Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _loujsmile    16/09/2013    4 recensioni
"Dicono che solo dopo averla persa, ci accorgiamo di quanto valga una persona per noi. Ma lui no. Lui lo sapeva già. Lui l'ha sempre saputo."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TO  FIX A BROKEN HEART, YOU HAVE TO TRY.


 
Kabul, 23 Ottobre 2013
'Caro Louis,
come stai? Comincio col dirti di stare tranquillo, io sto bene.
La vita qui inizia a farsi difficile, le risorse scarseggiano, ma riusciremo comunque ad andare avanti.
Ricordi quel ragazzo del quale ti avevo parlato? Niall.. sì, lui. E' morto ieri pomeriggio. Una pallottola. Dritta nel petto.
Non dovrei dirti queste cose, rischierei di farti preoccupare, ora la smetto.
Mi manchi tanto, amore mio, sai? Qui mi sento così solo.. solo come prima di conoscere te.
Ho perso il conto di quanto tempo ho già passato qui, ho quasi dimenticato il suono della tua risata, a forza di convivere con gli spari e gli scoppi.
E ogni volta che ti penso, mi si stinge lo stomaco, sai?
Ho così tanta voglia di vederti, Boo.
Mi manca stare ore sul divano abbracciati, mi manca ridere con te e mi mancano ancor di più il bene che mi facevi e l'amore che mi davi ogni giorno.
Non ho nient'altro in più da dirti, Boo. Come in tutte le altre lettere, dopotutto.
La tua ultima lettera era così bella, così piena di significato, ma sai che io sono un tipo di poche parole.
Ti saluto, amore. 
Torno con gli altri, spero di ricevere la tua lettera al più presto,
Ci vediamo presto.
Ah, ti amo tanto, Louis.
Tuo per sempre, Harry'

Louis rilesse per l'ennesima volta quell'ultima lettera che aveva ricevuto dal suo amato.
Il rumore della pioggia che batteva contro i vetri era l'unico suono presente in quella casa, tanto grande per un ragazzo solo.
Ormai da tre settimane non riceveva notizie di Harry, e la sua vita ormai sembrava ancora più vuota di quanto non lo fosse già.
Nove mesi. Nove mesi da solo in sua assenza. 
Quando era partito per la guerra Louis non ci poteva credere.
Non ne capiva il senso.
Nove mesi senza poter abbracciare il ragazzo che lo aveva portato di nuovo in vita, quarantaquattro lettere, una alla settimana da quando era partito, che in poche righe davano a Louis la sicurezza che il suo amore fosse ancora salvo, lettere che da tre settimane non riceveva più.
Appoggiò quel foglio di carta, stropicciato e sporco di terra, a quanto pareva, sul tavolino accanto al divano e si alzò in piedi.
Guardò fuori dalla finestra sospirando, aspettando che succedesse qualcosa, ma niente. Tutto restava sempre piatto, nessun cambiamento, mai nessuna notizia del suo Harry.
Louis lo aveva pregato di restare, prima che Harry partisse, ma no. Lui non voleva restare. 
La sua spiegazione era stata : 'Devo farlo, Louis, devo farlo per mio padre.' 
E nonostante Louis non capisse, lo aveva lasciato andare, così come si lascia andare qualcosa che non ti appartiene più per diritto. 
Era come se l'orgoglio gli avesse strappato dalle mani Harry, il suo Harry.
E in quella villa, a sud di Liverpool, Louis era rimasto solo, completamente solo e inadeguato.
Il padre se n'era andato di casa nel sapere che il figlio era gay, e la madre era morta nel dare alla luce la figlia, sorella minore di Louis che per sua sfortuna aveva dovuto seguire il padre in Francia.
Louis rimase ancora qualche minuto ad osservare i ragazzini correre per le strade sotto la pioggia autunnale e poi tornò a sdraiarsi sul divano con le lacrime che percorrevano le sue guance pallide.


Liverpool, 9 Novembre 2013.
Louis scriveva delle formule su un quadernetto, affiancato da Liam.
-Louis, perchè non mi ascolti mentre cerco di spiegarti queste cose? Devi passare l'esame di questo mese, amico mio. - Liam lo rimproverava spesso, quando lo vedeva assente e distratto.
Quell'esame era molto importante per il corso di studi che seguivano all'università, ma Louis non ci andava da un po', nemmeno lui sapeva precisamente da quanto.
Annuiva svogliatamente muovendo la penna sul tavolo della cucina.
Il trillo del campanello li fece sussultare, e Louis si alzò dallo sgabello dirigendosi verso la porta d'ingresso.
Aprì, tenedo gli occhi bassi, e in quel momento avrebbe potuto giurare che il suo cuore aveva preso a battere all'impazzata, nel momento in cui aveva scorto davanti a sè un uomo alto e robusto, dai capelli rossi e la carnagione chiara, composto in un'uniforme con qualche spilla qua e là.
-Louis Tomlinson? - Chiese l'uomo.
Louis annuì, sentendo la gola seccarsi.
-Sono qui per darle una brutta notizia.. - Iniziò l'uomo.
E Louis si sentì le ginocchia tremare, e la testa girare.
-Lui non ce l'ha fatta, è stato ferito ed è morto dopo poche ore. - Disse infine dopo una lunga serie di parole che Louis non ebbe la forza di capire.
Quel 'non ce l'ha fatta' rimbombava nella sua testa continuamente.
Appoggiò la schiena allo stipite della porta portandosi le mani fra i capelli, mentre i suoi occhi vagavano attorno a sè per cercare qualcosa a lui familiare, ma tutto era diventato sfocato, nero. 
Le lacrime percorrevano il suo volto velocemente, bagnando il suo collo, di tanto in tanto o cadendo per terra.
Liam era seduto accanto a lui e gli stringeva le spalle con un braccio.
E Louis si disperava, urlava il nome del suo ragazzo, fra le lacrime. E si sentiva morire, morire dentro, come se una spada lo avesse trafitto in pieno petto.
E andò avanti così per giorni, e Liam aveva la consapevolezza di non poter far nulla per aiutare il suo migliore amico, se non stargli accanto.
Louis ormai non si considerava più in vita da quando Harry se n'era andato.

 


Liverpool, 21 Dicembre 2013.
-Louis, muoviti!- Liam e Zayn dal salotto chiamarono il loro amico che era intento a cercare degli addobbi in cantina.
Louis salì gli ultimi gradini che portavano nella sala principale sbuffando.
-Dobbiamo farlo per forza?- Chiese Louis appoggiando uno scatolone per terra.
Zayn annuì.
-Hai bisogno di un po' di vita in questa casa, da quando non.. - Zayn si interruppe bruscamente abbassando lo sguardo notando gli occhi lucidi di Louis.
Louis scrollò le spalle e accennò un sorriso. 
-Facciamo questo maledetto albero di Natale e basta, chiaro?- Affermò iniziando ad aprire lo scatolone.
Zayn e Liam si guardarono rassegnati, dal giorno in cui avevano saputo della morte di Harry avevano tentato di sollevare il morale a Louis, senza mai riuscirci del tutto.
-Louis, mi passi quel fiocco? - Chiese Liam sorridente.
La risposta di Louis era un debole movimento del capo.

-Non trovi che sia magnifico? - Chiese Zayn soddisfatto del lavoro appena finito.
L'albero alto era ricoperto di luci, nastri e palline luccicanti, ma Louis sembrava non interessarsi a nulla in quella stanza.
-Zayn, andiamo? Si è fatto tardi.. - Disse Liam distogliendo Louis dai suoi pensieri.
Il moro annuì seguendo l'amico verso la porta.
-Grazie ragazzi, ci vediamo presto. - Li salutò Louis sorridendo appena.

 

Liverpool, 24 Dicembre 2013.

Il ventiquattro di Dicembre. 
Vigilia di Natale, di un Natale che quest'anno avrebbe passato da solo, forse per sua scelta, forse per scelta di qualcun'altro, ma soprattutto era il suo ventiduesimo compleanno.
Louis fece scorrere un dito lungo il bordo della tazza che teneva fra le mani.
Bollente, piena di the. 
Le gambe allungate sul divano, e gli occhi lucidi persi nel vuoto.
I suoi pensieri si erano concentrati tutti alla vigilia di Natale dell'anno prima, insieme ad Harry aveva preparato gli addobbi della sua grande casa, e avevano riso, giocato, ed erano stati insieme. Solo loro due.
Ricordava di quando Harry era uscito senza scarpe, passando per il giardino innevato, per andare a recuperare qualcosa in macchina, e quando era tornato gli aveva dato una grande busta, rossa con un fiocco blu.
-Buon compleanno, amore mio. - Aveva detto lasciando un bacio leggero sulle labbra del maggiore. 
-Dai, aprilo!- Aveva detto impazientemente lanciandosi sul divano.
Louis aveva aperto il pacchetto estraendone un maglione blu scuro con diverse righe di colori differenti e aveva riso.
-Che c'è? Non ti piace? - Aveva chiesto Harry quasi deluso.
Louis aveva riso buttandosi a fianco del suo ragazzo.
-Mi piace tanto, Harry. - Disse sinceramente osservando i lineamenti perfetti del più giovane.

Louis passò un dito prima sulla riga rossa, poi su quella gialla, e ancora su quella verde del maglione che aveva indosso.
Quello che Harry gli aveva regalato l'anno precedente.
Si portò una mano sulla bocca, per poi iniziare a mordicchiare la pelle attorno a un'unghia mentre le lacrime percorrevano per l'ennesima volta il suo volto.
Deglutì rumorosamente alzandosi dal divano e cominciando a camminare attorno al tavolino basso del suo salotto.
Il suono del campanello lo fece sobbalzare.
Si asciugò in fretta le guance e sistemò i capelli scomposti.
Andò verso la porta d'ingresso strisciando i piedi e aprì.
Lo sguardo basso.
Percorse le gambe della persona davanti a lui, scorgendo un paio di stivali di pelle, e dei pantaloni blu, risaliva il corpo dell'uomo che si ritrovava a pochi centimetri da lui quando una voce gli fece bloccare il cuore nel petto.
-Mi sembra di ricordare che oggi qualcuno di speciale compie ventidue anni. - 
Louis alzò lo sguardo portandosi le mani davanti alla bocca, cercando di controllare il ritmo del suo cuore, e quello del suo respiro.
Davanti a lui, Harry sorrideva, i capelli erano molto più corti di come erano l'ultima volta che l'aveva visto, ma gli occhi avevano la stessa identica luce.
-Non è possibile. - Era tutto ciò che Louis si ripeteva.
Piangeva, le lacrime percorrevano velocemente le sue guance. Non c'era ancora stato nessun contatto tra i due, quando Harry prese le mani del maggiore stringendole alle sue e d'impulso, portò le sue labbra contro quelle del suo ragazzo.
-Harry? - Chiese Louis ancora incredulo.
Gli occhi del minore si erano fatti lucidi.
-Sono tornato Louis, sono tornato da te, amore mio. - Disse piangendo.
Louis scosse la testa.
-Ma tu.. tu eri morto, Harry. - Disse scuotendo la testa di nuovo.
Harry rise dall'emozione.
-No Louis, no, non sono mai morto, è stato un malinteso, mi avevano solo ferito, sono stato in ospedale due mesi, ma ora sono qui, Louis. - Disse prendendo fra le mani il viso di Louis bagnato dalle lacrime.
-Ma come.. ? - Louis non si capacitava di quello che Harry gli stava raccontando.
-mi hanno detto che sono stato ferito, un altro soldato pensava che fossi morto e ha preso la mia giacca, ma poco dopo è stato ucciso, e non riconoscendolo hanno pensato a me, dato che sulla giacca c'era il mio nome, ma sono qui, Louis, sono tornato!- Disse pieno di felicità.
Louis non riusciva a crederci, continuava a stringere le mani di Harry per assicurarsi di non stare sognando.
Harry aprì le braccia e Louis ci si nascose dentro, come faceva sempre durante i temporali quando i due erano insieme.
-Hai visto? Sono riuscito a tornare in tempo per il tuo compleanno. - Sussurrò Harry a Louis accarezzandogli la schiena.
-E' il regalo migliore che avessi mai potuto desiderare, amore mio. - Continuò a piangere Louis.
-Ti amo tanto, Louis. - Disse Harry baciando la testa del suo ragazzo.
Louis annuì.
-Ti amo tanto anche io, Harry. - Affermò senza fermare le lacrime.

 
Zan zan zaaaaaaaaan
buongiornoo c:
la scuola è inziata da quattro giorni ma io ho avuto tempo di scrivere questa one shot.
Allora, ci pensavo da non so quanto, e finalmente eccola qui.
Che ne dite di lasciare una recensione e farmi sapere che ne pensate? Mi farebbe molto piaceree c:
ora però mi conviene andare, se voglio fare qualche compito..
Ci sentiamo alla prossima, 
besosss
_loujsmile c: 
p.s. seguitemi anche su twitter asdfgjkl

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _loujsmile