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Autore: Ulixes    21/03/2008    7 recensioni
Banali riflessioni sulle differenze tra il mukenin e il ninja comune
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Antitesi del buon ninja

 

Antitesi del buon ninja

 

 

 

Toshigaku Kobayashi                                                                                 

Età:                                                                                             45 anni

Paese della terra

Villaggio della lontra (avamposto commerciale, 45 km sud-sud-est dal Villaggio della Roccia)

Professione:                                                                                  venditore di spezie

Abitazione:                                                                                                          xxx

Rapporti interpersonali:                                                                                        xxx

Accusa:                                                                                                               tradimento aggravato

Eventuali aggravanti: scomparsa del suo team (115) in circostanze sconosciute

Obiettivo missione: eliminazione soggetto Toshigaku Kobayashi

Livello missione:                                                                                                   A

Paga missione:                                                                                                     13.000 ryo

Informazioni aggiuntive: grado di chunin conseguito a 15 anni

missioni livello A: 34 (7 in solitaria)

missioni livello S: 3

 

Firma esecutore della missione   

奈良 シカマル       

Ordine di missione: Tsunade Senjiuu, Quinto Hokage

 

 

-Questa è la tua missione, Shikamaru. Ti porterà via soltanto qualche giorno. Hai delle domande?-

-A dire il vero sì, Hokage-sama-

-Bhe, non esitare a chiedere-

-Volevo... mi chiedo se una missione del genere sia realmente necessaria.... Voglio dire...saranno passati venti anni da quando questo Toshigaku ha lasciato il villaggio. Perché eliminarlo solo ora?-

-I motivi sono due. In primo luogo i nostri rapporti con il Villaggio della Roccia stanno deteriorando rapidamente. Le nostre difese non hanno subito sostanziali modifiche da quando il tuo obiettivo ha tradito Konoha, perciò è una facile fonte d’informazioni per i ninja della Roccia. Inoltre, Shikamaru, Toshigaku Kobayashi ha probabilmente ucciso i membri della sua squadra. Ammetto che non ci sono prove certe a riguardo, ma la missione che era stata loro affidata era solamente di livello B, anche perché uno di loro si era appena rimesso da un violento infortunio. Non c’era possibilità che venissero attaccati da qualcuno. Dopo l’accaduto, Toshigaku ha fatto perdere per molti anni le sue tracce, ma ora che lo abbiamo ritrovato, ritengo ridicolo mobilitare gli oinin per un ex chunin, visto l’immediata emergenza dell’Akatsuki. Anche il consiglio degli anziani è dello stesso parere. Perciò ti affido questa facile missione. Il livello A è puramente cautelativo: non dovresti avere problemi con uno shinobi di questo tipo. Però, fa attenzione, non è prudente sottovalutare l’avversario, per quanto questo possa essere stato inattivo a lungo. Se non hai altro da chiedere, puoi andare-

-Sì, Hokage-sama-

 

 

Per Shikamaru quella missione non fu facile.

Sarebbe stato meglio definirla banale. C’era voluto meno di una sera per scoprire dove abitava l’obiettivo: una piccola villetta in classico stile nipponico poco fuori dal villaggio.

Il moro aveva deciso di agire all’una di notte, col favore delle tenebre e un avversario probabilmente addormentato. Già morto, volendo essere precisi... e magari un po’ superbi.

Poco prima dell’orario prestabilito, Shikamaru entrò nel perimetro della villetta. Le pareti erano in carta di riso e legno. Ciò lo avrebbe reso facilmente individuabile alla luce della luna, quindi valeva la pena d’attendere per qualche altro minuto che il cielo di annuvolasse.

Quando se ne presentò l’occasione, il giovane dette inizio all’operazione.

Dopo essere penetrato in casa, Shikamaru cercò la camera da letto dell’obiettivo.

Cucina...ingresso principale...stanza da giorno...bene...

Toshigaku non si trovava nel suo letto, ma seduto su una poltrona del salotto, con le spalle rivolte verso la porta. Da dove si trovava, Shikamaru poteva vedere solamente il capo dell’obiettivo, aveva i capelli neri e corti, proprio come gli avevano detto.

Lo shinobi estrasse un lungo coltello e si avvicinò all’uomo, deciso a portare a compimento la missione come gli era stato detto. Facile come pre...

-Ehi, tu, fa piano o sveglierai Michiyo- bisbigliò l’uomo.

Cos...

-Ti manda la Foglia, vero? O sei della Roccia?-

-...-

-Bhe, non importa poi tanto. Questa sembra comunque la mia ultima notte.... Ti sarei grato se mi lasciassi solo qualche minuto per portare a letto la piccola-

Detto questo, l’uomo si alzò, ma Shikamaru gli si era già portato alle spalle. Da quella posizione non fu difficile puntare il coltello alla carotide di Toshigaku. Sarebbe bastato un piccolo movimento del polso per ucciderlo, e tuttavia lo shinobi non riuscì a farlo, e non perché non ne fosse capace, anzi!... Però... a quanto pareva l’uomo non aveva mentito riguardo ad una “piccola” a portare a letto.

Toshigaku stringeva una bambina addormentata tra le braccia. Secondo Shikamaru non poteva avere più di sette anni. Il ragazzo provò un moto di compassione nei suoi confronti, ma non aveva voce in capitolo riguardo lo scopo finale della sua missione: Toshigaku doveva essere eliminato... ne andava della sicurezza del Villaggio della Foglia.

-Mi spiace vecchio, ma non posso permettertelo. Le conosci le regole di sopravvivenza di un ninja, vero?-

-Sì. Non hai prove che non proverò a scappare o condurti in una trappola, quindi non posso portare mia figlia a letto.... Se me lo permetti, vorrei lasciarla sulla poltrona. Non farò movimenti inutili... la appoggio e basta-

-...vada...per questa volta...-

Come promesso, Toshigaku si chinò e distese l’ignara bambina sulla poltrona. Dopo averle accarezzato la guancia, si risollevò e girò la testa per poter vedere colui che aveva l’ordine di ucciderlo.

Giovane.

-Quali piani hai per me, ragazzo?-

-Devo ucciderti, ma suppongo che sarebbe piuttosto inumano farlo qui-

-Hai davvero una stana definizione dell’inumano- disse l’uomo, quasi ridendo.

-...-

-Che succede? Hai una missione da completare, no? Allora non indugiare. Sono consapevole della mia posizione. Non te ne vorrò se dovrai sgozzarmi. Un ordine è un ordine-

-Lo so... a dieci minuti di corsa da qui c’è una miniera. No penso che vi lavorino di notte, quindi andremo lì. Il tuo corpo sarà trovato senza problemi già domani mattina-

-Ma gli oinin non devono far sparire le tracce dei loro obiettivi?-

-Sì, ma io non sono un oinin. E poi nessuno riuscirebbe a carpire alcuna informazione da te. Mi occuperò io stesso di perquisirti... prima dell’esecuzione-

-D’accordo. Suppongo di...-

Shikamaru annuì, e l’uomo cominciò a camminargli davanti. Raggiunsero la porta d’ingresso e uscirono. Il giovane se la richiuse accuratamente alle spalle e cominciò a correre dietro Toshigaku, diretti alla miniera.

 

________________________________________________________________________________

 

 

Chi non avrebbe sognato una missione come quella. Tutto filava liscio come l’olio.

Ma c’era chi avrebbe detto che era un po’ troppo facile, e Shikamaru era tra questi, perciò il giovane non abbassò la guardia neanche per un istante durante il tragitto verso la miniera.

Anche se...

Non era assolutamente possibile che un uomo non facesse neanche un tentativo di fuggire ad un destino come quello.

Lo sapeva! Stava per morire e lo sapeva!

Era illogico piegarsi al fato in una situazione come quella.

Possibile che un uomo tutto sommato giovane e con una famiglia a cui badare accettasse così la morte?

Shikamaru Nara non si era mai considerato un tipo curioso, ma dove la sua logica ferrea e il suo IQ di oltre duecento non riuscivano a comprendere qualcosa, la sua voglia di arrivare alla soluzione cresceva esponenzialmente.

C’era la possibilità che Toshigaku fosse realmente tranquillo, ma perché?

Forse si era già messo in contatto con i ninja della Roccia, che li stavano osservando e magari avevano già preparato un attacco. Cazzo...a questo non ci aveva pensato neanche per un attimo da quando la missione era cominciata! Sarebbe potuto essere già morto per quante volte si era distratto in quelle ore!

Appunto...già morto.... Dei ninja, per quanto stolti, lo avrebbero già freddato prima di lasciargli il tempo di entrare in casa. Non c’era la possibilità di prevedere che un assassino si sarebbe lasciato commuovere per una bambina e che avrebbe deciso di uccidere il suo obiettivo fuori dalla sua abitazione. Shikamaru in quel caso aveva solo peccato un po’ di ingenuità e inesperienza, ma altri avrebbero portato a termine la missione senza esitazioni.

Non era da scartare neanche l’idea che Toshigaku fosse preparato ad uno scontro, ma il giovane avrebbe potuto toglierli la vita in qualsiasi momento e senza fatica, trovandosi alle spalle dell’uomo. Questo non poteva neanche sapere se si sarebbe presentata l’occasione di attaccare... e con quali armi poi?

Forse la tranquillità che sembrava pervadere il suo obiettivo era solo un bluff... impossibile però.

Un ninja esperto non lascia mai che il nemico comprenda le sue vere emozioni. Questo è vero quanto è vecchio il mondo, però... quell’uomo non aveva motivo di nascondere la sua paura.

Perché avrebbe dovuto?

Forse era una persona molto orgogliosa, ma in questo caso non avrebbe accettato la morte senza combattere, e perché aspettare di arrivare alla miniera per farlo, considerando il fatto che si trovavano in un bosco adattissimo ad ogni tipo di stile di lotta?

E poi c’era la sua famiglia... almeno per loro avrebbe dovuto combattere!

Il suo comportamento era... assurdo. Completamente irrazionale...

O magari era lui a non vedere la logica dietro tutto ciò.

Una delle regole fondamentali per la riuscita di una missione di omicidio era quella di non instaurare alcun tipo di rapporto con la vittima. Persino le parole erano da evitare se non per dare degli ordini o delle indicazioni da seguire.

Per quella volta, però, Shikamaru desiderava andare contro tutto quello che gli avevano insegnato, contro il buon senso e anche i suoi principi. C’era qualcosa che voleva capire...

-Vecchio, ascolta-

-Sì?-

-Perché sei così tranquillo? Non hai paura? Chi ti assicura che dopo aver finito con te non mi occuperò della tua famiglia... sono una fonte di informazioni anche loro-

-Ti sbagli...io ho davvero paura... per me, soprattutto. Non desidero morire, ma ero consapevole che un mukenin del mio livello non sarebbe mai arrivato alla vecchiaia. Da tempo mi preparavo ad una evenienza come questa, e mia moglie lo sapeva bene. Ho risparmiato parecchio denaro per la mia famiglia, e mia moglie può condurre da sola in nostro negozio. Ha anche dei parenti che possono aiutarla. Mi dispiace solo per il fatto che mia figlia diventerà orfana. So però che tu non le farai del male... è raro che shinobi giovani come te siano così ligi al dovere da uccidere degli innocenti se non gli viene ordinato, e anche in quel caso.... Sono stato giovane anch’io, e sono consapevole di come a quell’età un ninja si interroghi sulle sue azioni e provi ribrezzo per alcune di esse. Non ucciderai la mia famiglia perché non sei ancora abbastanza maturo o folle per farlo-

Dubbio risolto. C’era un motivo per il suo stato d’animo. Toshigaku si sentiva inquieto, questo sì, ma era sicuro di quello che faceva. Sembrava una persona con dei valori, e anche discretamente intelligente, un peccato ucciderlo.

Ma una missione è una missione...

Già...

Ora almeno aveva chiarito i suoi dubbi...

Però...

Forse...

Ma che cazzo! Uno shinobi non deve pensare troppo durante una missione! Ora basta...

-Ragazzo...posso farti io una domanda?-

-Taci-

-Bhe...anche se non mi risponderai te la faccio lo stesso-

-...-

-Perché lo fai?-

-...-

-Non rispondi? Credo che tu sappia a cosa mi riferisco. Forse non sai darti una risposta-

Io combatto per il mio villaggio... non il villaggio vero e proprio, ma per i suoi abitanti. Ognuno di loro è la mia famiglia.

Il credo del fuoco!

Proteggo la mia gente e il suo futuro. Proteggo le nuove generazioni del mio villaggio.

Non ho alcun ripensamento per quello che faccio. È per il loro bene.

-Se ne sei convinto-

-Tu proteggi la tua gente. Lo fai a prescindere dal prezzo che dovrai pagare per le tue azioni. Ho forse torto?-

-...-

-Ebbene...se è questo per cui combatti non posso darti torto. È un bell’ideale... un bell’obiettivo, non ho dubbi a riguardo-

-Eppure tu hai tradito-

-Tradito... forse.... sentimi, ragazzo, se tu vedessi un nemico in fin di vita, accerchiato da ninja pronti a farlo fuori, e questi ninja non fossero del tuo villaggio... che cosa faresti?-

Li lascerei ai loro affari, ovvio!

-Che domanda idiota-

-Si, scusa...scommetto che lo lasceresti morire, e ancora non posso darti torto. Ma... se tu vedessi Shinichi Nakamura in fin di vita, accerchiato da ninja pronti a farlo fuori, e questi ninja non fossero del tuo villaggio... che cosa faresti?-

Che cosa?

-Eh?-

-Se tu vedessi Shinichi Nakamura in fin di vita, accerchiato da ninja pronti a farlo fuori, e questi ninja non fossero del tuo villaggio... allora che cosa faresti?-

...

-E che mi importa. Chi sarebbe questo Shinichi, poi?-

-Dai...non dirmi che non lo conosci? Vende okonomiyaki davanti la palazzo dell’Hokage... o almeno lo faceva venti anni fa...-

Lo salverei, è mio dovere.

-Se le cose stanno così la sai già la risposta a questa domanda-

-Suppongo che interverresti per salvarlo... ma prima hai detto “che mi importa?”... quindi lo lasceresti forse morire?-

No!

-Vecchio, cominci a stufarmi. Così non ci arrivi alla miniera-

-Già...e se Shinichi Nakamura fosse una spia?-

Ma questo è logorroico?

-E che vuoi che ne sappia io? È comunque un nemico-

-Giusto... e quindi un’ultima domanda... se Shinichi Nakamura fosse di un altro villaggio, non tuo alleato né tuo nemico, forse neanche ninja e tanto meno della Terra del fuoco... insomma, se non lo conoscessi, tu, cosa faresti?-

...

-Lo aiuterei-

-E perché, se non lo conosci?-

Perché non sarebbe giusto lasciarlo morire

-Perché non sarebbe giusto lasciarlo morire-

-Eppure è uno sconosciuto, come il tuo nemico o la spia... e se non erro come il venditore di okonomiyaki del Villaggio della Foglia. Cosa li rende diversi?-

Il primo non ha colpe... il secondo e il terzo sono miei nemici... ed il quarto è un mio concittadino.

-Hai detto che quella era l’ultima domanda, ma a quanto pare mentivi-

-E già... ma scommetto che non hai avuto difficoltà nel trovare le differenze  tra i quattro-

Chi credi che io sia?

-Mi fai stupido, per caso?-

-Non volevo affatto insinuare questo, ragazzo. Ma dimmi ancora, cosa pensi che differenzi lo sconosciuto dagli altri?-

Il primo non ha colpe...

-Non è colpevole di niente-

-Questo lo è fino a prova contraria. Chissà quante stronzate ha commesso per trovarsi in quella situazione... magari è seriamente una persona crudele... eppure tu lo salveresti lo stesso-

...

-...-

-Voglio dire, anche il tuo compatriota potrebbe avere le stesse colpe, come anche il tuo nemico... ma se quest’ultimo non fosse un uomo cattivo? Se, esattamente come te, si fosse trovato coinvolto in una guerra che non voleva?-

...

-Mi spiace... ma la guerra è così? Non nego che potrebbe essere Buddha in persona, però la vita va in questo modo. Un futuro avrebbe anche potuto uccidermi-

-Forse... ma tante cose sarebbero potute succedere in un futuro... convengo però sul fatto che non potremo mai dire quali. La vita è fatta così, ci sono molti bivi. Ma torniamo al tuo compatriota. Supponiamo che questo sia un viscido essere privo di ideali e di morale, magari anche un ninja, tuo compagno d’armi quindi, un uomo che ha ucciso fiumare di nemici...anche se solo dei civili, ma fosse per questo stimato e rispettato nel tuo villaggio. Se ti venisse richiesto di proteggerlo e morire per lui... lo faresti?-

No...forse...

-Gli ordini non vanno discussi...-

-Questo di certo, ma se invece ti fosse richiesto di proteggere il tuo compagno di giochi di una vita, scommetto che lo faresti più che volentieri-

Certo!

-Certo!-

-Concordo a pieno. Ma non puoi farmi credere di essere disposto a morire allo stesso modo anche per il “cattivone” di prima, anche se tuo compatriota-

Sicur...ehi, ehi, ehi... che cazzo di ragionamenti mi fa fare... sono un idiota! Non dovevo farmi coinvolgere in questa situazione. Merda!

-...-

-Non rispondi più, eh? Allora parlerò un po’ da solo. Do per scontato che tu non moriresti per il tuo amico o l’altro stronzo con lo stesso spirito... eppure dovresti morire lo stesso. Gli ordini non vanno discussi, lo hai detto tu e ne sono convinto anch’io. C’è poi la più scottante questione della spia, che fino ad adesso abbiamo archiviato sotto la definizione di nemico. Il problema sta nel fatto che una spia è un infiltrato che fa del suo punto di forza i legami con persone all’interno del villaggio. Tu hai per caso una amico di un altro villaggio?-

Temari...

-...-

-Dal tuo silenzio non riesco a capire se vuoi assentire o semplicemente non mi stai più ascoltando. Dunque prenderò il tuo come un sì, tanto per parlare un po’. Se il tuo amico straniero fosse una spia, tu ti potresti trovare nella... spiacevole condizione di doverlo rendere inoffensivo... o magari di doverlo uccidere. Eppure tu dai per certo il fatto che questo tuo amico sia una brava persona, e forse lo è sul serio. C’è effettivamente la possibilità che gli sia stato dato l’ordine di lavorare come spia solo dopo aver stretto con te un qualche legame... come anche che tu sia stato una sua pedina da sempre. Tuttavia, tutto questo ragionamento salta dinanzi alla consapevolezza che costui sia una spia, un traditore, a ben vedere. Tu, per seguire gli ordini, potresti davvero essere costretto a ucciderlo-

-...-

-Ancora non parli, eh? Bene, allora posso andare avanti. Come hai capito, sempre che tu mi abbia seguito nel mio sproloquio, siamo davvero nell’impossibilità di decidere se quel che facciamo sia realmente giusto o meno, eppure dobbiamo farlo. Perché? Si suppone che sia perché dobbiamo proteggere la nostra gente, che, tra parentesi, ci paga le missioni. Ma a porre la sua firma sul modulo di missione non è esattamente la nostra gente, ma il nostro kage, che ne è rappresentante...ma suppongo che tu sappia chi lo sceglie il kage di un villaggio-

-...-

-E allora te lo dirò io...-

-Lo so chi sceglie il mio kage-

-Parli? Ok...vado avanti tranquillo. Se sai chi sceglie l’Hokage, saprai che in questa scelta la tua gente centra ben poco. Se non lo fa il precedente kage, il successore viene nominato dal consiglio, che è composto...-

-Dai membri più eminenti del nostro villaggio: eroi, anziani e saggi...-

-Esatto, ma comunque gente con una preparazione ninja-

Tanto piacere...

-Lo so bene!-

-Non sono qui per criticare la tua preparazione, infatti, ma per farti notare che comunque le nostre missioni, pagate dal popolo o, molto peggio, da persone con fini esterni alla salvezza del villaggio, sono decise e gestite da una ristretta risma di gente-

-Questa gente agisce per il bene del villaggio-

-Esatto...ce lo insegnano fin da bambini. Le persone di cui stiamo parlando ci danno gli ordini al fine di proteggere il villaggio intero, ma...sai cosa rende un nostro nemico tale?-

Ma mi prende sul serio per il culo?

-Il fatto che ci combattiamo contro-

-Forse...però il combatterci contro è una conseguenza diretta di una situazione di conflitto... di una guerra. Come saprai, persino lo spionaggio e la raccolta di informazioni è fondamentale, in caso di guerra come in pace. Non si raccolgono notizie solo sui nostri nemici, ma anche su importanti nozioni nascoste dagli alleati. È il modo in cui viviamo che ci impone situazioni tali da rendere i nostri compagni spie o avversari potenziali, ma non possiamo negare che questi siano nostri amici. Eppure siamo disposti a combatterli e ucciderli se è per il bene della nostra gente, anche se i volti di questa “nostra gente” ci sono spesso sconosciuti, come quello di Shinichi Nakamura. Però scommetto che quello di un nostro amico che si rivelasse essere una spia lo ricorderemmo bene. Ora, a muovere le redini di una guerra è quella gente famosa di cui abbiamo parlato prima, ma possiamo realmente dire che lo stato bellico viene portato avanti per il bene del villaggio. Molte volte Konoha ha condotto conflitti per difendersi, ma tante volte ha anche attaccato con violenza. A trarre vantaggio da questa situazione non sono le persone comuni, che vengono addirittura sottoposte a sofferenze e restrizioni di vario tipo. Non si può negare che a godere siano alcune delle alte sfere, che gestiscono i giri di armi e viveri. Dunque, anche se non è per il bene del villaggio, le guerre si combattono lo stesso. Noi possiamo solo sottostare agli ordini di queste persone, e quindi uccidere amici o sconosciuti, rapire e altro, a prescindere dal fatto che, magari, i nostri capi approfittatori siano di molto peggiori dei...nostri obiettivi-

-Aaah...ora mi è tutto chiaro. Stai solo cercando di salvarti la pelle-

-Forse.. ma ora, visto che lo hai capito, non creerò fastidio se continuerò a parlare-

-Tse! Fa pure, se ti aggrada, ma ti avverto che stiamo per arrivare-

-Concludo in fretta.... Cosa c’è di giusto in tutto questo? In quello che fai, che hai fatto e che farai?-

“siamo davvero nell’impossibilità di decidere se quel che facciamo sia realmente giusto o meno”

-Lo hai detto tu. Non possiamo saperlo-

-Eppure tu stesso ritieni che morire per un tuo amico sia meglio che morire per un bastardo qualsiasi. Hai già scelto, infondo, quello che è giusto-

...

-Forse...ma ora siamo arrivati. Fermati lì e fatti perquisire-

Detto ciò, il due interruppero la loro corsa. Si trovavano davanti all’entrata di una miniera. Là, Toshigaku Kobayashi sarebbe morto.

La fine di ogni problema... o no?

-Ragazzo, ho forse detto qualcosa di non vero?-

-...-

-Forse sì, forse no... ma ti dirò una cosa. Quando siamo caduti in un’imboscata di ninja dell’Erba, io e la mia squadra intendo, venimmo sopraffatti, e solo io riuscii sopravvivere. Venni salvato da una bella donna, di cui mi innamorai anche. Anni dopo la sposai e avemmo una figlia. Quella volta decisi cosa era giusto o sbagliato, a prescindere dai preconcetti che mi avevano ficcato in testa, scelsi di proteggere chi amavo veramente. Ora ragazzo, io ho sempre amato la mia gente, ma all’epoca, durante il terzo conflitto mondiale dei ninja, mi accorsi di non servire loro, ma gli interessi dei miei superiori. Avevo dunque torto?-

Forse no...

-Non lo so. Qui ho finito. Ora devo ucciderti. Inginocchiati qui-

-Così?-

-Si-

-Ragazzo...perché lo fai? Ti prego solo di rispondermi prima di uccidermi-

-...-

-Ti scongiuro...-

-Tu prima dimmi perché mi hai detto tutto ciò-

-Non lo so...sapevo di essere spacciato, lo sapevo da anni, ma volevo che il mio assassino fosse consapevole del perché lo facesse. Lo hai capito?-

-Senti tu, so meglio di te come funzionano le cose nel nostro campo! È un mondo marcio e ingiusto! Ma lo devo fare comunque...lo sai che non ho scelta...-

-Ti stai dunque scusando? Fai male...- detto ciò, l’uomo afferrò la mano di Shikamaru che stringeva il coltello e se la portò al petto, trafiggendosi poco sotto il cuore.

Il giovane rimase stupito da quel gesto, e chiese, quasi banalmente: -Perché?-

-Ragazzo, davvero non hai capito? Se non lo avessi fatto avrei... davvero potuto rivelare importanti informazioni al... tuo nemico. Avrei messo in pericolo la Foglia-

-Ma se sapevi che lo avresti fatto, a che è servito dirmi tutte quelle cose? Alla fine anche tu mi hai tolto la possibilità di scegliere-

-Vero...ragazzo...ma questa scelta era la mia...finalmente...dei viscidi burocrati non mi hanno detto di morire per qualcuno...ho deciso io di morire per la mia gente... non c’era altra scelta...ragazzo...volevo essere libero...tu...non permettergli di dirti cosa fare, chi devi essere...o...cosa sono gli altri per te...vivi la tua vita...come se fosse tua...questa è l’unica eredità che posso lasciare ad un mio commilitone...ad un mio fratello...d’ora in poi...la scelta è tua...-

 

 

 

Il ninja è basilarmente un soldato con un addestramento specializzato e selettivo. Egli deve obbedire agli ordini impartiti dai suoi superiori, risentimenti, emozioni e pensieri inutili vanno a danno del ninja, che deve mantenersi sempre freddo e distaccato.

Questo è loro richiesto dal mondo in cui vivono. La libertà di scelta è poca. Obbedienza è la parola chiave.

Pochi, però, si sono soffermati a pensare che un individuo all’interno di una tale comunità, potesse sfruttare la sua intelligenza e la sua abilità di ragionare per arrivare a scelte autonome, generalmente contrarie agli ordini ricevuti.

Questi individui, ritenuti aberrazioni dal sistema, sono riconosciuti come mukenin, e in quanto tali braccati fino alla loro uccisione.

 

 

 

Banalmente ispirato Barbatus (ANT Z)                  

 

Naturalmente io non ho alcun diritto sui personaggi dell’anime/manga Naruto, né sul capolavoro di Tim Johnson e Eric Darnell.

 

 

Questo è il mio esordio. Spero che recensiate, soprattutto per informarmi degli errori che ho fatto, così che io possa migliorarmi in futuro e rendere più piacevole la vostra lettura,

con affetto,

                                                                                                                                          Ulixes

 

 

 

  
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