18/09/2013
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Erano le tre del mattino.
La camera da letto era buia ma le eterne luci di New York penetravano tra le spesse tende rischiarando il letto matrimoniale e producendo giochi di luce sui corpi dei due giovani addormentati.
Alec si girò su se stesso un paio di volte, gli occhi chiusi con forza e iniziò a mugugnare qualcosa di incomprensibile ma abbastanza forte da svegliare Magnus.
«Mmm..Alec, cosa...» brontolò lo stregone aprendo gli occhi e vedendo il suo ragazzo dimenarsi convulsamente.
Gli mise una mano sul braccio e l'altra sul petto scuotendolo delicatamente ma con decisione.
«Alec svegliati».
Il giovane aprì gli occhi, due pozze blu di puro terrore.
«Jace!» urlò balzando a sedere con il respiro grosso.
Magnus si mise accanto a lui sfiorandogli la guancia con le dita di una mano mentre l’altra mano prese delicatamente quella callosa del Nephilim.
«Shh, calmati. Era soltanto un incubo» gli sussurrò dolcemente Magnus.
Alec si voltò verso il suo ragazzo respirando il più profondamente possibile.
«Era...era così reale. Jace era in pericolo e io...io non potevo fare nulla» disse con un filo di voce abbassando lo sguardo e portando la mano libera sulla runa parabatai.
Le dita di Magnus gli sollevarono il mento e gli occhi da gatto lo fissarono con apprensione.
«È tutto finito adesso» ripeté con voce calma.
«Magnus, devo trovarlo. È come se mi mancasse un pezzo di me stesso, riesco a sentire il suo dolore ma c’è anche qualcosa di…sbagliato, ma non so perché. L’unica cosa che so è che non posso permettere che quel mostro gli faccia del male, non posso lasciare nelle mani di quell’essere il mio migliore amico, il mio parabatai, non posso perdere un altro fratello per colpa sua» mormorò con voce spezzata mentre gli occhi divennero lucidi.
Magnus si avvicinò e lo strinse a sè: le braccia calde dello stregone avvolsero il suo corpo tremante e Alec sentì un paio di mani accarezzargli i capelli scuri mentre le lacrime cadevano dal suo volto sulla spalla dello stregone.
«Lo troveremo Alec. Ti prometto che lo porteremo indietro sano e salvo. Ti prometto che lo troverò anche a costo di interpellare qualsiasi fata, stregone, demone o mondano che esista. Riavremo indietro quella testolina bionda del tuo parabatai. Non permetterò che accada qualcosa di male a Jace, morirei piuttosto che vederti cadere di nuovo in pezzi».
Alec inclinò la testa per incontrare le labbra di Magnus; le loro bocche si mossero come se fossero state create l'una per l'altra. Quando Alec sciolse il bacio si ritrovò di nuovo a corto di fiato ma questa volta per una ragione molto più piacevole.
«Grazie» sussurrò Alec appoggiando la fronte contro quella di Magnus.
«Grazie per essere la cosa più stabile della mia vita» continuò fissando gli occhi felini luccicanti nella penombra.
«Sono felice di sentirtelo dire» rispose Magnus asciugando con i pollici i rivoli salati sulle guance di Alec, «dato che con te ho trovato quello che stavo cercando da molto, molto tempo ormai» concluse tenendo tra le mani il viso del ragazzo.
«Ti amo» disse Alec con dolcezza.
«Ti amo Alec» rispose Magnus appoggiando di nuovo le sue labbra su quelle del suo ragazzo.
Buonasera a tutti.
Ecco la storia dedica alla mia parabatai _itsforgabbe per il suo compleanno.
Lo so è estremamente corta, infatti supera a malapena le 500 parole, ma capitemi dovevo stamparla e avevo quasi finito l'inchiostro dopo aver stampato tutte le rune!
Comunque spero vi piaccia, come ho fatto con la Sizzy, ho pensato ad alcune cose che la mia parabatai ama molto: cioè la relazione tra Alec e Jace e la Malec.
Spero che questa volta recensiate perchè ultimamente ricevo molte visualizzazioni ma zero commenti. Vi assicuro che non ho mai mangiato nessuno, (non sono Hannibal! Anche se effettivamente tendo a mordere le persone, ma questa è un'altra storia...), perciò ve lo chiedo per favore. *faccinatenera*
Baci,
Dany.