Togli il respiro
Persisteva nell’aria
come una pesante coperta
di ansia e disperazione.
Toglieva il respiro.
Squarciavano la notte
i colpi di fucile
e le urla dei bambini.
Tenebre.
Paura.
Eterno tormento.
Buio senza luce.
Guerra senza pace.
E mai strage fu così grande.
Il cielo piangeva sangue,
e il rosso era l’unico colore
in quel mare
di grigia devastazione.
I volti di pallida porcellana scavati nel profondo
dal segno nero e indelebile della Morte.
Il fuoco bruciava sempre troppo vicino.
Divampava. Ardeva ogni cosa.
Nulla sopravvisse.
Orbite vuote.
Anime spente.
Della Morte l’abbraccio avvolse il mondo
e nelle viscere dell'universo
gli uomini ora riposano.
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Note d’autore:
Questa l’ho scritta per la scuola, quindi giuro che non era nella mia lista di cose da fare deprimere voi, popolo efpiano.
Però… Già che c’ero…
POlicOlOr si scusa per l’opprimente tasso di angoscia in questa poesia e per l’opprimente tasso di tristezza che pubblica quotidianamente.
Una volta mi hanno chiesto se ero nata depressa.
La risposta è: ovviamente
#POlicOlOr ora saluta e va a scavarsi la fossa, così magari la smette di deprimere il mondo.