Princéss
Mi dispiace. Perdonami. E’ tutta colpa mia. Vorrei che tu
potessi sentirmi, vorrei avere il coraggio di dirtelo; che non è colpa tua, e
che andrà tutto bene. E che non devi piangere.
Non avrei mai dovuto gridare a quel modo, non avrei dovuto gridarti quelle cose; cerca di capirmi, piccola
Hime, cerca di capire come stavo, che cosa ho pensato, il mondo che mi crollava
addosso e il rombo sordo del sangue nelle orecchie; riesci a immaginarlo? No,
come potresti, un sentimento tanto vile.. no, tu non potresti mai capire che
cosa ho provato, quando sono entrato in camera tua e ti ho visto stretta a quel cane.
Adesso sono calmo, adesso non sento più il sangue che mi scoppia nelle
vene; ma sarebbe meglio, perché adesso sento i maledettissimi sensi di colpa
schiacciarmi sotto il loro peso, e se tu fossi qui con me ora, se non fossi
fuggita chissà dove, potresti sentire anche tu il rumore delle mie ossa che
scricchiolano e si spezzano, sotto quell’immane peso.
Sei fuggita di notte, correndo, mentre io e quel cane rognoso ci azzannavamo a
vicenda, mentre ti gridavo dio sa cosa, perché
sei andata con lui, non è così? Non mentirmi cazzo, per quale
razza di idiota mi hai preso? Vuoi davvero prendermi per il culo così
facilmente? Sei soltanto una sgualdrina, ti è bastato che voltassi la testa per
aprire le gambe a questo figlio di puttana, vero?
Dio, sono un mostro; ed è quasi l’alba, e io non ho idea di dove tu sia, se
stai bene, mi sento morire, perché ho una stramaledettissima paura, paura da
non reggere, paura che ti succeda qualcosa, paura di perderti.
Ti prego, non mi lasciare. Sono uno stronzo, lo so, mi dispiace.
Non avevo nessun diritto di gridarti quelle cose. Dopotutto non stiamo neanche
insieme
(non ho avuto nemmeno il coraggio di
dirti che ti amo, che uomo di merda sono)
Tu non mi hai mai abbandonato, mi sei sempre stata vicino, discretamente,
gentilmente, dolcemente; e io come ti ho ripagata? Trascinandoti in situazioni
suicide, rischiando la tua vita per
salvare quella di un’altra donna.
Adesso capisco perché eri con lui.
Scusami, scusami, scusami.
Guardami bene, perché adesso sono io che sto piangendo, perché sono uno
stronzo. E mi dispiace, e non basterebbe tagliarmi le vene qui, davanti a te,
per ripagarti di tutte le sofferenze che hai patito per colpa mia.
Mi dispiace anche per aver colpito lui.
Decisamente, ti merita molto più di me.
Mi dispiace, finalmente avresti potuto godere di un po’ di tranquillità, e la
mia ennesima cazzata ti ha rovinato la vita. Lui non avrebbe avuto occhi che
per te; lo so, cosa credi, ti ha sempre
guardato con dolcezza, quando ti rivolgeva la parola i suoi toni si
addolcivano, e ti sorrideva come io
non ti ho mai sorriso. Non ho il diritto di presentarmi di punto in bianco
e pretendere che mi consegni seduta stante il tuo cuore solo perché finalmente mi sono deciso. Sono davvero un mostro. E tu
piangi, senza tregua, per colpa mia.
§§§
Quando finalmente ti ho trovata eri lì, in casa sua.
Non piangevi, eri triste, ma avevi smesso
di piangere.
Lui era riuscito a farti smettere di piangere. Lui, non io.
Io sono capace solo di farti piangere.
Mi dispiace.
Tutto quello che posso fare ora è smetterla di intromettermi
(e lasciarti vivere la tua vita, con
lui, in modo che tu sorrida sempre)
Eh si, brutto cagnaccio rognoso, sei uno stramaledetto botolo fortunato.
Principessa, adesso tu sorridi, e questo è quello che conta; adesso è il mio
turno di soffrire in silenzio. Vedremo se sarò altrettanto bravo. Ma non so se
ci riuscirò sai? Non credo di avere la forza che hai tu. Anzi, è probabile che
faccia altre cazzate di questo genere, che incasini di nuovo la vita di tutti,
e solo perché sono un fottuto egoista.
In fondo, anche Abarai si merita questa felicità.
Lui qualcuno da amare non l’ha mai avuto. Spero che lei possa insegnarti che
cosa significa nascere e morire negli occhi di chi si ama. Ma forse questo lo
sai già.
Dal canto mio, non smetterò di odiarti e maledirti, brutto botolo pulcioso che non sei altro, e che tu sia dannato
anche per quest’occhio nero; ma penso che nessuno dei tuoi pugni sia mai stato
tanto giustificato quanto questo. Mi hai frantumato uno zigomo, maledizione a
te. Mi meritavo di peggio. Avresti dovuto passarmi da parte a parte con quel
tuo babbuino inquietante. Ma non l’hai fatto, anche se, di la verità, avresti
voluto tanto.
Beh, non saprò mai perché ti sei limitato a lasciarmi questi leggeri ematomi. Forse perché in fondo
hai capito perché l’ho fatto; forse perché nelle mie condizioni avresti fatto
la stessa cosa per lei. Si. Certo. Continua a sognare, Ichigo.
(Lui non è mica coglione come te)
Beh, principessa, ti auguro di essere felice col tuo cagnolino. Io ti
aspetterò. Starò in silenzio, in un angolo, così che tu non mi veda, così che
tu non debba sopportare la mia presenza ingombrante, satura di brutti ricordi,
di ricordi dolorosi; ma ci sarò. E aspetterò che tu ti ricordi perché mi amavi
tanto.
(Dio, ti prego, fa che non sia davvero
innamorata di lui)
Buonanotte Orihime
Ti aspetterò per sempre,
Principessa
NOTE DELL'AUTRICE:
ok, lo ammetto.
E' tutta colpa della cioccolata però. Di solito non scrivo roba così melensa (certo, continua a ripetertelo -.-) giuro. Vabbeh, commentate PERFAVORE e ditemi che ne pensate, ok?