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Autore: Yvaine0    21/09/2013    4 recensioni
Louis Tomlinson non fa che sbuffare, è irrequieto e sempre di fretta, terrorizzato all'idea di sprecare il proprio tempo. Un po' come il Bianconiglio.
Zayn Malik sbadiglia continuamente, ogni tanto sospira, dorme troppo ma mai abbastanza e vive in attesa - di cosa, per il momento, non lo sa. Qualcuno dice che ricordi il ghiro nella teiera del Cappellaio.
Harry Styles alterna momenti di estrema saggezza ad altri in cui non fa che cantare e, a volte, mescola le due cose. Louis non sa se considerarlo un idiota o un piccolo genio, ma sa per certo che ha un sorriso da Stregatto.
high school!AU - Louis/Zayn
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Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer! Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle entità realmente esistenti citate, nè offenderle in alcun modo. Tutti i fatti narrati sono puramente inventati o sola fonte di ispirazione.



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Come il Bianconiglio
con il ghiro (e lo Stregatto)


 

Louis Tomlinson la mattina arriva all'armadietto, lo apre e sbuffa. Prende i libri, lo chiude, sbuffa ancora. La sua permanenza a scuola è tutto uno sbuffare, da quando arriva fino a quando se ne torna a casa.

Louis Tomlinson è per definizione un tipo impaziente. Non ha voglia di aspettare che i professori distribuiscano il compito in classe – che ansia, perché non fanno in fretta?–, che Liam Payne si ricordi di portargli, tra una lezione e l'altra, il libro di letteratura che gli ha prestato – quindi glielo lascia e va in classe senza. La campanella non suona mai abbastanza presto per lui; il professore di fisica non si sposta abbastanza in fretta da davanti alla lavagna, una volta annotate le formule; Hannah non arriva mai puntuale al luogo di incontro per pranzare insieme, motivo per cui Louis ha smesso di aspettarla.

Il mondo sembra sempre scorrere troppo lentamente per Louis e lui non ha alcuna intenzion di aspettarlo.

*

Zayn Malik la mattina si sveglia e l'aria comincia a uscire prepotentemente dalle sue labbra ad intervalli più o meno regolari – anche se nel suo caso si tratta per lo più di sbadigli, accompagnati da qualche sospiro.

Zayn affronta la vita a suon di sbadigli e troppa pazienza. Tutto sembra correre troppo veloce per lui, che per lo più si limita ad aspettare, anche se non saprebbe bene dire cosa. Lui aspetta e basta, che quel non-sa-cosa arrivi, perché prima o poi farà la sua comparsa e lui si accorgerà che è arrivato il momento.

Il momento per cosa?, è solito chiedergli il suo amico Niall, un irlandese del suo anno che e a mensa mangia troppo in fretta e ride rumorosamente attirando gli sguardi di molti. Zayn non conosce la risposta, per cui si stringe nelle spalle e torna ad aspettare, sbocconcellando il pranzo, mentre Niall se ne sta seduto accanto a lui, la chitarra imbracciata, e gli fa compagnia.

Durante le ore di lezione dorme, pensa ad altro o scarabocchia fogli di carta. Semplicemente aspetta lo scorrere delle ore, dei mesi, degli anni. A Zayn non è mai importato molto del liceo, lo frequenta solo per volere dei genitori, i quali, a detta sua, si preoccupano fin troppo per la sua istruzione. Lui sta solo aspettando qualcosa.

*

Harry Styles ha quindici anni – quasi sedici, ci tiene a specificare– e un sorriso da Stregatto, per comunicare canta anziché parlare ed è cresciuto tra le donne. Quest'ultima caratteristica, secondo Niall, fa di lui un rammollito. Secondo Louis, invece, che Niall non sa nemmeno chi sia e, tra le donne, ci è cresciuto tanto quanto lui, questa particolarità li rende più svegli – a discapito della sua tendenza a canticchiare in continuazione, che a volte gli dà parecchio sui nervi.

Louis è pronto a riconoscere davanti a tutti i suoi coetanei, infatti, che gli uomini sono stupidi – sì, anche Brad Pitt, anche se ha sposato Angelina Jolie–, se glielo chiedi. Non sa se sia una questione cromosomica, sa solo che tutti gli uomini adulti che ha incontrato nella sua vita sono emerite teste di ca-... di cavolo– e se si corregge è solo perché Harry ridacchia, sorride sornione e cambia argomento, quando Louis usa la parola “cazzo”. Lo è il professor Carter di ginnastica, che gli strilla dietro che dovrebbe seriamente fare più addominali, se vuole mandar via quella pancetta che si ritrova; così come suo padre, che ha piantato sua madre dopo anni di matrimonio per una donna più giovane, abbandonandolo con un figlio dalle speranze distrutte, e anche quello di Harry, che addirittura aveva due famiglie e, ad un certo punto, ha semplicemente scelto l'altra – Louis non ha idea di come Harry possa volergli bene lo stesso, davvero. È una sadica testa di cavolo il preside Hemming, che pare non possa fare mai uno strappo alla regola e sembra adorare sospendere gli studenti che trasgrediscono le regole. E, per quanto sua madre si fidi di lui, Louis è convinto che anche il suo nuovo marito, quello di cui lui ha preso il cognome e gli ha dato quattro sorelle, sia fondamentalmente uno stronzo, perché... perché non può essere altirmenti. Louis non ricorda un solo adulto di sesso maschile che nella sua vita abbia avuto un ruolo positivo. Ecco perché si circonda di ragazze di ogni età e stringe amicizia solo con ragazzi più piccoli, ecco perché non vuole che le sue sorelle passino troppo tempo coi maschi – che prima o poi cresceranno–, ecco perché Louis Tomlinson è convinto che non crescerà mai. Rimarrà giovane e testa calda per sempre; lo sa, se lo sente, l'ha deciso.

Harry, dicevamo, che è cresciuto tra donne, è leggermente più saggio dei suoi coetanei; ecco perché Louis spreca il proprio tempo con lui: parla fin troppo lentamente, sì, e canta davvero troppo, ma almeno non dice cose troppo idiote e, per di più, è più piccolo di lui, cosa che lo rassicura riguardo al suo essere testa di cazzo.

È per via della sensibilità nata dalla sua esperienza di vita, se Harry sa che tutta la fretta che caratterizza Louis nasce dalla sua profonda insicurezza; è irrequieto poiché privo di qualunque certezza e non ha fondamenta su cui costruire la propria vita. È così impaziente perché si sta preparando a vivere, si sta preparando per qualcosa che non ha ancora trovato, ma quando succederà darà un senso a tutto quel correre e sbuffare come una locomotiva.

Naturalmente, quando Harry dice certe cose, Louis si rimangia tutte le lodi con cui ha decantato il suo – tutto d'un tratto infimo– intelletto: quel moccioso con le fossette è un emerito idiota a cui piace dare aria alla bocca per fargli perdere tempo. Quindi Louis lo abbandona ovunque egli sia e se ne va di gran carriera.

Harry, intanto, lo osserva andar via canticchiando con un sorrisetto allusivo “Puoi volar”, direttamente dalla versione Disney di Peter Pan.

*

L'unico momento della giornata scolastica in cui Zayn Malik smette di aspettare che il tempo passi e accende il cervello è l'ora di letteratura inglese. Una volta ha confessato a Niall che un giorno gli piacerebbe insegnare quella materia, per far comprendere agli altri quanto fenomenale sia l'arte della scrittura. Zayn non è bravo a scrivere, ma è bravo a leggere; legge continuamente tra le righe, coglie dettagli, carpisce i messaggi nascosti. Dietro ogni parola si trovano sentimenti, quando ciò che si legge è un'opera di qualità; ci sono emozioni, teorie, paure, pensieri inconsci. Ha sempre pensato che uno scrittore imprima sulla carta anche cose che non sa di sapere, che non ha idea di poter insegnare agli altri. Un buon lettore le trova, le impara, le interiorizza. Ecco come Zayn ha scoperto di dover aspettare qualcosa: leggendo. La letteratura gli ha insegnato a sperare. Quello che gli manca, però, è proprio quel qualcosa che gli insegnerà anche a vivere, dandogli un motivo per farlo.

Quando Zayn fa questi discorsi, Niall lo guarda in silenzio, poi gli batte una mano sulla spalla ed esclama un divertito e poco convinto “Se lo dici tu!”, ma non lo contraddice, perché, insomma, lui in vita sua ha letto un solo libro e nemmeno per intero. Per lui la letteratura è solo un mucchio di parole, per lo più vecchie, alcune addirittura diversi secoli, che a lui non dice proprio niente. Zayn legge tra le righe della vita, mentre lui è molto se capisce il significato letterale di ciò che legge sui volumi scolastici. Niall quindi si fida e basta, anche se non capisce a pieno ciò che il suo amico vuole dire.

È qui che Zayn sospira, ormai rassegnato all'idea di non essere capito.

*

Louis sostiene che il professor Preston di letteratura sia uno dei più grandi esempi di testa di cazzo che la John Locke High School abbia da offrire. È quel professore che arriva sempre con almeno dodici minuti di ritardo a lezione, nonostante siano gli studenti a dover migrare di aula in aula al cambio di ogni ora, perché lui ha “un disperato bisogno di bere il caffè, la mattina”. Come se questo non fosse abbastanza, gli anticorpi di Preston sembrano essere più pigri di lui, motivo per cui anche il più piccolo raffreddore gli causa chissà quale disagio, per cui non lo si vede a scuola per giorni. E Preston li prende tutti, i virus che circolano, per non parlare delle influenze e i mali di stagione: tutti, nessuno escluso! Nonostante ciò, comunque, il preside è troppo tirchio per pagare un supplente che lo sostituisca in quei – fin troppi– giorni, motivo per cui loro gli alunni di quella classe sprecano un sacco di tempo in compagnia del bidello Philippe, cinquantenne dall'accento francese e, ovviamente, testa di cazzo.

E Preston, quando fa lezione, legge troppo lentamente, nella convinzione di dare più musicalità alla frase, quando invece ne fa solo perdere il significato. Impiega settimane e settimane per riconsegnare un compito in classe corretto, tanto che nel frattempo probabilmente loro ne hanno già svolto un altro.

Se non fosse che Louis ama la letteratura inglese – e che lo studio della materia è obbligatoria, gli ricorda Harry–, lui avrebbe già lasciato quel corso.

Per compensare l'incompetenza di Preston, Louis ogni tanto, durante la pausa a pranzo, sgattaiola in biblioteca con una lattina di coca e qualche pezzo di pane rubato dal vassoio di Harry e legge. Legge un sacco, legge in fretta, cercando di immagazzinare più informazioni possibile. Liam a volte gli chiede perché sprechi del tempo in quel modo, se è sempre così di fretta, ma Louis in tutta risposta lo guarda sprezzante e poi torna alla propria lettura, senza aprir bocca se non per ridere della sua ingenuità. Tanto per cominciare, non sta rubando del tempo a nessun'altra attività: pranza – contro le regole della biblioteca– mentre legge, fa due cose in una volta. In secondo luogo, leggere non è mai una perdita di tempo. Louis sa che non esiste modo migliore per spendere le proprie ore. Inoltre, è solo leggendo che Louis perde la cognizione del tempo; allora smette di provare quell'irrequietezza che lo accompagna durante tutto il corso della giornata, non ha più quell'assurda convinzione di star sprecando la propria vita.

Ed è in biblioteca che Louis incontra Zayn Malik.

*

Zayn entra in biblioteca, l'aria densa di polvere gli riempie i polmoni e lui, invece che starnutire, sbadiglia e si stiracchia.

A starnutire è qualcun altro: un ragazzo con i capelli castani tagliati a scodella, seduto ad un tavolo ricoperto di volumi tra una lattina di Coca Cola e un tovagliolo di carta coperto di briciole di pane, che si spargono ogni volta che lui volta una pagina.

Zayn dunque si avvicina ad uno scaffale, cerca il libro che ha deciso di leggere, naturalmente non lo trova. Fa una smorfia, sbuffa, senza protestare ne sceglie un altro e si siede per terra, lì dov'è. Mentre lo sfoglia non può fare a meno di sbadigliare di nuovo – forse dovrebbe seguire l'esempio del professor Preston e bere il caffè la mattina, così eviterebbe di assopirsi in continuazione.

Premettendo che non è mai stato un tipo molto irritabile, trova che la compagnia di quel ragazzo sia insopportabile. Porta con sé un'atmosfera irrequieta che lo turba, come se fosse circondato da onde negative che incasinano lo stomaco di Zayn. Gli mette ansia: non sta fermo un minuto, passa da un libro all'altro, sorseggia la bibita dalla sua lattina, si alza, prende un libro, si siede, lo sfoglia, lo sbatte sul tavolo, sbuffa. Sbuffa un sacco, Zayn non ha mai sentito nessuno sbuffare così tanto in tutta la sua vita. Anche mentre legge, quel ragazzo sbuffa.

E Zayn sospira, per cercare di allontanare le vibrazioni negative – o qualcuna di quelle stronzate sull'aura e i chakra a cui non ha mai creduto, anche se al momento si vede costretto a ricredersi. Cerca di isolarsi, immergersi nella lettura, ma non ci riesce, perché quel tizio lo disturba. È sempre stato un tipo paziente, però, quindi sospira e cerca di concentrarsi, senza fargli notare quanto sia molesto.

*

Gli sbadigli di quel ragazzo lo infastidiscono. Louis, oltre ad essere per definizione impaziente, è anche parecchio irritabile e più sfacciato di quanto non si creda. Ecco perché, dopo un quarto d'ora di sbuffi, sbadigli e sospiri, si alza, gli si piazza davanti e gli chiede se ha finito di disturbarlo.

Lui ci mette così tanto a distogliere lo sguardo dal libro e rispondergli, che Louis nel frattempo ha già preso in considerazione l'idea di andarsene almeno tre volte, salvo poi sbuffare e rimanere sul posto per pura testardaggine.

Zayn lo guarda con gli occhi ancora lucidi per l'ultimo sbadiglio e un po' spenti per il sonno che si porta sempre dietro. Inarca le sopracciglia da dietro gli occhiali da vista e borbotta uno “Scusa?”; davvero non capisce come possa lui dargli fastidio.

Louis sbuffa, allontana l'apprezzamento che gli è venuto in mente guardandolo, si toglie gli occhiali e li pulisce sull'orlo del maglione della divisa, giusto per non sprecare quel tempo inutilmente, mentre gli spiega quanto i suoi sbadigli rumorosi lo urtino. E i sospiri. Louis gli comunica con una franchezza invidiabile che ha sempre detestato i sospiri della gente: sono così affranti e stanchi e rassegnati. Perché rassegnarsi? Se si vuole qualcosa, bisogna muovere il sedere, non è perdendo tempo a rimpiangerla che la si otterrà.

Zayn rimane in silenzio e lo guarda, mentre l'altro parla. A Louis non importa solitamente l'opinione altrui, ma quel ragazzo lo sta guardando in modo strano, che gli dà sui nervi. Quindi sbuffa di nuovo e, quando Zayn sospira, gli dà un leggero calcio sulla gamba piegata, come a punirlo. Allora non lo sta ascoltando!

Oh, sì, lo sta ascoltando, solo che non gliene frega niente, di quello che un petulante sconosciuto ha da dirgli. E, per la cronaca, Zayn crede proprio che dovrebbe darsi una calmata: il suo atteggiamento è ansiogeno.

Louis sgrana gli occhi e apre la bocca, interdetto dalla sfacciataggine con cui quel ragazzo – sicuramente più piccolo di lui, perché non l'ha mai visto a lezione né in gita– gli sta parlando. Sbuffa una risatina incredula, poi gli toglie il libro dalle mani e, per puro dispetto, lo chiude. Ne legge il titolo, storce il naso, suo malgrado non può negare che sia una lettura interessante – lui l'ha riconsegnato in biblioteca solo qualche settimana prima. Lo chiama hipster; solo perché indossa occhiali grandi e legge classici per hobby, non ha il diritto di guardarlo dall'alto in basso.

A quel punto Zayn ridacchia. Hipster? Lui, davvero? Sbadiglia, poi si alza pigramente in piedi e, oh!, esclama, forse non può fare a meno di osservarlo dall'alto in basso, visto che conta qualche centimetro in più.

E Louis a quel punto, accigliato, ha il coraggio di chiamarlo impudente, dal basso della propria impareggiabile insolenza. Questa è prepotenza bella e buona, dice.

Zayn spalanca le braccia; non ha fatto niente, si giustifica.

Oh, che chiuda il becco! È un insopportabile ragazzino con un ego smisurato.

Zayn sta per farglielo notare, che lui, a dire il vero, non ha detto proprio nulla di fouri dalle righe, non ha cercato di attaccare briga, ha solo risposto a tono, ma si trattiene. Lo osserva: è indispettito e irrequieto, parla a vanvera, poggia il peso su di una gamba sola, il sedere leggermente sporto all'infuori, proprio come fanno le ragazze, mentre gesticola, sbuffa e alza i furbi occhi azzurri al cielo. Lo trova indifeso e per questo decide che Louis gli piace.

*

Due settimane dopo, la convivenza in biblioteca all'ora di pranzo è diventata un'abitudine. Zayn ha imparato che Louis non è affatto indifeso; è isterico, piuttosto, ma questo non gli impedisce di divertirsi da morire ad irritarlo e poi osservarlo mentre dà di matto.

Zayn nemmeno ascolta le sue farneticazioni, il più delle volte, si limita a studiare i suoi gesti, ascoltare il tono acuto della sua voce, incassa gli scappellotti e tutte le sue piccole vendette fisiche limitandosi a riderne. Ciò non toglie che sappia ascoltarlo; in quelle due settimane ha scoperto che gli adulti di sesso maschile sono adulti, che Louis non ha obiettivi e per questo soffre. Sa che non vuole averne, che non vuole crescere, che l'imminente scelta di un college lo sta letteralmente uccidendo. Sa che Louis si circonda di ragazze – ma non tante, perché parlano sempre troppo– e di ragazzi più piccoli, perché i coetanei stanno iniziando a crescere e Louis sa che allora non potrà più fidarsi di loro. Ecco perché non parla più con il suo amico Stan, ma passa gli intervalli e i pomeriggi con Harry Styles del secondo anno.

Sa che Louis Tomlinson ha iniziato a leggere per dispetto a suo padre, durante i weekend a casa sua, quando lui voleva a tutti i vosti far conversazione, poi non ha più smesso di farlo, perché distanziarsi dalla realtà immergendosi tra le pagine di un libro è risultato essere proprio ciò che gli serviva – per farlo arrabbiare, per alloranare quell'uomo da sé, per dimenticare la delusione che gli impregnava le ossa.

Ora sa che Louis è deluso, spaventato e tutta la sua fretta non è che un disperato tentativo di guadagnare tempo e non dover crescere. Sa che lui odia sentirsi psicanalizzato, è troppo orgoglioso per dare ragione agli altri, a meno che loro non siano della sua stessa idea, e che gli puzzano i piedi, perché indossa sempre le scarpe da ginnastica senza calzini.

Quando passa il proprio tempo con lui, Zayn non sbadiglia mai, nemmeno una volta, nemmeno se contagiato da qualcun altro. In compenso sospira tanto, ma solo per indispettire Louis.

*

È passato un mese da quando ha parlato con Zayn per la prima volta e ora le cose stanno più o meno così: Liam è convinto che Louis abbia una tresca segreta con qualcuno, Harry continua a fargli notare che nel bel mezzo di una conversazione di blocca a fissare il vuoto e Louis sente fastidio allo stomaco. Quando gli si chiede il perché, dà la colpa alla sua fidata gastrite cronica, che lo accompagna da quando quella sua irrequietezza costante si è impossessato della sua vita.

Harry sa benissimo che il disturbo di Louis non ha niente a che vedere con la gastrite, piuttosto con gli occhioni da cerbiatto di Zayn Malik. La risposta di Louis a questa insinuazione varia a seconda del suo umore: se non ha ancora visto Zayn, ricopre il povero Harry di insulti; se invece l'ha già incontrato, si limita ad incolpare il nuovo amico del proprio nervosismo e del conseguente mal di stomaco. La seconda versione è quella che sicuramente si avvicina di più alla realtà, che Louis comunque negherà fino alla morte, pur di non dare ad Harry la soddisfazione di aver ragione.

Harry in ogni caso è sveglio e Louis non può negarlo. Di fatto si è accorto che Louis ora controllo l'orologio con un diverso tipo di impazienza: è speranzoso e non più insofferente; in più, lo fa solo di rado e mai dopo l'ora di pranzo. Ha perso qualche chilo, pare, e sbuffa sempre troppo, ma meno del solito.

Da quando Harry glielo ha fatto notare, Louis sbuffa anche con più frequenza di prima, per non dargli ragione, ma questo non fa che confermare le teorie del minore: qualcosa sta cambiando.

Ecco perché ha smesso di litigare con il bidello Philippe ed è tornato a salutare Stan, anche se ancora non gli parla; ecco perché di tanto in tanto lo sorprende perso nei propri pensieri a fissare l'interno del suo armadietto come se ci fosse nascosto qualche tesoro, magari sorridendo tra sé. E poi non sbatte più porte e sportelli – a meno che non sia arrabbiato–, non insulta chi lo urta nei corridoi. È cambiato. È sempre il solito Louis isterico con un'ossessione per il tempo degna del Bianconiglio, ma è meno ansioso.

*

Quando Louis un martedì, all'ora di pranzo, entra in biblioteca di gran carriera, trova Zayn seduto a terra in un angolo e gli stampa le labbra sulle sue, il minore lo trascina per terra con sé, in ginocchio tra le proprie gambe piegate, e, mentre risponde al bacio, gli infila le mani nelle tasche posteriori dei pantaloni, perché, insomma, è da quando lo conosce che sogna di toccare quel culo.

Louis in tutta risposta si scosta, il volto arrossato, gli dà uno scapellotto e sbuffa infastidito: perché deve sempre rovinare tutto?

Zayn trattiene una risata e alza gli occhi al cielo; Louis parla troppo.

Questa volta il maggiore non fa tempo a rispondere, perché è Zayn a baciarlo, con trasporto, e Louis non riesce nemmeno a pensare di protestare in alcun modo, troppo preso dalle emozioni del momento.

È assurdo, se ci pensa: è corso in in biblioteca e ha baciato Zayn per dimostrare ad Harry – che, porca miseria, non la smette di canticchiare Love is in the air da quattro giorni– di non provare assolutamente nulla per lui, mentre ora si sta sciogliendo sotto il suo tocco morbido e allo stesso tempo possessivo.

*

A questo punto, le cose iniziano a cambiare. Harry cerca di farlo notare a Niall, che si limita ad annuire nonostante a lui sembri tutto estremamente normale.

Zayn non sospira più, sbadiglia solo la mattina e durante le ore di matematica; ha smesso di aspettare che la sua vita inizi: ora vive. Il ragazzo con cui esce – perché entrambi si rifiutano di identificarsi come l'uno il ragazzo dell'altro, lo trovano opprimente, nessuno dei due è tipo da etichette, sono spiriti liberi (ma fedeli).

Louis parla anche più di prima, parla di Zayn, di quanto sia insopportabile, sempre in ritardo, saccente, più alto di lui, più piccolo, più maturo. Non ha affato smesso di sbuffare, ma spesso, ora, lo fa con un sorrisetto sulle labbra, magari proprio per nascondere il proprio divertimento.

Insieme leggono, leggono un sacco. Litigano perché Louis ama leggere ad alta voce, cosa che invece Zayn detesta; litigano perché quando leggono dallo stesso volume, Louis finisce sempre troppo presto e non riesce ad aspettare che anche Zayn arrivi a fine pagina.

Zayn lo ha detto a Louis, che non può sperare di non crescere mai; è inevitabile, per quanto tempo guadagni con la sua fretta. Louis l'ha mandato al diavolo e non gli ha parlato per tre giorni, poi lo ha aspettato all'uscita da scuola e lo ha baciato davanti a tutti. Questa volta è stato Zayn ad arrabbiarsi, perché lui odia fare certe cose pubblicamente; è un tipo riservato e Louis lo sa benissimo, proprio per questo si diverte a metterlo a disagio.

Non importa se poi litigano, volano insulti, se non si parlano per giorni. Questo perché Louis, incredibilmente, si fida di Zayn.

Il più delle volte non lo sopporta e se ne lamenta, ma spera davvero, con tutto se stesso, che tornerà sempre da lui. Non ripone le proprie speranze nel sentimento che li lega, qualunque esso sia – non vuole pensarci, lui continua a non credere nell'amore: gli uomini sono troppo teste di cazzo per amare davvero–, ma in Zayn come persona e nei suoi bisogni.

L'amore è una stronzata, ne è ancora convinto. Sa, però, che Zayn ha bisogno di lui per non sprofondare di nuovo nell'attesa di Dio solo sa cosa. Tutto tempo sprecato, secondo Louis, ma di questo hanno già discusso tante volte.

*

Sono seduti tutti assieme ad un tavolo a mensa, oggi; Louis sta straparlando come sempre, Niall si lamenta del pessimo cibo della mensa, Harry canticchia Like a virgin di Madonna e Zayn lo ascolta ammirato, mentre Liam gli racconta dell'ultimo compito in classe di matematica – di cui francamente a lui non importa nulla.

Quando canta “Didn't know how lost I was until I found you”, Harry fa scorrere lo sguardo su loro due; allora Louis gli dà una spinta e lo fa cadere dalla sedia, mentre Zayn ridacchia pensando che il più piccolo di loro è sicuramente anche il più sveglio: nessun sa interpretare i comportamenti degli altri bene come Harry.

Zayn, al contrario di Louis, crede nell'amore. Crede nella potenza dei sentimenti, di ciò che lo lega a Louis e che, ne è certo, non è solo una questione di bisogno. Sostiene che non sia la sola presenza di Louis ad aver interrotto la sua attesa, ma ciò che li lega: è l'intreccio delle loro vite, delle loro dita, delle loro gambe, lo scontrarsi delle loro labbra e dei corpi a renderli inseparabili. È la loro capacità di discutere su ogni cosa, anche la più stupida, di avere sempre idee discordanti. È il continuo cozzare dei loro punti di vista, dei loro stili di vita e dei loro temperamenti a renderli una cosa sola. Sono i due lati della stessa medaglia, che mai si sono accorti di quanto fossero insignificanti, prima di incontrare l'altro e intravedere quella completezza che avrebbero raggiunto solo insieme – che stanno raggiungendo insieme. 




(Sto riscrivendo queste note per la seconda volta, perché, maledizione, mi si sono cancellate. ç_ç)
Saaalve! Ho riletto la storia solo a pezzi, ma spero che non ci siano grossi casini.
Mi rendo conto del fatto che sul finale scade un po', ma non sono riuscita a fare di meglio. Spero che comunque la storia non sia troppo male. ^^
Poi, uhm. Mi rendo conto che i personaggi di Alice in Wonderland sembrano non essere presenti e, di fatto, è così: sono solo termini di paragone per gli stili di vita di Louis (Bianconiglio) e Zayn (ghiro). :D Ora ho una strana voglia di shippare Bianconiglio/ghiro, ma mi tratterrò.
Ringrazio Onlyna, perché mi ha convinta a partecipare al Louis!fest facendomi così ricominciare a scrivere e uscire dal mio breve periodo di crisi mistica. :)
Credo sia tutto.
Grazie a chi è arrivato fino a qui. :3

  
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