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Autore: HoneyFLW    23/03/2008    1 recensioni
Liberamente ispirata ad un'idea di Perez4ever. Un uomo in carriera ed una donna sua collega, si odiano: frecciatine, dispetti, diverbi e tutto il resto. Sino a che un giorno, Jacob, si ritrova.. morto! e chi mai sarà l'unica persona in grado di vederlo? Storia esilerante, scritta con 1/4 di romanticismo e tre di cinismo.
Genere: Romantico, Drammatico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: l’idea di questa fan fiction appartiene a Perez4ever. Questa storia, che non è scritta a scopo di lucro ma soltanto per il puro gusto di scriverla, nasce da una discussione aperta su Fanfiction on demand. Controllare per credere.

 

 

 

 

-INTRODUZIONE

 

Ok, lo ammetto: sono in ansia.

E non è neppure un bel tipo d’ansia.

Voglio dire, oggi è il Gran Giorno, quello che vale la pena di segnare sul calendario con un cerchietto rosso, quello che aspetti da una vita e, nonostante tutto, non puoi fare a meno di avere le farfalle nello stomaco.

Mi sudano le mani e so per certo che andrò in iperventilazione.

 Neanche ti dovessi sposare, Kate! Mi ripeto attraversando l’atrio della Kasheryn Co. a passo svelto e incerto. Hai fatto un’ottima presentazione e apprezzeranno il tuo lavoro, continuo, prenderanno te Katie, la promozione sarà tua!

Pensieri felici. Non mi serve altro.

Nonostante sia ancora Gennaio e New York sia fredda come solo lei sa essere, sino a poco fa mi sentivo accaldata e soffocata da un’afa immaginaria. Almeno qui al chiuso ci sono i ventilatori, altrimenti morirei annegata dal mio stesso  sudore.

Mi dirigo sparata agli ascensori; se riuscissi a trovare qualche minuto per passare in ufficio a ripassare ciò che dovrò dire..

Appena le porte si aprono, corro verso il primo ascensore libero, ma.. oh, cazzo..

Ma proprio lui mi doveva capitare stamattina??

Potrei prendere l’ascensore ed ignorarlo, ma oggi sono troppo stressata per reggere anche solo la sua presenza. Meglio girare i tacchi e aspettare un altro ascens..

SBONG! SPLASH!

“Oddio..” impreco sotto voce appena un bicchiere medio di caffè freddo si riversa sulla mia camicetta. “Santo cielo! Sono davvero costernato! Io.. voglio dire, si è girata di colpo e non ho potuto prevedere che.. le assicuro che mi dispiace!” si scusa confusamente il fattorino che ho appena scontrato “Non ti preoccupare, ora però potresti..!” troppo tardi.

Ormai le porte si sono chiuse.

“Se posso fare qualcosa per lei, io..”

“Davvero, non preoccuparti!” continuo io. Sento la sua voce che ride si sottofondo; giuro che appena avrò ottenuto quella maledetta promozione, la prima cosa che farò sarà licenziare questo lurido verme che mi sta accanto!

 

Io. Sono. Calmo.

Io. Devo. Restare. Calmo.

Io..

Oh, al diavolo tutti quegli schifosi esercizi di yoga! Sono andato al corso solo per far contenta Penelope, non devo usarli per davvero nella vita reale!

Certo, se almeno oggi riuscissi a rilassare i nervi.. ma di cosa mi preoccupo? D’altronde il mio progetto è fantastico e lascerò tutti a bocca aperta. Sono pur sempre un genio, no?

Uhm.. ok, sono preoccupato per l’idea che presenterà Lei. È un’inetta, certo, però è un’inetta furba e scaltra: una volpe inetta, di quelle che vanno tenute d’occhio minuto per minuto.

Se solo penso che potrebbe diventare il mio Capo, mi vengono i brivido dappertutto!

“Siamo arrivati, Signorino!” mi avvisa Alonso. Mi scoccia essere chiamato ‘Signorino’ a trentacinque anni suonati, ma è una clausola che sono disposto a sopportare per ottenere il patrimonio di papà, una volta che Jacob Kennor Senior sarà passato a miglior vita.

“Grazie Alonso! Ci vediamo..” saluto “.. questa sera! Se otterrà il posto il signor Kennor sarà felice di festeggiare assieme a lei, Signorino!”

“Allora corri a stappare lo spumante, Alonso!”.

Chiudo la portiera della limousine ed entro a passo sicuro nella sede della Kasheryn Co.

Potrei usare le scale principali per ‘salutare’ quello schianto di Lisa Qualcosa (non ricordo mai i cognomi), ma preferisco non avere distrazioni per oggi, così punto un ascensore che è appena arrivato.

Non c’è nessuno, perfetto..

Ecco, lo sapevo! Ho parlato troppo presto!

Camicia a maniche corte di seta color pastello, decolté coordinate alla borsa bianca.. devo concederle di avere un certo buon gusto nel vestire. Se non fosse per i jeans, che la rendono troppo casual.

Perfetto, mi ha visto.. non lo senti anche tu, Katie? Il sangue che lento ti ribolle nelle vene appena i nostri sguardi si incontrano? Non senti il livello del cattivo umore aumentare a livelli impensabili, quando scorgi il mio ghigno malefico? Non provi in bocca il sapore amaro dell’inimicizia che ci lega?

Credo di sì, altrimenti non cercheresti di scappare da questo ascensore e.. non ci credo! Allora Dio esiste!

L’Altissimo si è appena espresso sotto forma di fattorino imbranato, macchiando in modo irreversibile la mia arcinemica di caffè e rendendola prigioniera di queste quattro pareti di compensato, vecchie quasi quanto l’Empire State Building!

“Se posso fare qualcosa per lei, io..”

“Davvero, non preoccuparti!” impreca Lei. E lo fa con un tono così buffo che non posso fare a meno di ridere sotto i baffi che, tra parentesi, non ho. È solo un modo di dire. I baffi sono ormai un accessorio fuori catalogo per ogni uomo con un briciolo di stile.

Ed io, signori miei, sono un’icona, in quanto a stile.

  
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