Un pomeriggio di metà dicembre . . .

Era un pomeriggio di metà dicembre e la neve cadeva lenta sulla città. Il freddo si insinuava tra i cardini arrugginiti della finestra di un appartamento californiano, apparentemente disabitato.

Ma, proprio in quella stanza, sul letto di fronte alla porta vi era un ragazzo, piccolo, con disordinati capelli scuri e accesi occhi verdi.

Era un pomeriggio di metà dicembre e in un piccolo appartamento californiano un dodicenne che portava il nome di Micheal Ryan Pritchard fissava il paesaggio al di là del vetro.

Stravaccato sulla sua piccola poltrona, con un curioso strumento tra le mani infinitamente simile ad una chitarra a quattro corde.

Era un pomeriggio di metà dicembre e in una piccola camera da pranzo tedesca, un curioso individuo fissava gli appassiti fiori del suo giardino.

Consapevole del fatto che non si sarebbe mai mosso da quel posto fino alla fine dei suoi giorni.

Era un pomeriggio di metà dicembre quando tre uomini di circa quaranta anni si trovavano nella stessa posizione e con gli stessi pensieri che erano passati nelle loro menti molti anni prima.

Ma tutti e tre fissavano lo stesso paesaggio, dalla stessa finestra, tutti e tre nella stessa stanza, consapevoli che lì, insieme, sarebbero rimasti fino alla fine dei loro giorni.

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Okay. Hmm. Allora.

Ho scritto questa mini cosa un momento un pò strano.

Non ho nient'altro di interessante da dire, ma come al solito ringrazio la mia cava Beta Reader Ker Vacuum e chiunque farà qualcosa di produttivo nei confronti di questa fic (tipo recensire, mettere fra le seguite, ricordate... Insomma, tutte cose utili alla società!).

Salutissimi,

Killer Chicken.