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Autore: Cira    23/03/2008    5 recensioni
«Non così in fretta, dolcezza»
Ti riappropriasti di quelle labbra soffici,
sapevano di fragola, socchiuse in attesa di un maggior contatto
Le vostre lingue si toccarono,
lasciando un scarica elettrica lungo la schiena ad entrambi
«Da cosa stai fuggendo,Hatake?»

[ Kakashi x Anko ] [ Alternative Universe ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Kakashi Hatake
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Junkie of you
[ Kakashi x Anko ]





'È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire?'





Scivolare tra l'asfalto e la gente d'inverno ti era sempre piaciuto.
Sì, adoravi danzare tra la folla di persone frettolose, etichettando ogni emozione dei loro volti.
Certi avevano la tipica espressione da svogliati, troppo stanchi della solita routine giornaliera, che miravano solo una cosa: il confortevole divano, la televisione accesa e qualche cibo già pronto per essere inserito nel microonde.
Altri ,i tuoi preferiti, si attaccavano al cellulare per contattare la propria donna, la loro dolce metà, e con parole assolutamente melense, si scusavano per l'imperdonabile ritardo.
Di quest' ultimi la maggior parte erano fedeli frequentatori dei bordelli locali.
Ah, l'ipocrisia del giorno d'oggi, facile da scovare come un libro aperto.
Ti veniva sempre da sorridere quando ne scorgevi uno nuovo, scuotevi divertito la testa per poi ritornare sui tuoi passi.
La vita, lì nei sotto borghi di New York, era relativamente tranquilla, certo c'erano ancora quei delinquenti disperati che facevano qualche furto, mossi dalla fame vera più che dai soldi.
Avevi un misero appartamento in periferia, dove ci stava a mala pena il minimo indispensabile, ma il lavoro era quel che era, ed eri troppo preoccupato a trovarti i soldi per il cibo quotidiano e qualche divertimento per cercare un lavoro più dignitoso.
Ma alla fin fine non avevi molto da obiettare, ogni giorno vedevi gente messa molto peggio di te.


*




Trovarsi davanti alla sua casa, involontariamente, ti lasciava sempre un po' perplesso, non tanto per la sua presenza, ma bensì per il perfetto tempismo.
Infatti, quella volta stavi proprio pensando a lei.
Tsk ,stupide coincidenze.
Bussasti alla porta di ciliegio, dandoti un ultima sistemata ai capelli argentei , inevitabilmente in disordine e alla tua immancabile sciarpa, color porpora, che ti copriva il viso fino al naso.

«Hatake?»

«Anko.»

La figura familiare che ti si presentò davanti era una ventenne; i capelli corvini erano tenuti in una coda frettolosa e vari ciuffi ribelli le ricadevano sul viso, nascondendo in parte la fronte.

«Che ci fai da queste parti, drogato

Colpo basso.
Anko Miratashi, donna altezzosa e dannatamente affascinante, faceva la prostituta come professione, donando il corpo in quell' appartamento.
Ormai la cosa non gli pesava più di tanto, aveva sorpassato la fase da 'principe azzurro' e doveva ammettere che con quel lavoro si era pagata una casa, non aveva il problema del mangiare e soprattutto non doveva lavorare in strada, dove le donne venivano sfruttate da ubriaconi e non potevano muovere un dito.
Sì, quella era una vita difficile, ma l'importante era sopravvivere.

«Dai, Anko, lo sai che ho smesso da tempo»

«Siete monotoni, almeno cambiate cantilena»

Fece per chiudere la porta, ma la bloccasti velocemente.

«Ti chiedo solo un po' di compagnia...»

Non si sa bene perchè, ma ti fece entrare nell'appartamento, anche se con una nota di disappunto.
Vi conoscevate da tempo, tu un anonima persona immersa nel giro della droga e della disoccupazione.
Lei una squillo di periferia già nella prima adolescenza.
La droga fu per te un modo per evadere dalla vita di strada: iniziasti con il fumo, leggero messo a confronto con le molteplici sensazioni dell'eroina nel sangue.
E come molti altri stupidi ne fosti dipendente.
Passarono vari mesi prima d'incontrarla e darti una calmata con i buchi.
Ovviamente l'astinenza si fece sentire in tutto il suo splendore, tanto da farti crollare in casa sua, sudato, dolorante ed in preda a qualche stralunata allucinazione.


*




La baciasti lì, sulla porta, senza lasciarle il tempo di ribattere.
Sapevi che il bacio nel suo lavoro era un piccolo tabù, ma per voi le regole non contavano.
Le tolsi il leggero maglione per aver più accesso al suo collo, per poi depositare dei piccoli baci nell'incavo vicino alla spalla.
La sua risposta non si fece aspettare, spogliandoti con un dei gesti automatici, togliendoti del tutto la sciarpa per ammirare il tuo viso.
Con le mani perlustrò il tuo corpo allenato, per poi slacciare i bottoni dei pantaloni.
Le presi le mani portandogliele dietro la testa bruscamente.

«Non così in fretta,dolcezza»

Ti riappropriasti di quelle labbra soffici, sapevano di fragola, socchiuse in attesa di un maggior contatto
Le vostre lingue si toccarono, lasciando un scarica elettrica lungo la schiena ad entrambi

«Da cosa stai fuggendo,Hatake?»

Ti fissò confusa da quel tuo comportamento così strano

«Ti sto solo ringraziando»

Perchè disintossicarsi dall'eroina sarebbe stato impossibile senza di te.
Perchè solo il tuo profumo riesce a risvegliarmi i sensi.
Perchè le tue labbra appartengono solo alle mie.
Perchè odio il tuo sorriso strafottente, ma non riesco a farne a meno.


«Per cosa?»

«Per tutto...»




NdA -
Buona Pasqua!
Un piccolo regalo a tutti/e voi.
Questa è la mia prima AU, spero che vi piaccia *w*
Il pezzo di canzone iniziale è di Fabrizio De Andrè e s'intitola 'Un chimico'.
A voi i commenti.
Un bacio, July.
  
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