Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Little Dreaming Writer    19/09/2013    5 recensioni
| PrUK | Raccolta // One-shot [Forse Flash-Fic e Drabble] |
| Comico / Fluff / Generale / Slice of Life | AU | Yaoi |
| Interamente dedicata alla mia Candy [chocobanana_] |
La PrUk è la mia ultima fissa –oltre che ufficialmente la mia OTP yaoi di Hetalia- ed è una di quelle fisse che ho la fortuna di condividere con qualcuno di speciale. Per questo, ora che sono riuscita a scriverci su ho deciso di dedicare questa raccolta Gakuen incentrata su Arthur e Gilbert alla mia compagna di fangirleggiamento. Per questo e perché questo sarà il suo regalo di compleanno –in ritardo- ♥
Arthur e Gilbert condividono un appartamento nei pressi della World Academy, istituto dove studiano. Ma la convivenza, per due ragazzi con caratteri tanto in collisione, non può certo essere facile.
[Cit. dal capitolo 2: … "Quanto devo aspettare?" Biascicò concentrando lo sguardo sul piccolo display.
“Finché non fa bip.” Rispose frettolosamente e con noncuranza l’albino, che ora gli dava le spalle ed armeggiava con la teiera ed il barattolino delle bustine, con fare decisamente indeciso, titubante.
Quale diamine era quella della camomilla?! …
]
[I personaggi della FanFiction non mi appartengono, al contrario dell'idea. Chiunque plagerà questo scritto sarà perseguibile in termini di legge.]
- Reby~♥ ©
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: -Reby~♥ [Little Dreaming Writer]
Titolo: Sharing Flat
Sottotitolo: Gli Innumerevoli Problemi Che Si Hanno Quando Si Convive Con Un Idiota
Titolo del capitolo: Problema Numero 1: Quando Il Tuo Coinquilino Idiota Ama Sfotterti
Sottotitolo del capitolo: Differenze d’Altezza
Genere: Comico / Fluff / Slice of Life
Tipo di coppia: Yaoi
Pairing: PrUK [Prussia x Inghilterra / Gilbert Beilschmidt x Arthur Kirkland]
Avvertimenti -o quel che sono-: One-Shot / Missing Moments
Parole: 659 secondo Microsoft Word Starter
Note: Fanfic dedicata a Camilla [
chocobanana_] perché le voglio bene, perché è con lei che ho iniziato ad amare questa coppia e perché è con lei che ci sclero su ♥ E anche perché non riuscivo a decidere che regalo afrle per il compleanno, e questa mi è sembrata l’idea migliore ♥
Voi altri del fandom, pls, non uccidetemi per aver smontato non so quante millemila Pairing/OTP. Ringrazio chiunque leggerà ♥
Desclaimer: I personaggi di questa storia non esistono/non sono realmente esistiti, e così i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non appartengono a me, ma a  Himaruya Hidekaz.
Chiunque plagerà e/o prenderà indebitamente ispirazione da questa fanfiction sarà perseguibile in termini di legge.
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Sharing Flat

Gli Innumerevoli Problemi Che Si Hanno
Quando Si Convive Con Un Idiota


***



Problema Numero 1:

Quando Il Tuo Coinquilino Idiota Ama Sfotterti
[Differenze d’Altezza]
 



“GILBEEERT!”
Il grido isterico di Arthur rimbombò per tutto il piccolo appartamento, giungendo dalla cucina fino alle orecchie del giovane Beilschmidt, in quel momento impegnato a sfogliare una rivista di motociclette sportive.
L’albino alzò appena la testa dalle pagine colorate del magazine sportivo e guardò verso la porta aperta della camera da letto; valutò per qualche secondo se fosse giusto alzarsi e andare a vedere cosa il suo compagno d’appartamento volesse, poi scosse la testa e riprese la sua lettura, fingendo di non aver sentito niente.
Bastò però un nuovo strillo da parte dell’inglese a fargli alzare nuovamente la testa, questa volta in direzione del soffitto e con fare decisamente scocciato, e a fargli posare la rivista sul divano con decisamente poco garbo. “SI PUO’ SAPERE CHE VUOI?!” urlò scocciato, dirigendosi verso la cucina –dove era certo avrebbe trovato un Arthur davvero poco gentile pronto ad insultarlo per qualcosa che era sicuro di non ricordare di aver fatto.
Infatti, quando si affacciò nella stanza dalle pareti chiare, si trovò davanti il coinquilino con uno sguardo truce dipinto in volto e le braccia incrociate all’altezza del petto, in una posa che –Gilbert lo sapeva bene ormai- non preannunciava niente di buono. L’albino rimase a fissarlo per qualche secondo, poi, vedendo che l’altro non accennava a parlare, domandò con nonchalance “Bhe?”
Arthur assottigliò lo sguardo e puntò le iridi smeraldine dritte in quelle vermiglie dell’altro; “Hai di nuovo messo la scatola con le bustine per il tè sullo scaffale più altro della credenza.” Sibilò con tono acido, per mascherare l’imbarazzo che la situazione gli creava.
Sentendo quelle parole, l’albino sghignazzò divertito. Per una volta si ricordava bene di quando e perché  aveva fatto quello di cui l’inglese lo aveva accusato: trovava troppo divertente deridere il ragazzo per la sua bassa statura –quasi quindici centimetri in meno di lui- ed il modo più diverte per farlo era senza alcun dubbio mettere le cose di Arthur su mensole e scafali più in alto possibile quelle rare volte in cui si trovava costretto a fare pulizia.
Era un ottima vendetta. Ma anche un’ottima strategia per ottenere qualcosa in cambio quando si trovava costretto ad aiutarlo.
“Non ridere e prendimi quella dannata scatoletta, razza di idiota---” bofonchiò Arthur voltando la testa di lato, per evitare che le gote gli si arrossassero di colpo e che Gil lo vedesse.
Gilbert rise di nuovo, aggiungendo con tono canzonatorio “Chiedimelo come si deve, tappetto~”. La prima risposta dell’inglese fu un “Fuck you.” deciso e fortemente scocciato, seguito da uno sbuffo “Prendimela e basta”; quando però si accorse che il prussiano fece per uscire dalla stanza si lasciò involontariamente sfuggire un flebile “P-per favore--”, un sussurrò che per un attimo sperò davvero non raggiungesse le orecchie dell’altro.
L’albino invece lo sentì: si fermò e si voltò di nuovo a guardarlo, sorridendogli dolcemente; ripercorse i suoi passi e si avvicinò alla credenza, si mise appena in punte di piedi ed allungò la mano per afferrare il barattolo dove stava la scatola delle bustine di tè, dopo di che sì girò di nuovo verso Arthur e glielo porse; “Tieni.” Si limitò a dire.
Il biondo allungò una mano con fare imbarazzato, ed afferrò il contenitore di ceramica bianca, poi mormorò “Thanks--” e, prima che il tedesco potesse allontanarsi e tornarsene in camera, lo afferrò per il colletto della camicia con una mano libera, costringendolo a chinarsi un minimo, e posò con delicatezza le labbra sulla sua guancia, che perse rapidamente il colorito candido per tingersi di un rosso intenso. “O-ora vattene.” Si limitò a dire dopo averlo mollato, e lo spinse fuori dalla stanza prima che potesse accorgersi di quanto anche lui fosse arrossito.
Gilbert rimase fermo fuori dalla cucina per qualche istante, a fissare l’altro che ora gli dava le spalle per prepararsi il suo amato tè del pomeriggio, poi sorrise intenerito e si mosse verso la su stanza, decisamente felice.
Il suo trucchetto aveva funzionato ancora.
   
 
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