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Autore: ELE106    17/09/2013    5 recensioni
[Altri attori/telefilm]
[Cast Spartacus - Coppia Dan Feuerriegel / Pana Hema Taylor]
Questa one-shot è nata come seguito di L’Orso e il Miele. Siamo in Nuova Zelanda e a casa Taylor si da il benvenuto al nostro Dan, festeggiando in allegria, mangiando, bevendo e curiosando un po’ su di lui e Pana. Quest’ultimo però ha qualche problemino a lasciarsi andare al buon umore!
[POV Pana complessato - Episodio II-] Buona lettura ;)
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pana complessato'
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Il panico non lo senti arrivare.
Non ti coglie mentre sei ansioso e preoccupato. No!
Il panico arriva mentre stai ridendo e sei felice.
Mentre l’uomo che ami è seduto di fronte a te, pranza con la tua famiglia a casa tua e sorride complice a tua nonna.
Mentre lei gli accarezza la nuca e lo bacia sulla fronte, bisbigliandogli qualcosa all’orecchio. Qualcosa che io non posso sentire ma che mi riguarda di certo, ci potrei scommettere.
Il panico arriva quando incroci gli occhi chiari di quell’uomo... e ti chiedi quand’è che manderai tutto a puttane.

Perché tu lo sai, vero Pana? Lo sai che manderai tutto a puttane!

E vaffanculo!

Se qualcuno mi segue qui fuori, giuro che rimetto anche le budella.
La sigaretta che fumo, appoggiato al pilastro che da sulle scale, non ha un buon sapore e non mi distende i nervi. Mi piacerebbe conoscere chi dice di fumare per rilassarsi, ed invitarlo ad osservarmi in questo momento.
Le mani tremano, i denti torturano le labbra e il piede picchietta nervosamente contro il legno del pavimento.
Il ritratto della pace mentale.

Sei un cagasotto Pana, fattene una ragione.

Fanculo... Fanculo! Fanculo! Fanculo!

Ho chiesto io a Dan di venire a casa con me. E ora me ne sto qui fuori a fumare, mentre lui è dentro a farsi fare il terzo grado da una mezza dozzina di maori grossi quanto lui e curiosi quanto me.
Beh... tanto non sembra per niente a disagio, anzi! Non lo ammazzeranno di chiacchiere, per un paio di minuti che sto qui a fumarmi una sigaretta per i cazzi miei.

“Ehi Pana!”

Ti pareva...

“Che fai qui fuori, piccoletto?”

Dan mi agguanta da dietro e mi solleva da terra, facendo volare la sigaretta giù per le scale.

“Cazzo! Dan!”

“Ops...”

Ha le labbra incollate al mio collo e lo sento che ridacchia proprio contro la mia pelle.

“Scusa... credo di essere un po’ alticcio!”

“Me ne sono accorto!”

Mi rigiro nel suo abbraccio e tento di spingerlo via, ma senza metterci troppa convinzione. Infatti non ci riesco.

Sono contento che sei qui, Dan.

Perché non riesco a dirglielo?

Perché sei un cagasotto...

Vaffanculo!

“Vieni dentro, Pana? Dio, tua nonna è cazzutissima, devo averla! Me la presti?”

Ride ancora, stringendomi in vita e facendomi dondolare contro di lui.
E’ così felice...

Sputtanerai tutto, Pana.

Fanculo.

“Lo sai che mi ha detto prima?”

“Chi?”

“Tua nonna...”

“No e non sono sicuro di volerlo sapere.”

“Ah ah! Io dico di si! Mi ha detto di andarci piano con te, che quel tipo di sesso può avere spiacevoli conseguenze.”

Sto per strozzarmi con la mia stessa saliva, lo giuro.

“Ti prego, dimmi che non le hai risposto.”

“Le ho chiesto come lo sa...”

“Oh mio Dio...”

“Ha risposto che tuo nonno era parecchio ben fornito e che gli piaceva...”

“Ok basta, basta! Cristo, io non ce la posso fare!”

Mi dimeno, cercando di tapparmi le orecchie, ma lui mi stringe in una morsa d’acciaio e mi circonda completamente le braccia con le sue. Rimango intrappolato contro di lui, senza che poi abbia quel gran desiderio di stare altrove.

“Ah ah ah! Mi piacerebbe che vedessi la tua faccia, Pana! Sei di una gradazione di rosso che non avevo mai visto!”

“Finiscila, orso idiota!”

Alla fine posso solo cedere. Mi metto a ridere anche io.
Sotto i palmi delle mie mani sento il suo cuore che batte tranquillo nel petto. E’ sempre caldo, sempre ampio, è sempre sicuro quel posto.

Lì dentro... lì dentro ci sono io, Dan?

Appoggio la fronte sul suo torace ed inspiro a lungo. Lui mi accarezza, la mano dietro la mia nuca, i mie capelli sono raccolti disordinatamente in un codino.
C’è ancora traccia di fumo di sigaretta nell’aria,che si mischia al profumo della sua t-shirt.
C’è ancora traccia del panico di poco prima, ma si disperde e si mischia al suono dei nostri cuori che ora battono vicini.

“Stai male, piccolo? Forse hai mangiato troppo...”

Rialzo lo sguardo.

Allora hai le palle, Pana! Hai le palle di guardarlo negli occhi e mentirgli?

Fanculo, sta zitto!

Le sue braccia mi stringono ancora, le sue mani sono ben salde proprio dietro la mia schiena.
Lo guardo a lungo, lui non si sottrae mai a questa sorta di esami a cui lo sottopongo di tanto in tanto.
Sono sempre limpidi, veri.

Riesci a vedermi, Dan? Lo sai che ti amo! Anche se manderò tutto a puttane, lo sai che ti amo, vero?

Non riesco nemmeno a parlare, rimango a guardarlo negli occhi e senza rendermene conto, una mano gli scivola sulla guancia e lo accarezza gentile.
A Steven era piaciuto quando lo avevo fatto fare a Nasir.
Disse che era affetto, era amore. Decise che Nasir avrebbe dovuto farlo spesso.

“Pana?”

È lui a spezzare il silenzio.

“Pana, io non vado da nessuna parte.”

E ha capito di nuovo. Ha capito cosa provo, ha capito che ho paura, che ho sempre paura.
Si china e mi da un bacio a fior di labbra, abbracciandomi stretto.

“Il mio piccolo siriano ha la sbronza triste?”

Ride ancora ed è il suono più bello per me, dopo la voce di mia madre.

Sputtanerai tutto, Pana.

Si... lo so. Io lo faccio sempre. La mia ex moglie potrebbe tenere una rubrica mensile, su quante cose sono riuscito a far andare storte nel nostro matrimonio. Su quanto sono incasinato, insicuro, egoista.

“Dan?”

Mentre mi accoccolo contro di lui, con la testa abbandonata al suo petto e le sue mani tra i capelli, le parole stavolta escono da sole.
 
“Cosa ti hanno messo i dottori, qui?”

Chiedo, sfiorando con le dita il pettorale dove la cicatrice sporge da sotto il sottile tessuto della maglietta.

“Ah... Dio non me lo ricordo più, ero piccolo. Qualcosa che fa funzionare normalmente il cuore, credo. Perché vuoi saperlo?”

“Ne voglio uno anche io.”

Brontolo, continuando a delinearne i contorni, piano.

Lo farai soffrire, Pana.

Lo so.
 
“Il tuo cuore non ha niente che non va.”

Soffrirai tu di più.

Lo so...

“Tu dici? Allora perché sto così?”

Rialzo di nuovo gli occhi e lui ne approfitta per posare la mano sotto al mio mento ed invitarmi a non distogliere lo sguardo.

“Hai solo bisogno del dottore giusto per te.”

Mi ammicca, l’idiota! Gli sorrido di riflesso, le sue labbra si tirano di lato e mi mostrano una fila di quei suoi denti così imperfetti e particolari.

“Ora sta un po’ zitto e fatti baciare come si deve, rompicoglioni!”

“Oh, ma sta zitto tu! E più tardi vedi di fare il bravo e seguire i consigli di mia nonna.”

Lo tiro per il colletto largo della sua t-shirt striminzita e me lo stringo addosso.
Lo bacio e, per un po’, cerco di comandare io, ma mi arrendo presto, mi arrendo sempre. Mi lascio baciare e gli allaccio le braccia al collo.

Questo sono io davvero, Dan. Questo stronzo che ora ti stringe fino a farti male, perché ha paura di vederti andar via. Che stanotte ti stringerà ancora più forte e, forse, ti dirà che ti ama senza che sia l’orgasmo a parlare, mentre tu spingi e gli ricordi perché fare l’amore con te è così bello.

“Oh scusa, poi saresti tu quel dottore, giusto?”

Dopo tutto, non sarei io se non dicessi qualche cazzata, nei momenti importanti.

“Se ti scopo come dico io, scommetto che stanotte la ingoi quella linguaccia... o la impegni in altro modo.”

Lo colpisco con un pugno sul braccio e mi allontano da lui, ridendo, per rientrare in casa e continuare con la follia che abbiamo iniziato.
Mi da una pacca sul culo, appena prima di entrare e il panico rimane in giardino, a spegnersi tra l’erba con il mozzicone della mia sigaretta.
 
Sputtanerai tutto, Pana.
 
Forse... ma intanto vaffanculo!
 
 
 
Fine.
 
 
Nda: dunque, non gliene fregava niente a nessuno, ma l’avevo promessa a una persona e alla fine l'ho scritta. E’ tutta per te Fiorellina ! *^* Spero di non averti delusa! Grazie a tutti per aver letto ;D Qui trovate la precedente one-shot, se serve per capire meglio! L'Orso e il Miele
 

 
   
 
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