Rispettabile Caporale Levi,
Cielo, la mia idea era quella di scriverti una lettera del tutto informale, ma se
dovessi ricevere una missiva che comincia in questo modo diventerei serissima
già leggendo la prima riga! Non voglio creare in te questo effetto, non sto certo per parlarti di qualcosa di così grave…
Ormai, però, ho già appallottolato troppi fogli, e sarebbe un vero peccato
sprecarne un altro solo perché non so come iniziare. Spero che tu non ti
offenda se provo con qualcosa di meno ricercato, e soprattutto se mi permetto
di ricominciare qua sotto andando contro ogni regola che si dovrebbe tenere a
mente quando si scrive a qualcuno. Mi dispiace!
Caro Levi,
ecco, direi che così va molto meglio.
In realtà, devo essere sincera: non credo che ti
consegnerò mai questa lettera, sarebbe troppo imbarazzante fartela avere.
Dopotutto è strano da parte mia
decidere di scriverti, no? Da quando ci conosciamo, da quando faccio parte
della tua squadra speciale, difficilmente siamo mai stati troppo lontani
l’uno dall’altra. Immagino che sia per me più un
allenamento, una sorta di pratica! Qualcosa che mi serve per arrivare preparata
al giorno in cui ti dirò queste cose di persona, senza
nascondermi dietro a un foglio scarabocchiato di inchiostro.
Pensandoci, però, io e te non ci siamo mai
persi in lunghi discorsi. A dirla tutta, la prima volta che ti ho conosciuto
ero letteralmente terrorizzata all’idea di aprir bocca: inutile dire che la
fama ti precede ovunque tu vada, e lo stesso è successo anche quando ti ho sentito nominare la prima volta.
“Lui è il soldato più forte
dell’umanità!” mi diceva mio padre, parlando di te e sorridendo come un bambino
entusiasta; il suo entusiasmo mi coinvolse a tal punto che fu proprio con
l’obiettivo di incontrare questo “soldato più forte” che decisi di entrare nei Recon Corps, anche se quando
finalmente il mio sogno si è avverato non potevo dire
di essere la persona più felice del mondo.
Lo so che è ingiusto da parte mia
gettare sale su una piaga del genere, che non è stata causata da nessuno se non
da Madre Natura, ma la maggior parte del terrore che le prime volte che avrei
dovuto rivolgermi a te era dovuto all’incredibile
confusione che provavo nel vederti così… piccolo.
Ricordo chiaramente, e forse mi
odierai un po’ per questo, che il mio primo pensiero fu qualcosa sulle linee
di… “Possibile che l’umanità sia così malridotta, al punto di affidarsi a qualcuno
che è alto quasi come me?”
Le voci sul tuo conto, poi, non
miglioravano la situazione: ossessionato dalla pulizia, scostante con i propri
colleghi, raccattato dalla strada dal comandante Smith? Più i miei primi giorni
da nuova recluta passavano, più cresceva il dubbio di essermi arruolata per il
motivo sbagliato e, con esso, anche la paura che avevo di parlare con te, con
il timore che avresti capito subito i miei pensieri ai
tempi non esattamente positivi nei tuoi confronti.
Eppure, più avevo occasione di
vederti lottare per l’umanità, più capivo che le mie incertezze erano del tutto
infondate, e la mia idea iniziale nient’altro che superficiale.
Sei anche tu un umano, Caporale. E
da che mondo è mondo, non credo che ci sia mai stato
un uomo perfetto in tutto e per tutto, un cavaliere davvero senza macchia e
senza paura. Quando l’ho realizzato, quando ho smesso di idealizzarti per
accettare che quella che avevo davanti era una persona reale, con i suoi pro e
con i suoi contro, paradossalmente è stato il momento in cui ho sentito che la
mia scelta era stata più giusta che mai.
Non sei il paladino che mi
aspettavo che fossi, ma questo non vuol dire che tu non sia una persona
meravigliosa. So che fingi indifferenza solo per distaccarti dal peso gravissimo
che comporta una responsabilità gigante come quella di essere “Il soldato più
forte dell’umanità” (io non riuscirei nemmeno per scherzo a sostenere questo
titolo!), lo so, perché ho visto con i miei occhi che sei tutto meno che
insensibile.
Ti ho visto stringere la mano
insanguinata di un nostro compagno morente, Caporale, e dirgli parole che una
persona ‘vuota’ e ‘indifferente’ non avrebbe mai detto.
Ti ho visto prenderti cura di noi,
della tua “squadra speciale”, prima scegliendoci personalmente e poi guidandoci
come una sorta di bravo capofamiglia; ho visto… sì, è un avvenimento
irrilevante e forse neppure te lo ricordi, ma ho visto
il tuo sguardo di gratitudine la prima volta che ti ho portato il caffè senza
che tu neppure me lo chiedessi direttamente, seguendo per filo e per segno le
indicazioni per prepararlo come piace a te che avevo chiesto ad Hanji, e…
Va bene, lo so, lo so, è stupido,
patetico e anche un po’ frivolo da parte mia arrivare a descrivere dettagli
come questi, dall’importanza relativa, ma tutto questo serve a me… e anche a
te, forse, per quanto credo che tu sia pienamente cosciente di chi tu sia e di
cosa tu faccia, a ricordare che anche se non sei l’eroe che tutti danno per
scontato che tu sia, anche se sei diverso dall’immagine quasi divinizzata che
le persone hanno di te, sei forse colui a cui sta più
a cuore il destino dell’umanità.
E questo, ai miei occhi, ti rende
l’eroe più valoroso di tutti i tempi.
Voglio continuare a combattere con
te per il bene di tutti noi. Voglio salvare la specie umana assieme a te;
voglio rimanerti vicina prima e dopo che l’ultimo di quei dannati titani verrà abbattuto.
Voglio rimanere al tuo fianco, Caporale…
no, Levi. Come compagna, amica… e moglie.
Forse ha ragione mio padre quando
dice che è presto, per me, per pensare a certe cose; eppure non ho nessun
dubbio a riguardo. Quando l’umanità sarà salva voglio
concederti la mia mano, voglio pronunciare quel “sì” davanti all’altare e
rimanere insieme a te esattamente “finché morte non ci separi”.
Allora, magari, ti
mostrerò questa lettera: credo proprio che mi imbarazzerò tantissimo a leggere
queste parole, mentre tu non sarai per niente contento di essere descritto come
una specie di finto modello per l’umanità, basso e irascibile, ma nonostante
tutto so che non basterà questo a spezzare la nostra unione.
Fino ad allora,
però, continuerò a fare del mio meglio come esponente delle Ali della Libertà:
ti renderò fiero del mio operato, te lo prometto!
E ti prometto anche che troverò il
coraggio di dirti tutto questo a voce, appena torneremo dalla missione di
domani. Quindi cerca di stare attento nel caso si dovesse
presentare l’occasione di una battaglia, d’accordo? Ho bisogno che tu rimanga
illeso per parlarti di certe cose!
Tua, con amore
- Petra Ral
PS: Comunque non preoccuparti, Caporale: da parte mia farò di tutto per far sì che né a te né agli altri succeda qualcosa di male!
Ammetto che ho un’opinione
piuttosto neutra relativamente a questa ship di SnK, ma una volta che mi
è venuta in mente l’idea per questa one-shot non ho
potuto fare a meno di aprire Word e di dar sfogo all’ispirazione prima che
scemasse.
Petra è la prima a descrivere ad Eren Levi per quello che è.
“Sorprendentemente basso, irascibile, poco socievole e fissato con il pulito”,
se non ricordo male… eppure, nonostante fosse ben consapevole di ciò, sappiamo
che aveva intenzione di proporsi a lui come moglie.
Secondo la mia opinione, Petra non
vedeva Levi come un prode cavaliere, idealizzato, glorificato e perfetto da
ogni punto di vista; Petra era innamorata di Levi per quello che è, con tutte
le caratteristiche anche bizzarre che lo definiscono infine come il ‘soldato più forte di tutta l’umanità’.
… wow, una nota a fondo-fic così tanto seria? Cosa mi prende? Orz;;;;;;
Ammetto che è stato più complicato
di quanto pensassi calarmi nei panni di Petra per scrivere questa ff. Contrariamente al solito, è stata l’idea per il titolo
a venire per prima (seriamente,
voi non potete immaginare quanto faccio fatica a trovare un titolo adatto tutte
le volte - motivo per cui
la maggior parte dei titoli delle mie fanfic sono
discutibili e non poco),
e sforzandomi di uscire dalla mia ~zona di sicurezza~ fatta di personaggi e ship che ho già esplorato ho provato a scrivere questa
lettera a sfondo Rivetra.
Spero che vi piaccia! Al solito,
ogni lettura-preferito-recensione è più che ben
accetta; cercherò di rispondere alle vostre recensioni e se non lo faccio
allora la missione non è andata bene come speravo. Oppure sono semplicemente un
po’ distratta, oppure ho già risposto in separata sede.
Alla prossima!