A
Fra The Duchess,
perché la sua timida proposta ha dato origine a
questa storia, anche se
probabilmente non nel modo in cui avrebbe voluto.
settembre 1975
- Sei in ritardo, Lupin. -
- Buona sera anche a te, Evans! - esclamò ironico Remus.
La rossa lo fulminò subito con i suoi occhi verdi, il
sopracciglio sinistro
pericolosamente inarcato.
- Ehm... - tossì il ragazzo - Mi spiace, sono stato
trattenuto da James e
Sir... - ma le parole gli morirono sulle labbra: alla sola nomina dei
Malandrini, lo sguardo della Evans si era fatto ancora più
rabbioso.
Il licantropo deglutì rumorosamente: - Beh, direi di
iniziare il turno, no? -
cercò di cambiare argomento.
- Sì, direi. Prima iniziamo la ronda e prima la finiremo e
dato che già siamo
in ritardo per colpa tua... -
Il prefetto non osò fiatare durante tutta la perlustrazione
del castello. Ogni
tanto lanciava qualche occhiata furtiva alla Evans, ma appena lei se ne
accorgeva, distoglieva rapido lo sguardo, imbarazzato.
Quella manciata di ore passate insieme sembrò durare
un'eternità e fu con
grande sollievo di Remus che, all'una di notte passata, i due fecero
ritorno
alla Sala Comune di Grifondoro.
- Bene... mi pare che sia andato tutto liscio, no? - cercò
di smorzare la
tensione, il ragazzo.
- Anche troppo - rispose con tono sospettoso la rossa.
- In che senso? -
- Nel senso che mi aspettavo che i tuoi amichetti avessero architettato
qualche
stupido scherzo di cattivo gusto... evidentemente hanno preferito non
rovinare
la tua carriera da prefetto - risolse sprezzante.
Il ragazzo cacciò un sospiro. - Senti, Evans, direi
che abbiamo cominciato
con il piede sbagliato, no? Voglio dire: siamo stati nominati entrambi
prefetti, quindi suppongo che dovremo trascorrere molti turni di
guardia
insieme e... ecco, credo che se riuscissimo a scambiare almeno qualche
parola
in tono amichevole, non sarebbe poi la fine del mondo... tu che dici? -
La ragazza sembrava combattuta tra lo sbattergli la porta della Sala
Comune in
faccia o il dargli uno schiaffo, così, quando all'improvviso
allungò il braccio
verso di lui, Remus si ritasse strizzando gli occhi, in attesa...
...Ma non sentì nessuna porta sbattere e il suo viso rimase
intatto. Riaprì
lentamente gli occhi e si stupì quando incontrarono la mano
tesa di Lily Evans.
Fece per stringergliela, ma la ragazza la ritrasse all'improvviso.
- Prima vorrei che mi promettessi una cosa, Lupin - disse minacciosa.
- Promettere? -
La ragazza annuì: - Vorrei chiederti diverse cose, in
realtà... Primo - disse
decisa, facendo scattare in alto il suo indice imperioso - ...nelle
nostre
conversazioni non dovranno essere citati nemmeno momentaneamente Black,
Minus e
soprattutto Potter, è chiaro? - il licantropo fece di
sì, intimorito. Non
sarebbe stato facile, dato che passava quasi tutto il suo tempo in
compagnia
dei Malandrini, ma almeno ci avrebbe provato.
- Secondo: mai e poi mai voglio sentire scuse o, peggio, difese per le
idiozie
che i tuoi amici combinano ogni giorno, la loro stupidità
non ha
giustificazioni, intesi? - il ragazzo annuì, sempre
più spaventato.
- Terzo: la mia amicizia con Severus non è da considerarsi
un argomento di cui
discutere, è una cosa mia, non impicciarti, ok? -
- O-ok - balbettò Remus e gli tese titubante la mano: -
Affare fatto? -
Per un attimo la Evans lo guardò con sospetto, stringendo le
labbra e, in quel
momento, Remus non poté negare che l'appellativo "la Mc
Granitt in
miniatura, dieci volte più acida e cento volte
più pericolosa", che le era
stato dato da Sirius sin dal primo anno, non era mai stato
così appropriato.
Poi ad un tratto, stupendo Remus e, probabilmente anche se stessa, la
rossa gli
strinse la mano e il ragazzo dovette trattenersi dal cacciare un
sospiro di
sollievo.
- Bene - fece il prefetto - Di cosa possiamo parlare, dunque?
L'argomento "libri"
potrebbe ritenersi abbordabile? -
- Libri? -
- Sì, libri... suppongo che ti piaccia leggere... So che i
tuoi genitori sono
Babbani. Beh, sai, anche mia mamma lo è e condivido con lei
la passione per
Shakespeare... - il ragazzo si interruppe all'improvviso: forse aveva
parlato
troppo, ma diventava sempre stranamente e fastidiosamente loquace, come
non
smettevano mai di ricordargli i Malandrini, quando si trattava delle
sue
letture preferite.
- Shakespeare, ma davvero? - il tono della Evans
era di nuovo
sospettoso, ma stavolta lo era in modo diverso... forse era velato da
una
sottile curiosità?
- Sì - continuò il ragazzo - La mia opera
preferita è l'Amleto -
- Essere o non essere, eh? E tu cosa sei, Remus? -
Il licantropo ebbe un tuffo al cuore... possibile che lei
sapesse? Boccheggiò
alla ricerca di una risposta, mentre la testa cominciava a girargli.
- Cosa sei Remus? Un Malandrino o un Prefetto? -
- Co-come? -
- Mi hai sentito. Cosa sei? Un Malandrino o un Prefetto? -
Il mondo smise di vorticare e il ragazzo ricominciò a
respirare.
- Oh, beh... entambe le cose, credo... fino a prova contraria, sai... -
disse
indicando il suo distintivo da prefetto. - Immagino che lo scoprirai
solo col
tempo. -
- Lo spero, Remus - la rossa per un attimo parve ancora sospettosa, ma
poi le
sue labbra si tesero in un sorriso: - Spero solo di non dover fare come
Amleto
e inscenare una tragedia per far venire a galla la verità -
Di nuovo la paura si impadronì del licantropo. No,
non può essere, non può
sapere... Dovrebbe sembrare almeno spaventata, e
invece il suo sorriso
mi sembra così sincero...
Non sapendo che altro fare, il ragazzo le rispose con un sorriso tirato.
- Beh, sono davvero stanca, sarà meglio che vada a letto. Ci
vediamo, Remus! -
- S-sì, ci vediamo - le balbettò in risposta. E
mentre cercava di fare un po'
di ordine tra tutte le emozioni e i pensieri che quella serata gli
aveva
lasciato, non poté fare a meno di chiedersi ad alta voce: -
Sbaglio o Lily
Evans ha ricominciato a chiamarmi per nome? -
Angolo dell'autrice
Per la serie "chi non muore si rivede", rieccomi qui a tormentarvi
con le mie fanfiction! xD
Purtroppo per voi, la fine dell'università ha decuplicato il
mio tempo libero e
ha di conseguenza aumentatato la possibilità che io possa
spenderlo scrivendo
cavolate. In particolare, questa one-shot è nata poco dopo
aver dato
un'occhiata al secondo capitolo di "Le piccole cose" (inutile dire
che si riscontrano diverse analogie), ma è stata soprattutto
la recensione
della mia fedele Fra The Duchess, in cui esprimeva in modo abbastanza
esplicito
la sua curiosità per una possibile Remus/Lily, che ha
lanciato la sfida da cui
è nata questa storiella. In realtà, temo di aver
terribilmente deluso le
aspettative della mia attenta recensitrice, ma purtroppo è
un dato di fatto:
non sono proprio buona a scrivere le love stories, né provo
particolare piacere
a farlo e penso si possa facilmente dedurre dalla piega anche per me
inaspettata che ha preso questa one-shot. Ma questa one-shot
rimarrà davvero
tale?
Purtroppo per voi, potrebbe diventare una raccolta in cui si presentano
diverse
"prime volte" di Remus: non per forza le prime volte che ha
incontrato un personaggio, ma piccoli-grandi momenti di svolta, degli
"inizi" per così dire. A questo proposito: non mi sono mai
piaciuti i
titoli in inglese per fanfiction italiane, mi sembrano così
eccessivamente
modaioli, come se l'italiano non avesse un vocabolario già
più che
esauriente... ad ogni modo, però, intitolare questa
one-shot/raccolta
"Prime volte" avrebbe dato luogo a scontati quanto
inappropriati fraintendimenti, perciò ho preferito scegliere
l'inglese: mi permette di non dare spazio ad immediate quanto inesatte
associazioni.
Beh, come al solito ho sproloquiato abbastanza.
Come sempre ringrazio chi ha avuto la pazienza e la bontà di
arrivare a leggere
più o meno incolume fin qui e, ancor di più,
ringrazio in anticipo quei
temerari che saranno così gentili da lasciarmi un
commentino, anche solo per
protestare del mio pazzo ritorno xD
E per ora la finisco davvero: salve a tutti,
fennec