Someone
like you
“Ahia!”
.
Madison e Lanie
corrono
immediatamente da Kate.
“Come
ti senti?”.
“È
già ora?”.
“Dov’è
il tuo borsone?”.
“Chiamo
un’ambulanza?”.
Le due soffocano
la detective
ad intermittenza.
“Ragazze,
rilassatevi, mi sono
solo tagliata con un foglietto di carta!” Beckett sbuffa per
tutta quell’apprensione,
posa il foglio e si porta l’indice alla bocca.
Maddie si
avvicina posando una
mano sul pancione “Sicura?” si abbassa
all’altezza dell’ombelico “Tutto bene
piccolino?”.
Lanie sorride,
si inginocchia
davanti a Kate e copia la bionda “Il mio bellissimo nipotino
non vuole ancora
uscire?”.
“Le
zie potrebbero cortesemente
alzarsi e parlare con la mia faccia anziché con la mia
pancia?” si lamenta
Beckett.
Da quando ha
scoperto di essere
incinta, tutti si sentono in diritto di toccarla e intavolare discorsi
con il
suo ventre.
Sconosciuti,
parenti, amici.
Chiunque.
È
vero. Una donna incinta
attira sempre l’attenzione e suscita tenerezza.
Ma lei
è pur sempre Kate
Beckett!
“Non
essere scorbutica!” la rimprovera
Lanie, rialzandosi.
“E non
dare la colpa agli
ormoni perché tanto lo sappiamo che non
è vero!” Maddie si accoda al rimprovero.
Kate si dirige
camminando con
fatica verso il divano del loft, una mano salda sulla schiena e
l’altra sotto
il pancione “Siete troppo apprensive” lentamente si
siede sui cuscini “Non
c’era nemmeno bisogno che veniste qui a farmi da
babysitter”.
“Non
abbiamo avuto molta
scelta, Castle ci ha praticamente obbligate!” le dice Lanie.
Kate scuote la
testa anche se
un piccolo sorrisino fa capolino fra le sue labbra.
Rick non sta
più nella pelle.
L’aveva
già visto felice di
diventare padre, molti mesi prima. Ma adesso è diverso.
Il maschietto
che porta in
grembo è tutto suo.
Nessuna menzogna
o raggiro.
Solo il frutto
del loro amore.
E come aveva
previsto la
detective, sta svaligiando il Toy’s Centre e qualunque altro
negozio per
neonati.
Senza contare
che non le fa
nemmeno muovere un passo, spostare sedie, sollevare la cesta dei panni
puliti o
lavare i piatti. L’avrebbe portata in braccio ventiquattrore
su ventiquattro se
avesse potuto, pur di non farla affaticare.
“Vi
prego, datemi qualcosa da
fare! Sto impazzendo!” le implora Kate.
Maddie sorride
“Non ce la fai
proprio a riposarti, eh?”.
“Sono
riposata!” ribatte
immediatamente Beckett “Sono la donna più riposata
al mondo! Non vado al
distretto, non vado al supermercato, non vado in lavanderia, non faccio
le
scale, non guido... io non faccio niente tutto il giorno!”
dice contando con le
dita ogni azione che non compie.
Maddie si
riabbassa sul
pancione “Mamma è un po’ esaurita, ma
tranquillo, non credo sia genetico”
sussurra parlando al piccolo.
“Non
sono esaurita, sono
tremendamente annoiata!” sbuffa reclinando la testa
all’indietro, sullo
schienale.
Lanie le
accarezza un braccio
“Tesoro, tu stai per dare alla luce un bambino, non lo
chiamerei niente” la
ammonisce bonariamente
l’amica.
“Ma
manca ancora un mese.
Quattro lunghissime settimane!” le risponde Kate.
Maddie ha
un’idea “Potresti
darti all’uncinetto! Sai, fare la maglia, le
tutine...” l’occhiataccia di
Beckett le fa ben intendere che l’uncinetto glielo
infilerebbe in un occhio
“...o magari no...”
si affretta a
concludere la frase prima di finire con l’indossare una benda
nera.
“Ahia!”.
“Non
vedo fogli questa volta”
scherza Maddie.
“Tranquille,
il bambino mi sta
solo prendendo a calci!” Kate si sposta di poco, cambiando
leggermente
posizione “Pretende di farmi stare seduta come vuole
lui!” spiega.
“Ha
già il tuo caratterino”
constata Lanie facendo ridere Madison.
Kate si piega in
avanti
cercando di alzarsi “Molto divertente” esclama
sarcastica una volta in piedi “Vado
per la milionesima volta in bagno, cercate di non allestire uno
spettacolo di
cabaret in mia assenza”.
Quando ritorna
in salotto trova
i suoi due uomini in piedi, accanto al divano con due grosse buste ai
loro
piedi, colme di nuovi acquisti.
Felice di
vederli, cerca di
raggiungerli.
“Guarda
un po’ chi è che
cammina come una papera, ora!” le dice subito Peter,
vendicandosi di quando,
per via del tutore alla gamba, lei lo chiamava paperotto
“Prova a starnazzare?!”.
“Siete
tutti dei gran comici,
oggi” borbotta Kate, deviando verso il divano.
“Per
me sei bellissima” le dice
Rick, sedendosi accanto a lei e posandole una mano sulla pancia.
L’unico
che, con quel gesto,
non la fa sentire come un’incubatrice umana.
“Non
vale, writer, tu sei costretto a
farle dei complimenti” esclama Peter,
facendo l’occhiolino a Castle.
Un sussulto di
Kate però attira
l’attenzione di tutti.
La smorfia sul
suo viso è un
chiaro segno di dolore.
“Ci
siamo!!” urla Kate
stringendo con forza il braccio di Rick.
Peter si
allontana sbiancando
“No, no, no. Gli voglio bene ma non voglio vederlo
uscire!”.
Castle le
massaggia la schiena
con vigore “Respira Kate, uff uff
uff,
come al corso preparto, uff uff uff”
le dice imitando la respirazione Lamas “Dobbiamo
andare!” urla poi agli altri.
Lanie si alza,
veloce “Le
chiavi della tua macchina, Castle!”.
“Oddio,
dove le ho messe?” lo
scrittore si tasta ogni parte della giacca “Respira,
respira” continua a
ripetere nel frattempo.
“Sto
respirando!” ribatte la
detective.
“Il
borsone per il ricovero in
ospedale!” urla Maddie all’improvviso fiondandosi
in camera da letto per
uscirne subito “Dov’è? Non so
dov’è!!”.
“Stringi
le ginocchia!!!” urla
Peter “Lo so, dovevi farlo mesi fa, ma adesso stringile,
ok?!!”.
Nel frattempo
Castle trova le
chiavi e le lancia a Lanie.
“Sei
impazzito?” esclama lei, dopo
aver visto il piccolo cavallino sul portachiavi “Ti sembra
che Kate possa
entrare in una Ferrari” dice indicandola e beccandosi una
sonora occhiataccia
“Tesoro, non guardarmi così, non voglio insinuare
che tu sia grassa, ma davvero
la Ferrari non va bene”.
“Senza
contare che sporcherebbe
quei bei sedili in pelle...” sussurra Maddie tra
sé “Ad ogni modo... ” si mette
al centro della stanza “...chiameremo un taxi, ok? Ora mi
dite dove sono le
cose di Kate prima che partorisca in salotto!!”.
“Giusto..il
bambino sta
arrivando...” mormora Castle, sconvolto.
“Il
bambino sta arrivando!!”
ripete Peter strizzando gli occhi più forte che
può per non vedere nulla.
“No,
invece” Kate si stiracchia
sul divano sorridendo beffarda, per niente dolorante
“Fregati!!” ride guardando
le loro facce pallide.
Peter spalanca
occhi e bocca
“Questo è giocare sporco!!”.
“Era
solo una piccola prova,
per vedere se siete pronti! E avete fallito! Non fate altro che
sommergermi di
premure e attenzioni, eppure alle prime avvisaglie di contrazioni e
doglie
entrate in panico!”.
“Ma,
ma...” Castle annaspa con
una mano al petto “Mi hai fatto prendere un
colpo!!”.
Lanie e Maddie
incrociano le
braccia nello stesso momento e con lo stesso broncio.
“Ben
vi sta! Prometto che non
farò sforzi, non salirò su scale a pioli e non
solleverò pesi ma voi non
trattatemi come un’invalida” ordina Kate, poi
guarda Rick “Soprattutto tu! Lo so
che lo fai per il mio bene e quello del piccolo, ma giuro che uccido
qualcuno
se devo passare un altro mese a non fare niente! Oppure
continuerò a spaventarvi
con finte doglie!”.
“Ok...”
mormorano Lanie e
Maddie, non potendo controbattere con argomenti migliori.
“Io
non ti ho mai soffocata!”
esclama Peter, tronfio.
“No,
ma non fai altro che
prendermi in giro per cosa mangio, per le mie voglie e soprattutto per
come
cammino!!”.
Peter sembra
esterrefatto
“L’hai fatto anche tu con me, l’anno
scorso!”.
“Detective
incinta batte
ragazzino zoppo” risponde Kate con noncuranza.
“Io
sono pronto!” Castle li interrompe,
toccato sul vivo.
Beckett ride con
un filo di
isteria nella voce “Volevi infilarmi in auto
sportiva!”.
Lo scrittore non
demorde “Sono
pronto, cioè... lo sarò, sarò
prontissimo!”.
Kate lo guarda
dolcemente “Lo
spero bene perché oggi hai decisamente fallito”
dice per poi lasciargli un
bacio sulla guancia, facendolo sorridere.
Il cellulare di
Lanie annuncia
l’arrivo di un sms “Devo scappare
c’è un omicidio” spiega leggendo il
display.
“Uh,
mi dai un passaggio al Q3,
ti spiace?” le domanda Madison.
Lanie storce la
bocca “Lo farei
volentieri ma la scena del crimine è da tutt’altra
parte ed ogni minuto che
passa sono prove e campioni che si deteriorano”.
“Ti
porto io” si offre Castle
“Così lasciamo in pace Kate e non la
soffochiamo” riprende le chiavi e si china
per baciare Kate sulla fronte “Sai cosa faccio? Passo al
distretto e ti porto
qualche bel cold case da provare a
risolvere, cosa ne dici?”.
“Ti
amo, Richard Castle!” gli
risponde gongolando per la vittoria conquistata.
“E io
amo voi” le dice ed
insieme a Lanie e Madison esce dal loft.
Peter si siede
accanto a Kate
mentre quest’ultima lo ignora.
“Se
guardo Nebula 9 con te, mi
perdoni?” sbuffa, con un pizzico di divertimento.
Kate sorride
estasiata “E
lascerai che mi prepari tutta da sola una ciotola di gelato?”
domanda
ironicamente dato che Castle nemmeno quello le lascia fare di solito.
“Non
ho la minima intenzione di
fermarti, cugi, ma tu giura di non scodellare mai
il bambino in mia presenza”.
“Andata!”
acconsente Kate,
sbattendo il pugno contro quello del ragazzo.
E
così, mentre la detective si
prepara una bella coppa di gelato, Peter cerca i dvd.
Nel tornare
verso il divano
Peter guarda casualmente dalla finestra e vede una figura familiare
dirigersi
verso il loro palazzo “Josh sta venendo qui”
annuncia posando il cofanetto
della serie televisiva.
“Josh?”
si domanda Kate “Ah,
forse Maddie gli ha detto che sarebbe stata qui...” ne deduce
infine.
Peter annuisce
pensieroso.
Poi sorride.
Anzi, sul suo
volto si crea un
vero e proprio ghigno.
“Kate...
ti va di fingere
ancora di avere le doglie?” domanda, malefico.
Beckett sta per
dire di no, ma
è troppo tardi.
Involontariamente
sta già sorridendo,
complice, a suo cugino.
Brutta bestia la
noia.
Quando il dottor
Josh Davidson
entra nel loft trova solo Peter seduto sul divano.
“Ehi,
Doc!”.
“Ehi...
Maddie? Mi ha detto di
cercarla qui una volta finito il mio turno in ospedale” dice
guardandosi
attorno curioso.
Era capitato
altre volte di
uscire tutti assieme e con molta pazienza aveva imparato a mettere una
pietra
sopra a tutti i trascorsi con Castle, ma non era mai stato a casa sua
prima di
oggi.
“L’hai
mancata di poco, è
tornata al...” le parole di Peter vengono interrotte da un
urlo agghiacciante.
Kate compare
sulla porta dello
studio reggendosi malamente allo stipite “Ci
siamo!!” grida piegandosi in
avanti e sorreggendosi la pancia.
“Cosa?
Adesso??” Josh appare
subito molto agitato “Ci serve... dell’acqua
bollente...Peter metti a bollire
una pentola d’acqua...” ordina al giovane mentre
gesticola all’aria “...e degli
asciugamani puliti... dobbiamo sterilizzarli...e poi...” si
blocca quando vede
i due ridere a crepapelle.
Avrebbero voluto
resistere di
più ma, nell’udire l’ipotesi di un parto
in casa, erano scoppiati.
“In
quanto medico non dovresti
avere un po’ più di sangue freddo, Doc?”.
Kate non riesce
a smettere di
ridere “Oddio mi dispiace... mi dispiace... hai una
faccia...dovresti vederti!!”.
“Era
tutta una finta??!!” la
sua voce irrompe tra le loro risate.
“Devo
capire di chi mi posso
fidare, quando sarà il momento giusto” risponde
Kate con una leggera alzata di
spalle e ancora le lacrime agli occhi.
“Già
e tu hai fallito
miseramente! Una pentola di acqua calda, Doc?
Ma dove l’hai presa la laurea in medicina?!” lo
sfotte Peter.
“Ti
ricordo che sono un
cardiochirurgo, non un ostetrico!” Josh lo redarguisce
immediatamente.
Peter fa una
smorfia “Credevo
che sapeste fare un po’ di tutto”.
L’uomo
scuote la testa come un
tempo avrebbe fatto Kate.
“Sul
serio mi avresti fatto
partorire in casa?” domanda la detective tornando a
riposizionarsi sul divano.
“Mi
hai colto di sorpresa, ok?”
Josh sospira ancora scosso “Non farlo mai
più!” la implora poi.
“Vai
al Q3, Doc, è
meglio” lo incita Peter “Così ti
riprendi” mentre parla, Alexis lo avvisa tramite Whatsapp di
essere in
ascensore “Ti dispiacerebbe usare le scale?”
sorride di nuovo, malefico, al
dottore.
Pur di non
restare un minuto di
più, Josh si volta e senza fare domande, si chiude la porta
alle spalle diretto
verso la tromba delle scale.
“Pronta
a recitare un’ultima
volta?” le domanda suo cugino, dandole modo di leggere il
messaggino sul
cellulare.
Kate annuisce e
si scrocchia le
dita, agguerrita “Spaventiamo a dovere la tua
ragazza!”.
Si si si, lo so.. questa Kate
potrebbe sembrare un po’ OOC... ma sappiate che per scrivere
questa ff mi sono
ispirata alla Kate spensierata e burlona che svita la sedia di Castle,
manomette la macchinetta del caffè, si mette la divisa di
Nebula9 con tanto di
maschera orripilante, fa le pernacchie, rinchiude i cameramen nello
sgabuzzino
e gioca con il carro armato telecomandato di Castle u.u
Come sempre,
grazie alla beta e
alle consulenti musicali ;)
Alla prossima
:-****