-No, non voglio!- mi impuntai duramente
-Oh avanti Jenelle, che ti costa!- continuava a chiedermi Niall. – è solo una stupida medicina, che può farti stare meglio- provò ancora
-Si, può fare bene a me ma non al bambino, capisci?- gli chiesi facendo il segno del punto interrogativo in aria.
-Guardami- mi disse prendendomi il viso tra le mani e facendo incontrare i nostri occhi –cosa ti hanno detto i dottori prima?- mi chiese dolcemente
-Che questa medicina non avrà alcun effetto negativo sul bambino- dissi abbassando lo sguardo.
-Ecco-  mi sorrise.
-Si ma..- cercai di dire ma lui mi interruppe
-Ma cosa, Jen?- domandò senza sapere cosa volessi intendere
-Quando ero piccola- cominciai a raccontare –mia mamma era in attesa di un bambino, mio fratello. I medici le dissero di prendere una medicina, perché le servivano vitamine come a tutte le donne in gravidanza- mi interruppi per i singhiozzi causati dall’imminente pianto
-Ehi tranquilla Jen, se non vuoi non me lo dire- mi rassicurò Niall con una carezza sulla guancia e un gran sorriso comprensivo. A cui risposi con un sorriso timido e debole.
-No, devo farcela- dissi con forza – allora dicevo, prese queste pillole ma dopo qualche tempo sentì dei forti dolori all’addome. Andò subito in ospedale dove le fecero degli accertamenti e le dissero che non c’era alcun problema. Tornò a casa e andò a dormire tranquillamente perché i dolori le erano passati. Il giorno dopo, i dolori tornarono e quindi anche lei tornò all’ ospedale. I medici fecero degli esami più approfonditi e capirono che mia mamma aveva perso il bambino che portava in grembo.- conclusi sfogandomi in un pianto liberatorio. Niall prontamente mi consolò come solo lui sapeva fare.
- Mi dispiace Jen, non ne sapevo niente!- disse guardandomi con le lacrime agli occhi. Mi spiaceva vederlo cosi, ma doveva sapere il perché del mio rifiuto alle medicine.
-Non importa, ormai è tutto passato. Poche persone sanno di questa storia- dissi per tranquillizzarlo.
-Erano state le pillole a farla abortire?- chiese
-Si, è per questo che non voglio prenderle.- dissi sperando che mi capisse
-Ok, allora facciamo cosi, tu queste pillole non le prendi. Andiamo a dormire, devi riposarti!- mi disse scrutandomi per bene
-Che c’è? Perché mi guardi cosi? Ho qualcosa che non va? Eh?- cercai di capire
- Sarai una bravissima e bellissima madre.- disse con le lacrime agli occhi. Ero basita, non pensavo credesse davvero queste cose, ma ne ero estremamente contenta.
-Ehi, non piangere, anche tu sarai un padre meraviglioso Niall.- dissi per tranquillizzarlo, ma non servì a molto anche perché cominciò a fare molte domande. Rivolte più a lui che a me.
- E se non sarò un bravo padre? Se sarò assente per tutti i viaggi che dovrò fare? Come imparerò a cambiare i pannolini, e a dargli le pappe? O pensa se non vorrà imparare a suonare la chitarra! No ok, devo tranquillizzarmi-  disse passandosi le mani sul volto per togliere le lacrime.
- Tu Niall Horan, pensi di che non sarai un buon padre?- chiesi indicandolo- Beh si!- mi rispose
-Ascoltami bene Horan, tu non sarai un bravo padre, tu sarai il miglior padre del mondo! Imparerai a cambiare i pannolini e ha dargli la pappa come ogni padre impara! Gli insegnerai a suonare la chitarra, a cantare e credimi insieme sarete la coppia padre/figlio migliore al mondo! Per quanto riguarda i concerti, bhe,  magari io e tuo figlio/a vi potremmo seguire, almeno all’ inizio, poi quando inizierà la scuola si vedrà. Ma non devi più pensare lontanamente che non sarai un buon padre, chiaro? Altrimenti chiamo Malik e insieme escogitiamo qualcosa a tuo tradimento, intesi?- conclusi con un sorriso dolce
- Intesi capo. E’ meglio se Zayn non lo chiami, sa essere molto crudele quando vuole!-  disse per avvisarmi
-Oh lo so! E’ per quello che te l’ho detto, sai anche io so essere molto crudele se voglio!- dissi con tono severo, cercando di non ridere.
-Mmmh, see certo raccontalo a qualcun altro Jen. Tu sei la persona più dolce del mondo- disse con tono dolce e angelico
-Ne sei sicuro Niall?- chiesi ovvia
-Certo!- disse. Non riuscii a commentare perché mi ritrovai coricata sul divano con lui sopra di me che mi faceva il solletico. Cominciai a ridere come una forsennata e lui non voleva smettere così optai per la tipica frase  -Niall basta, sono incinta! Non devo subire traumi!- volevo convincerlo in qualsiasi modo
- Ricevere il solletico non è un trauma.- disse alzando un sopracciglio
-Ma avere te addosso si!- dissi facendolo ridere con voglia
-Prova a vedere se anche questo è un trauma- disse prima di far toccare le sue labbra con le mie. Non cercai minimamente di staccarlo, era come una calamita per me. Più lo baciavo più volevo baciarlo. Sarei potuta andare avanti all’ infinito, ma mister Horan si staccò
-Allora? Trauma?- ammiccò
-Naah, si può rifare- risposi sorridendo
-Ti amo!- mi disse con un sorriso a trentadue denti
-Anche io, non sai quanto- e mi avventai nuovamente sulle sue labbra.
 
Lui era tutto per me, qualcuno cosa fosse capitata lo avrei avuto al mio fianco. Sempre e comunque.