Autore:
nakahime
Fandom:
supernatural
Pairing:
Dean/Castiel
Personaggi:
Dean
Winchester, Castiel, Sam Winchester
Genere:
sentimentale,
romantico, malinconico, triste
Avvertimenti:
pre-slash, OOC, missing
moment, spoiler season 8
Rating:
pg
Note:
è
vero che è un bel po' che non pubblico qualcosa su Dean e
Cas, però
non potevo ignorare il Destiel Day. Sono e saranno sempre la mia OTP,
e loro faranno sempre parte del mio cuore.
Ho scelto di non
spoilerarmi la nona stagione, quindi è
probabile che ciò che leggerete non sarà per
niente concorde agli
spoiler che avete letto/visto. Si presuppone che questa misera
one-shot segua il finale dell'ottava stagione, ma voi potete leggerla
in qualsiasi contesto vogliate.
Spero vi piaccia, buona
lettura.
Disclaimer:
Dean, Cas e compagnia cantando non mi appartengono, quello che scrivo
è per puro divertimento e non
ci guadagno assolutamente niente.
E poi sanguini per sapere se sei ancora vivo.
-Cas.-
Dean si alza dal letto, questa mattina, ma evita di gettare
un'occhiata al calendario. Sa bene che giorno è, ci ha
pensato per
quasi tutta la settimana.
L'adrenalina che si è accumulata in lui
per sei lunghi giorni dovrebbe andare scemando, oggi.
Invece no.
Arranca verso la cucina, alza una mano in segno di saluto quando
passa accanto a Kevin, evita deliberatamente lo sguardo di Sam.
-Giorno, Dean.- mormora il Winchester più piccolo. Ottiene
solo
un grugnito, come risposta.
Corruga le sopracciglia, lo sguardo
si addolcisce e s'inumidisce le labbra -Senti volevo... -
Gli
occhi verdi del più grande si fissano su di lui. Sono come
uno
schiaffo in pieno viso, perché gli levano il respiro e
spezzano la
frase che stava tentando di comporre.
Dean allontana lo sguardo,
si dirige verso la dispensa e arraffa la bottiglia di Jack Daniel's,
quella che ha comprato per l'occasione. Che non
si dica che
Dean Winchester non festeggia le ricorrenze.
-Sono in camera mia. Se ti servo, non cercarmi.-
annuncia burbero.
Stringe il collo della bottiglia tra le dita,
come se fosse il collo di uno stupido vampiro e lui volesse spezzarlo
con la forza delle sue falangi.
Ripercorre la strada verso la sua
camera e, una volta dentro, chiude la porta a chiave e si butta sul
letto.
Gli occhi puntati nel vuoto mentre gode di quel senso di
ansia e dolore
all'interno del petto.
-Buon fottutissimo anniversario,
Cas.-
Perché so che, in qualche modo, puoi ancora sentirmi.
-Dean.-
Passa
davanti la vetrina di un negozio e sente un profumo familiare. Un
profumo che lo fa voltare di scatto.
L'ha già sentito prima
d'ora.
E sa già a cosa (a chi)
associarlo. Si ferma e punta il volto contro il vetro; la gente che
passa lo guarda con curiosità.
A loro, quello strano uomo con la
barba incolta e i capelli scompigliati, ricorda un bambino dinanzi ad
un negozio di caramelle.
Invece quella è solo una tavola calda.
Gli occhi blu osservano la crostata appena
sfornata mentre una
strana
sensazione di disagio si aggroviglia allo stomaco dell'uomo.
Non
sa che quella sensazione si chiama nostalgia.
Abbassa le palpebre
e respira profondamente, inonda i polmoni di quella fragranza che sa
di casa, di passato, di conforto.
Si riempie le narici del
profumo dell'uomo che ha salvato dalle fiamme dell'Inferno.
Sorride
tristemente, gli angoli delle labbra si alternano verso il basso e
poi ferso l'alto; è un sorriso tremulo che sa di gioia e
dolore.
Il
profumo di una crostata gli manda in subbuglio i pensieri.
Sa che
deve allontanarsi, non può rimanere davanti quella vetrina a
respirare l'odore di qualcosa che è solo il fumo di un
ricordo.
Ma
prima di andarsene, si trova ad aprire le labbra secche e screpolate
e a rantolare un -Buon anniversario, Dean.-
Fine.
Chiedo
scusa per eventuali errori, la storia non è betata.
Vi ringrazio
per aver letto fin qui.
Baci,
Naka.