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Autore: Aven90    23/09/2013    2 recensioni
Breve introspezione ispirata dai Green Day! Chi è l'attesa? Che cosa si intende per cambiamento? Staremo a vedere in questo piccola flash!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le frasi in corsivo sono prese dalla canzone dei Green Day "Are we the waiting", contentua nell'album "American Idiot", rilasciato nel 2004 dalla Reprise Records.

Starry nights city lights coming down over me 
Skyscrapers and stargazers in my head 

Il panorama notturno che offre la città è sempre qualcosa di imperdibile.

Inoltre, da questa collina si vede tutto, quindi è anche rilassante. E questa brezza, sembra una notte fatta apposta.

Fatta apposta per riflettere. Con se stesso e la città che ti ascolta. Mi sdraio, anche, respirando l’arietta del bosco che ho sempre adorato.

Tutti, dall’abitante dell’attico fino al più povero fra le case popolari. Li vedo tutti da questa collina, e i colori cangianti, mi mettono in condizione di parlare, sia con me stesso che con la città, che stanca vorrebbe ribellarsi, ma non ci riesce.

Non ci riesce perché le manca la fiducia nel futuro, i mezzi con cui può ribaltare le cose. E da un certo punto di vista, la voglia.

Il senso di apatia che si nota attraversando le strade della mia città è quasi palpabile. Sembra che ci siamo tutti fermati a trent’anni fa, ci sono persino gli stessi palazzi e ancora ruderi dell’ultima guerra mondiale.

Lo si nota anche nei minimi particolari: i marciapiedi non possono essere attraversati perché potrebbe capitarti di tutto, dalle radici degli alberi che escono fuori ai motorini che colpevolmente spuntano da dietro.

Are we we are, are we we are the waiting unknown 

“Il futuro è nei giovani” si dice. Ma quali giovani, se la vecchia generazione si attarda per dare il cambio?

Quali giovani, se non vi è unità d’intenti?

Che senso di impotenza, non riesco nemmeno a rilassarmi, tanto è il fervore che senso, finendo per girarmi nell’erba! Eppure, potrei anche fare qualcosa, ma non so da che parte cominciare, e finisco col lamento di cui sopra. Meno male che non c’è nessuno altrimenti mi prenderebbero per pazzo.

This dirty town was burning down in my dreams 
Lost and found city bound in my dreams 

Eppure non ci vorrebbe niente: tutti quanti, uniti nella stessa bandiera, a rovesciare il potere imposto e tutte le ingiustizie a cui siamo condannati.

Uomini che non rinunciano alla propria poltrona, tasse inique, disoccupazione dilagante: tutti problemi di un mondo che non vuole cambiare.

E per assurdo la mia città li rispecchia tutti.

Se dovessimo urlare, sono sicuro che ci faremmo sentire, ma nessuno lo fa, quindi il mio urlo si ferma in gola, impedendomi persino di pensare a cosa sto facendo.

Mah, forse mi sto facendo troppe paranoie, o forse sono io a essere in torto perché seduto su questa collinetta e non per strada a manifestare.

The rage and love, the story of my life 


La rabbia per non poter cambiare le cose da solo.

L’amore per la mia città che non è ricambiato. Tutto ciò mi tormenta, e rispecchia bene ciò che è la mia vita.

   
 
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