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Autore: MintSauceT    18/09/2013    2 recensioni
Fanfic-traduzione. Gallavich.
Mandy sapeva che non l’avrebbe mai scoperto se non fosse uscita dalla porta sul retro. Non sapeva nemmeno perché l’aveva fatto, se avesse creduto a tutta quella merda avrebbe detto che era stato il fato.
“Che cazzo vuoi?” la voce di Mickey la fermò perché pensò per un attimo che stesse parlando a lei. Non era così, avrebbe dovuto capirlo dal tono. Mickey non le aveva mai parlato così.
“Mandy è qui?”
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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NdTraduttrice: Salve! Sono Jane the Angel qui su efp (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=14100) e non sono l’autrice di questa storia, che appartiene alla bravissima MintSauce (http://www.fanfiction.net/u/3879042/MintSauce) che mi ha dato il consenso per la traduzione. Questa è la prima volta che faccio una traduzione, quindi spero che vi piaccia! Beh, ci rivediamo al fondo!

 

 

 

Every love and every pretense – Ogni amore e ogni finzione

 

 

Mandy amava il modo in cui Ian sorrideva quando la incontrava. Amava il modo in cui lui ascoltava quello che diceva invece di fissare le sue tette come tutti gli altri uomini del pianeta. Amava il modo in cui a lui importava, amava il modo in cui lui adorava le cose più stupide. Amava le sue ciglia, come cadevano sulle sue guance quando lui alzava la testa verso il cielo, gli occhi chiusi, e soffiava il fumo fuori dalle labbra.

Amava il modo in cui lui voleva passare il suo tempo con lei, il modo in cui la difendeva, la smorfia che faceva quando lei lo baciava. Amava il modo in cui lui la baciava sulla guancia a sua volta, solo un po’, se lei lo pizzicava con forza. Mandy aveva deciso molto tempo prima di essere innamorata di Ian, ed era davvero scomodo il fatto che lui fosse gay.

Aveva pensato che se avesse perseverato, se avesse fatto qualcosa per dimostrargli quanto era fantastica… si spogliava davanti a lui, cambiandosi i vestiti senza ragione, indossando i vestiti più attillati, mostrando più pelle possibile. Ma lui non batteva ciglio, diceva solo che era bella qualsiasi cosa indossasse e questo glielo faceva amare ancora di più.

Amava il modo in cui voleva proteggerla, il modo in cui tollerava la compagnia di Mickey andando a prenderlo dalla prigione giovanile insieme a lei. Amava il modo in cui il suo braccio le avvolgeva le spalle e come cercava di essere carino anche con Mickey, per farlo sentire incluso. Amava che a lui importasse così tanto di tutto e che fosse disposto a prendersi cura di tutti.

Mandy amava molte cose di Ian. L’unica cosa che non amava era il fatto che era gay.

Ian non era andato con lei la seconda volta che era andata a prendere Mickey alla prigione giovanile e per un attimo pensò che anche a suo fratello mancasse la presenza di Ian. Ma era stupido, perché a Mickey non mancava mai nessuno. Non parlarono sulla strada del ritorno, rimasero solo seduti fianco a fianco sul merdoso bus che tornava verso casa lanciando occhiatacce fuori dal finestrino. Mandy non sapeva perché Mickey avesse quello sguardo duro, ma lei ce l’aveva perché le mancava Ian e sapeva quanto fosse stupido perché aveva iniziato ad accettare che lui non avrebbe mai provato lo stesso.

Forse sentiva la sua mancanza proprio perché aveva iniziato a pensarla così.

Ian non si fece vedere per un paio di giorni, disse di essere occupato, ma lei pensava che magari la stava evitando perché sapeva quello che provava. Non capiva come potesse non saperlo, tutti sembravano esserne a conoscenza, ma forse Ian semplicemente non voleva vedere.

Lui le aveva detto che sarebbe stato da quelle parti venerdì e Mandy pensò di andare a prendere qualche pop corn, così avrebbero potuto guardare un film e lei avrebbe avuto la scusa per coccolarlo un po’ sul divano. Non disse a Mickey dove sarebbe andata e per quanto tempo, perché non gliene sarebbe importato un cazzo. Disse semplicemente che usciva.

Mandy sapeva che non l’avrebbe mai scoperto se non fosse uscita dalla porta sul retro. Non sapeva nemmeno perché l’aveva fatto, se avesse creduto a tutta quella merda avrebbe detto che era stato il fato.

“Che cazzo vuoi?” la voce di Mickey la fermò perché pensò per un attimo che stesse parlando a lei. Non era così, avrebbe dovuto capirlo dal tono. Mickey non le aveva mai parlato così.

“Mandy è qui?”

Era Ian, Ian era alla porta e lei avrebbe voluto catapultarsi fuori e dire “Sì, sono qui, ora amami!” ma non lo fece, non si mosse. Forse perché l’aria sembrava pregna di tensione, o forse perché non riusciva a decifrare esattamente quello che aveva sentito nel tono di suo fratello. Soprattutto quando parlò di nuovo.

“Continui a girarle attorno?”

“Fottiti, Mickey.” replicò Ian e Mandy non l’aveva mai sentito usare quel tono prima. Era suonato ferito e arrabbiato insieme, ma non capiva per che cazzo di motivo avrebbe dovuto essere ferito. Forse Monica era tornata di nuovo. Forse aveva bisogno di lei.

Quindi, perché non si stava muovendo? Perché non poteva muoversi?

Si sentiva come se i suoi piedi fossero attaccati al pavimento.

“Mandy è qui o no?” chiese Ian, visto che Mickey non aveva risposto alla domanda.

“No” rispose suo fratello duramente, quasi crudele “È uscita.”

Poté sentire Ian fare un passo, entrare in casa, superando Mickey “Gallagher, che cazzo pensi di fare?” chiese Mickey, e la sua rabbia era irrazionale “Vai a farti fottere fuori da casa mia.”

Ian sbuffò “Calmati, aspetto solo Mandy.” disse, e Mandy lo sentì fare qualche altro passo. Lei rimase in cucina “Mi ha detto di passare, probabilmente non starà fuori a lungo.”

Ci fu una lunga, dura pausa e Mandy non sapeva perché stava trattenendo il fiato.

“Non sei venuto a trovarmi.” disse Mickey alla fine, e la sua voce suonava smorta, come se non volesse far trapelare nessun tipo di emozione. Mandy avrebbe voluto sapere perché diavolo era sorpreso che Ian non fosse andato a trovarlo. Lei ci era andata poco, non sopportava che le guardie tentassero di palparla ogni volta, Mickey non ne era stato sorpreso, perciò perché avrebbe dovuto pensare che Ian ci sarebbe andato?

“Gesù, ma fottuto Cristo, Mick!” Ian praticamente gridò, suonando esasperato e disperato allo stesso tempo “Tu non volevi che lo facessi, che cazzo, hai reso fottutamente chiaro che non mi volevi attorno prima di colpire quel poliziotto!”

Mandy sentì nella voce di Ian quanto lui ritenesse stupida quella mossa. Anche lei la trovava stupida, ma non riusciva a fare a meno di pensare che Ian capisse perché l’aveva fatto. Lei non lo sapeva, non ne aveva idea.

“Gallagher, io…”

Mandy non aveva mai sentito suo fratello così prima, come se il mondo stesse crollando sotto i suoi piedi e lui non sapesse come impedirlo. Avrebbe voluto sapere cosa stava per dire, ma lui si era interrotto e non disse altro.

“Tu cosa, Mickey?” sbottò Ian “Hai intenzione di cambiare le tue fottute idee ora che sei fuori? Cosa cazzo ti fa pensare che io ti abbia perdonato per quello che hai detto?”

Mandy passò un momento orribile, pensando che Mickey doveva aver scoperto che Ian era gay. Ma beh, se fosse stato così, Ian sarebbe stato già morto. Essere gay era una di quelle cose per cui la gente di quel quartiere ucciderebbe. Suo fratello non era diverso. Loro padre decisamente non lo era.

“Tu lo sai che non intendevo quello.” disse Mickey e suonava disperato, come se stesse elemosinando qualcosa “Ero solo fottutamente spaventato, perché credevo che non sarebbe mai stato così. Tu non avresti dovuto entrarmi sotto la pelle e far si che me ne fregasse un cazzo di qualcosa. Si suppone che avrei dovuto piantare un fottuto proiettile nella testa di Frank, ma alla fine sono stato troppo una fottuta checca per farlo.”

Mandy scivolò più vicino, per guardare dal lato della porta, perché voleva vedere la faccia di suo fratello. Voleva provare e capire di cosa diavolo stessero parlando. Erano entrambi in piedi davanti al divano, uno di fronte all’altro, così occupati a fissarsi che non notarono la sua presenza. Ian aveva le braccia incrociate al petto come faceva normalmente Mickey, e Mickey stava giocherellando come Ian faceva di solito, e per Mandy era una scena davvero strana.

“E hai paura ora?” domandò Ian, e la sua voce era dolce e non più così arrabbiata “Ora che lui è in galera per sempre, sarai ancora così spaventato?”

Mickey guardò Ian in un modo che Mandy non capì, ma era uno sguardo carico di significati e Ian sembrava capire ogni singola parola che Mickey non stava pronunciando. Ian fece un passo più vicino finché non fu definitivamente in quello che era lo “spazio di Mickey” e Mickey normalmente avrebbe colpito chiunque non fosse di famiglia per essersi avvicinato tanto, ma non colpì Ian. Non sembrava nemmeno che volesse farlo.

“Ti sono mancato?” domandò Ian, e Mandy pensò che quella era davvero una domanda idiota, perché a Mickey non mancava nessuno. E certamente non gli sarebbe mai mancato qualcuno che non era nemmeno un suo parente.

“Fanculo.” Fu la risposta di Mickey, e sorprese Mandy, perché non era un pugno. In qualche modo Mandy avrebbe voluto che Mickey colpisse Ian, perché lui stava guardando Mickey come Mandy avrebbe voluto che guardasse lei.

E questo non le piaceva, perché era gelosa e… non le piaceva, e stava solo pregando che Mickey non sentisse le stesse cose. Ma come poteva? Mickey non era gay. Lo era?

“Ti sono mancato?” ripeté Ian, e suonò come un ultimatum anche a Mandy che non aveva una fottuta idea di cosa stava succedendo.

Capì qualcosa in più quando improvvisamente Mickey fece uno scatto in avanti, in modo irregolare, e afferrò la testa di Ian. Per mezzo secondo si aspettò che gli desse una testata, come Mickey faceva spesso durante le sue risse. Ma quella sicuramente non era una testata.

Era un bacio.

Le dita di Mickey scivolarono nei capelli di Ian e Ian aprì le braccia per aggrapparsi alla vita di Mickey, scivolando per raggiungere la sua schiena, come nel tentativo di fondersi l’uno nell’altro. Era orribilmente incredibile, il modo in cui si stavano baciando. Era passione, emozione e dolore e Mandy morì internamente. Entrambi avevano gli occhi chiusi e le ciglia di Ian erano sulle sue guance proprio come Mandy amava, e si chiese cosa Mickey amasse di lui.

Se Mickey aveva mai amato qualcosa, in realtà. Perché Mandy a volte pensava che suo fratello non avesse nemmeno un cuore. Pensava che fosse semplicemente vuoto dentro. Ma forse, forse era stato riempito dagli sguardi di Ian, proprio com’era successo a Mandy.

Quando si separavano i loro respiri erano pesanti, le fronti unite e le dita ancora intrecciate.

“Sapevo che mi amavi.” Disse Ian col suo ghigno arrogante, come se ora fosse il proprietario del mondo o qualcosa del genere.

“Fottiti.” Disse Mickey, ma Ian non si offese. Mickey si allontanò verso la sua stanza e Ian rise e lo seguì. Nessuno dei due notò il cuore di Mandy che giaceva spezzato sul pavimento.

Mandy si sedette in cucina e cercò di non sentire i suoni che provenivano dall’altra stanza. Fece finta di non sentire il rumore delle molle del letto, i sospiri e i respiri affannati, il modo in cui Mickey gridò il nome di Ian e il modo in cui quel suono sembrava spezzato, ma sentì perfettamente Ian sussurrare il nome di Mickey come una preghiera.

Sbatté la porta della cucina e finse di essere lì da solo un paio di minuti, finse di non sentirli mentre si sistemavano, di non vedere Ian sgattaiolare fuori dalla stanza di Mickey e scivolare sul divano. Finse che lui fosse rimasto seduto lì per tutto il tempo.

Mickey venne fuori circa a metà del film, col suo solito saluto “Sparite, frocetti”, facendo venire a Mandy una gran voglia di piangere quando cambiò la sua strada per scivolare sul divano accanto a Ian. Le veniva quasi da vomitare, ora che capiva gli sguardi che passavano tra di loro.

Quando scoppiò a piangere, finse che fosse colpa del film. 

 

 

_________Note della traduttrice

Rieccomi!

Una piccolo precisazione:

“Ma alla fine sono stato troppo una fottuta checca per farlo.” Nell’originale era “But I was too much of a fucking pussy to even do that.” Che, letteralmente, sarebbe “fottuta fighetta”, ma non suonava bene in italiano.

Detto ciò… come ho già detto è la mia prima traduzione, quindi se avete consigli e simili sappiate che li apprezzo molto! Per le recensioni, le posterò all’autrice della storia originale.

Vi lascio il link dell’originale: http://www.fanfiction.net/s/8079307/1/Every-Love-and-Every-Pretense

Un bacio a tutti!

Jane

 

  
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