Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ChocoCat    19/09/2013    1 recensioni
Era durato un sacco; uno di quei primi baci eterni, che non lasci finire solo perché sai che è il primo e non vuoi che finisca subito, perché il sapore dolce e delicato della bocca dell’altro ti è stranamente familiare e vorresti sentirlo sulla lingua per sempre.
Partecipa al contest "Lily e Sev nel corso degli anni" indetto da Rosedust
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Al tramonto del primo bacio

 

Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour

Jacques Prévert

 

*

 

 

Erano seduti con le spalle al muro e i piedi nell'erba, lo sguardo rivolto all'aere che andava scurendosi mentre tra le nuvole spuntavano dei fulgidi raggi dipinti d'arancio.

Lily stringeva la mano del giovane mago che aveva accanto. Sembrava pensosa, benché l’espressione fosse visibilmente portata da un viso candido e privo di solchi di chi non ha ancora conosciuto l'altra faccia del mondo. La pelle diafana, crivellata da fitte lentiggini, rifletteva ogni raggio di luce di quel tramonto evanescente. Gli occhi smeraldini specchiavano l'erba alta e secca e il cielo di agrumi sconfinante con essa; a Severus sembravano degli acquerelli in miniatura.

Lui aveva i capelli neri, un po' troppo lunghi, che si separavano a livello delle orecchie a sventola formando delle buffe balze attorno al viso. Come le ali oleate di un corvo riflettevano il territorio attraverso sfumature da miraggio; a Lily sembravano del colore delle pozze di benzina sopra l'asfalto.

Nessuno dei due sembrava preoccuparsi delle loro dita che s'intrecciavano, né di quei polpastrelli che s'accarezzavano piano per imparare a riconoscere la pelle dell'altro.

Tacevano. Forse avevano parlato tutto il pomeriggio, di segreti, di cose che noi non siamo tenuti a sapere. Però, da lontano e appena qualche minuto prima, non era così difficile scorgerli attraverso il fitto fogliame degli alberi mentre si scambiavano un primo e subito un secondo bacio, nel tepore di un tramonto estivo, protetti da una natura lussureggiante e un lieve Muffliato.

Era successo per caso, o forse un nuvolo di Nargilli aveva facilitato le cose: il ragazzino, nel cuore di una discussione accesa sul significato di “libertà” o “Elfo Domestico” – Lily non era tanto convinta delle sue argomentazioni, per cui non lo ascoltava-, si era girato rapidamente, e nello stesso istante lei si era spinta verso di lui in un impeto canzonatorio; voleva baciarlo sulla guancia per farlo tacere. Dopotutto, aveva sempre funzionato!

Le labbra tenere e schiarite da un tocco arancio di Sole si erano sfiorate, dapprima per sbaglio; poi Severus aveva colto l’occasione. Lo sfarfallio che avvertiva alla bocca dello stomaco minacciava di risalire per la gola e andarsene per sempre; non poteva permetterselo.

 

Le aveva raccolto i capelli dietro l’orecchio come aveva visto fare in tivù nelle più sfortunate soap opera che passavano la domenica pomeriggio; Lily però non si era spostata, né aveva posato delicatamente una mano sulla sua per poi avventarsi fra le sue braccia. Era rimasta a guardarlo con gli occhi accesi, come pietrificata.  Tipico di Lily.

E lui, tenendo gli occhi bene aperti fino all’ultimo, si era avvicinato alle sue labbra, ombreggiandole il viso, per baciarla.

Era durato un sacco; uno di quei primi baci eterni, che non lasci finire solo perché sai che è il primo e non vuoi che finisca subito, perché il sapore dolce e delicato della bocca dell’altro ti è stranamente familiare e vorresti sentirlo sulla lingua per sempre.

 

Si erano accostati l’uno all’altro, con le spalle contro il muro, per stare più vicini. Con il candore dei ragazzi all’alba del primo amore, non avevano esplorato oltre le semplici effusioni, mentre quel nuovo mondo si presentava a loro sotto le sembianze di una porticina in legno bianco coperta di edera, di quelle che portano a un giardino segreto.

Una porta come quella che si apriva su un campo; ed un campo a riposo al limitare di un canale; in fondo al canale si trovava una casetta per gli attrezzi malandata e un muretto di mattoni inselvatichito dalle piante rampicanti, sotto al quale erano seduti loro a godersi il tramonto.

Severus era estatico; Lily silenziosa. Difficile dire se, a tredici anni appena compiuti, potessero già sostenere di amarsi. Forse non avevano vissuto abbastanza, ancora, per ritenersi al sicuro dal ferirsi l'un l'altro; probabilmente non erano così maturi da comprendere appieno quel sentimento forte e totalizzante che li avvolgeva.

Eppure i loro cuori battevano lo stesso ritocco, in quell'ora tardiva appena prima di cena in cui avevano il diritto di svagarsi un po' fuori, nella campagna della periferia, fra ragazzini; e quelle mani candide, ancora morbide, si stringevano con forza: una prova irrefutabile dei loro sentimenti.

Eppure, ancora una volta, i loro occhi guardavano nella stessa direzione, volti al cielo; alle nuvole; all'orizzonte; e alla ricerca di una quiete che solo così, seduti insieme sotto un angolo di cielo e di mattoni, su un letto di fiori di campo, potevano aspirare a trovare.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ChocoCat