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Autore: misslittlesun95    22/09/2013    4 recensioni
Bruno, Mirella e Guido, ventidue, diciassette e sette anni, tre figli di una coppia torinese, mamma casalinga e papà poliziotto.
Una famiglia normale nella metà degli anni settanta, finché il padre non muore, ucciso da dei terroristi che inizialmente si pensano di matrice comunista, e la madre porta la famiglia a Roma, dove forse i pericoli sono meno.
Qui, però, la vita di Bruno si scontrerà col mondo della droga minacciando l'integrità familiare, e lasciando a Mirella il compito di educare Guido.
Se non fosse che lei ha scoperto come realmente sono andate le cose il giorno della morte del padre, e ha giurato a se stessa vendetta.
A costo di prendere a sua volta le armi, a costo di diventare anche lei una terrorista.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mano armata e naso bianco.



I
Giugno 1975


L'estate, a Torino, non tardava mai.
Pareva paradossale, dato che il capoluogo del Piemonte non era certo un posto caldo e dotato di clima sempre mite, anzi, ma era così.
Già arrivati alla metà di maggio i ragazzi iniziavano a sentire il caldo come elemento di distrazione dallo studio, e appena le scuole chiudevano i loro pensieri correvano verso il mare sconfinato di cui, disgraziatamente, la loro città era sprovvista.
Ma quello non fermava di certo i giovani, anzi.
Anche i meno abbienti, i figli degli operai o degli immigrati del sud, in un modo o nell'altro in Liguria al mare ogni tanto riuscivano ad andare.
Mirella Birgazio, diciassette anni, aveva il padre commissario di polizia e le vacanze le faceva abbastanza bene tutti gli anni, un paio di settimane al mare e una dai nonni, ad Aqui Terme.
Proprio per quel motivo quel giugno del 1975 in casa loro era iniziato in modo strano.
Era successo, infatti, che non lontano da quel paesino era morta una terrorista, una brigatista*, e la notizia che la violenza gli fosse così vicina aveva spaventato Maria, la madre di Mirella.
- Forse dovremmo andarcene dal nord.- Aveva detto un paio di giorni dopo la donna mentre pranzavano.
- Fesserie! Il terrorismo è anche qui a Torino, lo sai, e mai hai proferito parola. Ora con questo fatto vuoi andar via?!- Aveva risposto il marito.
Maria non aveva replicato, ma sia Rodolfo, il marito, che i due figli maggiori, Mirella e Bruno, il fratello maggiore più grande di lei di cinque anni, avevano capito dove la donna volesse andare a parare, ovvero sul fatto che l'accaduto, essendo successo a pochi minuti dalla casa dei suoceri, gli era come entrato in casa.
A distendere il clima teso che la piccola discussione trai due aveva creato fu Guido, il figlio più piccolo, che non aveva neanche sette anni.
- Mamma dopo posso andare a giocare con Lauretta e Massimo?- Aveva domandato.
- E dove vorresti andare?-
- Al parco. Può venire anche Mimì se vuoi.-
Mimì era il nomignolo che il piccolino aveva dato alla sorella.
- Mimì ti va di andare con loro?- Aveva domandato sospirando la madre alla figlia.
- Va bene, però non dovete farmi impazzire che voglio ripassare latino per l'ultima interrogazione.- Aveva risposto la ragazza.
Maria aveva sempre ringraziato Dio di avergli dato una figlia del genere.
Buona, gentile, sempre disponibile a dare una mano e a mettersi in gioco per aiutare gli altri.
Non che Bruno fosse un cattivo ragazzo, ovviamente, ma era diverso dalla sorella minore.
Forse perché era maschio e, quindi, in qualche modo cercava di preservare la sua virilità facendo il duro.
Ma se c'era bisogno aiutava, quello sì, sempre.
Era anche per quel motivo che aveva fatto un istituto tecnico e non il liceo come i genitori avevano sperato.
La voglia di fare l'università non l'avrebbe avuta comunque, ma in quel modo subito dopo il diploma era riuscito a trovare lavoro e a dare una mano alla famiglia.
In casa lo stipendio lo portavano solo lui e il padre, perché la donna alla fine aveva deciso di rimanere a casa ad accudire i figli.
Aveva il diploma di insegnante elementare, ma finché con i soldi che avevano riuscivano ad andare avanti preferiva fare la casalinga.
Mirella frequentava lo stesso tipo di scuola che aveva fatto la madre, ma voleva farlo fino al quinto anno per poi andare all'università a studiare non sapeva bene ancora cosa.
Quando era stato il momento di scegliere aveva preferito quello al liceo classico perché trovava le materie di studio più interessanti ed adatte a lei, ma non per quello era intenzionata a fermarsi al diploma che a suo tempo aveva preso la madre.
L'apertura delle università**, anzi, aveva fatto nascere da subito in Mirella, che all'epoca aveva solo undici anni, la voglia di proseguire nei suoi studi a prescindere dalla scuola superiore.
Guido, invece, quando gli chiedevano che cosa volesse fare da grande rispondeva che voleva andare nello spazio.
Aveva appena finito la prima elementare e di certo a quell'età non poteva immaginare la sua vita da adulto.
Per lui, secondo il quale anche i ragazzini di quinta erano dei giganti e gli adulti quasi creature divine, le parole dei genitori relative al terrorismo erano nulla.
Questo motivo spingeva Maria e Rodolfo a non discutere di quello davanti al piccolo, e se possibile neanche davanti ai due ragazzi più grandi, che invece capivano fin troppo bene.
- Io scappo a studiare così per le quattro accompagno Guido ai giardinetti.- Disse Mirella alzandosi.
Bruno si alzò in automatico assieme alla sorella minore.
- E tu, invece, dove hai intenzione di andare?- Chiese il padre versandosi del vino nel calice.
- Da Pietro, gli serve una mano con la moto. Torno per cena.-
- Ah, grazie di averci avvisato, è un piacere vivere con te.- Commentò sarcastica la madre.
Ma Rodolfo, con un gesto del capo, fece capire alla moglie che forse era giusto lasciare al ragazzo la sua libertà.
Guido abbandonò il tavolo del pranzo poco dopo, mentre i genitori prendevano il caffè, e rimase a giocare nella stanzetta che condivideva con il fratello maggiore per tutto il pomeriggio, fino a che Mirella non lo portò al parco vicino casa.
Lei lo faceva molto volentieri anche per via di Mario, il fratello di Lauretta, un ragazzo di vent'anni che studiava medicina e che conosceva da parecchi anni.
Un po' sentiva di provare qualcosa per lui, era vero, ma sapeva anche che, per quanto si scambiassero solo tre anni, lui era per lei troppo grande.
Ciò però non gli impediva di essere amici, anzi, e di passare insieme quelle due ore ai giardinetti mentre i fratelli minori giocavano.
Insieme parlavano di tutto, ma l'argomento che più interessava Mirella era quello politico, di cui lei capiva poco mentre Mario parecchio.
Le spiegava ciò che accadeva nel loro paese con parole ed esempi semplici, di quelli che anche i bambini potevano capire, e la ragazza lo guardava con gli occhi di un'alunna delle elementari che scopriva qualche meraviglia della matematica o della scienza grazie a un maestro dal carattere d'oro.
Quel pomeriggio il discorso si fermo un attimo su ciò che era successo ad Aqui Terme, poiché Mirella non aveva mai realmente compreso cosa fosse il terrorismo. Né, fino a quel momento, se ne era interessata.
Poi però avevano iniziato a parlare dell'estate ormai arrivata e dei progetti per la stagione calda, della scuola che la ragazza stava finendo e degli studi di Mario.
Alla fine il tempo era volato, e al momento di salutarsi erano quai più tristi loro che i due bambini.
Mentre tornavano a casa, Guido aveva chiesto alla sorella del suo rapporto con il fratello di Lauretta.
- Ma tu sei innamorata di Mario? Guarda che non lo dico a mamma.- Le aveva detto mentre si trovavano a pochi metri dal portone di casa.
- Ma cosa dici?! Siamo amici, nient'altro. E comunque bravo, che se anche fosse queste cose a mamma non vanno dette. Ora però corri su a farti il bagno che sembri un pezzo unico di terra, come tu possa sporcarti ogni volta così tanto non lo so proprio! Dai, fila!- Disse la sorella sembrando convincente e poi sviando l'argomento.
Entrò in casa qualche minuto dopo Guido, poiché il piccolo si era fatto tutte le scale di corsa.
Si chiuse in camera sua e si buttò a terra appoggiata alla porta, fissando le guance completamente rosse.
Sì, probabilmente era innamorata di Mario e se l'aveva capito anche il fratellino significava che lo nascondeva male.
Sperò solo che il ragazzo non ci fosse ancora arrivato, perché in quel caso non si sarebbe più fatta vedere da lui neanche da lontano, e sarebbe stato difficile spiegare ai genitori quale motivo la spingesse a non accompagnare più Guido al parco.
Così, tolto il tempo della cena, passò l'intera serata a cercare di imparare a nascondere i suoi sentimenti.




Note del testo.
*Margherita “Mara” Cagol, fondatrice delle Brigate Rosse insieme al marito Renato Curcio, morta in uno scontro a fuoco con la polizia vicino ad Aqui Terme (AL) il 5 giugno 1975 (http://it.wikipedia.org/wiki/Margherita_Cagol )
**Nel 1969 viene esteso l'accesso alle università ai diplomati di ogni istituto superiore, prima era concesso solo agli studenti del liceo classico per tutte le facoltà e a quelli dello scientifico per alcune.




Note autrice
Ciao a tutti! Nuova storia, stesso periodo!
Di nuovo gli anni 70/80 ma questa volta visti da un'altra prospettiva!
Quale? La scopriremo andando avanti! :)
Per ora un grazie a chi ha letto e un abbraccio!
Alla prossima!

;Sunny
   
 
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