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Autore: lickmelyca    20/09/2013    2 recensioni
Dietro alla serenità di Hikaru c'è un bambino deluso.
Enjoy! (?)
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Era l'ultima scelta, il dimenticato, ma non poteva non nascondersi dietro al suo sorriso.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hikaru Kageyama, Kariya Masaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Last-Choice Kid.

 

Alla Ursy di qualche anno fa, 

che ancora aspetta che venga chiamato il suo nome.

 

 

"Allora, chi scegli? Il Mocciolo o Kageyama-kun?"

Hikaru si mise dritto, particolarmente nervoso. Era lì, davanti alla sua numerosa classe che conosceva da poco più di un anno. Essersi iscritto a una nuova scuola poco prima della fine delle elementari comportava la titubanza dei suoi compagni, nonostante ci avesse fatto amicizia e ci scherzasse volentieri. Eppure lui era accanto al Mocciolo, il ragazzino mingherlino e sempre raffreddato, che come lui aspettava di essere scelto per la partita imminente di pallavolo. Uno scelto e uno scartato. Una grande responsabilità per un bambino.

"Scelgo il Mocciolo!"

Il ragazzino dal naso gocciolante esultò, correndo felice dai suoi compagni di squadra. Hikaru nascose la sua amarezza dietro a un sorriso, prima di raggiungere la squadra cui era stato assegnato senza essere stato scelto. Lanciò un'occhiata veloce verso l'altra squadra, in cui erano radunati i suoi amici, i compagni con cui passava più tempo e si trovava bene. Sperava di incrociare i loro sguardi per salutarli, voleva scambiare con loro un "che vinca il migliore!" e ridere felice in vista del gioco, per poi concentrarsi a fare del loro meglio. Ma gli occhi dei ragazzini non guardavano il viola, né si preparavano a giocare: stavano raccontando barzellette, come amavano fare quando si ritrovavano insieme. Kageyama, incuriosito, si avvicinò veloce al gruppetto e si mise in ascolto.

"Qual è il colmo per un macellaio? Parlare con un filetto di voce!"

Il giovane Kageyama rise con loro. Non se ne accorsero, però. E, con suo grande rammarico, non si erano accorti che quella stessa barzelletta la aveva raccontata Hikaru pochi giorni prima, ma nessuno aveva riso quella volta. Si erano completamente dimenticati di quel fatto. Che si fossero dimenticati anche di lui?

"Posso raccontarne una anch'io?" Azzardò "Anche se sono nell'altra squadra prima di giocare voglio stare con voi!"

Ma i bambini continuavano a ridere. Giusto uno si voltò verso di lui per qualche secondo.

"Scusa, Hikaru-kun, la prossima volta ti scelgo io!"

"Grazie" Sorrise appena "Però l'hai detto anche la settimana scorsa. Due volte..."

Hikaru si allontanò per andare a giocare con la propria squadra, che non lo aveva voluto. Era l'ultima scelta, il dimenticato, ma non poteva non nascondersi dietro al suo sorriso.

"Ho tutta la vita davanti" Pensò "Un giorno qualcuno mi sceglierà, no?"

In tutta risposta, il Mocciolo starnutì.

 

 

"Insomma, che accidenti hai da guardare?!"

Al suono dell'irritata voce di Kariya Masaki, Hikaru sussultò, staccando gli occhi dal campetto di pallavolo nel quale giocavano felici dei ragazzini. 

"S-Scusami, Kariya-kun, possiamo andare!"

"Guarda che non la faccio più la strada con te se ti incanti ogni cinque secondi. Che cosa guardavi?"

"I bambini" Sospirò "Quelli che giocavano a pallavolo. Pensavo che, al momento di scegliere le squadre, tra loro sicuramente qualcuno è stato scelto per ultimo e si è sentito un po' ferito, come succedeva a me. Non mi ha mai scelto nessuno, sai?"

"Che scemenza. Sbrigati."

Kageyama si nascose dietro un ultimo sorriso, guardando i veloci passi sicuri e annoiati del suo amico. Non aveva voglia di camminare, ma neanche di sentire Kariya rimproverarlo per la sua lentezza. Gli conveniva sbrigarsi per non essere lasciato indietro un'altra volta. E, proprio mentre il giovane dai capelli viola corricchiava distratto verso di lui, Masaki furtivo si voltò e catturò il suo sguardo.

"Guarda che io ti ho scelto."

 

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Salve a tutti, qui Ursy che si rifà viva dopo un po', con il nickname mutato magicamente da Oblivias_ a Duskvyle_.

Ursy che dovrebbe aggiornare “Io Esisto”, Ursy che dovrebbe fare i compiti di matematica, Ursy che invece scrive una storia che non la convince però ne sentiva il bisogno.

Oggi durante filosofia abbiamo formato dei gruppi e, come da una dozzina di anni a questa parte, sono stata l'ultima ad essere chiamata per farne parte. In qualsiasi classe ero sempre l'ultima scelta, quella dimenticata, quella del “la prossima volta ti chiamo io!” che non succedeva mai. E' una sorta di maledizione, mhn. 

Volevo scriverla per renderlo meno doloroso, ecco. Hikaru mi sembrava il più azzeccato, ma sicuramente ce n'erano altri più adatti, non so-- E Masaki. Ormai Masaki è in ogni cosa che scrivo. Stavolta è qui a giocare lo stesso ruolo delle persone a me care, seppur distanti, che mi tranquillizzano dicendomi che se fossero state al posto dei miei compagni mi avrebbero scelta seduta stante. E volevo avere l'illusione di aver scritto una MasaHika, ahahahah

Detto questo vi saluto, ringraziando come al solito la mia BetaReader dell'occasione, in questo caso Alle, e voi che avete letto/gradito/recensito/dugongo/altro dugongo.

Spero a presto,

Ursy

 
   
 
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