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Autore: Heya Naya Rivera    19/09/2013    1 recensioni
Long Brittana... Ambientata sette anni dopo il diploma di San e Quinn.. tornate al Mckinley per aiutare i Glee..
Dal Prologo:
-Brittany Susan Pierce hai esattamente 2, e dico 2 minuti per alzarti vestirti e farti trovare nella mia macchina- disse la mora rialzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Britt….Britt svegliati… BRITT!!- mi alzai di soprassalto sentendo la voce della mia migliore amica che mi chiamava.

-Sono Sveglia- cercai di dire biascicando non poco quella poca saliva che avevo in bocca.

Ad un tratto sentì la porta spalancarsi e vidi una Rachel ad dir poco adirata gettarsi su di me.

-Brittany Susan Pierce hai esattamente 2, e dico 2 minuti per alzarti vestirti e farti trovare nella mia macchina- disse la mora rialzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.

-Rach- si sentì chiamare –perché tutta questa furia? Dove dobbiamo andare?- chiesi io ancora confusa.

Lei mi guardò con un aria mista tra l’incredula e confusa –Brittany cara oggi è il nostro primo giorno di scuola del nostro ultimo anno di liceo, quindi per cortesia ti chiedo gentilmente di alzarti e di muovere quel tuo bellissimo fondoschiena perché siamo già in ritardo, e sai che io ODIO arrivare in ritardo- disse con fare teatrale per poi uscire e sbattere la porta.

Ci misi qualche secondo a capire cosa mi aveva detto e quando realizzai –CAZZOOO- urlai. Mi alzai velocemente andai in bagno mi lavai, presi le prime cose che trovai nell’armadio me le misi e uscii dalla stanza il più velocemente possibile. Corsi giù per le scale, inciampai quasi ma fortunatamente riuscii a riprendermi . corsi in cucina dove trovai mia madre e mia sorella che mi guardavano con un sorriso stampato sulla faccia di rassegnazione perché sapevano che quella era la prima mattina di una lunga serie di ritardi. Le salutai velocemente e corsi fuori di casa arrivando finalmente nella macchina di Rachel che mi guardava storto. Sbuffò e mise in moto

-          Ci hai messo ben 5 minuti e 37 secondi mia cara. Sei in ritardo e giuro che te la farò pagare-

Deglutii perché pur avendo un aria innocente sapevo cosa era in grado di fare quando era arrabbiata e mi faceva paura.

Passammo tutto il viaggio in silenzio. Rachel sembrava una pazza al volante avrà infranto si e no almeno una ventina di volte il codice della strada ma ci fece arrivare puntuali.

-Ed anche per quest’anno ce l’abbiamo fatta- dissi io cercando di farla ridere ma tutto quello che ottenni fu uno sguardo assassino.

Entrammo in quella scuola il Mckinley high school, che ormai era diventato come una seconda casa. Io ero una cheerleader mentre Rachel aveva preferito evitare ma si era inscritta a molti altri club. Ma il nostro preferito era sicuramente il Glee Club, considerato il club più sfigato al mondo ma come dice sempre la mia migliore amica “far parte di qualcosa di speciale ti rende speciale” ed era proprio così che ti faceva sentire il Glee, era la nostra seconda famiglia poiché li potevi mostrare chi eri realmente senza vergognartene. Mi aggregai al Glee al secondo anno dopo un intero anno di pressione da parte di Rachel ma per noi cheerleader era vietato entrare nel Glee perché la nostra coach non voleva. Al secondo anno però cambiò idea e quasi ci costrinse a me e alla mia amica Kitty di far parte di quel club così da poterla tenere sempre aggiornata.

Pur odiando il doppio gioco accettai di entrare ma non diedi mai informazioni rilevanti a Sue Sylvester.

Il nostro Glee pur avendo delle stelle come Rachel e Mercedes Jones non era mai riuscito a vincere il campionato nazionale. Era 7 anni che il club della nostra scuola non vinceva quel campionato. Il signor Schuster ci racconta sempre quella vittoria. Doveva tenerci molto a quei ragazzi.

Passai le pime ore della mattina a pensare che quest’anno volevo vincere a tutti i costi quel titolo e mi misi in testa di farcela a qualunque costo.

-GLEEEEEE- entrò Mr. Schu dalla porta contento di iniziare un nuovo anno con noi.

-Ragazzi quest’anno è l’ultimo anno per molti di voi- iniziò a parlare il professore –e quindi voglio promettervi che riusciremo a portare a casa quel maledetto premio che questa scuola non vede da 7 anni- concluse generando un boato generale nella stanza.

-quindi inizieremo cercando nuove reclute perché siamo davvero in pochi- disse sospirando. Eravamo sempre precisi ma quest’anno eravamo in meno perché due nostri compagni avevano lasciato la scuola.

- Faremo dei provini oggi alle 3. Vorrei che foste tutti presenti per applaudire i nuovi arrivati- disse per concludere e iniziare finalmente la lezione del giorno-

Rachel che era seduta accanto a me mi guardò con un aria afflitta.

-Che succede Rach?- domandai

-Niente. Spero solo che qualcuno si presenti a questi provini sennò possiamo dire addio al Glee-  disse per poi prestare attenzione alle parole del professore.

Mi dispiaceva tanto per Rachel perché lei era quella che desiderava di più di tutti avere questo premio. Io comunque avevo vinto 3 campionati nazionali con i cheerios ma lei no, non aveva mai vinto niente ed era un peccato visto tutto il talento che aveva. Era la nostra star e forse si sentiva anche un po’ in colpa sentendo sua responsabilità la sconfitta del Glee alle nazionali dell’anno prima.

Finita la giornata di scuola ci ritrovammo come promesso alle 3 in auditorium per i provini.

Non arrivò nessuno prima di 30 minuti ma poi si presentò un sacco di gente, sicuramente quelli che erano stati scartati ai provini da cheerleader e da giocatori di football.

Dopo qualche ora finalmente finì quello strazio ma fortunatamente con ottimi risultati. Avevamo selezionato 3 nuovi ragazzi : Jake, Ryder e Marley.

-Come ti sono sembrati i nuovi ragazzi?- chiesi a Rachel.

Ormai eravamo a casa sua sul suo letto come tutti i pomeriggi.

-Mah….- sospirò- quella Marley ha talento, Jake è un bravo ballerino e ha un’ottima voce e anche Ryder non è male- disse. Ma c’era qualcosa che non andava, aveva un tono strano, non era la solita Rachel che conoscevo io.

-Cosa c’è che non ti torna?- domandai dopo qualche minuto di silenzio

- Sai non penso che siamo noi il problema- si girò a guardarmi. Avevo un espressione confusa non capivo dove volesse arrivare – siamo ragazzi pieni di talento- continuò

 –secondo me Mr schue ha perso la passione, o meglio è rimasto alla vittoria di 7 anno fa e continua a farci provare come all’ora ma non capisce che i tempi sono cambiati-

sospirò, io la guardavo incredula. Non l’avevo mai sentita parlare così, aveva sempre ammirato Mr Schuester

-Cioè io lo ammiro e lo sai. Mi guardò negli occhi – ma ormai ha esaurito le idee, non possiamo continuare così, ci serve una mente fresca- concluse tornando con la testa rivolta verso il libro.

La lasciai sola ai suoi pensieri e tornai a casa mia. Ripensai a quello che aveva detto, non aveva tutti i torni. Avevamo molto più talento di altri gruppi ma non siamo mai riusciti a farlo venire fuori, e forse la colpa non era tutta nostra ma di chi ci stava davanti.

-AAAAAAAAAAAA- urlai.

Avevo il cervello in fumo. Decisi che ci avrei ripensato domani a mente un po’ più fresca e mi addormentai.

 

 

                                                                                                       

-Io Santana Lopez proprietaria di una delle più importanti catene di alberghi dovrei tornare al mio vecchio liceo per un meeting  dei ragazzi che vinsero le nazionali???- chiesi dopo che Quinn mi fece leggere la lettera che aveva appena ricevuto

-Esatto, miss universo- mi disse la bionda davanti a me.

-Sai a me non dispiacerebbe tornare li e rivedere tutti. Chissà se è cambiato qualcosa- continuò

Aveva un espressione sognante, forse stava ricordando tutti i bei momenti passati li, dopotutto mi mancava anche a me quel piccolo liceo. È li che ho scoperto chi ero e cosa volevo ed è grazie a Mr. Schuester se sono dove sono ora.

-Ok- dissi infine senza trapelare nessuna emozione.

Quinn sorrise e mi abbracciò. Sapevo cosa voleva dire per lei tornare la. Era lo stesso per me. C’eravamo innamorate in quella scuola, avevamo sofferto e gioito insieme, abbiamo vissuto insieme in quella città dopo che i suoi l’avevano cacciata di casa non appena avevano scoperto di avere una figlia lesbica.

-Fabray non prenderti troppe liberta- dissi io con un tono rude staccandomi da lei.

Ormai non stavamo più insieme ma avevamo una amicizia solidissima e nessuno ci avrebbe mai potuto separare.

-Come farai per il lavoro?- mi chiese mentre preparavamo le valige. Saremmo dovute partire tra due giorni esatti e non volevo ritrovarmi a fare le cose all’ultimo minuto.

-Non avrò problemi. Posso lavorare anche lontano da qui. Ho avvisato tutti e lo sanno. Te invece?- domandai a mia volta. Quinn era un avvocato ormai di fama mondiale

-Non saprei. Non ho casi in questo periodo e comunque posso sistemarli benissimo anche da lontano- disse sorridendo e facendomi un occhiolino. Sapevo che era in gamba e lei lo sapeva più di me. Aveva lavorato più di 7 anno per arrivare dove è ora, giorno e notte senza un’attimo di pausa. Forse è anche per questo che c’eravamo lasciate, perché non avevamo più tempo da dedicarci.

-Eccoci arrivate- disse la bionda respirando quell’aria che non sentiva da 7 anni

-Davvero- confermai io guardandomi intorno

-sembra un paesino sperduto in confronto a New York- continuai –ma devo ammettere che mi sei mancata Lima Ohio- dissi sorridendo alla mia amica.

Chiamammo un taxi e arrivammo alla nostra vecchia casa o meglio la casa dei miei genitori. Ormai erano morti entrambi da 4 anni per un incidente d’auto ma mi mancavano tantissimo.

Mi fece un effetto strano ritornare in quella casa e Quinn dovette accorgersene perché mi prese la mano e mi sorrise. Mi faceva sempre stare bene, ci sorreggevamo a vicenda, eravamo una famiglia.

-domani è il grande giorno-

-Emozionata?- le chiesi

Quinn non rispose, si girò sul fianco dall’altra pare del letto ma la sentii sorridere. Mi girai anche io e l’abbracciai da dietro. Le diedi un bacio sui capelli e sussurrai un –Buonanotte-

 

 

 

 

Fine del prologo… non so da dove sia uscita questa storia e non so come continuerà.. sicuramente è a tema Brittana e forse ci sarà anche il Faberry.. tutto da decidere

Grazie e al prossimo capitolo.

 

  
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