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Autore: slytherin ele    22/09/2013    3 recensioni
[Draco/Harry]
Harry, una domenica mattina, decide di portare la colazione a letto a Draco... ha un piano preciso in mente per come trascorrere la mattinata! Andrà tutto come previsto? Sì, ovviamente... ehm no, non esattamente...
Piccolo siparietto Drarry, spero vi diverta!
Aspetto i vostri commenti :)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa ff partecipa al “Flash Contest - Cominciate a scrivere!” di Vera Claire.

Questa ff partecipa al “ Harry Potter Slash contest” di RoseDust.

DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

I piani perfetti non sempre riescono alla perfezione!

 

Harry entrò di soppiatto nella stanza da letto, cercando di provocare il minor rumore possibile. Socchiuse la porta con una mano, mentre nell’altra reggeva un vassoio pieno di leccornie, una tazza di tè, una di caffè e un’ultima con del latte. La poggiò sul comodino, vicino al letto, mentre guardava Draco dormire nel loro letto. Sembrava un angelo in quel momento, peccato che svegliandosi diventasse il peggiore dei demoni, armato di un sarcasmo pungente e di un ghigno malefico, che amava indirizzargli.

Durante i cinque anni che avevano trascorso insieme, vivendo sotto lo stesso tetto, si era un po’ addolcito, anche se continuava a lamentarsi dei suoi mille difetti e dei suoi amici più cari, che, a suo dire, Harry lo obbligava a frequentare.

Si sedette al bordo del letto, sfiorandogli una guancia con la mano sinistra; lo accarezzò piano, attento a non svegliarlo. I capelli biondi gli incorniciavano il viso, rendendolo quasi etereo. Harry s’imbambolò per qualche attimo: non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

Scosse la testa, riprendendosi dal torpore che lo aveva invaso, ricordandosi perché era lì.

Si piegò fino a raggiungere le labbra del compagno con le sue, le sfiorò piano, portando la mano sinistra ai capelli, in modo da riuscire a spostarli leggermente.

Si staccò dopo secondi, sorridendo felice, la reazione era stata quella sperata: Draco strizzò gli occhi e si leccò le labbra, prima di portare una mano fra i capelli e scompigliarli leggermente. Aprì gli occhi lentamente, un po’ infastidito dalla luce, che entrava dalla finestra. Gli rivolse un sorriso appena accennato, sillabando un ciao.

“Buon giorno, bella addormentata…” rispose Harry, carezzandogli il volto.

Draco alzò un sopracciglio, scettico e il ghigno malefico, tanto familiare a Harry, comparve sul suo volto.

“Che hai detto?! Potter, guarda che io non sono la tua principessina, non trattarmi come tale!” Freddo e implacabile, spostò con stizza la sua mano.

Harry sospirò, chiedendosi se Merlino lo odiasse davvero o fosse stato lui a scegliere di condividere il resto della sua vita con una persona troppo suscettibile e presuntuosa.

Tentò di stemperare la tensione creatasi con un’altra battutina.

“Certo che sei la mia principessa adorata! Ho comprato questo castello solo per te!” disse, indicando la stanza con un sorriso sincero in volto.

Draco, se possibile, mostrò un’espressione ancora più acida.

“Potter, smettila di trattarmi come una donna! Sappi che ho ucciso per molto meno!” Lo guardò arrabbiato e fece per scoprirsi e andarsene.

Harry decise di provare a salvare il salvabile: non era quello in modo in cui aveva pensato di trascorrere la mattinata; il suo piano era portare la colazione a letto al suo amato, lasciare che mangiasse, mentre lo riempiva di complimenti e infine iniziare nel migliore dei modi quella domenica, cioè facendo l’amore, anche più di una volta. Oramai, l’ultimo punto della lista era da escludere, aveva offeso il biondo e avrebbe già fatto un miracolo se fosse riuscito a convincerlo a perdonarlo e a evitarsi una delle sue solite punizioni che, quando si trattava di Draco, si tramutavano tutte in “astinenza forzata”.

Deglutì, facendosi coraggio. Mise una mano sul braccio di Draco, fermando i suoi movimenti e disse: “Volevo solo essere romantico… Non era mia intenzione offenderti… Te lo giuro!”

Mise su la miglior faccia da cucciolo bastonato che aveva nel suo repertorio, puntando i suoi occhi verdi nelle iridi grigie del fidanzato.

Draco sbuffò, lanciandogli un’occhiataccia, ma poggiò la schiena sulla spalliera del letto, lisciandosi il lenzuolo sulle gambe. Harry esultò interiormente: era già un inizio, lo stava ascoltando.

“Io non credo affatto che tu sia una donna… Non hai niente di accomunabile con una di loro… E credimi se l’avessi, non saremmo mai finiti qui! Non riesco proprio a farmele piacere! E dire che ci ho provato: per poco non mi sposavo con Ginny!” continuò a scusarsi, cercando di far reagire in qualche modo Draco.

Sentendo il nome di battesimo di Fiammetta, il biondo sorrise. Si girò verso di lui, guardandolo negli occhi e mordendosi un labbro.

Harry sorrise: stava cedendo. Ora doveva soltanto dire l’ultima, perfetta frase e poi si sarebbero baciati e Draco non l’avrebbe scansato via malamente.

“Ho scelto te, perché ti amo! Perché sei il ragazzo più fantastico che mi potesse capitare e sono onorato di poter vivere con te, di poterti venerare come meriti… Sei la persona più importante per me e ti ringrazio di avermi concesso una possibilità quel sei ottobre di cinque anni fa in cui accettasti di convivere con me… Sono l’uomo più fortunato che esista.” Gli prese una mano, baciandogli il polso e vide un sorriso sincero nascere sul volto dell’altro.

“Va bene, Potter, Sei salvo per stavolta.” Poi girò il viso verso il comodino e indicò il vassoio.

“È la mia colazione?” chiese, quasi come se ci fosse qualcun altro nella villa dove vivevano, cui Harry l’avrebbe portata.

“Certo, tutti i tuoi dolci preferiti e… Poiché non sapevo che cosa preferissi bere questa mattina… Ho portato sia caffè sia tè sia latte. Scegli tu. Fai con comodo.” Disse, porgendogli la sua colazione. Si alzò e aggirò il letto, stendendosi al suo fianco; gli passò una mano sulle spalle, mentre Draco mischiava il caffè e il latte e metteva da parte il tè.

Lo guardò mangiare con un eterno sorriso in volto, baciandogli una tempia. Draco addentò una brioche alla cioccolata, poi si pulì la bocca con il tovagliolo di seta, al lato del piatto e poggiò la testa sulla sua spalla.

“Baciami adesso, Harry.” Il bruno non se lo fece ripetere e avvicinò le labbra alle sue, coinvolgendolo in un bacio passionale, pieno d’amore. Avrebbe voluto che durasse di più, ma quando Draco si staccò da lui, lo fissò in volto e vide un sorriso identico al suo comparire sulle labbra dell’altro.

“Ti amo anch’io, Harry.” Sussurrò Draco, mentre prendeva un bignè dal vassoio e lo avvicinava alla bocca dell’altro; Harry lo morse volentieri , leccandosi le labbra subito dopo. Poi si appoggiò allo schienale, sospirando felice.

“È vero! Ti amo! Ma se provi a gongolare con uno qualsiasi dei tuoi amichetti, perché finalmente te l’ho detto… Andrai a dormire nella camera degli ospiti per due mesi!” disse, ghignando, mentre si leccava le dita.

Harry s’irrigidì tutto d’un colpo, sbarrando gli occhi, mentre la risata cristallina di Draco si espandeva per la stanza.

Eh, sì! Aveva proprio scelto una persona complicata e sempre piena di sorprese con cui vivere. Per loro, il per sempre felici e contenti avrebbe atteso, così come l’anello di fidanzamento nel doppio fondo del cassetto del suo comò.

 

 

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