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Autore: Mirin    23/09/2013    4 recensioni
Qualche ora dopo, Ino aprì gli occhi, trovandosi stranamente pesante. Forse il sonno l’aveva intontita.
Si portò una mano alla testa che girava, sentendosi debole ed acciaccata: la caduta non era stata esattamente morbida, aveva la schiena a pezzi. Si tirò su a sedere con cautela e si tastò le spalle robuste alla ricerca di qualche rot- frena. Spalle robuste? Ma se lei era esile come un grissino!
La sua mano proseguì lungo il braccio, tonico, scolpito, massiccio. La tecnica le aveva fatto mettere su massa muscolare? Lo trovava improbabile. Era un tecnica che agiva sulla mente dell’avversario, di certo non sul corpo; e se anche fosse stato, di certo non avrebbe agito sul suo stesso corpo!
«Ma che succede?» chiese, la voce roca incrinata dalla rabbia.
Voce roca?

The Night Is White. White Midnight 2013 -from twothousand and seven, still here.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Naruto Shippuuden
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Giner kai anè.

 



Alla luce tremolante del candelabro, Ino chiuse soddisfatta il rotolo della tecnica: finalmente avrebbe sorpreso suo padre!

Shikamaru la squadrò con un sopracciglio inarcato, dubbioso.
«E cosa farebbe di preciso questo jutsu?» chiese, la voce fortemente sarcastica.
Ino lo guardò con le guance rosse di rabbia e stizza: doveva limitarsi ad obbedire, non fare il solito smargiasso dall’aria seccata.
«C’era scritto che confonde la mente del ricevitore» mormorò con le labbra sporte in un broncio di disapprovazione.
«In che modo?» domandò, sentendosi leggermente in ansia: non gli andava di fare da cavia a nessuno, soprattutto se questi era la sua eterna aguzzina, Ino Yamanaka.
«Dio, Shikamaru!» ringhiò la ragazza «sei fottutamente irritante stamattina! Da quando in qua sei così ciarliero?!»
Il suddetto sospirò: avrebbe dovuto immaginarlo.
«È per la storia della Cerimonia della consegna, non è vero?»
Ino arrossì violentemente. Era così ovvio?
La Cerimonia della consegna era un avvenimento molto importante nella vita di un membro di uno dei Tre Nobili Clan di Konoha: raggiunti i diciassette anni di età, i figli dei capoclan entravano in possesso dei rotoli segreti dove erano annotate le tecniche più potenti di ogni famiglia. Questo costituiva un passo fondamentale, perché simboleggiava il passaggio di conoscenze da una generazione all’altra e il loro divenire finalmente pari; non era un caso se la Kuro Higanbana di Shikaku e la Shinran Enbu di Inoichi erano annotate proprio su quei manoscritti.
Qualche giorno prima, Inoichi e i suoi due migliori amici erano riuniti nella sala da pranzo di casa Yamanaka, intenti a “ricordare i vecchi tempi” -facilmente traducibile in “sbronzarsi e sfottersi l’uno con l’altro”.
«Cosa sono quei segni sul collo, Shikaku?» chiese Choza, singhiozzante «tua moglie ti ha appena tolto il guinzaglio?»
Lui e il biondo risero a crepapelle, aiutati dall’alcool in circolo.
«Cosa ti ridi, Inoichi?» disse Shikaku con tono fermo, tradito dal tremore delle sue mani «tu, fino a prova contraria, sei quello che ha avuto UNA FEMMINA!»
Choza, con lo schianto di risa successiva, finì di schiena sul pavimento. Inoichi aveva due pomelli rossi sulle guance e guardava male il Nara.
«Non tutti hanno la fortuna di avere SHIKAMARU NARA come figlio!»
Shikaku ghignò, facendo dondolare il bicchiere con aria sofisticata.
«Buon sangue non mente!» esclamò orgoglioso, battendosi una mano sul petto.
«Non so neanche se le permetterei di prendere il rotolo alla Cerimonia» confessò suo padre con aria mesta ed ingerì tutto d’un colpo il saké.
   


È quindi ovvio che Ino si sentisse molto ferita dall’affermazione del padre.
L’aveva raccontato a Sakura e Choji, ma non se l’era sentita di dirlo anche a Shikamaru, soprattutto perché provava una sorta di infantile risentimento verso di lui -che come al solito si dimostrava il cocco preferito di chiunque-, ma evidentemente aveva trovato il modo di cavarlo di bocca a Choji grazie alle sue abilità pluridecorate da genio.
Dannato Shikamaru!
«Non sono fatti tuoi! Ora sta’ zitto!» sbottò irritata, incrociando le braccia al petto.
«Se permetti, sono io quello che ora si beccherà un jutsu da qualcuno che neanche lo destreggia!» ribatté lui, seccato. Odiava litigare con Ino, era seccante ed oltretutto richiedeva uno sforzo immane. Superare i decibel della sua voce stridula era pressoché impossibile.
«AH, PERCHÉ SECONDO TE SAREI INCAPACE?!»
«NO, BAKA! SEMPLICEMENTE NON HAI MAI PROVATO PRIMA QUESTA TECNICA E NESSUNO RIESCE AD AVERE SUCCESSO AL PRIMO COLPO!»
«VEDI, MI HAI CHIAMATA BAKA! NON SIAMO TUTTI IDIOTI ED INUTILI SE NON CI CHIAMAMO SHIKAMARU NARA!»
Ino si tappò la bocca con due mani, stavolta con le guance rosse d’imbarazzo. Le era sfuggito, non era riuscita a controllare la sua lingua lunga, che accoppiata alla sua schiettezza e alla sua irruenza era un’arma a doppio taglio -anzi, con un solo taglio, verso chi la impugnava.
«Scusami, Shikama-» «Mendokusee Ino, muta.»
Ino spalancò gli occhi al vederlo con le braccia larghe, i piedi ben piantati per terra e la testa rivolta verso il cielo con le palpebre abbassate.
«Avanti, colpiscimi» ghignò, sprezzante.
Ino sorrise alla sua provocazione.
Si schiacciò le mani avvolte di chakra sul petto, poi unì la punta del pollice con il medio della mano opposta, così come l’indice e l’altro pollice, in modo da creare un rettangolo. Lo spazio che c’era fra le sue dita venne riempito dal chakra che prima ricopriva tutte le sue mani.
«Shinko.. kokan?… no! Shinkokoro Chekku no…» ma prima che riuscisse a finire la frase, venne sbalzata violentemente all’indietro assieme al compagno dai capelli neri.
Non riuscì a formulare nessun pensiero, prima di cadere preda di un sonno insolito e decisamente innaturale.
A Shikamaru, di fronte a lei, successe lo stesso.

Qualche ora dopo, Ino aprì gli occhi, trovandosi stranamente pesante. Forse il sonno l’aveva intontita.
Si portò una mano alla testa che girava, sentendosi debole ed acciaccata: la caduta non era stata esattamente morbida, aveva la schiena a pezzi. Si tirò su a sedere con cautela e si tastò le spalle robuste alla ricerca di qualche rot- frena. Spalle robuste? Ma se lei era esile come un grissino!
La sua mano proseguì lungo il braccio, tonico, scolpito, massiccio. La tecnica le aveva fatto mettere su massa muscolare? Lo trovava improbabile. Era un tecnica che agiva sulla mente dell’avversario, di certo non sul corpo; e se anche fosse stato, di certo non avrebbe agito sul suo stesso corpo!
«Ma che succede?» chiese, la voce roca incrinata dalla rabbia.
Voce roca?
Ino guardò dritto davanti a sé e gridò, la voce mascolina piena di orrore.

Shikamaru fu svegliato da un urlo terribile.
«Mendokusee, ma che c’è da strillare, sto riposando!» rispose. Provò a tapparsi le orecchie, ma i sottilissimi steli d’erba che si trovava in bocca gli davano decisamente fastidio.
Si girò sul fianco e sbadigliò, alla ricerca di una posizione più comoda, ma sentiva freddo alla pancia e alle gambe. Provò ad abbassarsi la maglia, sicuro che si fosse alzata dal suo stomaco, ma non trovava nessun lembo di tessuto.
Stranito, decise di aprire gli occhi, ma si trovava la visuale bloccata da una lunga distesa di paglia bionda.
No, non era paglia, erano… capelli? Ma allora anche quelli che aveva in bocca non erano fili d’erba… si portò una mano alle labbra carnose -labbra carnose?!- e ritrasse il ciuffo che gli scivolava sul viso, che prima gli aveva dato noia.
Ma lui non portava un ciuffo, quella era una cosa da…
“Ino.”
Anche lui scattò a sedere, esaminandosi la parte bassa del corpo. Aveva le lunghe gambe bianche in parte scoperte, su cui cascava una gonna dal nauseante colore viola inframmezzata da una striscia nera, abbastanza corta da far intravedere le cosce fasciate da alcune bende bianche e le ginocchia avvolte dal tessuto a rete.
«Io non mi vesto così» gli scappò stupidamente da bocca, la voce trillante piena di incomprensione.
«È NORMALE CHE TU NON TI VESTA COSÌ, QUELLO E’ IL MIO CORPO, LADRO DI CORPI!» gridò qualcuno, la cui voce somigliava tremendamente alla propria.
Alzò gli occhi, solo per ritrovarsi di fronte un sé stesso furente con un diavolo per capello.
Gli ci volle qualche secondo per comprendere l’accaduto, prima di diventare completamente rosso -o meglio, rossa.
«COSA DIAVOLO E’ SUCCESSO?!» schiamazzò, quasi strozzandosi.
Stavolta era il turno Ino -o meglio, quella che lo aveva definito “ladro di corpi”- arrossire.
«Credo di… aver sbagliato… la formula» mormorò fra i denti, gli occhi nocciola incollati al suolo.
Shikamaru -o meglio, la bionda dalle gambe lunghe- sbiancò in maniera vistosa.
«Cosa vuoi dire, Ino?» chiese tremante. Non voleva sentire ciò che sicuramente avrebbe sentito.
Inomaru lo guardò decisa, sebbene dentro di sé fosse piena di paura e di vergogna.
«Significa che ho commesso un errore, Shikamaru. Ci siamo scambiati i corpi.»

ladie's a gentleman! (author's corner):
LA NOTTE E' BIANCHISSIMA, SIGNORI E SIGNORE, E VIVA COME NON MAI. AUGURI SHIKAMARU ED INO, ANIME CREATE PER STARE INSIEME, ALLA FACCIA DI CHI CI VUOLE MALE! DAL DUEMILASETTE, NOI MOSCHE BIANCHE SIAMO SEMPRE QUI, IN PRIMA LINEA, PRONTE A DIFENDERE LA NOSTRA OTP E A FESTEGGIARLA, COM'È GIUSTO CHE SIA!
WHITE FLIES ROCK, DUNQUE, MA SOPRATTUTTO: SHIKAINO ROCKS, E CHE QUESTO GRIDO RIECHEGGI PER L'ETERNITA'.

...poco fomentata Ladie, mi dicono.
Signori, ora parlando seriamente, buona White Midnight a tutti. Ecco il mio vero regalo a Shikamaru ed Ino, una long che ha richiesto davvero tanto sforzo, per pensarla, stenderla e cercare in tutti i modi di rendere chiaro ogni passaggio, perché da qui in poi sarà il delirio, ve lo anticipo. Ho cercato di essere il più originale possibile e, mentre ero al telefono con la mia Fra, mi è venuta questa idea, e mi ha colpito così tanto che ho dovuto per forza renderla concreta. Eccomi qui, quindi, ad autolegarmi un cappio al collo con la speranza e la presunzione di finire questa long, sia pure entro la prossima White Midnight (LOL, spero di non arrivare a tanto).
Fatemi sapere se questa idea vi ha colpiti e se volete che continui su questa strada! ^^
Kiss,
la vostra eccitata Ladie, che domani -giustamente- ha scuola, ma non vuole andare a dormire.
   
 
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