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Autore: remix    18/09/2013    1 recensioni
Una storia piena di difficoltà, di odio,di violenza, di lacrime e piena di quell'amore che aiuterà la povera protagonista ad uscire dal quel buio.
PS: La storia sarebbe da reting rosso, ma la lascio arancione. Spero di non deludervi c:
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*MI RACCOMANDO LEGGETE IL 'MY SPACE'. BUONA LETTURA*

Era una sala d'attesa, si ne sono convinta. Forse eravamo in ospedale.
Lucy era seduta in un angolo e guardava il vuoto. Stranamente c'era anche mio padre, seduto in una sedia con le mani sul viso.
Continuava a ripetere "La mia bambina. La mia piccola Brooke" con la voce spezzata dai singhiozzi. Perché ripeteva il mio nome?
Lo sguardo passò su Jeremy.
Un enorme sorriso si formò sul mio volto e volli andare ad abbracciarlo, ma non riuscivo a muovermi. Aveva addosso la divisa da militare, forse era tornato. Si teneva la testa fra le mani e piangeva.
Una lacrima percorse il mio viso.
Perché piangeva? 
"Jeremy" lo chiamai.
Nessuna risposta.
"Jeremy sono io, Brooke. Ti prego guardami e dimmi perché stai piangendo!"
Nessuna risposta
. Poco più distante da Jeremy c'erano tre ragazzi. Una ragazza e due ragazzi, precisamente. "E voi?" chiesi con voce tremante.
Nessuno rispose.
Uno di loro mi guardò. Un ragazzo, il più bello che abbia mai visto in vita mia. I suoi occhi verdi brillavano sui miei. Le labbra rosee e i capelli folti e poco ricci erano tirati poco indietro. Si alzò e venne verso di me, fino a fronteggiarmi.
Mi diede un bacio sulla fronte e...buio.

 
Mi svegliai sudata e senza respiro. Guardai l'orologio, segnava le 7:04. Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia fresca. Asciugai i miei lunghi capelli color cenere. Mossi, sembravano una perfetta cascata. Presi una maglietta bianca e un paio di jeans chiari. Mi guardai allo specchio e non potei evitare di notare quanto stessi dimagrendo. Ma alla fine era quello che volevo, no? Guardai altrove e andai a prendere le mie scarpe basse, blu. Misi nella borsa qualche quaderno e presi il cellulare dal comodino. Mi riguardai allo specchio. Ero pronta a ritornare a scuola? In una nuova scuola? Sarei riuscita a vedere gente felice tutti i giorni? Anche io potevo essere felice, ma me lo stavo impedendo da sola. I miei occhi sembravano perdere colore, da azzurri ad una specie di grigio-azzurro. La mia pelle stava diventando sempre più chiara. Mi stavo facendo del male da sola, ma non me ne fregava. Ripensando al male che mi facevo, sistemai meglio la scatola piena di punture e polvere sotto il letto e uscì dalla camera. 
"Vieni a fare colazione" ordinò Lucy. 
"No" sbottai.
 "Se continui a non mangiare ti ammalerai e non sperare che ti compri le medicine!" 'Sembrava troppo bello per essere vero' pensai.
"Cazzi miei" risposi prima di sbattere la porta e dirigermi a scuola.
 
"Salve, sono Brooke De Laurentis. Ho bisogno del foglio con la classe e gli orari" annunciai alla signora della segreteria. Me lo diede e ,senza ringraziare, raggiunsi la classe.  La porta era chiusa, così bussai ed entrai.
 "Oh, signorina De Laurentis giusto?" annuii.  "Si accomodi in uno dei posti vuoti" sorrise il professore. Guardai tutti i posti vuoti a disposizione. Uno vicino ad un ragazzo con l'aria da nerd, uno vicino ad una ragazza che canticchiava serenamente e due banchi vuoti. Mi sedetti in uno di quei due. "Ragazzi, Brooke è la vostra nuova compagna di classe. Okay andiamo avanti" Iniziò a parlare di alcuni progetti scolastici, tutte cose che avevano intenzione di farci fare. Dopo una buona mezz'oretta si sentì bussare ed entrò un ragazzo. Aveva un viso fam...aspettate ma è il ragazzo del sogno?!?  "Styles capisco il ritardo della signorina De Laurentis, essendo nuova. Ma il tuo non lo giustifico. Iniziamo male l'anno" sbottò il professore di chimica.
 "Avanti è il primo giorno"la voce era così profonda.
 "Al posto" lo liquidò il professore. Guardò i posti liberi e quando mi vide potei sentirlo ghignare. Avanzò in mia direzione. 
"Posso?" chiese 
"Non sono miei i banchi" risposi fredda. Alzò un sopracciglio e si sistemò sulla sedia vicino alla mia.
"Sei nuova?"  
"Ti pare di avermi già vista?" Arricciò le labbra, come se lo avessi spiazzato con quella risposta. Dopo quasi un'ora di lezione, notai alcune ragazze girarsi verso la nostra direzione e  mandarmi  occhiate piene d'odio. 'Tanto per iniziare bene l'anno' pensai.
"Lo fanno perché sei seduta vicino a me" disse il mio vicino di banco, interrompendo i miei pensieri.
"Come prego?" mi voltai a guardarlo. 
"Le ragazze, ti guardano male perché sei con me" sorrise, mettendo in mostra due fossette. Anche Jeremy aveva le fossette quando rideva. Io ne avevo solo una piccola, come mio padre.
 "Ah ,wow" risposi con sarcasmo e tornai a guardare in direzione del professore. Non mi ricordavo nemmeno di cosa stesse parlando.
"Devi sapere che tutte le ragazze di questa scuola sono ai miei piedi" sussurrò al mio orecchio.
"Che fai? Vuoi mettermi al corrente della tua vita sessuale? No grazie, non credo di averti detto di essere interessata" sputai acida. Lo sentii ghignare.
 "Un bel caratterino" la sua voce si era fatta più profonda. Sbuffai e mi concentrai sulla lezione.
 
Per il pranzo c'erano dieci tavoli posti su tutta la sala. Sembrava tutto in stile americano: il tavolo dei secchioni, il tavolo dei giocatori di football, il tavolo delle cheerleader... C'era chi andava a pranzare fuori e fu quello che feci io, solo che non pranzai. Mi sedetti sotto un albero e cercai nelle tasche della felpa le sigarette.  "Cristo Santo!" le avevo dimenticate a casa. 
"Non mangi?" una voce femminile giunse alle mie spalle. Mi girai e trovai una ragazza guardarmi con curiosità. Era mora, occhi verdi e un fisico simile al mio. Forse ero più magra. "No" risposi seccamente.
 "Io sono Hannah, siamo in classe insieme" sorrise
"Io sono Brooke" stetti in silenzio.
"Forse oggi non mi hai vista. Spero di poterti essere amica"
"No, non ti ho vista prima"
 "Beh potremmo conoscerci meglio. Ora vado ad iscrivermi ai corsi extra scolastici, ci vediamo in giro Brooke. E' stato un piacere" la ragazza si alzò e le rivolsi solo un veloce gesto della mano. Sentii qualcosa sulla tasca...sigarette. Sì! Un espressione di sollievo si dipinse sul suo viso e, avendo trovato anche l'accendino, iniziai a fumare serenamente. Ad un tratto la mia attenzione di riversò su una coppia di studendi,occupati ad esplorarsi le bocche con la lingua. Notai meglio che si trattava del mio vicino di banco,protagonista del mio sogno,Harry Styles. E....dio come si chiamava quella? Be', era comunque una di quelle ragazze che a lezione mi incendiarono con lo sguardo. Lui era appoggiato all'albero e aveva le sue mani sul fondoschiena della ragazza. Schifoso. Lei gli stava avvinghiata come un cozza e teneva le braccia dietro il collo di lui. Restai a guardarli, senza accorgermi che Harry per un istante appoggiò lo sguardo su di me, ma quando i miei occhi incontrarono i suoi feci il possibile per togliermi da quella situazione e guardai altrove, riprendendo a fumare. 
"Ci vediamo dopo" lo sentii dire alla ragazza.  Sentii dei passi in mia direzione, ma non osai guardare di chi si trattasse.  Qualcuno si sedette vicino a me e si appoggiò al tronco.  "Fumi?" la sua voce. 
"A te che sembra?" rimasi a guardare davanti a me. 
"Su tutte le ragazze della scuola, credo che tu sia l'unica che non ama la mia compagnia." mi girai a guardarlo, poi guardai altrove. 
"E infatti chi ti dice che io sia come le altre?" ghignai.
"Non ho detto che...aspetta ma che hai sul polso?" indicò il braccio destro. Lo guardai e notai che alcuni tagli erano ben in mostra.
"Cazzo!" sbottai fra me e me, mettendomi il cardigan. Non poteva vederli, non doveva e non volevo!  Impacciata mi alzai di scatto e raccolsi tutte le mie cose, per correre verso l'edificio e andarmene da quella situazione. Corsi in bagno e mi appoggiai al lavandino per riprendere fiato, guardando il mio riflesso sullo specchio. Misi a posto i braccialetti che avevo nel polso e per sicurezza ne aggiunsi altri. Nessuno doveva sapere cosa mi succedeva.
Nessuno.
Restai in bagno da sola per una buona ora. Non sapevo con chi parlare o cosa fare, così mi sembrava meglio restare là.
Decisi di entrare in classe e vi trovai poca gente, ma pian piano l'aula si riempii. Mi sedetti sul mio banco e misi gli auricolari per distrarmi un po'. Almeno fino a quando sarebbe arrivato il professore o la professoressa.
Persa tra le parola di Ed Sheeran in The A Team, sussultai quando qualcuno mi tolse un auricolare.
Mi stava per caso seguendo? Ah giusto, era il mio vicino di banco.
"Il professore sta arrivando, ti conviene toglierli questi" disse indicando il telefono e gli auricolari. Lo ascoltai e misi tutto nello zaino. Il professore, come già annunciato dal mio vicino di banco, arrivò in poco tempo e iniziò a parlare di chimica.
La campana che segnava la fine delle lezioni ,suonò. Mi alzai in fretta e iniziai a mettere i libri e i quaderni nello zaino.
Tutto velocemente.
"Hey hey hey, calma" Harry mise una mano sulla mia per farmi rallentare. Il suo sguardo passò velocemente dalle mie mani ai miei occhi. "Sei così..fredda" non smise un attimo di guardare i miei occhi. Sciolsi subito quel contatto e me ne andai.
Presi il telefono e gli auricolari dallo zaino e mi incamminai verso l'uscita.
"Aspetta Brooke!" Perché il mio nome pronunciato da lui era così perfetto? Non mi girai finché non sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla. "Hai dimenticato questo, dalla fretta" mi porse il libri di storia, che presi dalle sue mani e infilai velocemente nello zaino. "Lo prendo come un grazie" aggiunse ironico.
"Grazie" e me ne andai.
 
Presi le chiavi dalla borsa e aprì la porta di casa.  Trovai Lucy in biancheria intima seduta sul divano mentre fumava una sigaretta.
Un secondo dopo vidi Ted raggiungerci, aveva addosso solo un asciugamano sulla vita.  Li guardai con disgusto e salii in camera mia.
Era vuota.
C'erano solo una grande borsa e una valigia messi ai piedi del letto.
Aprii l'armadio, era vuoto.
Aprii i cassetti, anch'essi vuoti.
Scesi di sotto.
"Che cazzo vuol dire?!" sbottai ad entrambi.
"Te ne vai" disse Ted rilasciando una boccata di fumo
"E tu chi sei per obbligarmi ad andarmene da casa mia, eh?!" 
"Ora è diventata casa mia" 
Guardai Lucy. 
"Questa casa non è mai stata tua e mai lo sarà!" ero ai limiti della pazienza
"Peccato che questi documenti dicano l'esatto contrario" mi porse due fogli pinzati fra di loro. 
"Con l'approvazione del comune di Holmes Chaple e del sindaco Simon Smith, la dimora, fin'ora sotto la proprietà di Robert De Laurentis, passa in medesima funzione a Ted McCole" Lessi velocemente le ultime righe della seconda pagina.
"Vattene" scandì bene la parola. Guardai la coppia di stronzi che mi si presentava davanti e salii in camera a prendere la mia roba. La scatola sotto il letto compresa. Scesi di sotto e uscii sbattendo la porta.
 
HARRY#
Emily si stava rimettendo la biancheria per andarsene.
 "Avanti non vuoi divertirti ancora un po'?" chiese facendo il broncio.
"No, puoi andartene" risposi fregandomene della sua espressione. La senti sbuffare e si mise anche gli altri vestiti, per poi sparire dalla mia vista.
Andai in bagno e mi feci una doccia veloce. Quando finii, mi asciugai e presi vestiti puliti per uscire. Un paio di jeans a vita bassa scuri e una maglietta grigia. Presi le chiavi di casa e uscii. Il telefono iniziò a squillare. "Pronto?"
 "Hey amico sono Liam, che ne dici di passare a casa mia? Ci guardiamo un film e ci facciamo qualche partitella con l' xbox" sentii la voce del mio amico.
 "Okay tra un po' sono a casa tua"
Non sarei andato subito a casa sua, avevo voglia di stare un po' da solo.
Entrai nel bosco in cui andavo sin da piccolo e mi sedetti vicino al lago. Inizia a riflettere su tante cose, ma i miei pensieri furono interrotti da una voce a me familiare.
 "Hey Jeremy, sai quei due oggi mi hanno cacciata di casa. Sapevo che prima o poi l'avrebbero fatto. A quanto pare adesso la casa è passata in proprietà di Ted. Buffo no?" mi girai e vidi Brooke appoggiata ad un albero. Con gli occhi guardava il cielo, mentre qualche lacrima si faceva strada sul suo volto candido. Alzò le ginocchia al petto e si portò i lunghi capelli su una spalla. Tirò su con il naso e continuò a parlare al telefono. "Se ci fossi stato tu, non l'avrebbero mai fatto. Tu sei forte, tu puoi fronteggiarli e sfidarli. Avresti potuto difendermi e cacciare loro, lasciando solo noi due in quella casa" rise amaramente "Immaginati l' avremmo messa sottosopra. Poi, magari avremmo solamente giocato all' xbox e io come sempre ti avrei battuto nei combattimenti, sai com'è scelgo sempre i giocatori più forti" sorrise a quei ricordi, mettendo in mostra una piccola fossetta che non ebbi l'occasione di vedere poco prima, a scuola. Quant'era bella. "Invece ora sono qui, seduta sotto un albero, a parlare con una persona che molto probabilmente non ascolterà mai questo messaggio. Mi sa che là all'esercito non vi fanno usare i cellulari. Però ho sempre quella piccola speranza: quella di sentire un giorno il suono del campanello, di andare ad aprire e di trovarti davanti ai miei occhi. Di abbracciarti e di picchiarti per avermi abbandonata. Ma io non so nemmeno se ti rivedrò. Non so nemmeno se tornerai salvo o se riuscirai a farcela. Insomma, perché in Afghanistan? Non potevano mandarti in un posto più tranquillo? Hai la minima idea di quante persone muoiano là?! Se ti capitasse qualcosa...io..io probabilmente ti raggiungerei" adesso le lacrime le scendevano ininterrottamente.Dopo un lungo momento di silenzio, rialzò il cellulare all'altezza del suo orecchio. "Ti voglio bene" finì prima di chiudere e mandare il messaggio vocale. Mise il telefono vicino a lei, sull'erba e appoggiò la testa contro il tronco. Un senso di tristezza invase il mio corpo. Volevo fare qualcosa, ma alla fine non sarebbe servito a niente. Nel più silenzioso dei modi, mi alzai e uscii dal bosco.


MY SPACE: Ciao a tutti! Questa é la mia nuova storia, di sicuro nel mio profilo troverete solo questa,  solo che ne comincio sempre una e alla fine non mi convince più e la cancello. Spero che non succeda la stessa cosa anche con questa. Comunque. Da questo primo capitolo possiamo già capire che la vita di Brooke non sia delle migliori e che tutto ciò la porta alla droga e al rivolgersi male con i compagni, specialmente con il suo compagno di banco, Harry Styles. Pian piano la storia diventerà più interessante e spero che la stessa cosa la pensiate pure voi. Ora mi metto a scrivere il secondo capitolo. Ciao!
-Za
  
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