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Autore: giormoments    17/09/2013    1 recensioni
[HighSchool!AU | Singlefather!Louis] Partecipa al Louis!Fest del Wanki!Fic
"Mi dispiace" rompe il silenzio il castano.
Harry lo guarda interrogativo, "di cosa?".
"Di tutto, della mia vita incasinata in cui sei inciampato, di averti trascinato via dal ballo della scuola, di ammorbarti coi miei problemi e" farfuglia ma il riccio gli blocca le mani e lo zittisce con un bacio.
Si alza e si siede a cavalcioni su di lui, posando la fronte sulla sua. "Non è di certo il ballo scolastico a rendermi felice, Lou" replica, "dovresti averlo capito che la maggior parte delle cose che interessa ai miei coetanei io nemmeno le guardo. A me piace stare con te, ed è vero, la tua vita è incasinata, ma mi piace farne parte, della tua vita e di quella di Mark, perché ti amo."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I like being part of your mess

 

Le luci li avvolgono, sono di ogni colore. Sono rosa, blu, gialle, e creano ombre bellissime sul viso di Harry. 
Si stringe al suo corpo mentre ballano quel lento e sente il riccio stringerlo a sua volta e sorridere contro i suoi capelli.
Se ne frega se c'è gente a scuola che lo giudica, che lo schernisce per la sua relazione o che lo evita per la sua vita privata, se ne frega perché ha qualcuno a cui deve dedicare la sua vita e ha Harry, che nonostante i suoi diciotto anni si è dimostrato molto più maturo della maggior parte delle persone presenti nella palestra del liceo in quel momento.
Alza il viso e lo bacia, delicatamente, piano, come a volerlo carezzare, poi posa il viso sulla spalla fasciata alla perfezione dalla giacca elegante che il minore indossa e si lascia cullare dai suoi movimenti.
Quel ballo scolastico alla fine non è andato male come pensava.
Alla fine, ad ignorare sguardi e frasi dette per ferire ci è abituato, lo fa ogni giorno quando varca la soglia dell'istituto, quando si nasconde nei bagni o quando chiacchiera col riccio di fronte al suo armadietto.
Basta ignorarli, no?
Louis lo sa che la sua vita è difficile, ma ha Harry ad aiutarlo, ed il sorriso delle persone che lo accolgono quando torna a casa non è paragonabile alla voglia di spaccare la faccia a tutti i giocatori di football della squadra scolastica.
L'amore supera tutto, che venga da un bambino di tre anni o da un ragazzino di diciotto che, con i suoi movimenti scoordinati e la sua parlata lenta e strascicata, è riuscito a svuotargli il cuore di tutte le paure e le vergogne, riempiendolo di amore e di quel pizzico di serenità di cui necessitava.
"Ehi" lo richiama alla realtà proprio quella voce roca, "è ora di andare, sono le undici" gli ricorda.
Louis abbassa lo sguardo e annuisce. Si prendono per mano, salutano i pochi amici che hanno ed indossano le giacche, avviandosi verso l'uscita.
Per tutto il tragitto, nella macchina regna il silenzio. Ma non è un silenzio imbarazzante, è un silenzio speciale. Un silenzio che parla più di mille parole, un silenzio pacifico. Basta solo la mano di Louis intrecciata a quella - più grande - del riccio sulla gamba di quest'ultimo.
Il liceo dista solo pochi minuti da casa del maggiore, quindi in poco tempo parcheggiano l'auto e si avviano verso la porta sul retro.
Non appena entra, un altro silenzio li investe. E' il silenzio di casa, fatto di bimbi che dormono e televisioni a volume bassissimo per non svegliarli.
"Ciao Lots" la saluta il maggiore, carezzandole i capelli biondi.
"Ehi, già a casa?" replica la sorella, alzandosi ed abbracciandoli entrambi.
"Sì, eravamo stanchi" mente Louis per poi abbassare lo sguardo, sperando che nessuno si sia accorto della bugia.
"Bene, allora io vado" dice Lottie infilando il cappotto, "ha mangiato e dorme da un paio d'ore" afferma prima di stringere forte il fratello tra le braccia ed uscire.
Louis si sfila la giacca e si lascia cadere sul divano, stanco morto.
Harry non esita a sedersi al suo fianco, cingergli le spalle con braccio e attirarlo sul suo petto.
"Mi dispiace" rompe il silenzio il castano.
Harry lo guarda interrogativo, "di cosa?".
"Di tutto, della mia vita incasinata in cui sei inciampato, di averti trascinato via dal ballo della scuola, di ammorbarti coi miei problemi e" farfuglia ma il riccio gli blocca le mani e lo zittisce con un bacio.
Si alza e si siede a cavalcioni su di lui, posando la fronte sulla sua. "Non è di certo il ballo scolastico a rendermi felice, Lou" replica, "dovresti averlo capito che la maggior parte delle cose che interessa ai miei coetanei io nemmeno le guardo. A me piace stare con te, ed è vero, la tua vita è incasinata, ma mi piace farne parte, della tua vita e di quella di Mark, perché ti amo. E poi te la stai cavando benissimo" lo rassicura carezzandogli le guance, "ce la stai facendo alla grande".
Louis sorride appena, sollevato dalle parole che il riccio riesce sempre a riservargli.
Lo bacia di nuovo, con trasporto e spingendoselo contro in cerca di un contatto più approfondito.
"Dormi qui stanotte?" e non è una domanda, è una richiesta, un bisogno.
Harry annuisce senza nemmeno pensarci due volte e "Mi piace preparare la colazione per voi due" afferma baciandolo ancora.
"E a me piace dormire con voi due in casa" risponde mentre si alzano e si avviano verso le scale.
"Avverto mamma" dice il riccio prendendo il cellulare e fermandosi in corridoio. Louis annuisce e si avvia verso la stanza di Mark; lo trova a dormire nel lettino girato su un fianco.
Sorride e si piega su di lui: inspira il suo profumo dolce, ancora di bambino, poi gli carezza i capelli scuri e posa tanti baci delicati sulle guance piene, sulla fronte e sulle labbra rosse.
Gli scosta ancora una volta i capelli dalla fronte, poi si avvia verso la porta dove Harry, le labbra piegate in un sorriso mal trattenuto, ha assistito alla scena.
Si avvicina anche lui e lascia una carezza sulla testolina di Mark, gli danno insieme la buonanotte e si recano verso la stanza del maggiore.
Perché alla fine è vero, la vita di Louis è incasinata: deve gestire la scuola ed un figlio di tre anni, ma finché ha Mark - che non è perfetto, ma è perfetto per lui - una mamma e delle sorelle che lo sostengono ed Harry che lo ama e lo aiuta a rimettere insieme i pezzi di se stesso quando crolla, si sente tanto forte da poterla fronteggiare.

  
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