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Autore: Ashura oh    22/07/2003    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se Cedric Diggoy fosse sopravvissuto al terribile "incidente" accaduto al Torneo dei tre maghi?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cedric Diggory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RITORNO ALLA VITA

Personaggio: Cedric Diggory


Nella stanza regnava un silenzio sovrannaturale, l’unico rumore avvertibile scaturiva dai passi di Cedric, il ragazzo aveva percorso la stanza ormai una 20ina di volte senza fermarsi un attimo. I suoi occhi erano puntati sul pavimento lucido, fu estraniato dai suoi pensieri da una voce alle sue spalle, era un tassorosso del suo stesso anno, il suo volto era contratto in una smorfia alquanto strana, Cedric non riuscì a capire che cosa significasse. Il ragazzo lanciò un’occhiata veloce a Cedric e poi si mise seduto in una comoda poltrona blu notte e iniziò a sfogliare nervosamente un libro. Lo studio della professoressa Sprite, direttrice del suo dormitorio, gli metteva sempre un po’ d’inquietudine, forse perché non vi entrava spesso. Cedric era un ragazzo serio e diligente e non aveva mai avuto problemi di tipo disciplinare ma era successa una cosa che nessuno poteva aspettarsi, alla fine del torneo dei TreMaghi lui ed Harry si erano trovati faccia a faccia con Voldemort. Il solo pronunciare quel nome gli fece venire i brividi ma non era paura, ne era certo, era una sensazione di disagio che lo invadeva ogni volta. Cedric scosse la testa cercando di cacciare via quel brutto pensiero, infondo lui ed Harry insieme erano riusciti ad allontanarlo ed era certo che per un po’ non si sarebbe fatto vivo. Mentre Cedric si sforzava di pensare a qualcosa di positivo, come ad esempio il fatto che nonostante tutto se la fosse cavata, la professoressa Sprite entrò nello studio, si avvicinò al ragazzo seduto sulla poltrona e gli disse qualcosa che Cedric non riuscì a sentire. Il ragazzo uscì e richiuse la porta alle sue spalle. Ora Cedric era solo con la Sprite. La professoressa si avvicinò a Cedric e lo abbracciò, il ragazzo rimase un po’ sorpreso, capiva che fosse felice di vederlo vivo e vegeto dopo tutto quello che era successo ma.. rimase immobile come se non provasse niente ma in realtà aveva tanta voglia di ricambiare quell’abbraccio ma lo trovava un comportamento troppo infantile. Quando la prof. Sprite si staccò Cedric notò che aveva gli occhi lucici, sentì una stretta al cuore e si sentì un po’ in colpa.
“stai bene vero Cedric?” la Sprite non era certo la prima persona che glielo chiedeva ma Cedric si sentì in dovere di dirle la verità “non molto” rispose a bassa voce, come se si vergognasse di ammetterlo; la Sprite gli mise una mano sulla spalla e lo fece sedere “Anche tu dovresti andare in infermeria Cedric ma prima volevo scambiare due parole con te.. su quello che è appena successo. So che per te non deve essere facile parlarne ma ti prego di fare uno sforzo per il bene di tutti” Cedric notò che il tono della Sprite di era fatto ora più malinconico che mai, il ragazzo prese fiato e si decise a raccontare tutta la storia, di come era arrivato fino alla coppa e del fatto che lui ed Harry avevano deciso di prenderla insieme ma una brutta sorpresa li attendeva poiché la coppa era una passaporta che li portava dritti dritti da Voldemort in persona. Raccontò anche di come erano riusciti, insieme, a cacciare Voldemort ed a tornare indietro sani e salvi. Appena Cedric concluse il suo discorso la Sprite si alzò “penso che anche Silente vorrà sentire la tua versione ma dovrà farlo dopo perché ora devo lasciarti nella mani di Madama Chips o non me lo perdonerà mai!” Cedric si alzò e seguì la Sprite fuori dallo studio. Mentre percorrevano il lungo corridoio si azzardò a fare una domanda “come sta Harry?” la Sprite , che probabilmente si aspettava questa domanda, rispose prontamente “sta bene, ha raccontato la sua versione dei fatti a Silente ed alla McGrannit, ora penso che sia in infermeria” Cedric si sentì sollevato.
Il percorso dalla studio della professoressa Sprite all’infermeria sembrò durare un’eternità, appena misero piede nella stanza la Sprite si avvicinò a Madama Chips, parlarono un po’ e poi lei uscì. Cedric si sentiva un po’ spaesato, non sapendo che cosa fare aveva deciso di rimanere lì, vicino alla porta, ad aspettare. Madama Chips lo notò e si avvicinò a lui con il suo solito fare apprensivo “vieni ragazzo, sarai molto stanco. Oggi sei stato messo di fronte ad una dura prova, troppo dura dico io!” detto questo fece sdraiare Cedric su un lettino e gli buttò davanti al naso una pozione, a Cedric non restò altro da fare che berla senza replicare.
Quella fu, probabilmente, la nottata più bella da quando era iniziato il Torneo dei Tre Maghi, Cedric dormì fino alle 8 della mattina quando fu svegliato da delle voci provenienti dall’infermeria. Decise di stare ad ascoltare senza però far capire che era sveglio. Si accorse presto che tra gli interlocutori c’era sua padre, riconobbe quasi subito la voce, era convinto che ci fossero anche Silente, la professoressa Sprite e Madama Chips ma c’era una quinta voce che Cedric non riusciva ad identificare. Aprì appena gli occhi per cercare di farsi aiutare dalla vista e si accorse che erano abbastanza lontani da lui, così si sporse un po’ per cercare di vedere ma tutti i suoi sforzi furono del tutto inutili, le uniche persone che riusciva a vedere da lì erano suo padre e Silente di spalle. Rimase ad aspettare cercando di cogliere il più possibile dalla conversazione ma non capì molto, sicuramente stavano parlando di lui e di Harry, lo capì soprattutto dagli interventi di suo padre, stavano parlando del torneo dei tre maghi, non c’era da stupirsene vista la drammatica conclusione che aveva avuto ma di che altro?? Cedric chiuse gli occhi appena si accorse che qualcuno si stava avvicinando al suo letto e finse di dormire. Erano suo padre e Silente. Si sedettero accanto al letto di Cedric e rimasero in silenzio per un po’, fu proprio Amos Diggory il primo a prendere la parola “doveva essere una cosa sicura Albus” il tono di suo padre non piacque affatto a Cedric “lo so Amos e sono davvero dispiaciuto per ciò che è successo” disse Silente “mio figlio ha rischiato di morire Albus! Prima la camera dei segreti, poi questo! Volete che Hogwarts venga dimezzata prima di fare qualcosa?” evidentemente Amos Diggory si era alzato, lo intuì dal rumore della sedia che probabilmente aveva fatto cadere “pensavo che fosse un posto sicuro, dove i nostri figli potessero stare bene!” la situazione si stava scaldando “ormai non c’è più nessun posto sicuro Amos.. nemmeno Hogwarts è più in grado di fornire la protezione indispensabile per questi tempi.. i maghi oscuri crescono di giorno in giorno..” Amos Diggory si risedette “e ora che tu-sai-chi è tornato che cosa faranno allora?? Non potremo più nemmeno uscire di casa senza essere aggrediti immagino!!” Cedric si mosse un po’ e finse di svegliarsi, appena aprì gli occhi trovò suo padre chino su di lui, ora non urlava più e il suo volto era il volto di un padre preoccupato ed apprensivo “come stai Cedric?” Cedric si tirò su e si guardò intorno, non aveva sbaglio, accanto a lui c’erano soltanto Silente e suo padre “sto bene…davvero” disse notando l’aria incredula di suo padre “sto bene” ci tenne a precisarlo più volte perché era sicuro che non lo prendessero sul serio “Harry come sta?” Silente sorrise “è carino da parte tua preoccuparti per lui.. Harry sta bene, è qui in infermeria e sta riposando” anche la Sprite aveva detto che Harry era qui in infermeria ma lui non lo aveva visto quando era entrato.
Amos Diggory si lasciò nuovamente precipitare sulla sedia e guardò Cedric come se temesse di vederlo morire da un momento all’altro “questa storia poteva finire davvero male…” il tono che aveva assunto fece capire a Cedric che si stava sforzando per non ricominciare ad urlare come prima “non è colpa di nessuno papà” Cedric si sentì in dovere di dirlo anche se non la pensava proprio così
“se Hogwarts fosse stata più sicura” continuò suo padre “stavolta ho davvero temuto il peggio.. due ragazzini che devono scontrarsi con il Signore Oscuro! È davvero il colmo! Non so come abbiate fatto voi due ad uscirne indenni!!” Silente sospirò e si alzò “Penso che vorrete parlare un po’ da soli e non è il caso che io resti, ci vediamo dopo Amos” detto questo Silente uscì dalla stanza e li lasciò soli. Per una manciata di secondi nessuno parlò, Cedric non sapeva che cosa dire, comprendeva suo padre, se lui avesse avuto un figlio non avrebbe certo voluto vederlo morire durante un torneo solo perché non erano state attuate le dovute precauzioni! “Volevo solo che tu sapessi che nonostante tutto quello che è successo sono fiero di te Cedric, ma non perché tu ed Harry avete cacciato il signore oscuro, a quello non voglio neanche pensarci ma.. perché infondo avete vinto il torneo” Cedric si sentiva a disagio e l’unica cosa che riuscì a dire fu un debole grazie. I due parlarono per un po’ finché non entrò Madama Chips insieme alla Sprite e alla fine fu comunicato a Cedric che se tutto andava bene entro domani avrebbe potuto lasciare l’infermeria e avrebbe potuto fare ritorno al suo dormitorio. Ormai mancavano pochi giorni alla fine della scuola e l’ultima cosa che Cedric voleva era passarli tutti in infermeria.
Per sua fortuna l’indomani la notizia fu confermata e Cedric fu libero di lasciare l’infermeria. Percorse cautamente il corridoio che lo separava dal suo dormitorio come se sapesse che quello era l’ultima volta che lo vedeva. Arrivato davanti al ritratto si accorse di non sapere la parola d’ordine. Si guardò intorno sperando che arrivasse qualche Tassorosso, aspettò per un po’ e poi si allontanò, gli sembrava una situazione ridicola. Andò in biblioteca e cercò con lo sguardo qualcuno dei suoi compagni ma non vide nessuno, la biblioteca pullulava di alunni intenti a studiare in vista degli esami di fine anno ma Cedric non riconobbe nessun Tassorosso. 
Mentre camminava per i corridoi in cerca di una soluzione si accorse che erano ormai le 10, lui oggi era esonerato dalle lezioni ma, visto che non ci teneva a perdere troppe ora, decise di andare ad aspettare i suoi compagni vicino all’aula di storia della magia. Per sua fortuna l’ora era ormai agli sgoccioli e dopo una decina di minuti corvonero e tassorosso uscirono dalla classe di storia della magia e si sparpagliarono confusamente per il corridoio. Cedric si avvicinò a David, uno dei suoi compagni di stanza, e gli chiese la parola d’ordine. Dopo aver ricevuto la preziosa informazione si diresse verso il dormitorio dei Tassorosso e sparì dietro il ritratto.
Trovò la sua stanza esattamente come l’aveva lasciata prima di cimentarsi nell’ultima prova del torneo dei Tre Maghi, prese l’indispensabile, lo ficcò in una borsa abbastanza capiente e, dopo essersi assicurato che la borsa avrebbe retto il peso dei libri almeno fino all’aula di trasfigurazione, lasciò il Dormitorio dei tassorosso. Arrivò a Trasfigurazione un po’ in anticipo, lo dedusse dal fatto che era l’unico, a parte la McGrannit, in classe. La professoressa gli lanciò un’occhiata dubbiosa “stai cercando qualcuno Diggory?” Cedric appoggiò i libri su un banco vuoto in seconda fila “no.. pensavo solo che visto che adesso i Tassorosso hanno trasfigurazione…beh .. pensavo di venire a lezione… ” Cedric capì di aver detto qualcosa che non andava solo quando la McGrannit distolse lo sguardo dal libro e lo puntò su di lui “tu dovresti essere in infermeria se non sbaglio” disse prima di richiudere il libro “Madama Chips ha detto che potevo tornare al mio dormitorio” “al tuo dormitorio infatti” ribatté prontamente la professoressa “credo che tu abbia bisogno di riposare” Cedric cercò di ribattere ma non gli fu possibile così si ritrovò nuovamente nel corridoio consapevole di non poter assistere alla lezione. La McGrannit si era addirittura scusata di non poterlo accompagnare sino al suo dormitorio ma Cedric ne fu felice, sospettava che la McGrannit sarebbe stata capace di accompagnarlo fino alla sua stanza!
Decise che non era il caso di girare con una borsa ormai colma se era quasi certo di non poter andare a lezione così portò i libri in camera e poi andò a fare un altro giro per i corridoi, ormai l’unica cosa che gli restava da fare. Mentre si aggirava per il castello gli balenò in mente l’idea di andare a trovare Harry in infermeria, a quest’ora doveva essere sveglio. Percorse rapidamente il tratto di strada che lo separava dall’infermeria. Quando entrò non trovò nessuno così decise di perlustrare un po’ la stanza in cerca del letto dove dormiva Harry. Non ci mise molto a trovarlo, era poco distante dalla porta. Harry dormiva ancora e Cedric non se la sentì di svegliarlo anche perché in realtà non sapeva nemmeno che cosa dirgli e non trovava giusto svegliare un malato, se così poteva chiamarlo, solo per dirgli “ciao Harry come stai?” così uscì dall’infermeria. Mentre tornava nuovamente al suo dormitorio sentì delle voci provenire da non molto lontano, sapeva che non doveva farlo ma la curiosità vinse sul buon senso e così Cedric si trovò in un batter d’occhio ad origliare la conversazione.
Riconobbe la prima voce, era quella di Moody, la seconda invece gli sembrava quella di Silente ma non ne era del tutto sicuro, sembrava che la voce venisse da lontano, come se parlassero ai 2 estremi del corridoio. Cedric non osava sporgersi per vedere, temeva di veder spuntare dal nulla la faccia di Moody. Mentre stava tentando di origliare la conversazione sentì una voce alle sue spalle, era quella di suo padre. Si girò di scatto cercando di non fargli capire che cosa stava facendo e sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi, sperava che quella tattica l’avrebbe distratto.
Amos Diggory si avvicinò al figlio e gli mise una mano sulla spalla “Vai a fare le valige Cedric. Torniamo a casa” Cedric era un po’ perplesso “mancano 2 giorni papà” disse cercando di portarlo il + lontano possibile da Moody e Silente “lo so” rispose il padre “ho un permesso firmato da Silente, è meglio se te ne torni a casa e ti rimetti in sesto per il prossimo anno, ne hai bisogno”.
Così Cedric andò nel suo dormitorio, fece le valige e salutò tutti, in un batter d’occhio si ritrovò fuori da Hogwarts conscio che un anno era ormai concluso e che doveva iniziare già da ora a prepararsi per il prossimo che sarebbe stato, senza ombra di dubbio, un anno duro ma, sperava Cedric, non duro come quello che si era appena concluso. Il ragazzo era stato sottoposto a prove durissime ed era stato ad un passo dalla morte, Cedric chiuse gli occhi cercando di non pensare a quei brutti momenti e cercò di godersi il ritorno a casa.



FINE

  
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