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Autore: Demone    22/09/2013    4 recensioni
Una piccola finestra sui pensieri di Rebekah durante il suo compleanno. Storia ambientata dopo la quarta stagione di TVD.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rebekah, Mikaelson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sola, nel buio della stanza osservi la candela sopra la piccola torta. Il suo riflesso è l'unica luce dell'enorme salone. Un salone vuoto. Pieno di quadri di valore, decori in oro, ma vuoto. Solo tu sei seduta vicino alla grande tavola, con quella candela di fronte a te su quella torta, aspettando un qualcosa.

Aspetti che qualcuno apra quella porta e ti abbracci, affondando il viso nei tuoi capelli biondi e sussurrandomi un “Buon compleanno, Bekah, sorellina”. Aspetti di sorridere e stringere quella persona a te, sapendo che ci sarà per sempre, come c'è sempre stata per te, come ci sarà per sempre perchè Niklaus è tuo fratello, perchè gli vuoi bene, perchè nonostante tutto, lui è stato tutta la tua famiglia per troppo tempo per poterlo lasciare andare.

Perchè gli vuoi bene e vuoi che stia con te.

Invece sai che non ci sarà perchè tu l'hai mandato via. L'hai deluso, l'hai trattato male, ti sei rifiutata di dargli una stupida cura per poterla tenere tu. Cosa volevi farci? Volevi tornare umana pur sapendo che l'umanità non ti appartiene da troppo tempo. Volevi essere di nuovo una ragazzina umana. Volevi andare ai balli, volevi sorridere, volevi festeggiare i compleanni con alcool, balli e palloncini.

Ma invece non l'hai fatto. Su, Rebekah, guardati allo specchio. Pensavi davvero che l'umanità avrebbe cambiato qualcosa? Pensavi che il tuo viso non si sarebbe più trasformato? Credevi che quel poco sarebbe bastato a renderti una ragazza diversa? Umana, normale? Eppure l'avevi visto. Al ballo nessuno ti aveva offerto il braccio, nessuno ti aveva fatto sentire una principessa come fanno vedere in quei film del ventunesimo secolo, tutti lustrini, sorrisi, balli e grande amore.

Ammaliata dai film, ammaliata dall'idea di poter essere una ragazza normale, felice, di quelle che quando si svegliano la mattina rimangono sotto le coperte calde, pensando a cosa mangiare per colazione e non a chi mangiare a colazione.

Tu dentro sei ancora piccola, Rebekah. Sei ancora una bambina che non avrebbe mai dovuto vedere la sua famiglia sfasciarsi. E tu vuoi tornare a crescere. Vuoi tornare a sorridere, vuoi andare ad un ballo scolastico e ricevere l'invito del ragazzo che ti piace.

Hai anche pensato che l'unico tuo problema era che a Mistyck Falls sanno tutti sanno chi sei, cosa sei, e ti temono, ti odiano per quello che hai fatto. Ti odiano perchè hai impedito ad Elena di vivere, l'hai condannata, anche se involontariamente, a diventare come te.

Forse cambiando città sarai accettata di nuovo, avrai la vita da sogno che desideri da mille anni. Nessuno saprà che sei una vampira e potrai vivere almeno un po'. Ma nel profondo tu te lo chiedi. Formuli quella domanda che in realtà non ti da pace.

Forse il problema non è il vampirismo. Forse il problema sono io. Sono io che allontano tutti. Sono io che non vado bene. Allontano tutti. Non conta il vampirismo. Conto solo io.”

Non esiste una risposta, Rebekah. Continui a guardare quella candela che no trovi il coraggio di spegnere, continui a fissarla ma nessuno apre quella porta e viene da te. Neanche Matt lo fa. Neanche lui che ha promesso di esserti amico, apre quella porta e viene da te, con un pacchetto in mano e un sorriso su quel suo viso da bravo ragazzo, così diverso dal viso di Alexander o da Stefan. I suoi problemi, così lontani dal tuo universo, sono una ventata di aria fresca. Non ti odia. Avete trascorso una bella estate insieme, tu e lui in giro per il mondo. Nulla che sia andato oltre dall'amicizia. Solo sorrisi e abbracci.

Ma ora neanche lui viene da te. Non ti abbraccerà e tu non affonderai il viso nel suo collo, sentendo l'odore fantastico del suo sangue, sangue che non hai mai assaggiato. No, lui non verrà.

Neanche Elijah verrà. Kol e Fin sono morti. Tua madre giace in una bara, senza vita. Tuo padre è stato ucciso da tuo fratello. Tu ora sei sola.

Sai che nessuno verrà. La loro vita ora non è più a Mistyck Falls, ti hanno abbandonata lì. Ora sono tutti a New Orleans, a vivere la felice gravidanza della lupa. E tu lì, sei sola, perchè ti hanno abbandonata. Sei troppo orgogliosa per tornare da loro e loro non verranno da te perchè tu non sei importante quanto la loro nuova famiglia. Famiglia di cui tu non fai parte.

Ecco perchè ora, da sola, soffi su quella candela.

“Buon compleanno Rebekah.”

Sussurri al buio.

  
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