Cammina per il parcheggio a passo svelto.
Testa bassa e sorriso sul viso.
Aveva saltato la scuola, ma sarebbe lo stesso andato a prenderlo.
Avrebbe picchiato quei coglioni e l'avrebbe salvato.
Dannazione, era in ritardo anche quella volta.
-Hey,hey.- il sorriso sul suo volto si trasformò in un ghigno e si fermò alzando la testa.
-Jason.- disse a voce bassa.
-Louis- disse l'altro avvicinandosi al castano.-cosa ci fai da queste parti? Oh aspetta, non dirmelo- continuò il biondo.
-Si da il caso che sia il mio liceo.- sbuffò Louis.
-Sei venuto a prenderlo?- rise Jason avvicinandosi sempre di più a Louis, il quale alzò gli occhi al cielo.
-Sai Lou, tu meriti di meglio. Non mi piace il tuo ragazzo. Penso che tu meriti IL meglio.- il castano rise leggermente.
-E.. il meglio saresti tu?- corrucciò la fronte ridendo.
-Non c'è altra soluzione- continuò Jason mordendosi un labbro.
-Vuoi solo il mio cazzo, Jason- disse in modo ovvio Louis.
Jason fece per parlare ma il castano iniziò a camminare verso l'ingresso della scuola.
-No, voglio il tuo cuore. Io sono il meglio, Louis. Ti voglio, sei una fottuta droga. Molla quel rimbambito. Lui è uno qualunque, uno sfigato. Io, sono quello giusto.- il castano digrignò i denti e rispose senza girarsi.
-Non mi avrai mai. Non ti amo, fattene una ragione. Il mio cuore non appartiene a te e mai lo farà- non diede il tempo all'altro di ribattere e camminò spedito verso l'entrata. La campanella era suonata da un pezzo.

Cercò con lo sguardo una massa di capelli ricci e costatò che quella gli stava venendo in contro.
-Boo.- disse il ragazzo sorridendo.
-Hey piccolo, scusa per il ritardo.- gli rispose passandogli una mano nei capelli.
-Hai saltato la scuola, mi stavo preoccupando. Scemo.- rise il più piccolo.
-Ti amo, Harry.- disse Louis guardandolo negli occhi.
-Ti amo anche io. Louis.- il riccio si avvicinò al castano e lo baciò.

Era lui che aveva il suo cuore.
Quel piccolo riccio che lo aveva colpito dalla prima volta.
Quando lo aveva trovato tutto solo, mentre lui fumava la sua ultima sigaretta.
Quel piccolo sfigato con una forza da leoni.
Che è riuscito a salvarlo da se stesso.
L'unico che ha conosciuto chi realmente è, chi vuole essere e chi non è.

Insicurezza e perso si sono trovati.
Semplicemente troppo diversi per piacersi.
Semplicemente troppo uguali per evitarsi.

Perchè entrambi soli, spaesati, insicuri, persi, non amati.
Perchè entrambi hanno dovuto aspettare per trovarsi.

Giorni sprecati a cercarsi in occhi di altri.
Giorni sprecati a cercarsi senza trovarsi.
Ma bastava un attimo.
Un attimo e si sono trovati.
Con la consapevolezza che alla fine sarebbero stati meno soli.