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Autore: Jane The Angel    23/09/2013    1 recensioni
È così, con Mickey, in ogni istante. Ogni movimento è un graffio più profondo, una nuova ferita, altro sangue da pulire, altri tagli da rimarginare, e Ian resta lì a chiedersi a cosa porterà tutto quello. Cosa succederà se continua ad addentrarsi ancora di più tra quei rovi taglienti?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Every rose has its thorn

 

 

Every rose has its thorn

Just like every night has its dawn

Just like every cowboy sings his sad, sad song

Every rose has its thorn

(Every rose has it thorn, Poison)

 

Ogni rosa ha le sue spine.

Ian non ricorda dove ha sentito questa frase. Forse è una canzone, o magari gliel’ha detta una delle vecchiette di Vee una delle volte in cui le ha portato delle cose da parte di Fiona al lavoro. Sta di fatto che, ovunque l’abbia sentita, quella frase continua a giragli in testa. Soprattutto non riesce a smettere di chiedersi se funziona anche al contrario.

Non c’è rosa senza spine, ma ci sono spine senza rose?

Forse avrebbe dovuto chiederselo prima. Prima di andare a recuperare la pistola di quel coglione di Kash, di finire a letto con Mickey. Prima di decidere di scoparselo nel magazzino del Kash and Grab, di correre a casa sua quando ha avuto bisogno di conforto e di andarlo a trovare alla prigione giovanile. Pima di imparare a cogliere quel leggero sorriso che gli nasce sul viso quando sono insieme, solo per una frazione di secondo prima che lui lo nasconda. Prima di cedere di nuovo alla sua voglia di lui quando è uscito dalla prigione giovanile per la seconda volta, di spingerlo contro le sbarre del campo di addestramento anche se le parole che gli ha detto continuano a bruciare nel suo petto.

Prima di gettarsi a capofitto in quel groviglio di rovi selvatici che è Mickey Milkovich.

È così, con Mickey, in ogni istante. Ogni movimento è un graffio più profondo, una nuova ferita, altro sangue da pulire, altri tagli da rimarginare, e Ian resta lì a chiedersi a cosa porterà tutto quello. Cosa succederà se continua ad addentrarsi ancora di più tra quei rovi taglienti? Troverà solo altre spine o forse un giorno, spingendosi più a fondo, più sotto la pelle, più dentro le ossa, riuscirà a scorgere i profumati petali di una rosa?

Ian non lo sa, ma non smette di lottare. Ignora le ferite e continua a stringere il suo groviglio di spine, perché sa che arriverà uno di quei momenti. Uno di quelli in cui Mickey non lo scaccia dal letto, permettendogli di restare tutta la notte se non c’è nessuno in casa, o in cui picchia chiunque si avvicini a Ian, affrettandosi a chiarire che la gelosia non c’entra un cazzo. Uno di quelli in cui Mickey cerca le sue mani tra le lenzuola. Momenti come quello, nel letto di Ian in una rara occasione in cui casa Gallagher è vuota, e poco prima di raggiungere il culmine Mickey si lascia sfuggire il nome di Ian in un sussurro bisognoso.

È allora che Ian capisce che non gli importa delle ferite, delle spine che penetrano sempre più a fondo. Non gli importa perché in quei momenti riesce a sentire la rosa tra le spine, a sentire i suoi petali vellutati sotto le dita e la dolcezza del suo profumo sotto la lingua.

 

____________L’angolino di Jane

Salve!

Questa è la mia prima shot su Shameless, a parte una traduzione. Shameless presuppone un tipo di scrittura molto diverso da quello che uso di solito, perciò… beh, non sono convintissima di aver azzeccato lo stile adatto. Ma ormai sono innamorata di Ian e Mickey, quindi non potevo evitare di scriverci qualcosa.

Beeeeh fatemi sapere se vi va! In bene o in male!

Jane

 

  
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