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Autore: bellavitaheart10    19/09/2013    1 recensioni
Ciao a tutti, il mio nome è Justin, Justin Bieber e qui vi racconterò la mia storia. Tutto ebbe inizio 3 anni fa. Mi innamorai e il mio cuore venne spezzato. Da quel giorno vengo sempre picchiato a scuola per colpa di un bullo. Il motivo lo scoprirete se leggerete questa storia. Prometto di farlo nel miglior dei modi... Riuscirò a sconfiggere quel bullo o sarà impossibile? Mi accadranno molte cose e per accennarne alcune vi dirò che mi butteranno anche dalle scale e entrerò nel giro della droga e dei criminali. Leggete per soffrire e gioire con me. Aiutatemi in questa avventura... Spero vi piaccia
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Pattie Malette
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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1° Capitolo

Alla fine del tunnel c'è sempre la luce.

1° Capitolo

Sono solo una vittima

Emh, ciao a tutti. Il mio nome è Justin, Justin Bieber. Ho 17 anni e tutti penserete che sono un gran figo che si porta non so quante ragazze a letto. Beh vi sbagliate. Circolano molte voci su di me, ma vorrei proprio che fossero queste. Purtroppo non è così. Nella mia scuola sono solo una vittima. Credevo di essere abbastanza grande per difendermi, ma ogni giorno a scuola c'è qualcuno pronto a farmi capire che non è cosi. Brandon è un ragazzo 2 anni più grande di me. E' il bullo della scuola e il ragazzo che più ama picchiare sono proprio io. Ve lo sareste mai aspettato? No? Beh neanche io... Il mio primo giorno di scuola da liceale era abbastanza bello. Mi ero fatto degli amici e avevo conosciuto una bellissima ragazza. Il suo nome è Evonne. E' più piccola di me di circa 6 mesi. So completamente tutto di lei e il motivo era solo uno: mi ero perdutamente innamorato. L'unica cosa fondamentale che ancora non sapevo era che lei fosse fidanzata con Brandon. Sono sempre stato timido, ma con le ragazze cercavo di nasconderlo. Volevo conoscerla meglio e la cosa che mi ha fatto più male è che lei aveva accettato nonostante non fosse single. Ci siamo "Frequentati" per qualche mese, poi un giorno un ragazzone alto, grosso, con i capelli castani e gli occhi neri come il buio si mise davanti a me. 3 suoi amici lo affiancorono e iniziarono a picchiarmi. Evonne cercò di aiutarmi, ma tutti quei pugni non erano niente in confronto al pugno dritto al cuore che stavo per ricevere. Fu mentre mi picchiarono che scoprii che la mia ragazza era allo stesso tempo la ragazza di Brandon. Il mio cuore divenne così piccolo da poter entrare in un tazzina di caffè. Da allora io e Evonne non parlammo più. Non mi spiegò come stavano le cose, non mi lasciò parlare e io feci lo stesso con lei. Per 3 anni non ci parlammo e tutt'ora è così. Da quel giorno, ogni gorno, Brandon mi rinfresca la memoria prendendomi a pugni. Possibilmente vi chiedere: Perchè non reagisci? Beh ci ho provato... sono stato in palestra per 1 o 2 anni, i miei muscoli erano abbastanza sviluppati, ma erano deboli come la mollica rispetto a quelli pompati di Brendon. Prendeva diversi tipi di farmaci e questo lo rendevano forte e muscoloso. Impossibile combattere contro di lui. Il difetto più piccolo che poteva lasciarti era qualche osso rotto. Spesse volte ho cercato di difendermi e farmi degli amici, ma io ero la vittima di Brandon e NESSUNO osava schierarsi contro lui. Quindi ero senza amici, senza dignità, senza coraggio... l'unica cosa che mi attacca al mondo sono la mia famiglia. Mia madre, che lavora tutto il giorno in un ufficio e la mia sorellina con il mio fratellino. Jazmine e Jaxon. 

Ogni giorno andare a scuola è davvero un'impresa. Non riesco ad accettare che debba essere picchiato senza motivo. 

- Driiiiiin - la sveglia suonò e mi ricordò che un altro doloroso giorno di scuola stava per iniziare. Andai a lavarmi e indossai un paio di jeans, una maglietta rossa e delle supra. Asciugai i capelli e, dopo aver fatto colazione, presi lo zaino e andai verso scuola. Non ero ancora consapevole di quello che stava ancora per succedere. 

Non appena entrai dall'ingresso notai che tutti mi osservano. Perchè? Semplice... Brandon era all'attacco. Andai verso il mio armadietto e notai un foglietto. Sopra c'era disegnata una bambina nuda. C'era inciso JAZMINE... aveva osato prendere in giro mia sorella e questa volta non avevo intenzione di fargliela passare liscia. Notai che era qualche armadietto più avanti di me e così andai verso di lui.

- NON OSARE MAI PIU' OFFENDERE MIA SORELLA - urlai. 

- Oh, guardate chi abbiamo qui... Justin, come te la passi piccolina? -

- HAI SENTITO QUELLO CHE TI HO DETTO? PRENDITELA CON ME, MA LASCIA STARE IN PACE MIA SORELLA! -

- Hai voglia di farti picchiare femminuccia? Io ti consiglierei di andare in classe prima che mi arrabbi sul serio - il suo tono iniziava a essere freddo e le parole mi colpivano in faccia come schiaffi.

- Stavolta no... Sono stanco di te -sussurrai con un filo di voce. La paura tremava nelle corde vocali.

- Ohh piccolino... vuoi che chiamo la mamma? - i suoi occhi ardevano e io stanco di essere trattato male mi feci avanti. Gli tirai un gancio destro dritto in faccia, facedogli abbastanza male da fargli uscire del sangue dal naso. La mia mano tremava ancora per l'impatto con il suo viso.

- HAI FATTO L'ERRORE PIU' GRANDE DELLA TUA VITA. - mi urlò dritto in faccia. In quel momento sapevo di aver appena svegliato il cane che dorme. Non dissi nulla per paura di peggiorare le cose. Mi voltai e cercai di andarmene da lui, ma qualcuno mi afferrò bruscamente per lo zaino e mi buttò a terra facendomi sbattere la testa contro gli armadietti.

- Ahhhh - urlai per il dolore. La testa girava troppo per rendermi conto di quello che stava per succedere. Qualcuno mi tirò un calcio alla pancia, usando la massima potenza e io sentii così dolore da sputare sangue. Cercai in tutti i modo di soffocarlo, ma era sconvolgente il male che mi aveva fatto. Qualcun altro mi tirò un pugno sul viso e sentivo la parte del labbro insensibile. Aprendo gli occhi mi accorsi che Brandon mi aveva afferrato per la maglietta e mi aveva leggermente sollevato da terra.

- Ti piace volare Bieber? Prima di farlo volevo chiederti una cosa: Sai che giorno è oggi? -

Io mi limitai a urlare per la fitta alla pancia.

- Te lo dico io... Precisamente 3 anni fa, quella era stata la prima volta che ti avevo picchiato... adesso, dopo 3 precisi anni, sto per dare una svolta a tutto quanto -

Mi lasciò sul bordo delle scale. Io cercai di mantenere l'equilibrio, ma con un calcio mi fece volare giù. Ricordo di aver sbattutto ogni centrimeto del mio corpo contro ogni scalino esistente. Poi all'improvviso tutto si fece nero. NERO COME IL BUIO CHE MI CIRCONDAVA.

Ehilaa... Spero che questa storia vi stia piacendo <3 A me piace tanto ahaha aspetto le vostre RECENSIONI <3 Un baciooo

  
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