Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Shine xx    21/09/2013    2 recensioni
"Ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate.
Ma spesso,siamo in grado di cambiarle."
Fino a che punto,una ragazza che sogna di diventare un modello in campo musicale,può aiutare il criminale più potente dell'intera america?Due vite opposte..uno stesso destino.
Lottare.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Whisper - fanfiction
-Dafne,ne manca una!
-Mamma,solo un momento,sono impegnata!
-Ok,ma sbrigati!
Nessun tipo di disordine,valigia pronta,stanza perfetta..questa è mia madre.
O meglio,questo è quello che pretende da me.
Accidenti,stare per ore in uno stato di fibrillazione non è facile!
L'idea di partire potrebbe suscitare felicità,ma anche timore,fidatevi.
Soprattutto se una delle mete è New York.Wow.
New York è sempre stato il mio sogno sin da quando ero bambina:mi ricordo che pregavo il nonno di raccontarmi i suoi viaggi in giro per new york
e di come era rispetto a Los Angeles..e io ne rimanevo affascinata.Cercavo foto,notizie..ogni cosa lo riguardasse.
E immaginavo che magari,un giorno,lì avrei trovato l'anima gemella con cui passare il resto della mia vita.
Mio nonno era una bravissima persona..lavorava per uno stilista famoso..era sempre una persona spensierata e piena di gioia.
Poi incontrò mia nonna:mia nonna era totalmente diversa da lui.
Era un'artista di strada,dipingeva quadri di giorno...e se ne andava a casa con un uomo diverso ogni sera.
Nonostante questo suo pessimo carattere,mio nonno si innamorò follemente di lei.
E che ci crediate o no,riuscì a cambiarla.
Perchè l'amore non si sceglie:non sei tu a scegliere di chi innamorarti..succede e basta.
Sommersa nei miei pensieri,non mi rendo conto che mia madre mi osservava appoggiata all'entrata della porta.
-Cosa c'è ora?-la guardo perplessa,ho fatto tutto quello che mi aveva chiesto.
-Valigia?
-Pronta.
-Vestiti?
-Pronti.
-Cellulare?
-Carico.
-Fotocamera?
Carica.
-Caricabatterie?
-Ce l'ho.
La mia voce era irritata.
-La maglietta che ti ho preparato oggi?
-Ce l'ho.
-Le foto?
-Ce l'ho..
Santo cielo,mia madre mi ha fatto portare qualche foto con tutta la famiglia per il timore che io mi dimentichi di loro.
In una foto c'è persino Teefy...il cane.
-Mamma,non parto per la guerra,dovresti saperlo..
-Credo che preoccuparmi per te sia un comportamento alquanto normale da parte mia.
Solo ieri avevi 5 anni e ora realizzi il tuo sogno..-si avvicina a me e mi dà un bacio a stampo sulla fronte.
-Mamma...
-Vai al lato opposto degli Stati Uniti,secondo te non dovrei preoccuparmi?
La guardo e capisce che non ha nulla da temere.
-Ho sperato tanto in questo..non manderò tutto in frantumi per qualche mio capriccio.
Mia madre sorride soddisfatta e si avvia verso le scale:-Sù,aiutami in tavola..così poi potremo salutarti un ultima volta.
-Vengo subito.-Faccio un sospiro e invio un messaggio ad Alfredo.
Lui?Beh lui è il mio migliore amico da quando avevo 5 anni.
Da piccolo mi ha sempre detto che sarebbe diventato un genio..e in effetti è così.
E' il direttore della più grande accademia del mondo:la New York Accademy..
E mi sento veramente realizzata nel poter insegnare lì..
Cantare,ballare..è sempre stata la mia passione.
Io devo tutto a quel ragazzo.
"Ciao Fredo,grazie di tutto...ancora."E' la millesima volta che gli invio lo stesso messaggio.
Ricevuto : "Ehii,preparati e poche carinerie..ci vediamo domani!"
Inviato : "haha,ok.ciao!"

***

Mi avvio giù per vedere cosa fare:comincio a posare i piatti in tavola,i bicchieri...
quando sento mio padre prendersela con il telegiornale del giorno.
-Che succede?
Nessuno mi risponde,troppo concentrati nel sentire le parole della giornalista..
così decido di ascoltare anchio.
"Ancora una volta,è lui il protagonista delle nostre cronache.
Un nuovo attentato è scoppiato nel centro di New York:il criminale Justin Bieber si aggira per le strade principali della grande mela e.."
-Ma tu guarda questo tipo,è da sbattere in galera!-urla mio padre.
-Io non so come mai non gli diano l'ergastolo..insomma,guardalo!E' ancora a seminare panico in quella città!-continua mia madre.
-Tu cosa ne pensi,tesoro?-dice mio padre,girandosi verso di me.
-...Dafne?
In realtà non lo stavo seguendo.
Guardavo ciò che c'era in tv.
'Un ragazzo di 18 anni che semina terrore a New York.'
Ripensando a questa frase,mi sembra tutto assurdo.
-Io non la penso come voi,papà.
Entrambi spalancano gli occhi.
-Non so,non mi sembra colpevole..insomma,ha qualcosa negli occhi..sembra...sembra triste.
In effetti sì.
Il suo sguardo era spento mentre la polizia cercava di portarlo su un auto bianca:sguardo fisso a terra e nessun segno di felicità per quello che aveva fatto.
Sembrava quasi...la vittima,ecco.
-Sì,certo,ora ci mettiamo a leggere le persone?-dice,alzandosi di scatto dal divano rosso.
-Tesoro..
Interrompo mia mamma:-Ora mi state dicendo che non devo partire perchè c'è un criminale a New York,vero?
E voi lo sapete che lì la gente muore ogni giorno e non sempre per colpa di quel ragazzo,vero?
Rimangono zitti per qualche secondo.
Mia madre viene verso di me e mi abbraccia:-stai attenta.
-Scusami,ho esagerato.Sarà meglio che ci muoviamo a pranzare,devi partire...
-Già.
Con mio padre non ho mai avuto un bel rapporto.
Mia madre mi ha cresciuto da sola per oltre 7 anni..e non ho mai sopportato questo fatto.

***
Finito di pranzare,mi lego i capelli..e mi avvio sopra a prendere le valigie.
Ci siamo..devo partire e non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro..
Saluto un ultima volta i miei genitori e mi avvio verso la mia macchina.
Stavo per iniziare una nuova vita:mio nonno sarebbe stato orgoglioso di me..
Mi ripeteva sempre che avrei realizzato il mio sogno,che ce l'avrei fatta..ed eccomi qui.
Ho un ricordo di mio nonno alquanto strano..era un giorno di primavera probabilmente,mi trovavo nel suo enorme giardino dietro casa.
Giocavo con lui..ad un certo punto gli chiesi ''Nonno,troverò mai la felicità a New York?"
Mio nonno mi accarezzò il viso e mi rispose:"Se ci credi,puoi.Se ci speri,avrai.Tutto ciò che sogniamo per lungo tempo diventa realtà."
"Nonno,non capisco."
Lui sorrideva."Sei ancora troppo piccola.Ascolta bene queste parole,piccola mia:lì troverai l'unica ragione che ti farà sorridere.
E ricorda,bella o brutta,se quella fortuna ha bussato da te...tienila stretta."
Ebbi molto tempo per riflettere su quelle parole.
Il giorno dopo,il mio nonno venì a mancare.
Fu il giorno più brutto della mia vita..mia madre mi raccontò che per circa 3 mesi,non parlai con nessuno..
Mio nonno era e sarà sempre una parte fondamentale di me.
Lui c'era sempre,lui era l'unico che mi appoggiava in ciò che facevo.
Ho di lui vaghi ricordi..piccoli ricordi che rimangono per sempre.

***
Penso tantissimo e non mi accorgo di essere giunta in aereoporto.
Lì avrei visto Alfredo,e non vedevo l'ora.
Mentre poggio le mie valigie,da dietro due lunghe braccia mi prendono i fianchi e mi stringono forte.
"FREDO!"urlo di gioia e gli salto addosso.
-Che bello rivederti..allora,sei pronta per ricominciare la tua nuova vita?
-La nostra nuova vita.-mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.-Se non sbaglio,hai un incarico per niente male,eh?
Ride.-Già.Su,avviamoci..domani è il tuo primo giorno di lavoro,ritardataria.
-Ritardataria?-rido anch'io.
-Sì,dovevi venire 2 minuti prima..
-Che grande problema!-ridiamo entrambi e ci avviamo verso l'aereo che avrebbe decollato con noi.
Arrivati nelle file scritte sul nostro biglietto di viaggio,ci accomodiamo.
Imposto "modalità aereo" sul mio cellulare e mi accomodo nel posto accanto al finestrino.
-Tremi.-mi dice,toccandomi la mano.
-E' la prima volta che prendo un aereo..
-Tranquillizzati,andrà tutto bene.
Appena l'aereo parte,sento il mio stomaco sottosopra.
Circa dieci minuti dopo,non sento più nulla..
-Ehy,sono davvero portata per fare viaggi!
Alfredo continua a ridere,anche quando si accorge che guardo attraverso il vetro.
-Fredo,devo chiederti una cosa.-la mia voce si era fatta più seria.
-Dimmi tutto.
Mi giro verso di lui:-Oggi ho sentito in televisione di un criminale che si aggira per le strade di New York..
ecco..tu che stai a New York da due anni..sai dirmi se è così pericoloso come lo descrivono in Tv?
-Parli di Justin Bieber?-ride,ma stavolta non in modo carino.-Scommetto che i tuoi genitori ti hanno fatto portare circa 50 giubbotti anti-proiettili..
-Non esattamente,ma me lo aspetterei da loro.
Fa un lieve sospiro.-Non è esattamente come lo descrivono..Non posso dirti più di questo..
Rimango perplessa.
-Lo conosci?
-Più di quanto tu creda.
-Ah.-rifletto.
-Perchè me l'hai chiesto?
Sento il mio viso leggermente caldo.E credo che Alfredo se ne sia accorto,mi sembra infastidito.-Perchè l'ho visto in tv.
Mentre lo riprendevano che andava verso una lunga macchina bianca,avevo uno sguardo assente.
-Assente?
-Sì,assente.Guardava per terra,e aveva un espressione innocente..come se...fosse stato obbligato.
Alfredo era a disagio.
-Da quando leggi le persone?
-Sentiti,sembri mia mamma.
-Sul serio,non mi interessa che espressione avesse..
-Oh,grazie per l'attenta conversazione.-mi giro dall'altro lato,e lui mi (ri)gira.
-Eddai,smettila!Scherzavo..-poi diventa più serio-seriamente,non lo so.Non lo conosco e non posso sapere cosa combina o no quel ragazzo..
-Ma se mi hai detto che sai chi sia..
-Dafne...sul serio....non posso dirti più di questo.
Lo guardo attentamente.
-Sul serio,chiudiamo l'argomento.
Rimango stupita.Da dove veniva tutta questa 'privacy d'identità?'
-Lui è molto,molto pericoloso.Se lo vedi in giro,cerca di evitarlo.E ora addormentati,il viaggio è lungo.-era irritato.
Mi giro dall'altra parte e faccio finta di respirare leggermente affannata per far finta di dormire.
Quella conversazione non ebbe più origine.
Strana,troppo strana.
Inoltre,non riesco a levarmi dalla testa l'immagine di quel ragazzo e quelle poche sequenze di immagini viste in quei 20 secondi:
sguardo assente,innocente,debole.
Involontariamente alle parole di Alfredo,se d'ora in poi mi capitava sotto gli occhi il ragazzo,non avrei fatto finta di non vederlo.

***
Alfredo si era addormentato,il volo era calmo..così decisi di alzarmi e prendere un bicchiere d'acqua.
Erano le 02:00 di notte,ma non avevo intenzione di riposarmi.
New York penetrava nella mia testa e faceva la lotta con il mio sonno.
-Ciao-una voce leggera,candida,proviene dalle mie spalle.
Mi giro e ricambio il saluto con un sorriso.
-Sono James Stone,e tu?-aveva un carattere decisamente solare e un pò logorroico.
-Dafne Cole,prossima insegnante alla New York Accademy..
Spalancò gli occhi.
-Io sono un allieva che viene da San Francisco!Piacere,prof!
Scoppiamo in una risata..Wow,le cose si stavano svolgendo abbastanza in fretta?
Ecco la mia prima allieva.
-Ah,ci rivedremo dopo questo volo,allora.-sul suo viso appare un bellissimo sorriso.
-Wow,lei è davvero giovane per insegnare a New York..ha iniziato presto a studiare canto?
-Direi di sì.-Rifletto su quello chiesto:-Come funzionano le cose lì?
-Lei è nuova.
-Wow,astuta osservazione.-Entrambe scoppiamo in una risata.
-Io sono studente da 10 anni..ho 19 anni e non mi sono mai pentita di questa scelta.
In teoria,lei dovrebbe l'insegnante che ci spingerebbe nel mondo della musica.
-Io?!
-Sì.
-Alfredo non mi ha parlato di ciò.
Rimango stupita su quello che mi ha appena riferito,di sicuro gli avrei chiesto spiegazioni.
Si guarda intorno velocemente.
-C'è anche lui in aereo?!-alza leggermente la voce e gli faccio segno di abbassarla.
-Sta riposando..se si sveglia,è insopportabile.
-Oh..ok.-fa cenno di aver capito,e abbassa il viso distogliendo lo sguardo.
Una voce in lontananza la chiama.
-Devo andare.E' stato un piacere conoscerla,prof.
-Ci risentiamo,eh!
-Sicuro!-mi risponde,e si allontana.
Non osavo immaginare quanti studenti c'erano su quell'aereo..al solo pensiero avrei conosciuto circa 30 persone in un'ora e arrivare a New York
con la testa estranea a qualsiasi nome sentito poche ore fa.
Erano le 03:00...
Vado a risedermi al mio posto,mi stringo il braccio di Alfredo,e cado in un lungo sonno.
A breve,avrei visto New York per la prima volta.
A breve,avrei reso orgoglioso mio nonno.
E chissà...
Magari avrei incontrato quel ragazzo che tanto continuava a tormentare i miei pensieri..
  
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