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Autore: ielma    19/09/2013    3 recensioni
" [...] Purtroppo non ho scelta. E' per questo forse che in tutti questi anni ho continuato a chiamare la donna che amo “Sanguemarcio” facendole carpire tutto il mio disprezzo, PER INVIDIA. Tu forse mi chiederai: cos'ha il suo sangue che non ha il mio? Bhé, ti risponderei: Una scelta."
D.L.M.

Lacrime di rabbia e odio rigavano il viso di Hermione Granger, per lei era arrivato il momento di salvare quel ragazzo. Quel ragazzo che l'aveva amata più di quanto lei aveva amato se stessa.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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1. Oppugno


 

Un raggio di sole proveniente dalla finestra socchiusa inondò di luce il cuscino di Hermione Granger, quando la ragazza aprì gli occhi per poco non rimase accecata. Si rigirò nel letto sbuffando, tentò invano di richiudere gli occhi per riaddormentarsi ma ormai aveva perso il sonno. Scese dal letto a piedi nudi e guardò l'orologio: le sette meno un quarto, la partita sarebbe iniziata fra non meno di due ore. Decise di vestirsi e di scendere in sala comune per vedere se Harry e Ron fossero già svegli, raccolse velocemente i capelli in una treccia e percorse le scale che portavano fuori dal dormitorio.

< Hermione! S-sei già sveglia? >

Ron indossava già la divisa da Quidditch, era in piedi di fronte al camino e saltellava da un piede all'altro per l'agitazione.

< Cos'hai Ron? Sei preoccupato per la partita? >

< E a cosa servirebbe? Tanto già lo so che giocherò da schifo. >

Dopo quelle parole abbassò lo sguardo e si lasciò cadere su una delle poltrone scarlatte.

< Ron! Vuoi smetterla di essere così pessimista? Vi siete allenati così duramente per questa partita, andrete alla grande! >

In quel momento la voce di Harry li raggiunse dalle scale del dormitorio dei ragazzi.

< Lascia perdere Hermione, non c'è modo di tranquillizzarlo. >

Si avvicinò a Ron e gli diede una pacca sulla spalla, < scendiamo a fare colazione? >

I tre oltrepassarono il ritratto della Signora Grassa e s'incamminarono verso la Sala grande. Si sedettero al loro tavolo, ascoltando le grida e i cori dei tifosi di Grifondoro e Serpeverde. Ron non toccò cibo e continuava a battere freneticamente le unghie sul tavolo. Harry si infilò una mano in tasca e ne tirò fuori una fiala di felix, felicis, prese un bicchiere di succo di zucca e ve la versò dentro di nascosto. La cosa però non sfuggì ad Hermione, che scrutò Harry mentre questo offriva la pozione a Ron.

< Ron, capisco se non vuoi mangiare, ma almeno butta giù un po' di succo. >

E avvicinò il bicchiere al suo piatto, ancora perfettamente pulito.

< Harry! Cosa hai messo nel suo bicchiere? >

< Non capisco di cosa tu stia parlando, Hermione. >

< Ti ho visto perfettamente. Hai versato la Felix felicis che ti ha dato il professor Lumacorno nel bicchiere di Ron. >

< Bhè, almeno la smetterà di essere tanto nervoso per una partita. >

< Cosa? No, non devi berlo, Ron. >

Ron guardò Harry, che gli sorrise, e bevve il succo tutto d'un sorso.

Forse giusto questo mi aiuterà a fare qualche parata decente.“

Hermione era furiosa:

< HARRY POTTER, sei perfino il capitano della squadra! Come hai potuto fargli questo? Sarà la vittoria più sleale della storia del Quidditch.>

Non diede nemmeno il tempo ad Harry di replicare che corse via ed uscì dal castello.

Harry e Ron rimasero ancora per una manciata di minuti in Sala Grande, il tempo che Ron ci impiegò per abbuffarsi.

< Bene, stomaco pieno e felix, felicis: combinazione perfetta per vincere una partita di Quidditch. Andiamo a battere quei bastardi Serpeverde, Harry. >


 

***


 

Quando i giocatori uscirono dagli spogliatoi si sentirono fischi e grida da ogni parte. Hermione non ci aveva mai capito nulla riguardo al Quidditch però pensò che quella doveva trattarsi di una partita particolarmente importante, data l'euforia dei tifosi. Lei si sedette tra Neville e Dean Thomas, durante la prima mezz'ora seguì attentamente i movimenti di ogni giocatore.

E' impressionante come siano diversi gli schemi che seguono entrambe le squadre, Harry comunque è proprio bravo come capitano “

Allora il suo sguardo si spostò verso i Cercatori che scrutavano il campo in cerca del boccino d'oro, sì, i Cercatori. Harry e.. e..

< Dean, chi diamine è il Cercatore dei Serpeverde? >

Per un attimo aveva pensato di chiederlo a Neville ma quando si girò, vide che lui stava seguendo con lo sguardo una mosca.

< Non so, non ho mai visto quel ragazzo prima d'ora. >

< Un Cercatore sconosciuto, a che gioco stanno giocando? E poi Malfoy, dove è finito? >

< Malfoy si è dato per malato, comunque non ne sono convinto perché l'ho incontrato ieri e mi sembrava in forma. >

< Malato? E' una scusa bella e buona! >

< L'ho pensato anche io, Hermione. Ma è una scusa più vecchia di Silente, il capitano dei Serpeverde non può essersela bevuta così, su due piedi. E figuriamoci Piton! Dev'esserci qualcos'altro dietro. >

Hermione lo guardò negli occhi, perplessa. Era dall'inizio dell'anno che riusciva a vedere Malfoy solo in classe, durante le altre ore nessuno sapeva dove fosse.

< Ah, Dean, dimenticavo. Come va con Ginny? Ho sentito che vi siete messi insieme da poco >

Dean fu visibilmente sorpreso da questa domanda, comunque, sorrise.

< Bene, tutto bene. Grazie. >

Per qualche istante si fermò a guardare Ginny, a seguirla sulla sua scopa. Poi aggiunse:

< Solo che a volte è così tremendamente permalosa. E' sempre nervosa, irascibile >

Disse quelle parole tutto d'un fiato e non diede nemmeno il tempo ad Hermione di rimanere colpita da quella confessione. Lei gli diede una carezza sulla schiena, e gli sorrise.

< Dean, è un brutto momento. E non dico solo per Ginny, lo è per tutti. Cerca di capirla. >

< Si, lo so. Hai ragione, Hermione, grazie. >

Allora le urla dei grifondoro scoppiarono in un boato. Harry aveva conquistato il boccino d'oro. Avevano vinto. Hermione corse giù dagli spalti per raggiungere l'uscita degli spogliatoi il più velocemente possibile. Voleva essere la prima a dare un abbraccio a Harry.. e a Ron.

"Anche se non se lo meriterebbe"

***

Quando riuscirono ad oltrepassare la folla di Grifondoro infervorati, arrivarono finalmente all'Ingresso del castello. Fred e George avevano organizato una festa nella sala comune e, conoscendo il tipo di cose che organizzavano Fred e George, il trio non era molto convinto di volerci andare. Comunque, decisero di arrischiare. Appena Harry pronunciò "Caput Draconis" e il ritratto si socchiuse, venne trascinato dentro da decine di mani che lo alzarono in aria e tante altre che lo applaudivano. Queste, appena poggiarono Harry per terra, fecero la stessa cosa con Ron, le cui orecchie divennero immediatamente rosso fuoco. Molto probabilmente nessuno in quella sala lo aveva mai visto così elettrizzato.

Hermione si avvicinò ad Harry:

< Non avresti dovuto farlo. La Felix, felicis intendo, non avresti dovuto dargliela. >

< Certo, sarebbe bastato l'incantesimo confundus che hai scagliato contro McLaggen durante le selezioni per i portieri. >

Hermione arrossì violentemente.

< Ma..era diverso. >

Allora Harry si infilò una mano in tasca e ritirò fuori la boccetta della Felix. Era piena.

< Ma allora.. Ron ha solo creduto di averla bevuta! >

< Esatto, gliel'ho sempre detto, il suo è solo un problema di testa. Durante le partite si agita e non riesce a parare un bel niente perché non riesce a smettere di pensare ai numerosi occhi che sono puntati addosso a lui. >

Hermione sorrise e gli baciò la guancia.

< Sei un grande amico, Harry >

Detto questo si avvicinò al tavolo del "buffet", stracolmo di bottiglie di burrobirra che potevano andare a dissetare centinaia di persone e di whisky incendiario. Fred e George avevano esagerato, come sempre. Lei provò a versarsi un bicchiere di whisky, non era mai riuscita a berlo, quella roba era troppo forte per lei. Comunque lo mandò giù in un solo sorso.

< Vuoi andarci giù pesante stasera eh, Granger? >

< Ahah, no Fred. Ho preso solo un bicchiere. Comunque bella partita, siete stati grandi! >

< Smettila, lo so che di Quidditch ne sai meno di zero. Questa vittoria è stata fin troppo facile. Senza Malfoy e Zabini. >

Se ne era completamente dimenticata.

< Ah, è vero. Me lo ha detto Dean oggi, tu ne sai qualcosa? >

< No ma.. il capitano dei Serpeverde non vuole parlarne >

< Capisco.. scusa un attimo, Fred. >

Andò velocemente verso Harry e lo tirò per un braccio.

< Che c'è? Dimmi >

"Harry pensi che Malfoy stia diventando un mangiamorte?"

Le parole che non riuscì a pronunciare. Lavanda Brown si era avvinghiata al collo di Ron e aveva iniziato a baciarlo con trasporto. Il sangue nelle sue vene si congelò, provò a muovere un passo per andarsene ma non le riuscì. Pensò di dover rimanere lì, inchiodata al pavimento per l'eternità e di essere costretta a vedere e rivedere quell'immagine davanti ai suoi occhi. Un brivido le percorse la schiena quando aveva già spalancato il ritratto per scappare. Si rifugiò in un aula, la prima che trovò aperta. Il cuore le batteva a mille, le lacrime sarebbero venute giù a momenti. Harry sfrecciò fuori dalla sala comune per seguirla, quando entrò in quella classe era seduta sulla cattedra con uno stormo di canarini che le ronzava intorno alla testa. Si meravigliò della sua abilità negli incantesimi anche in un momento come quello. Lei lo vide e gli si tuffò tra le braccia.

< No, perfavore, non riesco a vederti così. Sei una persona talmente speciale è difficile vederti piangere.. Ma in fondo, sono sempre le persone migliori a soffrire, non è vero? >

La strinse più forte, doveva smetterla di trovarsi sempre nella posizione della vittima. Ma come? Ron ormai era diventato il suo tutto, era certa che tra loro ci fosse qualcosa. Almeno da parte sua c'era più di qualcosa, c'era un mare di qualcosa, un oceano di qualcosa, c'era sempre stato un oceano di qualcosa. Ma non è tutto, perché proprio in quel momento, proprio in quell'aula, in quella tra le centinaia di aule che sono nel castello di Hogwarts, entrarono Ronald Weasley e Lavanda Brown. Lui rideva e la trascinò dentro tenendola per mano, si accorsero dopo di Harry ed Hermione.

< Ops! > squittì Lavanda < Mi sa proprio che dobbiamo trovarcene un'altra Ron-ron, questa è già occupata ihih >

Lei uscì di corsa, lui guardò con ammirazione i canarini e sorrise

< E quelli? >

Hermione fece due pesanti passi verso di lui, gli animali la seguirono. Puntò la bacchetta verso il petto di Ron

< Oppugno. >

Essi scesero in picchiata verso di lui, e al contatto col suo corpo esplosero come dei petardi. Dopo di che, scappò. Hermione scappò. Percorse corridoi su corridoi, le lacrime sgorgavano sulle sue guance rosee. Non aveva mai corso così velocemente, per di più senza meta. Si accorse che effettivamente lei non stava piangendo per la gelosia, purtroppo. Le adolescenti piangono per gelosia, lei no. Lei piangeva così disperatamente perché la sua vita faceva schifo. Ron faceva schifo! Era solo un ragazzino, doveva smetterla di soffrire per un simile idiota. Quando urtò contro un altro ragazzo si rese conto che erano "sulla stessa barca", gli occhi di entrambi grondavano di lacrime. Forse il motivo non era lo stesso ma, sappiamo come funziona in queste situazioni, si ha compassione l'uno dell'altro. Allora Hermione prese il suo viso tra le mani. Lui le poggiò l'indice sulle labbra, poi gliele accarezzò dolcemente. E, non so, forse per la concitazione del momento o presumibilmente per il whisky che le stava facendo effetto, si ritrovò a baciare Draco Malfoy.

  
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