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Autore: Night Sins    17/09/2013    2 recensioni
“Non sei mio padre.”
Il tono non ammetteva repliche e Peter abbassò la testa.
“Lo so.”
Era vero, era ovvio che non fosse suo padre. Questo non toglieva che era stata l’unica figura di riferimento per gli ultimi anni della sua vita. Contava pur qualcosa, no?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Peter Burke, Neal Caffrey (Peter/Neal)
Rating: PG
Genere: commedia, fluff
Avvertimenti: flashfic
Timeline/Spoiler: qualsiasi parte post 4x11 / sul padre di Neal
Conteggio Parole: 310
Betareader: nessie_sun ♥
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: quasi una What if?, ma l'ho scritta prima della 4x16, quando ancora speravo in meno drama. ç___ç



 
  
 
Non sei mio padre

 

 

“Non sei mio padre.”
Il tono non ammetteva repliche e Peter abbassò la testa.
“Lo so.”
Era vero, era ovvio che non fosse suo padre. Questo non toglieva che era stata l’unica figura di riferimento per gli ultimi anni della sua vita. Contava pur qualcosa, no?
“No”, disse Neal, ora sembrava quasi divertito e il federale tornò ad osservarlo mentre si avvicinava lentamente. “Non sei mio padre”, ripeté, scandendo bene ogni parola. “Non lo sei e non vorrei mai che tu lo fossi”, aggiunse, posando le mani sul suo volto e iniziando a baciarlo.
Quello che era iniziato come un bacio quasi a fior di labbra divenne ben presto qualcosa di molto più passionale e intenso mentre si spostavano fino al letto, le mani del ragazzo che cercavano disordinatamente di sbottonargli la camicia mentre si strusciava su di lui.
“Neal...” Tutto quello era di già quasi doloroso.
“Non vorresti essere mio padre, ora, no?” chiese lui, senza nascondere una leggera risata ora.
Cazzo...”
No, stava per dire, ma i colpi alla porta interruppero la sua risposta.
“Neal, sono io.”
Sam... James, suo padre.
Vide la sorpresa sul volto di Neal, indeciso se impallidire o arrossire, e non riuscì a non ridere mentre il ragazzo rispondeva: “Un attimo!”. In tutta onestà, a cinquant’anni non si aspettava di dover ancora temere l’arrivo a sorpresa del padre del suo compagno.
In cambio di quella risata ricevette un’occhiataccia truce e tutto quello che riuscì a dire fu: “No, non vorrei proprio essere tuo padre in questo momento”.
Neal non si degnò di rispondergli mentre si alzava e cercava di dare un contegno alla sua camicia ma, prima che potesse allontanarsi troppo, Peter lo bloccò e lo attirò a sé, lasciando un segno ben chiaro sul suo collo, appena sotto il bordo del colletto della camicia. Lui è tuo padre, ma tu sei mio ora.

   
 
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