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Autore: timaeustyrant    17/09/2013    2 recensioni
E quando sentì quelle parole, capì che un futuro esisteva anche per me... E che non sarei stata sola ad affrontarlo.
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve Anderson,

Volevo scriverLe..

Ma che sto dicendo? Le abitudini sono dure a morire, purtroppo. Anche se sono ancora un comandante, temo che sia inutile rivolgersi a lei con tanta formalità, giusto?
Garrus mi ha detto che scriverle mi avrebbe fatto bene e che mi sarei presto ripresa se l'avessi fatto perciò ora sono qua, datapad in mano, a cercar parole che non avrei mai pensato di dirle.  Era bello quando bastava connettersi al videoterminale, non importava quanto la situazione fosse grave, per vedere una faccia amica. Adesso mi devo accontentare di un registro vocale ed un messaggio che dubito le arriverà mai; ma non mi scoraggio. Dopotutto, non l'ho mai fatto quando la situazione sembrava disperata, sarebbe stupido farlo ora che tutto sta tornando alla normalità.
Certo, normalità è una grossa parola: la ricostruzione dei portali sta procendendo a rilento, ma almeno due sono stati ultimati ed ora possibile spostarsi tra alcuni dei maggiori sistemi; raggiungere Thessia, Palaven o Sur'Kesh è uno scherzo, ma il portale per la Terra deve essere ancora ultimato e non ho idea di quando mi sarà possibile tornarci, né se sarò ancora viva per vederlo ultimato.
Mi manca la mia casa... Ma non mi posso nemmeno lamentare della mia vita. Forse mi serviva, vedere la morte in faccia per capire che era il momento di
calmarsi, di smettere di combattere per un po' e di aiutare a ricostruire. Per ora, temo non ci sia null'altro da fare. Palaven ha bruciato per troppo tempo ed è ora che io dia una mano a costruire il posto in cui, probabilmente, spenderò gli ultimi anni della mia vita. Dopo quello che ho passato, dubito persino che morirò tanto presto. Io e Garrus abbiamo ancora molto da fare, ma stiamo facendo il nostro meglio.
Diamine, con tutto questo trambusto ho dimenticato di informarla di parecchie cose. Probabilmente troppe. Come della ragione per la quale non sono rimasta sulla Terra. Mi sento ancora una tradrice se penso che ho lasciato l'Alleanza sola a ricostruire un intero mondo che cadeva a pezzi dopo l'attacco dei Razziatori, ma...
Non potevo lasciare Garrus. Non potevo lasciare l'unica cosa che l'universo mi ha dato di buono, non potevo lasciare che tutto andasse perso perché lui doveva tornare al suo pianeta natale. Non potevo sopportare l'idea di...
Passare mesi, a chiedermi se l'avrei rivisto, se lui si ricordasse ancora di me, di noi, di quello che abbiamo passato insieme. E' difficile credere di essere ancora vivi, dopo tutto quello che è successo... Ed è difficile credere che abbiamo ancora un futuro insieme. Una possibilità di andare avanti, senza dover guardarsi indietro e vedere devastazione e rovine alle nostre spalle, senza assistere alla caduta di una intera civiltà.
I primi tempi tutto sembrava ancora troppo reale perché la gente si lasciasse tutto alle spalle, ma poco a poco tutti hanno iniziato a vivere di nuovo, senza paura di dover uscire dalla propria casa. Gente che esce in strada, che mi saluta come se fossi una persona qualunque ma, allo stesso tempo, con riverenza, orgogliosi di avere ancora il comandante Shepard con loro. Come se si sentissero sicuri a dire "Ehy, abbiamo Shepard dalla nostra!". Non so ancora se ho fatto abbastanza, ma vedere famiglie riunite, vedere gente che ride e scherza mi fa sperare.
Bakara aveva ragione: c'è sempre fede nel domani e se domani non accade niente... C'è sempre il giorno dopo. E' bastato aspettare per iniziare a leggere le prime lettere del mio equipaggio che mi raccontava la lenta ripresa dei vari pianeti.
Liara mi manda notizie di Thessia: dice che la ricostruzione è lenta ma che, poco a poco, tutto ciò che era andato perso, la loro sapienza e la loro cultura, sta tornando agli antichi spendori. Ci sentiamo ogni giorno, almeno un messaggio di sfuggita prima di tornare alle nostre rispettive mansioni, ma è come se fosse ancora qui con me, come se mi bastasse scendere ai piani inferiori della Normandy ed aprire una porta per trovarmi in camera sua, a chiaccherare con lei.
Kaidan, Joker, IDA... Beh, loro sono tutti sulla Terra. Mi aspettavo ciò da loro: mi mandano messaggi sporadicamente, ma sono tutti promettenti. La Terra è in ripresa rapida e presto tornerà ad essere ciò che era una volta, prima dell'inizio di questa guerra: un rigoglioso pianeta nella quale gli umani saranno felici di vivere.
E poi c'è Grunt, naturalmente. Sto imparando a decifrare quello che mi scrive sotto gli effetti del Ryncol. Certo, è un impresa ma è pur sempre qualcosa. Sentire notizie da Tuchanka mi rallegra. Nell'ultimo messaggio ha accennato a certe richieste d'accoppiamento... Non ho voluto chiedere se erano per me o per lui. Forse è meglio passare sopra e non pensarci.
Per quanto riguarda Palaven... Stiamo ricostruendo. Lentamente, ma stiamo facendo grossi passi avanti. Il pianeta d'argento sta tornando a splendere sotto il duro lavoro di tutti noi.
Abbiamo parlato tanto di famiglia, tanti "forse", tante promesse, ma ogni giorno è sempre più difficile trovare il tempo per prendersi cura di un piccolo che scorrazzi per casa. Garrus voleva ipotizzare una possibile compatibilità genetica... Ma dubito che ciò possa accadere, anche se, mi creda, sarebbe stupendo. Avere una famiglia, fermarsi e... Godersi ciò che ci resta della vita. Forse Mordin avrebbe potuto darmi una valida alternativa.
Ogni tanto mi fermo a pensare a lui... Ed ad ogni persona che questa guerra ci ha portato via; sono tante, perdite incalcolabili che hanno lasciato una voragine dentro i nostri cuori, come la morte di Williams o Thane Krios. Mai avrei immaginato di affezionarmi così tanto a persone che sarebbero dovute restare con me per poco tempo ma che, alla fine, si sono rivelate amici leali e fidati. La loro memoria mi dà la motivazione giusta per andare avanti.

Dannazione, questo datapad è quasi pieno... Non importa. C'è un ultima cosa che devo dirle, tuttavia.
Quando mi svegliai nell'infermeria della Normandy, dopo tutto quello che era successo e senza una spiegazione logica di come fui salvata da morte sicura...
Quel giorno... Sentì Garrus dire una cosa che ormai avevo dimenticato. Qualcosa che mi ha riportato alla realtà. Non so da quanto tempo non sentivo più quella parola, da quanto tempo non sentivo la voce di qualcuno che non fosse mia madre a pronunciarla...

Pensavo di averlo dimenticato ormai...
Il mio nome...
Non essere più solo Shepard, ma essere ciò che pensavo di aver lasciato alle spalle quando entrai nell'Alleanza...

Sentirlo pronunciare da lui mi ha dato speranza e fiducia. Fiducia in un nuovo avvenire nel quale Shepard non fosse più necessaria.

Un futuro nel quale Shepard sarebbe stata chiamata solo...

[MEMORIA INSUFFICIENTE]
Il resto dei dati verrà cancellato per fare posto ad una nuova registrazione. Non spegnere né riavviare il dispositivo affinché il resto dei dati venga preservato.


L'avvertimento apparve sullo schermo ed illuminò il suo volto. Una viso stanco che guardava quel messaggio alla disperata ricerca di qualche errore, di qualche omissione, che valutava se era necessario spostare, riscrivere, correggere, cestinare...
Una sagoma la osservava, il suo visore l'unica luce oltre al registro vocale che Shepard continuava a riprodurre, le sue dita che sfioravano a malapena lo schermo, come se fosse delicato, così facile da rompere. Era assurdo che la più grande eroina della storia si stesse arrendendo al passato.
Per un attimo, gli unici rumori furono di passi ed un ovatatto strofinare di stoffa. Si accorse qualche secondo più tardi che Garrus era accanto a lei, che la fissava con i suoi occhi azzurri; uno sguardo che sembrava domandarle "perché?"... Ma lei non aveva la risposta. Rimase in silenzio, mentre un baccio circondava la sua vita e l'attirava al turian seduto accanto a lei. Chiuse i suoi occhi e si abbandonò alla sensazione del suo respiro contro la sua morbida pelle bianca, le sue scaglie riflettevano debolmente la luce proveniente dal datapad, prima di spegnersi definitivamente.
Non appena i due si adagiarono sulle morbide coperte di seta del loro letto e due forti braccia la strinsero dolcemente, Shepard capì che era dove avrebbe sempre voluto essere.
A casa, vivendo il futuro che Anderson le aveva augurato.

"Sei stata grande, bambina mia."


/*note dell'autore*/
Sì, insomma, è stato un po' un patimento dover finire Mass Effect e vederlo in questo modo, per questo esiste MEHEM (Mass Effect Happy Ending Mod). Questa one shot è ambientata in questo "universo" in cui il comandante Shepard si salva dalla morte.
  
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