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Autore: Lovichammy    15/09/2013    7 recensioni
Lee Hyukjae.
Questo era il nome del ragazzo in questione, Donghae non sapeva il motivo ma ogni volta che i suoi occhi si posavano su quelle parole le sue labbra si curvavano in su da sole senza che se ne accorgesse.
Finite le solite domande e risposte di educazione come "hai già cenato?" oppure "come stai? ecc..." Hyukjae formulò una domanda che fece riflettere Donghae per secondi.
"Tu hai mai avuto voglia di provare cose strane?"...
"Dipende, che cosa intendi con strane?"
"tipo... baciare un ragazzo..."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Donghae, Eunhyuk
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutte :D

Questa è la mia primissima FF quindi mi scuso già per tutti gli errori grammaticali che ho commesso.

Il racconto è nato con la collaborazione di un'altra dolcissima autrice, abbiamo pensato di scrivere la stessa storia ma con diversi punti di vista, all'inizio non avevo intenzione di pubblicare la mia versione, ma questa scrittrice, con la sua testardaggine mi ha convinta ed eccomi qui...

Dovevamo pubblicarlo insieme, purtroppo però ho avuto problemi con il pc e sono sparita nel nulla XD Mi scuso ancora alla mia carissima _Hyuk _is _mine _ >.<

Tornando a noi... spero che vi piaccia e se mi volete insultare fate pure, me lo merito con questo schifo che ho scritto, potete anche tirarmi i pomodori marci se volete, avete il mio permesso.

Sarebbe la mia versione di 'non ti tolgo mai me stesso'.

Ok...non so più che scrivere, vi prego di non essere troppo cattive con me: alla fin fine mi offendo >.< ora me ne vado, che altrimenti mi picchiate sul serio...

 

Buona lettura....

 

 

 

 

Capitolo 1

Ormai la giornata stava terminando e Donghae ringraziava il cielo per questo.

Da quando aveva stretto amicizia con quel ragazzo non riusciva più a pensare ad altro. Erano passati solo pochi giorni ma sembrava lo conoscesse da tempo, si era affezionato molto ma non glielo voleva dire, per paura di essere abbandonato ancora una volta. Non aveva mai avuto un legame così forte con una persona che non aveva mai visto e questo lo trovava strano ed emozionante allo stesso tempo.

Dopo cena si stabilì in salotto davanti al computer ed entrò in chat. Vi trovò subito la persona a cui stava pensando e ogni volta che vedeva il suo nome automaticamente gli si stampava sulla faccia un piccolo sorriso:

Lee Hyukjae.

Questo era il nome del ragazzo in questione, Donghae non sapeva il motivo ma ogni volta che i suoi occhi si posavano su quelle parole le sue labbra si curvavano in su da sole senza che se ne accorgesse.

Finite le solite domande e risposte di educazione come "hai già cenato?" oppure "come stai? ecc..." Hyukjae formulò una domanda che fece riflettere Donghae per secondi.

"Tu hai mai avuto voglia di provare cose strane?"

Il bruno ci pensò, non aveva idea su cosa si riferisse l'amico e per riuscire a capire meglio la frase doveva chiedergli di essere più chiaro e così fece:

"Dipende, che cosa intendi con strane?"

"tipo... baciare un ragazzo..."

A leggere quelle parole Donghae non fece nemmeno in tempo a bere un sorso d'acqua che il bicchiere gli cadde dalla mano, si stava chiedendo quale fosse la causa delle frasi strane che il ragazzo gli scriveva. Stava forse male?

Il bruno sapeva benissimo che Hyukjae si era appena fidanzato, insomma... gli aveva pure fatto da cupido per riuscire a metterli insieme nonostante non sapesse niente dell'Amore, dato che non si era mai innamorato.

Proprio così, in tutta la sua vita non aveva mai avuto una relazione di questo tipo con nessuno, e di ciò si vergognava parecchio dato che era più grande di Eunhyuk di circa tre anni e in tutta la sua esistenza non aveva ancora fatto niente di particolare e meraviglioso.

Gli capitava ogni tanto di immaginarsi con un ragazzo e di baciarlo, però aveva il dubbio se dire la verità o meno, non voleva scioccare il suo amico ma voleva vedere come sarebbe andata a finire questa assurda conversazione e con grande imbarazzo decise finalmente di rispondere a quella domanda.

"Ci ho pensato."

Attese a lungo la risposta sperando di non aver spaventato il biondo, più il tempo passava e più il terrore si faceva spazio nella sua mente.

Quando era sul punto di scrivere che stava solo scherzando vide la risposta e si spaventò.

"Non so, a me sembra così strano, è da un po' che mi frullano strane idee per la testa."

trovava Hyukjae una persona strana, e un individuo del genere non l'aveva mai incontrato prima d'ora, per questo provava una certa attrazione nei suoi confronti.

Quel ragazzo non aveva peli sulla lingua e riusciva sempre a parlare di tutto senza un minimo di contegno e di questo Donghae era onorato considerando il fatto che non si conoscessero realmente, neanche i suoi amici più stretti gli parlavano di cose così personali.

"Mi fa piacere che tu me ne parli."

Anche se non ti conosco più di tanto so che di te posso fidarmi. Con te ho parlato di tutto quindi ti parlo anche di questo, sei la prima persona a cui lo dico, perché mi serve un consiglio. Sono confuso e non ho la più pallida idea di che fare. Mi aiuti?”

Donghae si chiedeva se anche questa volta avrebbe fatto bene ad accettare di aiutarlo, dato che non sapeva se i suoi consigli di quella volta per far mettere insieme Hyukjae e la ragazza avesse funzionato. Quando suggeriva al biondo ciò che avrebbe dovuto dire o fare per dare una svolta al suo rapporto con lei, il bruno provava un certo timore di sbagliare qualcosa e di rovinare il legame tra i due innamorati, ma cercava in tutti i modi di fare del suo meglio sperando di ottenere la cosa migliore. Da bravo amico aveva sempre fatto il tifo per Eunhyuk dalla prima volta che gliene avesse parlato, ormai non poteva più tirarsi indietro perchè provava un forte sentimento nei suoi confronti e non voleva deluderlo in nessun modo, ci teneva troppo.

Decise così di aiutarlo ancora e di rendersi utile in qualche modo, ma doveva informarsi di più per riuscire a pensare per come aiutare il povero ragazzo insicuro e dunque rispose:

"Mi sento onorato! Ma quand'è che è iniziato tutto?"

E così Hyukjae iniziò a raccontargli di sua sorella che lo obbligava a leggere le storie scritte da quest'ultima per sapere se c'era bisogno di modificare qualcosa o correggere errori. Aggiunse poi che fino ad ora le aveva lette senza il minimo interesse ma da quando lui e Donghae avevano iniziato a conoscersi meglio si era affezionato a lui.

"Non giudicarmi per questo, ti dico solo la verità".

Donghae rimase piacevolmente sorpreso da quello che il biondo aveva appena scritto, dunque lui non era l'unico a provare affetto, era contraccambiato...

In quel momento provò una grande gioia invadergli il cervello ed i suoi battiti si fecero più forti. Non riusciva a spiegarsi il perchè, in fondo Hyukjae aveva solo fatto sapere che gli si era affezionato... ma era talmente felice che mancava solo che si mettesse a saltellare per il salotto come un cane spastico, sapeva però che non era il caso, considerando il fatto che si trovava in mezzo alla casa, davanti alla sua famiglia, e l'ultima cosa che voleva era essere rinchiuso in un manicomio.

Cercò di tranquillizzarsi aspettando circa trenta secondi e riuscì finalmente a rispondere:

"Tranquillo, non ti giudico. Anche io mi sono affezionato a te".

Ora era sicuro di poterlo dire senza sconvolgere l'altro, ma nonostante questo, provava comunque grande imbarazzo, non era abituato a dire cose sdolcinate soprattutto non si aspettava di dire o meglio scriverle ad un ragazzo, ma questo non contava più niente considerando le domande assurde che faceva il più piccolo.

E già che erano all'interno di questa assurda conversazione, al castano venne in mente qualcosa di altrettanto assurdo, un pensiero malato gli solleticava la mente e non potè fare a meno di scriverlo:

"Rispondimi sinceramente, se fossi lì ci proveresti con me?"

Dopo aver premuto il tasto 'invio' si rese conto di aver scritto una grande cazzata. Il suo buonsenso era arrivato troppo tardi e se ne pentì. Ormai erano passati alcuni minuti e non si vedeva neanche l'ombra della risposta dell'amico. Doveva rimediare in qualche modo, non voleva assolutamente perdere una persona così preziosa che giorno dopo giorno si faceva più spazio nel suo cuore. In fin dei conti lui era sempre il più grande tra i due e doveva risolvere questa situazione imbarazzante creatasi a causa sua. Così inspirò ed espirò profondamente cercando di rilassare i muscoli, chiuse gli occhi ed iniziò a digitare sulla tastiera, ricordandosi 'perfettamente' le posizioni dei tasti.

Quando riaprì le palpebre, la bocca si spalancò insieme ad esse e rimase fermo e traumatizzato da ciò che stava leggendo e di cui lui stesso era autore.

"... perchè io ci proverei con te".

Ok, ora doveva seriamente procurarsi una pala gigante ed iniziare a scavare, voleva seppellirsi in una fossa per il troppo imbarazzo, magari rimanendoci fino agli ottant'anni che credeva fossero bastati per riprendersi.

-Ehi mamma, dov'è la pala? Mi serve...- e si alzò dalla sua postazione per dirigersi in cucina ed informarsi su dove trovare l'oggetto desiderato.

Finalmente con l'aggeggio in mano, Donghae era pronto ad andare in giardino, percorse il corridoio e mentre passava davanti al computer con la coda dell'occhio vide una cosa lampeggiante e la curiosità gli invase la mente, aprì il messaggio inviato dal più piccolo e divenne rosso come un peperoncino per la prima volta in tutta la sua esistenza.

"Io...credo di sì... ma solo con te, sei l'unico a cui ho pensato in quel senso. >///<"

Improvvisamente sentì un forte calore diffondersi nel suo cuore e questo fece in modo da renderlo più sdolcinato, le sue dita si muovevano da sole schiacciando i tasti, mentre gli occhi erano fissi e concentrati sullo schermo. Adesso che le cose si stavano facendo più interessanti, la curiosità di Donghae si faceva più grande e voleva sapere come si sarebbe continuato questo stranissimo dialogo.

Scrisse una frase quasi provocatoria cominciando a sorridere come un ebete e iniziando a provare un po' di divertimento.

" Se volessi tenerti per mano me lo lasceresti fare? >.<"

Stringendo la pala in un abbraccio iniziò a pregare di non aver seriamente rovinato la loro amicizia con questa uscita, attendendo impaziente la risposta del biondo, che non arrivò mai dato che venne rimpiazzato da un'altra domanda:*

" Se volessi baciarti me lo lasceresti fare?"

L'oggetto che Donghae stringeva cadde sul pavimento facendo un gran rumore che diede parecchio fastidio.

- Ma insomma, Donghae! Perchè continui a far cadere roba per terra?! Hai appena rotto un bicchiere ed ora te la prendi con una pala? Non toccare più niente finchè non ti togli da davanti al computer.-

-Ooops... d'accordo Ma.-

"Come sei audace, comunque sì!".

La serata continuò così, tra frasi smielate e provocazioni continue, venne tardi, ma nessuno dei due era deciso a finire la conversazione. Arrivò il momento in cui dovettero lasciarsi a causa dell'ora, si scambiarono i numeri di telefono per riuscire a contattarsi anche fuori da internet.

Troppo esaltato per quel momento, il più grande non aspettò molto e gli mandò subito un messaggio di prova, per sapere se il numero che aveva scritto fosse giusto.

"Buonasera :D"

Purtroppo Hyukjae non rispose, aveva correttamente avvertito di non avere credito per rispondere e Donghae lo comprendeva benissimo.

Quella notte il castano non riuscì a chiudere occhio, e dopo due ore sotto le coperte a fissare il vuoto, decise di uscire sul terrazzo ed ammirare il cielo notturno.

Era il periodo delle stelle cadenti, si sedette su una sedia e con molta pazienza iniziò ad fissare i corpi celesti che illuminavano la notte. Nonostante fosse estate, il vento era tremendamente freddo ma egli sopportava: in confronto a tutta la confusione che sentiva dentro di sè il gelo non era niente. Dopo un paio d'ore e mezzo di silenzio e tranquillità, era finalmente soddisfatto di aver visto una decina di stelle cadenti (quindi dieci desideri espressi), decise di tornare dentro casa e di dormire come tutte le persone normali.

Si infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi sperando di riuscire a riposare.

Per tutta la notte rimase ad abbracciare stretto il cuscino come se avesse paura di non ritrovarlo più il giorno dopo e cadde in un sonno profondo...

***

La mattina seguente si svegliò più rincoglionito del solito ripensando a ciò che era accaduto qualche ora prima, si chiedeva se fosse tutto reale oppure solo frutto della sua immaginazione. Non osava pensare la seconda opzione altrimenti si sarebbe depresso e la giornata era troppo lunga per riuscire a sopravvivere nella depressione.

Andò in bagno per sciacquarsi la faccia e quando si guardò allo specchio vide il riflesso di un ragazzo pieno di vita ed allegria: si trovava più bello del solito.

Prevedeva una giornata lunga ed impegnativa considerando il fatto che i suoi genitori avevano organizzato una festa di non sa bene cosa, ma come in ogni giornata festiva Donghae doveva aiutare in casa a mettere in ordine per tutta l'abitazione, era obbligato.... Allora decise di non perdere altro tempo davanti allo specchio ed uscì dal bagno. Si diresse in cucina per fare colazione e vi trovò suo fratello impegnato a leggere gli ingredienti della scatola di cereali. Si sedette vicino a lui e prese la tazza di caffè che sua madre gli preparava volentieri ogni mattina.

Ci mise un'ora intera per mangiare quattro pezzi di biscotti poiché iniziò a parlare con Donghwa.

Vedendo la sua faccia, al fratello maggiore venne da ridere sotto i baffi, riuscì a capire al volo cosa avesse Donghae ed iniziò a parlare:

Bella la vita, eh?” disse con un sorriso malizioso in volto.

...Cosa?” domandò il più piccolo spalancando gli occhi e la bocca.

Come si chiama? È quello con cui scrivi ultimamente?”

Donghae sapeva di potersi fidare di Donghwa, era come se fosse il suo psicologo personale, con lui riusciva a parlare di tutto e non aveva paura di rivelargli i suoi segreti più nascosti. Rispettava molto suo fratello, era un individuo troppo saggio per l'età che si ritrovava e sapeva sempre come aiutare le persone che erano in difficoltà senza niente in cambio, insomma lo ammirava.

Decise così di rivelargli tutto intanto, il più grande ascoltava con pazienza senza interrompere il discorso dell'altro e il tempo passò velocemente finchè loro padre apparì in cucina ed ordinò loro di prepararsi e rendersi utile in qualche modo.

Così il castano andò in bagno ed entrò nella doccia, si stava chiedendo se Hyukjae fosse già sveglio a quell'ora, era impossibile considerando che erano solo le otto del mattino ed era domenica.

Quando uscì dal bagno trovò suo fratello davanti alla porta d'ingresso che stava uscendo, gli chiese dove stesse andando e il più grande rispose di dover fare alcuni commissioni per i genitori.

Ne riparliamo dopo, d'accordo? Tu intanto aiuta in casa.” facendogli l'occhiolino chiuse la porta dietro di sé e sparì.

Dopo un paio d'ore e mezzo di duro lavoro per rendere la casa accogliente, Donghae, stanco morto si sdraiò sul proprio letto e chiuse gli occhi per farli riposare.

Ed ecco che gli ripiombò in mente il ragazzo che (ormai da qualche giorno) in ogni momento libero della sua giornata gli rubava il cervello e qualche battito. Sperava di non consumarlo troppo pensandolo, non riusciva più a toglierselo dalla testa e così decise di connettersi e di scrivergli. Con grande sorpresa trovò un messaggio del biondo e gli ritornò quel sorriso ebete che ormai dominava il suo volto da alcune ore.

Buongiorno Hae, come hai dormito?”

Arrossì per il fatto che l'amico l'avesse chiamato Hae, trovava troppo tenero e strano essere nominato così da 'un ragazzo' . Si intenerì così tanto che provò anche lui a dargli un soprannome.

Bene Hyuk, e tu?”

Lo informò di aver dormito bene nonostante fosse il contrario, ma non voleva perdere tempo facendolo preoccupare, non voleva raccontargli il fatto di averlo pensato per tutta la notte: sarebbe stato troppo imbarazzante.

Benissimo”

Sorrise ancora di più se possibile, era sollevato che almeno uno dei due fosse riuscito a riposare.

In qualche modo si era creato imbarazzo tra i due e passati un paio di minuti Hyukjae si decise di scrivere.

Ricordi che ieri ti ho detto che per una settimana non ci sono.”

Il più grande provò un po' di tristezza, non voleva che il biondo andasse via ma non era nessuno per impedirglielo. In fondo era solo una settimana, sarebbe passato in fretta se non ci avesse pensato.

Sì :(“

Mi dispiace.”

Non preoccuparti.”

Ma vorrei rimanere per parlare con te”.

L'umore del più grande stava peggiorando e il biondo, scrivendo quelle frasi non lo aiutava per niente a pensare positivo... anche lui voleva che Hyukjae rimanesse, ma non poteva essere tanto egoista da costringerlo, si fece coraggio e scrisse una frase breve cercando di dimostrarsi maturo.

Mi mancherai ma è sempre una settimana, passerà in fretta.”

Lo spero, mi mancherai anche tu.”

Donghae stava per piangere per la commozione, erano troppo poche le persone che gli avevano espresso quelle parole e lui non ci era abituato.

Il fatto di non poterlo sentire neanche con il cellulare a causa del luogo dimenticato da tutti dove si sarebbe diretto il biondo, rendeva ancor peggio la situazione. Passati molti minuti di silenzio imbarazzante il più piccolo iniziò a salutarlo:

Beh io vado, ci sentiamo tra una settimana. Ti voglio bene.”

Intenerito da quelle parole ultime parole il bruno iniziò a diventare rosso, era troppo contento e toccato da quella frase che iniziò a ridacchiare da solo come uno stupido, posandosi una mano sulla bocca come per nascondere la sua felicità.

Dopo un respiro profondo riuscì a calmarsi un poco, e così rispose:

Ti voglio bene anche io, a presto.”

Attese ancora un po' sperando che l'altro scrivesse qualcosa, niente... Spense il computer e si sdraiò sul proprio letto cercando di pensare positivo, la settimana sarebbe durata troppo secondo lui, si augurava solo che Hyujae si divertisse e grazie a questo pensiero un pezzo di sorriso gli ritornava in volto. -Cosa diamine mi sta succedendo?!- si chiese chiudendo gli occhi e addormentandosi profondamente. Donghwa entrò in stanza qualche secondo dopo e vide il viso addormentato del fratello, per un attimo gli sembrò un angioletto ma cambiò opinione quando vide scivolare della saliva dalla bocca del più piccolo.

Aaahhh... questo poppante...dormi bene, ne hai bisogno”

Dopo un sorriso malizioso che gli si dipinse in volto uscì dalla stanza chiudendo la porta silenziosamente.

 

  
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