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Autore: Yuna_Orange    19/09/2013    3 recensioni
{ Choi Brothers, ovvero, la mia OTP preferita, Se7en e top~ }
"Beh, eccolo lì, il signor Choi Seung Hyun, che se la dormiva beato, con un rivolo di bava che gli colava da un lato della bocca, senza alcun dubbio antiestetico, ma che lui considerava tenerissimo. Come quel suo leggero russare, non era il suono più bello del mondo, ma non gli dava fastidio, anzi. Quella visione era sinonimo di normalità, ma anche di convivenza, di coppia, e, il fatto che a lui non desse per nulla fastidio, anche d’amore."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, T.O.P.
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Somebody Else



Una leggera brezza gelida, entrata dalla finestra socchiusa, lo destò dal tepore che lo aveva cullato quella sera. Il tepore del suo abbraccio, il tepore di un suo bacio, era tutto quello che gli bastava per stare tranquillo e per dormire sereno.
E ora gli piaceva stare lì e guardarlo dormire. Chissà quante fan avevano sognato di vederlo dormire, chissà come se lo immaginavano.
Beh, eccolo lì, il signor Choi Seung Hyun, che se la dormiva beato, con un rivolo di bava che gli colava da un lato della bocca, senza alcun dubbio antiestetico, ma che lui considerava tenerissimo. Come quel suo leggero russare, non era il suono più bello del mondo, ma non gli dava fastidio, anzi. Quella visione era sinonimo di normalità, ma anche di convivenza, di coppia, e, il fatto che a lui non desse per nulla fastidio, anche d’amore.
Perché era vero, amava dannatamente il suo dongsaeng, ma era un sentimento che aveva scoperto dopo, non un amore a prima vista, come invece il suo amato compagno s’ostinava a dire.
 
- Ti amo Dong Wook…è da quel giorno…dal primo giorno che ti ho visto che provo qualcosa di forte per te. - 
 
Come scordarle certe parole?
Appena due anni prima gli si era confessato così, quello stupido.
Perché si può essere sicuri su poche cose a questo mondo, e, in ordine di ovvietà, fra il fatto che 1 + 1 = 2 e se metti la mano sul fuoco ti bruci, c’è la stupidità del suo donsaeng.
Lo ricordava come se fosse accaduto solo poche ore prima.
Avevano bevuto molto, a dire la verità, ma era una cosa che capitava spesso quando  i due Choi si ritrovavano a casa dell’uno o dell’altro per una bella chiacchierata. Quella sera Seung Hyun sembrava ubriaco molto prima del solito, insomma, di solito reggeva bene l’alcool, poiché aveva cominciato a fare discorsi strani sui rapporti omosessuali.
Okay che i loro discorsi non erano mai stati seri, insomma, potevano mai mettersi a parlare della questione araba davanti ad una bottiglia di vino? Certo che no.
Quella sera, non si sa perché, al rapper dei Big Bang venne la bizzarra idea di parlare di gay, e lui, dal canto suo, lo ascoltava, gli dava corda, partecipava anche a quel discorso che non aveva né capo né coda: insomma, era convinto che delirasse per il troppo vino ingurgitato.
Finché non gli disse: - E, dimmi, se ti dicessi che credo proprio di essere gay? Cosa accadrebbe? E se ti dicessi di essere innamorato di te? –
Dapprima, ricordò Dong Wook, aveva riso. Ma davvero tanto.
Non gli aveva risposto, pensava scherzasse, la sua “risposta” era stata quella grassa risata rivolta ad un bicchiere mezzo vuoto di vino rosso.
Una grassa risata che gli morì in gola quando si girò a guardarlo.
Mai vista, sul volto di Seung Hyun un’espressione più seria.
E a quel punto, Se7en davvero non sapeva cosa dire. Sembrava muto, non riusciva ad articolare parola: gli occhi dell’altro, così magnetici, avevano catturato il suo sguardo e si sentiva così inerme, quasi nudo sotto quello sguardo così forte, deciso, ma anche sensuale. Aveva un non so che di esotico, di misterioso e di affascinante. Già altre volte gli era capitato di sentirsi così, quasi una preda, davanti a quegli occhi taglienti. Non era una brutta sensazione, era solo imbarazzante, a tratti sconvolgente. Perché era così: il suo sguardo lo lasciava svuotato, sconvolto.
Ma, proprio mentre era sotto quella specie di sortilegio che quegli occhi gli imponevano, ecco che il suo viso si faceva sempre più vicino, inesorabilmente, e lui era troppo preso, troppo ipnotizzato, quasi spaurito, per scostarsi o scostarlo.
Sentì la sua bocca piccola e ben definita affondare nelle sue labbra carnose e morbide, quell’odore di vino mischiato a quello di lui, quell’odore di tabacco inconfondibile tipico del suo ‘saeng che si confondeva con il suo profumo.
Non fu invadente, gli strappò un bacio a stampo, nulla più.
Poi si confessò.
Rise al ricordo del suo faccione serio serio mentre ora eccolo lì, che mugugnava qualcosa nel sonno.
Ora era lui che gli rubava un bacio, anche se alla bava, ma non gli importava.
Gli si accoccolò al petto, spinto quasi da un moto di tenerezza che gli ispiravano quei ricordi.
Vero anche è che non era stato facile. All’inizio provava sentimenti contrastanti.
Lui era fidanzato, aveva una via già tracciata davanti a sé, che lo voleva sposato con Han Byul, buon padre di famiglia, grande artista e ballerino affermato da tempo. Era così che ormai chiunque immaginava il suo futuro.
Era tutto già costruito, così determinato che non s’era accorto di una piccola carta fuori posto in quel grande castello di carte che era la sua vita. Quel castello che sembrava tenere così bene, beh, era crollato con così tanta facilità dopo quella confessione, smentita poco dopo da quel grande attore che era ed è Seung Hyun. Ma non poteva e non voleva restare indifferente a quello sguardo, così carico di passione, così vero. Gli erano entrati dentro, quegli occhi, e così come T.O.P., inavvertitamente magari, gli aveva lasciato dentro qualcosa, Dong Wook era sicuro di aver lasciato qualcosa dentro di lui. Si sentiva privato di qualcosa di prezioso: dopo quel bacio, dopo quelle sue parole, si sentiva vuoto, ogni cosa che faceva aveva perso senso.
Fu un duro momento quello per Se7en, quasi non si riconosceva più.
Ripensandoci, quasi gli veniva da piangere. A distanza di due anni si chiedeva ancora   Sto facendo la cosa giusta?
Si sentì stringere da quelle esili braccia magroline, che pure avevano una forza tutta loro, che lo facevano sentire protetto, gli infondevano sicurezza.
Alzando il viso si ritrovò faccia a faccia con lui, ovviamente mezzo/tutto addormentato.
- Cosa ci fai già sveglio? – Disse, sbadigliando, con la voce impastata dal sonno - È prestissimo…sono le 4 del mattino…hai avuto un altro incubo? -
Quella sua premura maldestra, il fatto che si preoccupasse di lui, invece di tornare a dormire come chiunque avrebbe preferito fare, gli facevano rimbombare nel cervello una sola frase: sì, è la cosa giusta da fare.
Gli scappò un sorriso che gli andava da orecchio ad orecchio, cosa che capitava spesso quando il suo Seung era con lui - No, amore, tutto okay…solo…pensavo alle nostre “prime volte”. Quando dicesti di amarmi, dici la verità, eri ubriaco? –
Cosa poteva pretendere in risposta da un grande e grosso bietolone appena sveglio, alle 4 del mattino, dopo una serata passata a fare l’amore? Ovviamente uno sguardo mezzo intontito e mezzo addormentato.
Il suo bietolone, staccatosi da lui, si stropicciò gli occhi, mettendosi poi a sedere, per riprendere una lucidità che lo aveva abbandonato circa 12 ore prima o giù di lì. Ci riuscì, dopo un po’, e evidentemente il suo cervello ci mise un altro po’ ad elaborare una risposta che avesse senso, perché dopo ben 5 minuti lo guardò e gli fece anche lui un sorriso a trentadue denti: - No che non lo ero, dicevo sul serio…piuttosto, “prime volte”, ti ricordi la nostra prima volta? Aaaah che ricordi! –
Il discorso poteva mai essere serio, romantico, mieloso o anche un po’ normale con un uomo come lui?
Ovvio che no, ma era anche per questo che Dong Wook lo amava. Era dannatamente porco, e non c’era loro discorso che non finisse col trattare argomenti a sfondo sessuale.
Colpa solo di T.O.P.? Certo che no, loro due erano diversi, ma simili. I cosiddetti animi affini. L’uno bastava all’altro e viceversa, non serviva altro per vivere e per essere felici.
Lo guardò con l’espressione da finto offeso, con un labruccio finto che gli arrivava quasi al mento e l’aria da cucciolino ferito che poteva intenerire chiunque, tranne, e lo sapeva, il suo ‘altro’ Choi - Ovvio che me lo ricordo, mi facesti un male cane…-
Come da copione, nel vederlo, quello scoppiò a ridere, assalendolo con un abbraccio, che aveva la forza e la certezza che quello che si stava stringendo era proprio e di nessun altro – Ma ssh che eri tu quello che voleva il bis dopo! – Nel dire quelle parole, quella fragorosa risata andava via via dissolvendosi, sfumando via via in un tono decisamente più caldo e seducente – Quanto eri carino, tutto sudato e rosso in viso: tremavi, sai? Credevo di farti davvero del male, da una parte mi eccitavi e dall’altra mi spaventavi. –
La dolcezza, come non amare un uomo del genere?
– Però non ti sei fermato! –
- Come facevo? Gemevi e facevi di tutto per averne di più, non mi hai dato l’opportunità d’allontanarmi e, ne sono sicuro, se c’avessi provato, ti saresti arrabbiato non poco! –
- Beh, su questo devo darti ragione! –
Può mai esserci rapporto più strano di quello fra Se7en e T.O.P.? A tratti sembrano due fratelli, a tratti due piccioncini.
Il loro equilibrio sta tutto in questo: non essere mai troppo dolci né troppo salati. Un gusto agrodolce che può piacere e non piacere, e che a loro piace così tanto che li ha spinti a volerne ancora e ancora, che li ha portati ad unirsi, a stare assieme ormai da quasi due anni.
Ripensandoci, ne avevano passate tante: fra gelosia, lontananza, gelosia, pentimenti, gelosia, ripensamenti, gelosia, tanta, tanta gelosia, avevano anche litigato, erano stati addirittura sull’orlo di lasciarsi, ma avevano superato anche quella con magistrale successo. Insieme avevano superato molti momenti difficili, sia per quanto riguarda il lavoro che per problemi di coppia vari, che ci sono sempre.
Dopo quella valanga di no-sense, risero come i due scemi quali erano, però Dong Wook sentì la risata di lui farsi sempre più flebile e il suo respiro regolarizzarsi. Quel poveretto aveva sonno, se ne stava sveglio per amore di lui, ma glielo si leggeva in faccia che era stanco morto e poi, si sa che a T.O.P. piace dormire.
- Amore, ora dormiamo, mh? Domani sarà una bella giornata, dobbiamo riposare! –
E Il più piccolo non se lo fece ripetere due volte: gli regalò un sorriso e, prima di chiudere di nuovo gli occhi, intrecciò le dita della propria mano con quelle del più grande, stringendo i loro palmi in una flebile presa.
La dolcezza di quell’uomo era immensa. Un po’ come il suo sonno a presa rapida, non aveva  mai visto nulla di simile prima di conoscere lui.
Ma gli era, in qualche modo grato. Con lui era felice, davvero felice.
Si lasciò cullare dal suo respiro pesante ancora per un po’, prima di abbandonarsi nuovamente a quel tepore che solo lui era riuscito a dargli, non solo fisico. Quello che avvertiva in quel momento non era un tepore che si poteva avvertire sensibilmente: era qualcosa che gli scaldava il petto e che poteva identificare con il puro e sincero amore.








~Note per una resurrezione improvvisa(?)~
Salve...come dire, ho scritto tutto ciò perché...non sono troppo teneri i choi bros? ;^; Su.
E poi, è la prima storia yaoi che pubblico, fino ad ora ho pubblicato solo quella robaccia, e va beh. Non so quando riaggiornerò le FF che ho da concludere, per ora non ho voglia di scrivere het /viva la sincerità/ quindi, ogni tanto, mi ritroverò a scrivere e a sfogare il mio non so che (?) in questo modo, con la semplice ispirazione del momento LOL
Spero che questa piccola one shot vi sia piaciuta, a non si sa quando, bye bye ♥
   
 
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