Disclaimer: I personaggi della
storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne
detengono i
diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Beta: IoSonoSara
Note:
Non
tratto spesso di questo personaggio e non posso dire nemmeno di amarla
particolarmente, però sono comunque contenta di averci
scritto qualcosa su,
considerando che, a mio parere, è forse uno dei caratteri
meglio riusciti alla
Rowling. Insomma, non ci sono assolutamente dubbi che Molly sia una madre xD. E poi Fabian e Gideon sono
uno dei miei punti deboli ._.
Nota
sull’ambientazione: siamo all’inizio del quinto
libro, direi già a
Grimmauld Place :D
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Molly ha perso i suoi fratelli
«Non
mi importa, anche se siete maggiorenni non farete parte
dell’Ordine.»
Molly
è decisa, brusca, categorica. Abbandona la sua consueta
dolcezza materna per
stringere i pugni e imporre un obbligo. Il suo sguardo fulmina prima
Sirius,
che tenta di dire che loro, a
diciassette anni, l’avevano praticamente fondato,
l’Ordine, e poi Bill, che prova, con discrezione, a prendere
le parti dei
gemelli.
(Molly
ha perso i suoi fratelli, durante la prima guerra, e tutti lo sanno.
Solo che
non ne tengono conto, perché l’hanno vista
riprendersi in fretta, rimettersi in
marcia come un treno – dopotutto, aveva già dei
figli quando è successo: poteva
forse lasciare che Bill e Charlie la vedessero andare a fondo?)
«Finché
deciderò io per voi, starete fuori
da
tutto questo, sono stata chiara?» dice, il tono ancora
rabbioso, mentre fissa
prima Fred e poi George.
I
due ricambiano con uno sguardo torvo – le sopracciglia
corrugate, le spalle
curve – e stringono i pugni a loro volta.
«Ma
mamma…!» comincia Fred.
(Molly
ha perso i suoi fratelli, durante la prima guerra, e, nonostante gli
anni
passati e le ulteriori difficoltà superate, ricorda ancora
troppo bene il
dolore provato – quello strappo lancinante al petto, che
sembra non dover
sparire mai.
Molly
ricorda anche gli occhi di Fabian e Gideon – vispi, luminosi,
un perenne
divertimento ad abitarli – e li sente così simili
a quelli dei suoi figli che,
a volte, le viene da piangere.)
«Niente
ma,» riprende con
rinnovata forza.
«La guerra non è un gioco, non potete affrontarla
con una battuta e uno dei
vostri scherzi.»
«Lo
sappiamo!» ribattono in coro Fred e George, e lei urla
ancora, «No che non lo
sapete!»
Sente
la calma scivolarle sempre più di mano e gli occhi farsi
umidi, senza che
riesca a decifrarne il motivo. Arthur si alza e le appoggia una mano
sulla
spalla, stringendola, tentando di tranquillizzarla, e manda i ragazzi
di sopra
nella loro camera, aggiungendo, «Vostra madre ha
ragione,» prima che
abbandonino la cucina.
La
donna prende un respiro profondo e ricambia la sua stretta.
(Molly
ha perso i suoi fratelli, durante la prima guerra, e, ora che una nuova guerra è alle porte, sa
che
potrebbe perdere ancora.
Ma,
questa volta, non permetterà che accada tanto facilmente,
lotterà con tutte le
sue forze.
Questa
volta, ci penserà lei a
difendere la
propria famiglia.)