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Autore: kirarmstrong    22/09/2013    0 recensioni
Siamo nel 2002. Una ragazza diversa dalle altre,una ribelle per intenderci che sfida il mondo in cui vive insieme a tre ragazzi.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Giugno del 2002.
Una mattina come le altre qui ad Oakland per una ragazzi di 17 anni. “svegliati Mavi, mi sono rotta il cazzo di te e del tuo essere pigra”mi urla mia mamma. Ma che cazzo vuole da me quella donna?! “tranquilla tanto prima o poi mi levo dalle palle almeno la smettete di rompermi i coglioni tu e quel figlio di puttana del tuo compagno Sid!”.
Come avrete potuto capire mia madre è divorziata e adesso sta frequentando un “uomo” che maltratta me e lei. 
Apro l’armadio e mi infilo velocemente la maglia dei Ramones e un paio di jeans neri o almeno credo siano neri, la poca luce che filtra dalle tapparelle color crema non mi aiuta a distinguere bene quale sia il colore. Prendo da sotto il letto le mie amate converse rosse e la mia tracolla grigia con dentro i libri di scuola. Esco di casa sbattendo la porta.
Fuori il tepore del sole riscalda la mia pelle, accendo l’mp3 e inizio a camminare per dirigermi al liceo. Trovo dei ragazzi che manifestano fuori per i tagli alla scuola così decido di non entrare e mi dirigo a casa di Amy,la mia migliore amica. Lei ha 19 anni e la scuola non si ricorda nemmeno cosa sia. Le strade sono deserte e arrivo velocemente.
Busso alla porta e mi apre Jimmy, il ragazzo di Amy, con un sorriso smagliante come sempre.
“ehi ragazzina che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?”
“Jimmy lascia perdere, ho bisogno di svagarmi, posso entrare oppure ho interrotto un momento di intimità?” dico con fare malizioso. 
“no tranquilla entra, Amy è in salotto”
“mavi! Da quanto tempo! Sono almeno due settimane che non ti facevi rivedere”
“ si lo ma quella testa di cazzo di mia madre non mi faceva uscire”
“capisco! Comunque sta sera Gilman?”
“si dai! Ti dispiace se resto qui fino alle 18?”
“nono mettiti pure comoda”. Il tempo passa tra una canna e l’altra e devo tornare a casa per prepararmi.
“ragazzi ci vediamo alle 21 al Gilman ok?”
“va bene non fare tardi!”
Prendo il primo tram e torno a casa,mia mamma è ancora a lavoro fortunatamente. Salgo le scali e butto lo zaino sopra il letto. Il mio armadio è rimasto aperto da stamattina e mi ci fiondo dentro. Opto per una maglia nera con scritto FUCK a caratteri cubitali,dei mini jeans e sotto delle calze a rete. Per completare l’opera metto degli anfibi neri borchiati. Tengo i capelli sciolti con il ciuffo che mi cade davanti al moi occhio destro. Un po’ di matita nera per contornare i miei occhioni neri e sono pronta. Mi dirigo al Gilam, come al solito c’è il pienone, mi siedo sul muretto accanto all’entrata aspettando Amy e Jimmy.
“stranamente non sei in ritardo!” alzo la testa e vedo il solito sorrisetto compiaciuto di Amy. Lei è sempre bellissima. Ha un fantastico vestito viola di pizzo e dei tacchi stratosferici che si abbinano perfettamente ai suoi occhi verdi. 
“scusami non ti avevo vista,entriamo?”
“ e ce lo chiedi anche?” risponde Jimmy.
Il gilman è sempre accogliente, la musica è perfetta, sul palco si sta esibendo una band chiamata FREAKS e devo dire che sono bravissimi. 
“ragazza noi andiamo a ballare nella mischia vieni anche tu?”mi domanda Amy.
“no,ecco,io, preferirei andare al bancone a prendermi due birre” e mi allontano.
Mi siedo sullo sgabello di pelle rossa e faccio cenno al barista di avvicinarsi.
“mi dica bella ragazza,cosa le porto?”
“due birre grazie”
Il barista non si fa attendere e mi passa le birre. Intanto tiro fuori dalla tasca un pezzo di carta stropicciato e una matita o almeno ciò che ne è rimasto.  “con questo casino mi va via l’ispirazione” commento a voce alta,mi alzo ed esco fuori dal locale” 
Davanti a me c’è un piccolo spazio verde con una panchina. Sarà meglio che mi accomodi lì. Il mio foglietto e ancora stretto nella mia mano destra. Rifletto sopra quel pezzo di carta ma niente,nessunissima idea,il vuoto più totale. Mordicchio la matita, quasi presa dall’agitazione.
“che c’è? Manca l’inventiva sta sera?” una figura scura si rivolge a me. Non riesco a vedere chi sia,un uomo non troppo alto mi si avvicina ed inizio ad avere paura. 






Ciao a tutti :3 premetto che questa è la mia prima fanfic e spero che vi piaccia . Se recensite non mi offendo x3
  
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