Non mi sono mai completamente ristabilito da quello che mi hanno fatto i Dangering. Fisicamente si, ma certe notti gli incubi di quel periodo mi assillano e mi sveglio urlando nella notte. Quello che mi tranquillizza sempre è aprire gli occhi e trovare al mio fianco Georgie che mi asciuga il sudore.
Ma un momento...Ero talmente assorto nei miei pensieri e nelle mie riflessioni che quasi non mi accorgevo che Georgie mi ha appena preso la mano. Mi giro verso di lei e i suoi occhi risplendono come smeraldi alla luce del camino.
"Cosa c'è?" le chiedo
"Stavo guardando le tue cicatrici. Di quando cercasti di ucciderti nel bagno a villa Dangering tagliandoti i polsi. Se tu fossi morto io e Abel non avremmo potuto sopportarlo"
Dolcemente ritraggo la mia mano dalla sua e butto fuori il pensiero che mi assilla da tempo.
"Se io fossi morto, Abel sarebbe ancora vivo e voi sareste qui insieme a crescere vostro figlio".
Non so se è stato il modo brusco in cui l'ho detto o il concetto stesso, ma ora in quegli occhi che tanto amo vedo solo lacrime e una profonda tristezza.
"Sei uno stupido Arthur"
Ho esagerato, lo só, è doloroso per noi parlare di queste cose e avrei dovuto stare zitto.
"Georgie..." Faccio per prenderle la mano, ma lei mi sfugge.
"Da quanto tempo pensi questo? Abel si è sacrificato per te, perché ti voleva bene, perché eri il suo fratellino e ti voleva proteggere. Sono state le circostanze, i Dangering che l'hanno ucciso. Tu devi godere della vita che ti ha dato, devi goderne, hai capito?"
Georgie sta piangendo, l'ho ferita, come ho potuto? Mi alzo e la prendo dolcemente tra le mie braccia.
"Scusami..." Le bisbiglio nell'orecchio accarezzandole i soffici capelli biondi.
"Promettimi che non parlerai più così Arthur. Dopo la morte di Abel credevo che non sarei stata mai più felice e invece io ora lo sono. Perché ho un figlio meraviglioso e perché ci sei tu che ti prendi cura di noi."
Che stupenda sensazione tenerla stretta a me. Mi sta accarezzando la schiena e vorrei che il tempo si fermasse qui.
"Georgie...guardami Georgie". Mi stacco leggermente in modo da poterla guardare negli occhi, alzo la mano e le accarezzo la guancia asciugandole le lacrime.
"Scusami...è solo che a volte penso che tutta questa felicità che provo non sia giusta nei riguardi di mio fratello...scusami...non piangere più."
Mi avvicino a lei fino ad appoggiare la fronte alla sua.
"È tutto ok?" Le chiedo mettendole la mano sulla nuca e stringendole una ciocca di capelli.
"Si...io...io". Sento che sta cercando di dirmi qualcosa ma non capisco cosa. So solo che siamo più vicini ora di quanto non lo siamo mai stati. Vedo un leggero rossore sulle sue guance.
**tu devi godere della vita che Abel ti ha dato, devi goderne** Mi rimbombano nella testa le parole di Georgie...ha ragione, Abel avrebbe voluto così.
Guardo ancora una volta nei bellissimi occhi verdi che ho davanti e lentamente mi avvicino premendo le labbra contro le sue. Non so che reazione aspettarmi da lei. La sento solo tremare arrendevole tra le mie braccia, poi un braccio mi gira intorno alla vita, l'altro dietro la schiena. Sta accettando il mio bacio, sta accettando il mio amore. Sono felice.
"Ti amo Georgie..."