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Autore: TheScarecrow    20/09/2013    2 recensioni
__ Piccola trama inutile __
Frank e Gerard stanno insieme da un paio di anni, quando i loro genitori li scoprono e vietano loro di vedersi.
Hanno entrambi 18 anni e Gerard viene praticamente segregato in casa, mentre l'altro continua ad andare a scuola ma i due non hanno più alcun contatto se non grazie a Mikey che passa loro le informazioni necessarie per sapere come sta il proprio ragazzo.
Sono passati ben due anni e Gerard decide finalmente di andare a riprendersi l'amore della sua vita, sperando che questo accetti di scappare con lui di nuovo.
Ma Frank accetterà l'invito o si tirerà indietro?
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Niente di quello che ho scritto è vero, i personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.
Bye :3

 

I lost you once, now just




Forse… forse dovrei andare da lui. 
Dovrei scusarmi.
Sono stato uno stronzo, l’ho fatto soffrire di nuovo.
Mi dispiace, ma stava diventando così difficile il nostro stare insieme.
Con che coraggio potrei tornare da lui, scusandomi?
Sono un codardo e basta. 
Alla prima occasione, al primo ostacolo incontrato, ho mollato la presa e l’ho lasciato cadere.
Ci ho lasciati cadere.
Di sicuro io non sono messo meglio di lui, però fingo.
Di sicuro non amo Lynz come amavo ed amo tutt’ora, Frank… però sono stato costretto a mettermi con lei.
Avrei potuto reagire.
Avrei potuto ribellarmi e combattere.
Ma perché non l’ho fatto?
Sono solo un codardo, sono tanto capace di parlare ma poi con i fatti non so fare un cazzo.
Beh, complimenti a me.
Ho rovinato tutto, ho lasciato che gli altri ci distruggessero, separandoci. 
Dovevo farmi valere, imporre il mio pensiero e tenermi stretto, Frank.
E invece l’ho lasciato andare.
Non valgo niente… ma devo rimediare.


- I miei genitori sanno di noi - 
Non appena sentii quelle parole, il mio cuore smise di battere per qualche secondo.
Ne sono sicuro.
Frank era serio, forse fin troppo.
Sapevo che la sua famiglia non accettava la sua omosessualità e che ogni scusa era buona per non farlo uscire di casa, così che non potesse vedermi… ma eravamo amici.
Lo eravamo solo agli occhi dei nostri parenti.
Ma noi ci amavamo.
In segreto.
- Come… come l’hanno scoperto? - 
Abbassò lo sguardo e si inumidì le labbra.
Stava per piangere, me lo sentivo.
- Ci hanno fatti seguire e-e si sono accorti del mio comportamento anormale - 
Non ci potevo credere, avevano pagato una persona per farci seguire… che coraggio!
Stiamo parlando del loro unico figlio, la fiducia dov’è finita?
Mi lasciai sfuggire una risatina sarcastica. 
Comportamento anormale uguale gay.
- E adesso? - gli chiesi, prendendogli il viso tra le mani. 
Lui scosse la testa e chiuse gli occhi, stringendosi al mio petto.
Cercai di rassicurarlo ma lo seguii a ruota, piangendo contro la sua spalla.
Sarebbe finita. 
Come potevamo continuare a stare insieme se i suoi genitori ci ostacolavano?
Per non parlare dei miei che già sapevano tutto.
Che dire… odio profondo verso gli omosessuali e ovviamente verso Frank. 
Ma chissà perché, tanto amore nei confronti della famiglia Iero.
Ma vaffanculo.
Mi avevano proibito di vederlo ma io qualche scappatella riuscivo comunque a farla, grazie anche a mio fratello che mi copriva e appoggiava.
Almeno lui, cazzo!
- Ho paura, Gee… -
Anche io ne avevo amore mio, anche io.
Tanta.
- Non voglio lasciarti, scappiamo. -
Era una decisione improvvisa e… stupida.
A 18 anni dove vuoi andare?
Senza lavoro, casa, soldi… non ce l’avremmo fatta.
Ma noi ci provammo lo stesso perché ci amavamo e non volevamo darla vinta ai nostri genitori nemici.

Scappammo da Belleville e provammo ad andare a casa del nostro amico Ray, che viveva a New York.
Non avevamo nemmeno finito la scuola, non avevamo diplomi ne niente e in più, non trovavamo un lavoro che andasse bene.
O andavi a fare la puttana o te ne stavi a casa.
Eh no tesoro.
- Te lo puoi scordare, tu resti qui -  gli dissi fermamente.
Ma che idee si faceva?
Lui era mio, non andava a vendere il suo culo per fare soldi, manco morto.
Ma quella situazione non era delle migliori.
Ray andava a scuola e l’appartamento glielo pagavano i suoi genitori, però essendo in tre le spese aumentano.
- Ragazzi, vi devo chiedere di cercare un altro posto, mi dispiace - 
Altra pugnalata al petto.
E adesso?
Eravamo letteralmente finiti.
Come il giorno che i miei genitori ci trovarono e ci riportarono a Belleville. 
Avevano picchiato mio fratello, era pieno di lividi e mio padre cercò di mettere le mani anche su Frank ma io mi ci parai davanti, prendendole al posto suo.
Non gli avrei mai permesso di toccare il mio angelo, mai.
Lo riportarono a casa dove i suoi genitori lo accolsero tra urla ed insulti e io non potei fare niente.
Cercai di ribellarmi, di urlare ma inutile.
Mi chiusero in casa togliendomi il cellulare e non mi fecero più andare a scuola ma chiamarono un professore privato a casa. 
Non vedevo mai la luce del sole, non uscivo mai.
Era un incubo.
Piangevo praticamente ogni giorno.
Ogni notte.
Ogni… sempre.
Mi avevano tolto Frank, come potevo star bene?
Mikey riuscì a passarmi qualche informazione e così venni a sapere che Frank andava ancora a scuola ma che era pieno di lividi… ovunque.
Avevano osato mettere le mani addosso al mio ragazzo, quei fottuti genitori che si ritrovava lo maltrattavano.
Quella sera cercai di scappare dalla finestra ma saltare dal secondo piano mi riuscì difficile e così rinunciai.
Ero un incapace.
Un codardo.
Avevo lasciato che me lo portassero via, non avevo lottato abbastanza.



Ed ora mi ritrovo qui con i miei 20 anni compiuti e una fidanzata che odio con tutto me stesso.
Non posso praticamente fare niente che questa va dire ogni cosa ai miei genitori.
Mi hanno anche minacciato dicendo che se tentavo di tornare da Frank, ci facevano arrestare entrambi o robe del genere.
Non che li stessi ad ascoltare.
Però cazzo, in due anni non sono mai riuscito a vederlo. 
Io muoio dentro senza di lui, non valgo niente.
Mi manca così tanto da lacerarmi il petto.
Sono vuoto.
Andare dallo psicologo non è servito a niente, io non sono cambiato.
Non sono malato.
Sono solo innamorato.
Devo ritrovarlo, ho bisogno di lui.
Due anni passati all’inferno, ora forse riuscirò a salire fino al paradiso, no?
Mi basta riaverlo tra le braccia e questa volta scapperemo per davvero, insieme.
Solo io e lui.
Via da tutta questa merda.
Via dalle nostre famiglie, via da Lynz. 
Chissà se lui mi ama ancora… mi perdonerà?


Salgo in macchina e parto verso un preciso indirizzo che Mikey è riuscito a procurarmi.
Lui si che c’è sempre stato per me, e mi vuole bene.
L’indirizzo è della casa di Frank, non so nemmeno se vive da solo o meno.
È notte fonda e sul sedile posteriori ci sono un paio di borsoni con dentro le mie cose. Sono lì da stamattina, le ho preparate mentre Lynz era andata a fare la spesa.
Povera stupida.
Pensa davvero che la ami?
Mai. 
Nessun sentimento, niente.
Assoluta indifferenza e tanto odio, ecco cosa provo per lei.
Quando arrivo davanti alla villetta, scendo dall’auto e mi guardo un po’ intorno.
Suonare non è una buona idea, potrei svegliare qualcuno. 
Sempre che in casa ci sia qualcun altro oltre a lui.
Mi dirigo verso il giardino sul retro facendo attenzione a non far rumore e mi blocco non appena scorgo una figura illuminata dalla luce della luna.
È lui.
Il mio cuore pare scoppiarmi nel petto da quanto batte forte.
- Pss -
Alza la testa e sobbalza, spaventato.
- Chi c’è? - sussurra, tenendosi la coperta sulle spalle.
Muovo qualche passo verso di lui ed esco dall’ombra per farmi riconoscere.
- Sono io… -
- Ommioddio - dice, spalancando sia occhi che bocca - G-Gerard?! - 
Gli sorrido e annuisco, cercando di trattenere le lacrime che mi pizzicano gli occhi.
Non è cambiato per niente, è ancora così bello da farmi rabbrividire.
Scende dagli scalini di legno e mi viene incontro, senza mai staccare gli occhi dai miei.
- C-cosa f- -
Non lo faccio nemmeno finire di parlare, ho bisogno di lui.
Lo bacio e lo sento trattenere il respiro.
Respira amore mio, adesso potremmo farlo insieme.
- Ti amo - 
Gliel’ho detto.
Dovevo.
Quando riapre gli occhi e fa un passo indietro, noto che ha le guance rigate dalle lacrime.
Eccomi che ti seguo, ma io sono felice.
- Gee… -
Mi si butta letteralmente addosso, stringendo il mio petto e piangendo allo stesso tempo.
- Anche io ti amo… d-dio, mi sei mancato così t-tanto - 
I singhiozzi si fanno un po’ più acuti e mentre cerco di calmarlo, gli faccio segno di fare silenzio.
- Mi dispiace tanto, non volevo lasciarti i-io… mi hanno chiuso in casa e- - 
Lui mi zittisce all’istante, baciandomi come non mai.
Ne ha bisogno.
Tanto quanto me.
Sono ancora vivo?
Come ho potuto sopravvivere senza tutto questo, senza di lui?
- Lo so, Mikey mi ha sempre detto tutto - 
Gli accarezzo la guancia e lo guardo negli occhi, sorridendo.
- Anche a me… di te, cioè- ma che ti hanno fatto? - dico, riferendomi a quando i suoi lo picchiavano… o più che altro, il padre.
Lui scuote la testa e accenna un sorriso - Adesso sto bene - 
Lo vedo amore mio, lo vedo e ne sono felice.
Ma dobbiamo muoverci o Lynz si accorgerà della mia assenza.
- Scappiamo Frankie, vai a prendere la tua roba e scappiamo - 
Annuisce e dopo avermi lasciato un bacio, corre in casa per prendere l’occorrente.

Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, a quando avevamo 18 anni e gli proposi di scappare insieme. 
Ma la situazione è cambiata.
Credo sia… migliorata.
È tutto più facile perché abbiamo l’età per poterlo fare e i nostri genitori non possono più rinchiuderci in casa, obbligandoci a studiare e nient’altro.
Ora avremo così tante cose da raccontarci, tanti momenti da recuperare…
Era andato tutto perso e nei primi mesi, crebbi davvero di non potercela fare.
Non valevo più niente senza di lui, ero solo.
E per di più non potevo fare niente per proteggerlo, era esposto a cose più grandi di lui che non era in grado di combattere.
Se ci fossi stato io, se avessi lottato per davvero, nessuno sarebbe riuscito a separarci.
Nessuno.
Ma come ho detto prima, so di essere stato un codardo.
Non meriterei nemmeno più il suo amore.
Ma vi prego, non toglietemelo.
Se sono riuscito a sopravvivere per quei 2 anni, è stato solo grazie alla consapevolezza che fuori le mura della mia prigione, Frank c’era e mi aspettava.
Era li per me, mi amava ancora e anche se non potevo né vederlo né sentirlo, sapevo che mi avrebbe aspettato per sempre.
E ringrazio il cielo che sia andata davvero così, che mi abbia aspettato per tutto questo tempo.
È anche grazie a Mikey che ho superato quel periodo, mi è sempre stato vicino.
A dire il vero era l’unico a farlo… 

Torno in auto e mi sembra passata un’eternità, quando vedo uscire Frankie con in spalla un enorme borsone e sull’altra, la sua amata chitarra.
Già da giovane era amore per quello strumento.
Per la musica.
Mi dedicava sempre qualche canzone e io in cambio, gli regalavo i miei disegni.
Sistema la sua roba sul sedile posteriore e poi sale in macchina, sedendosi accanto a me.
- Lo stiamo facendo per davvero? - 
- Sì amore mio, e questa volta è per sempre - dico, abbracciandolo - Niente e nessuno ci separerà più, okay? -
Lui annuisce e mi guarda con gli occhi ancora lucidi.
È così bello.
- Frank, io te lo devo dire… -
- C-cosa? - balbetta, guardandomi allarmato.
- Due anni fa sono stato uno stupido a non lottare, mi odio per questo e- aspetta… mi dispiace di aver permesso loro, di farci del male e… separarci - 
Sto tremando, ma sono felice.
- Gee… -
Lo blocco ancora, non ho finito.
- Avrei dovuto ritentare, ti ho perso troppo facilmente e- non voglio rifare gli sbagli che ho commesso, non permettermelo - 
Scoppio letteralmente a piangere e lui mi stringe a se, baciandomi il viso e le labbra.
Come mi era mancato tutto questo… lo rivoglio ancora.
Perché mi hanno tolto il tuo amore, le tue coccole, i tuoi sorrisi? 
Devono esser stati pazzi.
Anzi, lo sono ancora.
- Gee, non è colpa tua, okay? - dice, prendendomi il viso tra le mani - Eravamo giovani ed è normale commettere degli errori a quell’età. Solo… solo non lasciamoci più, okay? - 
Annuisco energicamente e lui mi sorride. 
- Piuttosto mi sparo -  dico, asciugandomi le guance bagnate.
- Se mai ne riparliamo, mh? - 
Certo amore.
Che poi con che coraggio potrei uccidermi? 
Non lo farò mai, in questo modo lo lascerei solo ancora una volta quindi… no, mai. 
Forse sarebbe meglio partire…
- Sei pronto, amore? - 
- Come non mai - dice, stringendomi la mano - Ripartiamo insieme? -
- Ripartiamo da noi e vedrai che saremo finalmente felici - 
Lui si sporge verso di me e mi lascia un leggero bacio sulle labbra. 
- Andiamo - 
Gli ubbidisco ed accendo l’auto, imboccando la strada per dirigermi verso il limite della città.
Chissà dove ci porterà questa strada.
Non ho una meta precisa, però so che ovunque andrò, sarò sempre a casa, perché al mio fianco ci sarà Frank.
Ora che l’ho ritrovato non me lo lascerò portare via un’altra volta.
Siamo pronti ad essere liberi.
Solo con noi stessi e nient’altro.
- Ci basteremo? - 
- Oh… puoi contarci, Frankie - 





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Buon-qualcosa, Gente! 

Sì, ci vedete bene: è a rating verde e quindi so già che la maggior parte di voi la sorvolerà e nemmeno leggerà proprio per questo motivo (compresa la mia migliore amica, vero? -.-') e dovviamente perchè fa così schifo da non essere nemmeno aperta.
Non so perchè ultimamente mi vengono 'sti idee un po' malinconiche ma capitemi, l'ho scritta ieri mentre guardavo i video dei Chem e di TDK e ASOFM quindi...
Va beh, esigo un vostro parere.
Lanciatemi pure i pomodori o qualsiasi cosa ma fatevi sentire.
*fa un respiro profondo*
Buon-qualcosa a tutte/i :3



  
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