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Autore: Mudie    22/09/2013    3 recensioni
E se vi trovaste davanti a Chimecho, il Re del Suono, che fareste? Perireste o sopravvivreste?
Provate a leggere la mia fic e scopritelo, magari, la prossima volta che qualche vostro amico vi presta Pokèmon Smeraldo ci penserete due volte.
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“Morte” li raccolgo mestamente “Non si comprendono ancora le ragioni della morte di Johan Travet, ritrovato la scorsa sera ai piedi del suo letto dai suoi genitori. Sono state pervenute macchie ematiche provenienti dai condotti uditivi sulle spalle del pigiama del ragazzo”. Non voglio leggere il resto, non ci riesco. La mia coscienza mi sussurra di posare di posare quei fogli e di tornare a letto, ma il mio cervello m’invoglia a giocare.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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La pioggia scroscia imperterrita al di là della mia finestra. Il freddo mi penetra nelle ossa ed i piedi, scalzi, sostano davanti ad alcuni fogli di carta. Giornali. “Morte” li raccolgo mestamente “Non si comprendono ancora le ragioni della morte di Johan Travet, ritrovato la scorsa sera ai piedi del suo letto dai suoi genitori. Sono state pervenute macchie ematiche provenienti dai condotti uditivi sulle spalle del pigiama del ragazzo”. Non voglio leggere il resto, non ci riesco. La mia coscienza mi sussurra di posare di posare quei fogli e di tornare a letto, ma il mio cervello m’invoglia a giocare. 

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“Ehi Jo, Mitch!” urla un ragazzo appartenente alla classe a fianco alla nostra. Si guarda in torno con fare sospetto e spaventato, grattandosi intanto le croste delle orecchie. Goccioline di sangue gli scendono sul collo “A voi piacciono i Pokémon, no? Tenete!” Scappa. Mi ritrovo in mano una custodia, Pokèmon Smeraldo.
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Decidemmo di giocare due giorni a testa, come se fosse una specie di avventura. Ieri mattina mi consegnò la schedina, forse continuare il suo salvataggio mi aiuterà sentirlo più vicino, credo. 
Tempo giocato: 2 ore. Poche per 2 giorni. 
Accendo il file di salvataggio, però subito qualcosa attira la mia attenzione, mi ritrovo nel cimitero del Monte Pira. Due ore e già sei medaglie? Scuoto la testa, non è possibile.
Quando mi accorgo che intorno a me non c'è neanche una lapide, il mio cuore perde un battito. Sul serio, non è possibile. Più mi guardo in giro, più quest'ultima frase si ripete nella mia mente. Avverto l'aria straziante che si può percepire nel gioco, nessun Allenatore, nessuna uscita, nessun suono, il nulla. L'unico rumore è il mio respiro, pesante ed irregolare. Presto, la mia squadra, ma non vi è nessun Pokèmon. Allora nel mio zaino ci deve essere qualcosa, certamente! Mi convinco a cercare in tutte le tasche, quando trovo la carta da lettere che si da ad un Pokémon prima di scambiarlo, giusto per divertirsi per un millisecondo a scrivere parole senza senso, prima di dire addio al tuo amichetto. Sgrano gli occhi e chiudo subito la console, nel foglio c'è scritto il mio nome. 
Vi è una lotta tra la mia curiosità e la mia voglia di buttare la scheda nel tritarifiuti, alla fine quest'ultima è costretta a ritirarsi.
Chiudo lo zaino ed in automatico appare la schermata di conversazione, riportando un messaggio in codice Braille, manco fossi nella grotta per far apparire i vari Regi. Afferro la scatola e tiro fuori il libretto di istruzioni per decifrare i segni. "Bisbiglio" sussurro, un urlo acuto mi fa lanciare contro il muro la console. Continua, proviene dal gioco e non si ferma. Urlo pure io, dannazione aiutatemi! Mia madre però è andata fuori città per il lavoro e non è ancora tornata, nessuno è con me. "Basta, basta!" supplico invano, il grido si fa sempre più acuto e chiaro, cerco di sopprimerlo come meglio posso. Dolore e sofferenza si possono avvertire dalla sua voce, non sembra di un Pokèmon, non sembra neanche di un umano. Paura, ho paura, ma la voce si placa, improvvisamente. Le mie preghiere sono state ascoltate.
"E questo sarebbe un bisbiglio?" sbraito intontito, sto parlando ad un gioco, maledetto per giunta. 
Le orecchie mi fanno male, provo a sfregarle ed il dolore si fa meno intenso, per fortuna. 
Riprendo l'SP in mano e noto con piacere che il gioco al suo interno è ancora integro. "Fantastico" dico in tono sarcastico. 
Un nuovo messaggio: piaciuto il mio canto?
Impreco talmente tanto ed in fretta che sembra che io stia pronunciando uno scioglilingua, l'odio. "Piaciuti i miei complimenti?" sorrido beffardo.
Sublimi, sono Chimeco, il Pokémon Re del Suono.
Mi ha risposto, a voce per giunta. Tremo, solo al pensiero che lui possa sentirmi i brividi mi salgono per la schiena fino alla nuca. 
"Cosa vuoi?" involontariamente, poso il gioco ed inizio a grattarmi i lobi. La sua voce metallica mi crea un tale fastidio che non riesco a smettere. Mi viene un tale terrore, sembra che io stia provando cos'è successo a Jo. Io però non mi arrendo, non voglio dare questa soddisfazione a quel re da strapazzo. 
Il tuo udito.
Il tono è calmo e suadente ma mi penetra fino al cervello, il prurito aumenta e non so come placarlo. Scendo le scale fino alla cucina, provo con il ghiaccio e successivamente con una crema, ma non succede nulla. 
Disperato continuo a grattarmi, è come se migliaia di formiche rosse mi fossero entrate dentro ai condotti uditivi con l'intento di sfondarmi i timpani. Sento fitte lancinanti, mi guardo le mani. Sangue. Rosso intenso gocciola tra le mie dita, sento la pelle lacerata pulsare. Do calci al letto pur di distrarmi, ma sembra che questo Re voglia tutta la mia attenzione; non molla per nessun motivo, anzi, aumenta sempre di più il fastidio. Come fa a provocarmi queste reazioni? 
"Perché?" chiedo in lacrime.
Nessuno ha mai voluto ascoltarmi, rubandovi questo senso non potrete ascoltare più nulla. 
Mosso dalla follia,  volo in cucina e trovo un coltello lungo e tagliente. Non resisto, tutto pur di far finire questa prolungata agonia, lo impianto nell'orecchio sinistro. Provo dolore e sollievo allo stesso momento, lo muovo insistentemente e mi sento comunque meglio. 
Rido in preda dalle convulsioni "Non mi avrai mai, nullità". Io non morirò, io sopravvivrò. Cado a terra stremato, credo di star perdendo troppo sangue e mi sento venir meno.
Dici davvero? La sua voce è talmente vicina da essere tangibile, nonostante la console si trovi al piano superiore.
La porta d'ingresso si apre, sento la speranza salirmi e una scarica di adrenalina si impossessa del mio corpo. Tutto è finito, mi soccorreranno, mi aiuteranno. Sarò libero e starò di nuovo bene, vincerò, ne sono sicuro. 
Sorrido e stringo i pugni "Mamma, aiuto!" grido per poi sussurrare subito dopo "Dico davvero, sei un Pokémon inutile. Finalmente è finita" chiudo gli occhi e faccio un sospiro profondo.I passi si avvicinano e io, finalmente, mi sento in pace. Apro solo un attimo un occhio, voglio vedere mia madre. 
Due occhi giallastri mi fissano ed un panno mi avvolge il viso. 
Forse no... 
Un bisbiglio. Il gelo. La morte.






Note dell'autrice:

E' il mio secondo racconto dell'Horror nel fandom dei Pokèmon. Spero vi piaccia come a me è piaciuto scriverlo, e spero inoltre che vi siate un po' spaventati. 
Grazie per chi lo leggerà silenziosamente e ringrazio anche chi mi darà un suo parere. 

   
 
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