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Autore: Phoenix1611    16/09/2013    3 recensioni
Qui si parlerà della storia dei draconiani dopo la sconfitta di Nidhoggr, dei figli e delle loro vite insieme... Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fabio guardò fuori dalla finestra. Pioveva forte, ma Ewan e Chloe non accennavano a voler rientrare in casa. Si divertivano sempre tantissimo durante le tempeste, da quando avevano riaquistato i loro poteri. Erano passati alcuni anni da quando avevano trovato il tempio sotto la casa del professore e dove avevano riaquistato i loro poteri. I primi raggi di sole fecero capolino dalle nuvole. Entro breve i gemelli sarebbero rientrati in casa e Lidja avrebbe brontolato per le impronte di bagnato che avrebbero lasciato sul pavimento. Fabio ridacchiò all'idea. Sofia uscì dal bagno in quel momento. Era vestita con una canottiera e pantaloncini. lo guardò e, quatta quatta, si avvicinò a lui e gli saltò alle spalle, spaventandolo. Lui inizialmente si arrabbiò, ma poi la guardò con un sorriso maligno e iniziò a rincorrerla per tutta la camera da letto. Erano sempre più affiatati, soprattutto dopo il matrimonio e la nascita di Liv. la piccola aveva i capelli ricci e mori, come il papà, mentre gli occhi erano verdi come quelli della mamma. anche lei era una draconiana: aveva entrambi i poteri dei genitori. Il professore spiegò loro che, nel caso decidessero di avere un altro figlio, Liv avrebbe ceduto al fratello uno dei due poteri. Finalmente Fabio riuscì a prendere Sofia e la sollevò come un sacco di patate. La portò verso la finestra e la minacciò di buttarla giù se lo avesse spaventato ancora una volta. Lei, suo malgrado, accettò.
-Pensi davvero di essere simpatico quando fai cosi?- disse lei ironica.
-No, non lo penso. Io so che sono simpatico quando faccio cosi- sorrise lui con aria da strafottente.
Sofia uscì dalla stanza e per poco non fu scaraventata a terra dai due mostriciattoli che, presubilmente a come succedeva ogni volta, stavano scappando da Lidja. Anche lei e Ewan avevano avuto un figlio, Aran, anche lui con i poteri dei genitori. Capelli neri e occhi azzurri. Tutti e due avevano cinque anni. E anche Lidja e Ewan si erano sposati poco dopo Fabio e Sofia.
-Ehi voi due! Fate attenzione quando correte per casa! Liv, quante volte ti ho detto di non far crescere piante in casa!- li sgridò Sofia.
Dietro di lei Fabio cercò di trattenere una risata e scese le scale di corsa per andare a mangiucchiare qualcosa. Lidja comparve sopra le scale, ansimante. Le due amiche si guardarono per qualche istanti negli occhi, poi Sofia scoppiò a ridere per le condizioni dell'amica.
-Ridi ridi. Provaci tu a stare dietro a due bambini che non riescono a controllare i loro poteri!- esclamò Lidja, sull'orlo della disperazione.
Era vero, però, e Sofia lo sapeva. I due bambini non riuscivano ancora a controllare i loro poteri, ma quando volevano, sapevano far impazzire gli abitanti della casa. Chloe e Ewan fecero capolino sulla porta d'ingresso e ridevano come bambini. Ma si bloccarono non appena incrociarono lo sguardo assassino di Lidja, che aveva addirittura spalancato le ali con aria minacciosa. Allora i gemelli si tolsero le scarpe e i calzini e salirono le scale scalzi fino alle prorie camere, per lavarsi e cambiarsi i vestiti. Orami dormivano come delle vere coppie, e nelle stanze c'erano le culle per i bambini. Chloe e Karl erano semplicemente fidanzati perchè volevano fare con calma. In quel momento lo scienzato della compagnia dormiva e fu svegliato dalle grida dei bambini. I piccoli corsero subito dalla zia Chloe. Orami tra i tre c'erano una specie di amicizia che non si crea facilmente tra zii e nipoti. Lei era una specie di babysitter, ed era l'unica in grado di contenere le loro voglie di creare disastri.
-Zia zia. Vuoi sapere cosa ho fatto oggi?- disse la piccola Liv, con voce angelica, che non si abbinava per niente al suo comportamento da diavoletto.
-Che cosa hai fatto oggi? Hai fatto arrabbiare la zia e il papà?- disse Chloe, nonostante consocesse già la risposta.
-Questa non sarebbe una novità...- mormorò Aran, cercando di non farsi sentire dalla madre, che però sentì ma fece finta di niente.
-No. Oggi sono riuscita a volare fuori dalla culla con le mia ali, senza che mamma e papà se ne accorgessero- disse lei tutta trionfante.
Tutti i presenti la guardarono, ma lei si sorprese di quegli sguardi perchè pensava di aver detto la cosa più normale del mondo.
-CHE COSA HAI FATTO???!!!- urlò in quel momento Sofia ai piedi delle scale, scesa anche lei per preparare le cena. Aveva sentito tutto, e si era spaventata subito all'dea che la figlia riuscisse a uscire dalla culla come e quando volesse rischiando anche di farsi male.
-Sof calmati...- cercò di calmarla Fabio, abbracciandola, ma senza riuscirci.
-No che non mi calmo. Non mi calmo affatto. Nostra figlia potrebbe uscire nel cuore della notte per andare chissa dove e tu mi dici di calmarmi??!!- sbraitò lei, divincolandosi dall'abbraccio.
-Mamma, sono uscita cinque secondi e poi sono rientrata nella culla. Non ti voelvo far prendere uno spavento- si giustificò Liv, correndo giù per le scale e abbracciando la mamma, cercando di calmarla.
-Avresti potuto farti male- sussurrò la mamma, tenendo stretta a se la figlia. La bambina guardò il papà, cercando di abbracciare anche lui e sperando di essere perdonata da tutti e due. Lui abbracciò tutte e due e poi baciò in fronte la piccola e con un bacio a stampo la moglie. Ewan guardò di sottecchi il figlio, che stava cercando di alzare con la forza del pensiero una penna sul tavolino nel corridoio. Si accorse dello sguardo del padre e lasciò cadere a terra la penna con un piccolo tonfo, alzando le mani in segno di innocenza e dicendo subito:
-Io non ho fatto niente, non sapevo nemmeno che fosse successo!- urlò contro il padre, cercando di giustificarsi.
Si lasciarono andare a una risata liberatoria che spazzò via ogni dubbio rimasto. Cenarono e, verso le dieci, i bambini crollarono. Ma anche gli adulti non durarono molto e, ben preso anche loro andarono a letto. La mattina seguente, all'alba, Sofia, Lidja e Chloe erano già nelle stalle a sellare i propri draghi. Avevano costruito quella stalla per tenere dentro i draghi, che però erano liberi di uscire ed entrare a loro piacimento. I ragazzi stavano ancora dormendo, ma allo scoccare della mezz'ora Liv e Aran sarebbero andati li a svegliarli probabilmente con una secchiata d'acqua. Come facevano ogni mattina. Intanto si divertivano a stare nelle stalle e ad aiutare le mamme e la zia a sellare i draghi ea nutrirli.
-Beh, credo che ora possiate andare. Tornate trionfanti mi raccomando- disse Lidja rivolta ai due diavoletti con un tono di malignità nella voce.
-Contaci capitano!- risposero loro facendo il saluto militare. E corsero fuori decisi a svegliare tutti quelli che si trovassero nella casa.
Tornarono poco dopo trionfanti e con gli sguardi che brillavano dalla gioia. Dietro di loro apparvero anche Fabio, Ewan e Karl. Solo che stavolta non erano solo bagnati, erano anche ricoperti di foglie e neve. A quanto pare Liv e Aran erano riusciti a utilizzare i loro poteri per qualcosa di utile.
-Buongiorno ragazzi!- li salutò Chloe cercando di trattenere una risata.
- AHAH... Molto spiritose ragazze, davvero- rispose Fabio andando verso Eltanin che si era accascato a terra per il divertimento causato dall'aspetto di Fabio.
Ben presto tutti i draghi erano tutti sellati. Era una cosa che ormai facevano tutti i giorni. Facevano un piccolo giro volando, per abituare i piccoli a usare i draghi. E loro si divertivano sempre tanto.
Ormai la loro vita era perfetta cosi. E non avrebbero voluta cambiarla per nulla al mondo.
  
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