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Autore: _zia cla_    22/09/2013    5 recensioni
One shot partecipante all'iniziativa 'domeniche a tema' organizzata dal gruppo Seblaine Events
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‘’Ma se ci scoprono?’’
‘’Tu fa quello che faccio.’’
‘’P-perché tu l’hai già fatto?’’ chiese Blaine, sentendosi un po’ in soggezione senza sapere neanche il perché.
‘’Sono un viziato, borioso, figlio di puttana, cresciuto dalla tata perché i miei genitori erano troppo presi da se stessi per occuparsi di me. Certo che l’ho fatto.’’ Affermò Sebastian con supponenza per poi voltarsi verso Blaine e rivolgergli un mezzo sorriso sardonico.
Blaine rispose al sorriso, scuotendo la testa ‘’A volte dimentico che sei il peggior clichè di ragazzo ricco che abbia mai incontrato in vita mia.’’
‘’Fattici un nodo al cravattino, killer.''
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction partecipa all'iniziativa domeniche a tema organizzata dal gruppo Seblaine Events 



Prompt: Seblaine in crime






 
Come Bonnie e Clyde
 
 





‘’Non credo sia una buona idea.’’
Blaine fissava l’ingresso del Mini Market dall’altra parte della strada con aria titubante mentre al suo fianco Sebastian sbuffava sonoramente.
‘’Blaine, è stata tua l’idea di dedicare questa giornata a qualcosa che ognuno di noi due non ha mai fatto in vita propria, ora non puoi tirarti indietro.’’
Blaine si stava maledicendo seriamente per aver proposto di guardare ‘Colazione da Tiffany’ la sera prima. La scena del ‘non ho mai fatto’ era stata l’unica durante la quale Sebastian non aveva sbuffato o non si era lamentato, gli era sembrato carino proporre di fare una cosa simile in un primo momento; questo ovviamente prima che il suo ragazzo gli proponesse di fare cose del tutto imbarazzanti e al limite del legale. Come in quel momento: rubare qualcosa in un negozietto di Lima non gli sembrava per niente una buona idea.
‘’Ma io non ho mai fatto una cosa simile!’’ si lamentò Blaine.
‘’Siamo qui per questo.’’ Ghignò strafottente Sebastian e Blaine gli rivolse uno sguardo torvo che avrebbe potuto incenerirlo.
‘’Ma se ci scoprono?’’
‘’Tu fa quello che faccio.’’
‘’P-perché tu l’hai già fatto?’’ chiese Blaine, sentendosi un po’ in soggezione senza sapere neanche il perché.
‘’Sono un viziato, borioso, figlio di puttana, cresciuto dalla tata perché i miei genitori erano troppo presi da se stessi per occuparsi di me. Certo che l’ho fatto.’’ Affermò Sebastian con supponenza per poi voltarsi verso Blaine e rivolgergli un mezzo sorriso sardonico.
Blaine rispose al sorriso, scuotendo la testa ‘’A volte dimentico che sei il peggior clichè di ragazzo ricco che abbia mai incontrato in vita mia.’’
‘’Fattici un nodo al cravattino, killer.’’ Gli rivolse un sorriso e un occhiolino ‘’Andiamo, sarà eccitante e privo di conseguenze.’’
Blaine fece una smorfia poco convinta, ma dopo essersi sciolto in un sospiro, annuì con la testa e strinse la presa sulla mano di Sebastian; insomma, erano giovani, una pazzia ogni tanto era lecita! Inoltre Sebastian l’aveva già fatto altre volte e non era mai stato beccato. Perché sarebbe dovuto essere diverso per lui?!
 
 
 
*
 
 
 
Lo sferragliare della pesante grata di ferro che si chiudeva davanti ai loro occhi li portò entrambi a rabbrividire: era assordante, ma soprattutto era avvilente. Sebastian rivolse uno sguardo astioso all’agente che da dietro le sbarre li guardava entrambi con un sorrisetto idiota stampato in faccia.
Blaine dietro di lui aveva la miglior espressione da cane bastonato del suo repertorio, le dita che torturavano il bordo del suo cardigan grigio. Si erano fatti beccare come due idioti, lui li aveva fatti beccare, solo perché quel suo maledetto carattere da boyscout era così difficile da reprimere. Quando l’agente si fu allontanato, Sebastian si voltò finalmente verso il suo ragazzo, evitando attentamente di guardarlo negli occhi. Voleva essere arrabbiato con lui ancora per un po’ e quegli occhi da cucciolo avrebbero azzerato ogni sua intenzione.
‘’Sei il peggior ladro del mondo, Blaine.’’ Disse incolore, dirigendosi verso una delle brandine attaccate al muro e sprofondandoci sopra.
Blaine lo seguì con lo sguardo, cercando di attirare la sua attenzione, invano. Si avvicinò alla brandina e cercò il suo viso, sgranando ancora di più i suoi occhioni, ma niente.
‘’Oh, andiamo! Ora la colpa sarebbe mia?! Sei tu che ci hai trascinati in questa storia!’’
‘’Blaine, se non avessi dato quello che avevi rubato a quella vecchia non ci avrebbero mai scoperti.’’ Sebastian gli rivolse uno sguardo di biasimo.
‘’Ma era disperata, aveva percorso tre isolati per quella confezione di filo interdentale.’’ Cercò di discolparsi Blaine.
‘’Era del fottuto filo interdentale, non una cardio-aspirina, non sarebbe morta senza!’’ gracchiò Sebastian, mettendosi a sedere.
‘’Oh, io l’avevo detto che era una pessima idea! Non sono il tipo per queste cose!’’
‘’Me ne sono accorto.’’ Sibilò acido Sebastian.
‘’Tu però avresti potuto evitare di dare dell’idiota a quell’agente. Ora ti toccherà partecipare a due sentenze.’’
‘’Siamo minorenni Blaine, le accuse cadranno al compimento della maggiore età, che per nostra fortuna è tra un mese.’’
‘’Due.’’ Specificò Blaine, più per se stesso.
Sebastian abbassò il capo tra le spalle e si lasciò andare ad un lungo sospiro; poco dopo Blaine lo sentì sghignazzare. Lo guardò come se fosse diventato improvvisamente matto, si sedette affianco a lui con circospezione.
‘’S-Sebastian?!’’
‘’Avresti dovuto vedere la tua faccia!’’ Sebastian sollevò il volto, gli occhi lucidi per le risate ‘’Eri così mortificato, gli hai chiesto scusa, santo cielo!’’ non riusciva a smettere di ridere mentre Blaine continuava a guardarlo incredulo.
‘’Aspetta un attimo, non sei arrabbiato?!’’
Sebastian gli prese il volto tra le mani e gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra, con tanto di schiocco. ‘’No.’’ Esclamò con tutta la semplicità del mondo, sgranando gli occhi e alzandosi in piedi per avvicinarsi alle sbarre. Era davvero eccitato, sembrava quasi saltellasse.
Blaine lo fissava con la fronte aggrottata non capendo perché si comportasse in quel modo. Poi pian piano rimise i tasselli al loro posto: gli aveva fatto rubare l’unico oggetto del quale era rimasto un solo pezzo sullo scaffale, quando il proprietario del mini market aveva deciso di non sporgere denuncia contro di loro, Sebastian aveva insultato l’agente che era venuto a prenderli, ora quel comportamento psicopatico.
‘’Sebastian… tu volevi che ci arrestassero.’’
Sebastian si voltò verso di lui con un sorriso a trentadue denti ‘’Ci sei arrivato finalmente.’’
Blaine avrebbe voluto fargli sparire il sorriso dalla faccia con un pugno.
‘’Ti odio.’’
‘’Suvvia, killer, è un’esperienza che non avevo mai fatto. E’ divertente!’’ Sebastian si era avvicinato all’altro ragazzo e l’aveva abbracciato forte.
‘’Io l’avrei evitata tranquillamente.’’ Blaine cercò di divincolarsi tra le sue braccia, l’aveva fatta davvero grossa, ma quando Sebastian catturò le sue labbra in un profondo bacio, si sentì disarmato come al solito.
‘’Rilassati.’’ Bisbigliò vicino all’orecchio di Blaine, mentre lasciava una scia di piccoli baci lungo il suo collo. ‘’L’hai mai fatto in una cella?!’’
COSA?!
‘’Oh, no! Nonononono, non se ne parla!’’ Blaine cercò di allontanarlo invano.
‘’Non ho mai visto un film porno gay!’’
Quella voce roca alle loro spalle li fece voltare di scatto; dall’altra parte della cella, seduto sull’altra brandina e nascosto nella penombra, c’era un uomo sulla quarantina, piuttosto grasso, ricoperto di tatuaggi e con dei grandi baffoni alla Freddie Mercury.
‘’Oh, ci scusi. Non ci eravamo accorti di non essere soli.’’ Blaine scansò goffamente Sebastian e lo superò, dandogli le spalle.
‘’Non preoccupatevi. Piuttosto, perché due ragazzine come voi sono qui dentro?’’
‘’Furto.’’ Esclamò strafottente Sebastian, mentre Blaine roteava gli occhi al cielo.
‘’Il primo furtarello! Farmacia o supermercato?’’ chiese l’omaccione con il tono di chi rimembra i bei vecchi tempi.
‘’Mini Market.’’
‘’Uhm. Se volete posso insegnarvi qualche trucco per affinare la vostra tecnica. Il segreto è nascondere la refurtiva in posti introvabili. Tipo il posto dove non batte il sole! All’inizio è un po’ fastidioso, ma voi gay dovreste essere avvantaggiati!’’
I due ragazzi lo guardavano a bocca aperta, Sebastian prese le spalle di Blaine e lo avvicinò con un colpo secco a lui, quasi a volerlo proteggere dalle intenzioni di quel tizio.
‘’No?! Se cambiate idea io sono qui.’’
Blaine si voltò di scatto verso Sebastian, implorandolo con gli occhi. ‘’Voglio andare a casa!’’
‘’Tranquillo, B. Ci sono io.’’ sussurrò vicino al suo orecchio dopo averlo abbracciato.
Blaine sprofondò il viso nel suo petto, rilassandosi immediatamente. ‘’Per fortuna siamo insieme.’’
‘’Smythe! Hanno pagato la cauzione, sei libero.’’ La voce dell’agente di poco prima fu seguita dall’inconfondibile sferragliare delle sbarre. I due ragazzi sciolsero l’abbraccio e si sorrisero. Si avvicinarono all’uscita, Sebastian fu fuori per primo, ma quando Blaine fece per seguirlo il poliziotto gli mise una mano sul petto.
‘’Tu no, nanetto. Il paparino ha pagato solo per lui.’’
‘’Cosa?’’ Sebastian era incredulo.
‘’O-ok.’’ Balbettò Blaine accondiscendente, facendo qualche passo indietro.
‘’No, un attimo!’’ Sebastian si avvicinò alle sbarre, guardando Blaine dritto negli occhi; in quella cella sembrava un cucciolo in un canile.
‘’Sebastian va tutto bene, ho chiamato Cooper, tra un po’ arriverà.’’
‘’Allora sei spacciato.’’ Sentenziò acido Sebastian.
‘’Non preoccuparti colombella, mi prenderò io cura del tuo gobbi qui!’’
Sebastian guardò per un secondo l’angolo della cella dal quale era arrivata quella frase, poi passò al volto improvvisamente terrorizzato di Blaine.
‘’Io non ti lascio qui.’’ Sentenziò serio, aggrappandosi alle sbarre.
‘’Ragazzo, il tuo paparino ti aspetta fuori, muoviti.’’
‘’Va al diavolo!’’
‘’Sebastian, vai. I-io starò bene.’’ Blaine cercò di dare un tono sicuro a quella frase, ignorando l’uomo che sghignazzava alle sue spalle.
‘’Sei sicuro?’’ chiese titubante Sebastian.
‘’Sì. E ora finiamola con questa scena da film d’azione di quart’ordine. Non ci manderebbero in onda neanche su Fox Crime.’’ Sghignazzò Blaine.
‘’Ok. Vado a parlare con il mio vecchio. Ti prometto che tra dieci minuti sarai fuori anche tu.’’
‘’Va bene, mio eroe!’’
Sebastian allora si incamminò definitivamente lungo il corridoio, scortato dal poliziotto idiota. Solo quando stava per svoltare l’angolo lo raggiunse la voce di Blaine. ‘’Uscirò presto! … Ti amo!’’
Sebastian scoppiò a ridere e abbassò il volto, scuotendolo. ‘’Idiota.’’
 
 
 
 
*
 
 
 
 
Era ormai sera inoltrata quando le porte del carcere di Lima si aprirono e ne uscì Blaine, infreddolito ma con un timido sorriso che si ampliò a dismisura quando scorse Sebastian infondo alla strada che lo guardava appoggiato ad un’auto.
Gli corse incontro, saltandogli al collo come nelle peggiori commedie romantiche.
‘’Dieci minuti, Sebastian?!’’
‘’Non ha voluto sentire ragioni, quel figlio di puttana!’’
‘’Seb, è tuo padre.’’
‘’Appunto. Dovevo pur prendere da qualcuno. Mi dispiace solo averti lasciato lì dentro più del dovuto.’’
Blaine sorrise e lo baciò a stampo. ''Oh, non preoccuparti. Ho fatto una bella chiacchierata con Barry.''
''Chi?!''
''Barry, il nostro compagno di cella. Sai, mi ha insegnato un bel po' di trucchetti per cominciare una carriera nel mondo del crimine.''
Sebastian lo guardò disgustato. ''Cosa ti ha fatto?!''
''Ma niente, è un tipo a posto per essere uno che ha pestato a sangue un tipo in un bar.''
Sebastian lo guardò a lungo, sconcertato. Blaine cercò di mantenere il contatto visivo ma scoppiò a ridere.
 ‘’Beh, come hai fatto a farmi uscire allora?’’
‘’Ho rubato la carta di credito a Smythe Senior.’’
Blaine sgranò gli occhi, sorpreso. ‘’Sono impressionato, Barry direbbe che siamo sulla buona strada.’’
‘’Ora siamo una vera coppia di criminali. Siamo i Bonnie e Clyde di Lima…’’ esclamò Sebastian, stringendo i fianchi di Blaine ‘’…Io sono Clyde.’’ Esclamarono all’unisono.
‘’Vuoi scherzare? Clyde era quello con più esperienza, Bonnie lo seguì a ruota solo perché era pazza di lui!’’ esclamò piccato Sebastian.
‘’E chi ti dice che io sia pazzo di te?!’’
Sebastian si avvicinò languido alle labbra del più basso, con un sorriso malizioso ‘’Dovresti. Per te sono arrivato a rubare a mio padre, con i suoi soldi ti ho fatto uscire di galera, e ora fuggiremo con la sua auto.’’ Con un gesto indicò l’auto alle sue spalle ‘’Che ne dici di trovarci un posto appartato e farlo sui suoi preziosissimi sedili di pelle?!’’
Blaine rise sommessamente, avvicinandosi ancora di più alle sue labbra ‘’Allettante. Ma ti ricordo che Bonnie e Clyde furono trivellati all’interno di un’auto mentre erano in fuga.’’
‘’Oh, allora sarà meglio optare per l’autobus.’’ Scoppiarono a ridere e finalmente si baciarono, sicuri di quanto potessero sembrare patetici in quel frangente, ma fin quando non ci avrebbero pensato, la cosa non avrebbe avuto alcuna importanza. 





 
  
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