Se siete riusciti a concludere la lettura di questo concentrato di idiozia, vi complimento calorosamente. Vi complimento perchè, all'inizio, neanche io volevo scrivere questa... cosa, ma c'è stato qualcuno che mi ha convinta a farlo. Blame on you! *ride*
Spero che qualcuno non abbia sputato sopra il suo computer, vi informo che purtroppo il gentile apprezzamento non mi è arrivato causa maltempo (qui piove da questa mattina XD)
Beh, che dire ancora, se non che mi dispiace e che spero in qualche modo di avervi fatto comunque ridere per l'assurdità di questa one-shot: ho immaginato i due in un mondo alternativo dove alla fine erano riusciti a preservare la pace. Poi, visto che scherzando si è tirata in ballo la domanda esistenziale "Chissà cosa sarebbe successo se a Maddy sarebbe piaciuta una donna", ecco qui la risposta XD
Lascio inoltre a libera interpretazione l'ultima frase, anche se non ho dubbi che voi penserete tutti la stessa cosa >w>
Oh, e stavo quasi per dimenticare il mio asterisco! La storia di questo termine è alquanto curiosa, per chi la vuole sapere ovviamente: per me può essere inteso anche come "commosso" nel vero senso della parola, anche se non c'entra un tubo con il resto della frase, ma in realtà volevo mettere il contrario di "pietrificato", e questo è quello che ho trovato. Pazienza, d'altronte qui dentro niente ha un senso, a partire dal titolo fino all'ultima parola XD
Un'altra piccola nota: immaginato che uno dei fratelli deceduti di Madara fosse più grande di lui. Perdonate anche questa, visto che leggendo questa fanfiction avete già donato perdono in abbondanza XD
Buona serata a tutti, vi ringrazio per l'attenzione e per aver letto!
Diana

  
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