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Autore: ImAFeather    19/09/2013    7 recensioni
[...]E gli occhi parlano più di mille parole dette, sussurrate o urlate; più di mille gesti fatti, gettati o pensati; perché sono occhi, fanno parte dell’uomo, ma non sono controllati da questo… sono come i diamanti scalfiti, solo, da loro simili.
E Beth sapeva che con gli occhi non si può mentire, non si può ferire; ma sapeva, anche, che con gli occhi si può amare, si può morie.
Eppure, doveva ammetterlo, sapeva che ciò che fa innamorare il mondo sono le parole, dolci suoni che compongono eterne melodie.
E sapeva anche che... quelle parole... pronunciate dalle sue labbra... erano state il colpo mortale.
E allora Beth disse addio a quell'ultima scheggia di cuore che le era rimasta; perchè adesso lo sapeva che era completamente, e irrimediabilmente, suo.
| Alec è un musicista. E potrebbe essere nient'altro. Ma non è così.
| Beth è un'artista. E potrebbe essere nient'altro. Ma non è così.
N.d.a. Non è la solita storia d'amore se d'amore vogliamo parlare!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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»Chapter 7



Coincidence or fate?
- As Ink On Paper


Il letto era caldo.                                                  
Le coperte avvolte attorno al suo corpo.
La testa coperta da un cuscino.
I deboli raggi del sole di Ottobre, attraversarono la persiana della finestra, disegnando strisce di luce sul pavimento.
L'orologio segnava le 10.00 a.m. e Alec dormiva. Cullato da sogni, che forse non sarebbero mai divenuti realtà.
Catturato da occhi che non riusciva a dimenticare perchè semplicemente, non voleva dimenticare.
E Alec Cooper, infondo, si chiedeva se fosse quello il motivo per cui, non si dimentica qualcosa o qualcuno. Perchè, non lo si vuole.
E Alec Cooper, sapeva anche che, infondo, quelle sarebbero rimaste solo domande. E che, forse, la risposta la troverà in futuro, o semplicemente, non la saprà mai.


***

Lunedì era arrivato, e con esso, un altro noioso giorno di scuola.
Il Bath High School, dopo aver dato il più grande e magico Homecoming che la città di Bath avesse mai visto, era divenuto un cimitero.
Alcuni ragazzi, ancora ubriachi per la sera precedente, non si erano presentati, e la scuola contava solo 100 alunni presenti quel giorno. E Beth era una di quelli.
Beth Smith, non sapeva perchè quel giorno fosse lì, invece di restare a dormire nel suo letto.
Forse sperava di rivedere quegli occhi.
Di poter parlare con lui.
Di sapere il suo nome.
Sperava, e basta.
Ma ben presto la speranza, fece spazio alla delusione quando, di lui non vide nessuna traccia.
E con le mani in tasca, il capo chino, e l'umore sotto le suole delle scarpe, andò via, dirigendosi nell'unico luogo in cui voleva essere: Il Palladian Bridges.
Tra le dolci colline verdi e gli alberi gialli e arancioni, il ponte si rispecchiava nel fiume che lo attraversava.
Beth non potè non sorridere. Le era mancato quel posto.
Prese l'album da disegno e iniziò a disegnare.
Tutti i colori si alternarono in quello schizzo, e senza rendersene conto, Beth disegnò i suoi occhi.
Sospirò.
Una piccola pietra le arrivò sul braccio.
Un'altra.
<< Ahi! >>
Si girò e vide un ragazzo con il cappuccio che gli copriva il viso. S'innervosì.
<< Tu maleducato che non sei altro. >> il ragazzo rise.
Beth si alzò e puntandogli il dito contro disse:
<< cosa ridi! sei uno stupido! >> il ragazzo rise ancora di più
<< tu! sei... >> non terminò la frase, due occhi neri la distrassero.

Non è possibile, pensò.

Alec, non smetteva di ridere, quella ragazzina che cercava di sembrare autoritaria lo divertiva troppo. Abbassò il capo e smise di ridere.

Non è possibile. E' lei. Cazzo è lei, pensò.

Beth si ricompose e cercò di parlare
<< sei...sei...>> balbettò
<< sono...? >> disse con voce calda e roca.
Beth sentì un tremolio percorrerla
<< maleducato e... stupido, giusto? >>
<< si, cioè no... >> rispose la ragazza
<< si o no?? >> chiese ridendo.
Beth sbuffò e fece per andarsene, ma la sua voce la fermò
<< cosa ci fai qui? >>
<< potrei farti la stessa domanda >> sospirò e lui rise
<< testarda >>
<< già, è quello che pensa la gente! >>
<< mhmh... e tu cosa pensi? >> mugolò
<< i-io… penso di andarmene >> Alec sorrise
<< beh, in effetti, dovresti. Questo è il mio posto >>
<< per la cronaca è il mio >> rispose Beth
<< potremmo condividerlo >> disse con un sorriso malizioso
<< fammi pensare... >> disse la ragazza.
<< fatto!>> continuò.

Alec sorrise vincitore.

<< NO! >> e sul viso del giovane comparì un’espressione confusa.

Beth prese le sue cose e fece per andarsene, quando una mano le bloccò il braccio
<< qual'è il tuo nome? >> le chiese.
Beth s'immerse nuovamente in quei pozzi di petrolio
<< qual'è il tuo nome? >> richiese.
Beth si avvicinò al suo orecchio e disse << scoprilo >> e lo lasciò lì. Con un’espressione confusa e un sorriso divertito.
Ma prima che Beth scomparisse dalla sua vista le urlò << io sono Alec! >>
Beth sorrise.
E nel suo stomaco sentì un qualcosa muoversi.

Coincidenza o destino?, pensò




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Ink Droplets

S
cusate il ritardo.
Ecco il nuovo capitolo, è abbastanza corto. Scusatemi.
Comunque spero vi piaccia.

Cosa ne pensate?

Il prossimo capitolo, prometto sarà più lungo, lo pubblicherò dopo aver ricevuto 6 recensioni a questo.
Quindi se volete un continuo recensite please!

Come è stato il vostro rientro a scuola?


Xoxo Fil

 

   
 
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